Venerdì scorso, ho parlato a lungo al telefono con l'avvocato Claudio Defilippi uno degli avvocati di Giuseppe Tinelli, attualmente recluso nel carcere di Ivrea (TO).
Giuseppe Tinelli, incarcerato ingiustamente da 11 anni per un serie di omicidi che non ha commesso; e nonostante sia stato individuato, finalmente, il vero colpevole... continua inspiegabilmente a restare in cella.
Giuseppe è in galera da 11 anni con l'accusa di 2 omicidi che non ha mai commesso. Ora hanno trovato il vero colpevole, ovvero, il vero colpevole si è costituito, ma... che ne è di Giuseppe Tinelli?
Nessuna notizia tranne che ha mandato giù 3 litri di detersivo per uccidersi, ma "fortunatamente" il suo compagno di cella l'ha salvato.
La burocrazia italiana è lenta al punto tale che il suo avvocato ha fatto appello perché nonostante tutto, Giuseppe è ancora in galera.
Undici anni fa Giuseppe, allora minorenne, fu accusato assieme al suo datore di lavoro dell’omicidio di due donne anziane. Da allora non è più uscito di galera. Questa vicenda risale al 1997, quando Maria Valente e Celestina Commesatti furono trovate assassinate nei loro rispettivi appartamenti.
Il movente pare sia il furto, ma qualcosa non convince; a questi due omicidi se ne aggiungono altri tredici, tutti con lo stesso metodo.
In galera nel frattempo ci finiscono altre persone, a tenere compagnia a Tinelli. Una di esse non ce la fa e si impicca con delle lenzuola (Vincenzo Donvito); gli anni passano e altre due escono di galera per aver “scontato la pena”. Nel frattempo vengono uccise altre vecchiette.
A questo punto entra in scena Ben Mohamed Ezzedine Sebai. Durante un interrogatorio afferma di soffrire di xenofobia e confessa di essere lui l’assassino di tutte le donne anziane. Confessa perché, a dire suo, sa che c’è qualcun altro che sta scontando una pena al posto suo.
Ci sono dei contrasti tra i carabinieri ed i magistrati per quanto riguarda il movente, ma gli indizi parlano chiaro: l’uomo aveva con sé una mappa dei luoghi dove erano avvenuti gli omicidi.
Le signore venivano osservate con dovizia per conoscerne le abitudini, il loro assassino sapeva di trovare la loro porta aperta.
Inoltre i carabinieri, dopo aver mostrato la foto di Ben Mohamed a varie persone che l’hanno riconosciuto come uno che chiedeva l’elemosina di fronte ad una chiesa, hanno scoperto che l’uomo aveva vissuto negli stessi paesi dove erano avvenuti i delitti.
Gli avvocati Claudio Defilippi e Adriana Lo Russo hanno depositato l’ultima istanza per ottenere la scarcerazione di Giuseppe Tinelli.
Purtoppo si fa avanti il timore che non sarà facile che questo giovane veda il mondo senza righe prima che passino altri mesi, perché conosciamo tutti la giustizia, con la sua ormai proverbiale lentezza italiana, che anche questa volta lascerà una lunga scia di detriti psicologici e traumatici in chi ha subito passivamente.
A volte è difficile montare un puzzle fatto di delitti, indizi, sospettati etc, e comprendo che non dev’essere facile per la polizia, i carabinieri, né per i magistrati e chiunque lavori per la giustizia riuscire nell’intento di salvatori e giustizieri del mondo, e per tale motivo ringraziamo tutti loro per la scelta di dedicarsi con onore a questi mestieri.
Al telefono, l'avvocato Defilippi, mi parlava in modo concitato, la rabbia interiore che manifestava era incredibile.
"NON SI PUO' TENERE IN CARCERE UN INNOCENTE, PER 11 LUNGHI ANNI, AVENDO LA CONCLAMATA CERTEZZA DI CONOSCERE IL VERO COLPEVOLE"
Ho chiamato Michele Donvito, fratello di uno dei detenuti che si è suicidato, perchè si sta cercando di trovare il modo di "scatenare" una forte reazione pubblica.
Domani vi dirò quali saranno le iniziative che si possono intraprendere.
Saluti
Pino
[Modificato da parliamonepino 22/02/2009 12:31]
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