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SEBAI EZZEDINE TRASCRIZIONE DICHIARAZIONE DAVANTI ALLA PROCURA DI MILANO

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2009 11:05
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PROCURA DELLA REPUBBLICA
Presso il Tribunale ordinario di Milano
Direzione Distrettuale Antimafia

Proc. n. 386/06 mod. 45 Milano 10.2.2005

Oggetto: atti relativi a SEBAI Ezzedine

Sostituto: dr. Alberto Nobili


Processo verbale di spontanee dichiarazioni e quindi, a seguire, di interrogatorio reso da persona sottoposta alle indagini


In data 10.2.2006 alle ore 16,80 presso la Procura della Repubblica di Milano, nell'ufficio dello scrivente dr. Alberto Nobili, che provvede alla redazione del presente verbale unitamente all'Isp. di P.S. Donata Masini, è presente

SESAI Ezzedine, nato a Kayruan (Tunisia) il 15.10.19^04, bracciante, in Itaiia dal 15.8.1988, ho vissuto in Puglia, non ho mai vissuto a Milano, attualmente detenuto presso la Casa di Reclusione di Opera per quattro omicidi in ordine ai quali sono stato condannato dalle Corti di Assise di Taranto (2) , Bari, Lecce.

Ho chiesto di parlare can Lei in quanto mi è stato fatto il suo nome in Carcere quale magistrato di cui fidarsi e questo sia da appartenenti alla Polizia Penitenziaria e sia da detenuti.

Ho chiesto di parlare in quanto è mia intenzione ammettere le mie responsabilità in ordine a quindici omicidi. Preciso che per quattro ,omicidi io sono già stato condannato in ciascun caso alla pena dell'ergastolo nel mentre sono responsabile anche di altri undici omicidi. Per alcuni di questi omicidi so che sono state condannate persone innocenti e quindi voglio liberarmi la coscienza da questo peso. Chiedo di poter rilasciare spontanee dichiarazioni anche senza la presenza di un difensore. Avevo un difenscre a Taranto, I'avv. Maria Letizia Serra ma in questa momento intendo avvalermi di difensore di ufficio e voglio subito rendere dichiarazioni.

A questo punto, in ragione comunque della gravità dei fatti che intendono riferirsi si provvede , tramite l'apposito call center del Consiglio dell'Ordine degli avvocati, a reperire un difensore di ufficio e si provvede,

altresì, alla integrale registrazione dell'interrogatorio con contestuale redazione di verbale in forma riassuntiva.

A questo punto il SEBAI viene avvertito che in ogni caso ha la facoltà di non rispondere e che anche se non risponde il procedimento se uirà il suo corso, che le sue dichiarazioni potranno essere utilizzate nei suoi confronti e che se renderà dichiarazioni su fatti che concernono la responsabilità di altri assumerà, in ordine a tali fatti, l'ufficio di testimone salve le incompatibiiita di cui all’art. 197 c.p.p, e con le garanzie di cui all'art. 197 bis c.p.c.

Ho avuto un infanzia difficile in Tunisia, mio padre mi picchiva spesso e fin da piccolo ho cominciato a bere alcolici, dormivo fuori di casa, e da quando avevo cerca 12 anni ho cominciato a fare rapine sia in danno di familiari (compresa mia madre e mia nonna) che di altre donne. Ho sempre agito in stato di ubriachezza contro donne anziane.

Sono venuto in Italia quanto avevo circa 24 anni e pur avendo sempre lavorato come bracciante non ho mai perso il vizio del bere. Lavorai per circa un mese a Villa Literno e poi mi trasferii a Cerignola dove sono rimasto fino al 15.9.1997 allorché fui arrestato perché sospettato di essere il "serial killer" di donne anziane. Quando fui arrestato mi trovavo a Paiagianello (TA) ma solo perché ero andato a trovare un amico.

Prendo atto che dal mio certifcato penale risulta una condanna per tentata violenza carnale commessa il 9.12.1999 a Bolzano. Effettivanrnente ero andato a Merano per lavorare per circa 4 mesi in una Impresa di costruzioni. Non ricordo proprio cosa accadde, so solo che come al solito ero ubriaco e mì contestarono di avere tentato di violentare una ragazza ma non ho ricordi di quel`episodio. Fui tratto in arresto e detenuto fino al 4.2.1991 e poi fui condannato beneficiando della sospensione della pena. Fui anche espulso ma poi feci ritorno a Cerignola dove, come ho detto rimasi fino al mio arresto nel 1997,

Ho un peso enorme sulla coscienza, è tutta colpa dei mio vizio dell'alcolismo. Questo vizio mi portava a perdere completamente la testa e quindi a cercare di commettere rapine in danno di donne anziane che vivevano da sole. La stessa cosa che facevo da giovane nel mio paese dove, peraltro, fui anche arrestato in parecchie occasioni ma lì non uccisi mai nessuna donna.

In buona sostanza io mi ubriacavo bevendo di tutto, superalcolici compresi, praticamente tutti i giorni e in alcune occasioni decidevo, con la mente offuscata dall’alcol, di fare delle rapine in danno di donne anziane che vivevano da sole. Faccio ancora presente che io fin da giovane ero solito girare con un coltello in tasca perché nel villaggio dove sono nato c'era molta emarginazione e violenza e quindi mi è rimasta questa abitudine.

Sintomatico il fatto che in occasione del mio primo omicidio, avvenuto a Foggia nel gennaio del 1994 all’interno di un bar in Via della Repubblica nei confronti di una donna anziana, titolare del bar e da sola al momento del fatto , saranno state le 14,00 – 14,30; ho avuto la sensazione, da ubriaco di trovarmi al mio paese e di fare una delle “soliti” rapine. Accadde che quella donna, allochè mi avvicinai a lei direttamente dietro il bancone, capi che avevo intenzione di rapinarla e quindi mi tirò un bicchiere in faccia e comincò a gridare. Non c’era nessuno ed io la aggredii afferandolo per il collo, facendola cadere in terra e riuscii a strozzarla nonstante lei si difendesse granfiandomi sul viso.

Non ricordo proprio il nome di quella donna.
Quando vidi che la donna perdeva sangue dal naso, dalle orecchie e dalla bocca arraffai del denaro, circa 80.000 lire, qualche gioiello che aveva nel portafogli e scappai Per questo episodio non sono mai stato scoperto.

Seppi poi che quella donna mori in Ospedale.

Gli altri omicidi che ho commesso avvennero poi dal 1995 al 1997 e tutti nelle Puglie tranne uno che consumai a Melfi (PZ) nel 1995.

Si dà alto che il SEBAI mostra un foglietto con annotate le indicazioni riguardanti 23 omicidi, e dichiara-., ,

"questo non è l'elenco di tutti i miei omicidi ed in fatti non é menzionato l'omicidio di cui ho prima parlato (nel 1994 a Foggia). Si tratta di un elenco che ho preso da un quotidiano, "La Gazzetta del Mezzogiorno"' nel 2002 nel quale venivano riportati tanti omicidi per il giornalista riconducibili ad una sola persona, Effettivamente molti di quegli omicidi li ho fatti io ma non tutti (anche perché taluni avvennero dopo il mio arresto nel 1997) ed ora preciserò quello da me consumati e faccio presente che neill’elenco non sono compresi alcuni omicidi che invece ho fatto.

A.D.R. La frasse che compare sopra l'elenco e cioè "Una lunga striscia di sangue" corrisponde al Colo dell'articolo sul quotidiano di cui ho parlato.

A.D.R. Non ho mai confessato nessuno dei quadro omicidi per i quali sono stato già giudicato e condannato.
Faccio presente che tutti i miei omicidi sono avvenuti nel corso di rapine e che io ho fatto un numero imprecisabile di rapine, potrei dire di averne fatte circa 1.200 dal 1993 al 1997 e in alcuni ragioni facevo anche 4 o 5 rapine sempre in danno di donne che vivevano da sole. Se donne reagivano o cominciavano a gridare io le uccidevo. Ho sempre agito da solo. In alcuni casi Io riuscivo a sottrarre del valori o denaro mentre in altri scappavo dopo avere tentato la rapina e allorchè, vista la reazione delle vittime, le eliminavo senza poter prelevare poi nulla.

Faccio presente che l'omicidio di Lucera in danno di Celeste Madonna avvenne il 24 aprile 1996, a mezzogiorno, e non il 25 aprile. Posso dirlo perché il corpo fu trovato uno o due giorni dopo. Il caso fu soprannominato “il mistero del vicolo”. La uccisi con una coltellata alla gola.
Era da sola in casa come in tutti gli altri casi. Ricordo che per questo omicidio cosi come per quello di S. Fer dinando di Puglia in danno di Giusseppina Garbetta, avvenuto la sera del 29.5.96, sempre con una coltellata alla gola, e non il 30 come da elenco allegato, io dopo la uccisione in ambedue questi casi coprii il volto delle vittime con un asciugamno che prelevai nelle rispettive abitazioni perché turbato dal sangue e quindi sui giornali si disse che il killer era la stessa persona.
Mi viene in mente che la Garbetta allorchè mi introdussi nella sua abitazione stava vedendo alla televisione una partita amichevole della nazionale Italiana.

L'omicidio della Anna STANO avvenne verso le 23,00 del 9.8.96 e non il 10 come da elenco allegato. Ricordo che era un venerdì. Sui giornali ricordo che si diceva che quella donna aveva quel giorno prelevato dalla banca, per pagare degli operai, la somma di circa 6 milioni e mezzo di lire mentre io in casa sua trovai e portai via la somma di L. 5.250.000.

Sempre sul giornale lessi che in casa di questa donna c'erano molti gioielli ma io non li vidi. La uccisi sempre con una coltellata alla gola. usavo non sempre lo stesso coltello e comunque si trattava di coltelli a scatto con la molla,

A.D.R. Per quello che mi risulta nessuno é mai stato giudicato per i tre omicidi di cui sopra e cioè quelli in danno della CELESTE, GARBETTA e STANO.

7) sono responsabile dell'omocidio di Maria TOTARO (15.1.97) per il quale sono stato condannato all’ergastolo dalla corte di Assise di Foggia;

8) sempre andando in ordine cronologico feci altro omicidio che non risulta nell'elenco che ho prodotto e precisamente uccisi il 4.4.1997 a Massafra (TA) in danno di Grazia MOMTEMURRO. Era di sabato, ho una ottima memoria, verso le 22,30 e faccio presente che ancora oggi Il coltello che usai per quell'omicidio lo nascosi ancora sporco di sangue nei pressi di una stradina che congiunge la Stazione di Massafra e la casa della vittima. E' una strada isolata e misi il coltello sotto una saracinesca abbandonata sul prato.

Per questo omicidio so che è stato condannato il nipote della MONTEMURRO, di nome Cosimo, al quale so che fu riconosciuta la seminfermità e fu quindi condannato a 18 anni di reclusione. L'ho conosciuto al carcere di Taranto e recentemente so che è detenuto a Padova. So che di questo caso si è rnolto parlato anche in televisione e il MONTEMURRO ha sempre urlato la sua innocenza.

Io ho anche scritto all’avvocato del MONTEMURRO, mi pare Camillo DE LUCA, di Massafarta, dicendogli di venire a trovare in carcere a Treviso e gli scrissi anche da Opera ma non l’ho mai visto e non ho però la certezza che lui abbia ricevuto le mie lettere dato che fu l’avv. Serra a darmi il suo indirizzo e quindi non so se fosse esatto.
Gli scrissi tutte e due le volte nel 2005.

Sono estraneo agli omicidi dì Maria Domenica GARDILI e di Guglielma e Alicee COLUCCI (nn. 6 e 7 dell’elenco)

9) sono responsabile della uccisione di Anna Maria STELLA, uccisa a Trinitapoli il 30.4.97, nel pomeriggio e non il 1.5.97. Il corpo fu rinvenuto il 2.5.97 e per questo pensarono che l'omicidio fosse avvenuto il giorno prima.
La uccisi sempre con un colpo di coltello alla gola, sul lato sinistro. Appena mi vide in casa gridò subito, io sempre ubriaco la uccisi e ricordo che portai via un po' soldi e qualche oggetto prezioso. Il coltello lo gettai in un cassone della spazzatura;

10) e 11) sono responsabile della uccisione di SANTA Leone, avvenuto pochi giorni dopo dal precedente a Canosa di Puglia. E'_ giusta la data del 9.5.1997.
Per questo omicidio sono già stato giudicato unitamente all'omicidio di ANGELA SANSONE, avvenuto a SPINAZZOLA il 27.8.1997.
Per la morte della SANTA LEONE fui assolto dalla Corte di Assise di Treni nel mentre fui condannato all'ergastolo per l’omicidio di Angela SANSONE.

12) Ho ucciso io la signora Pasqua LUDOVICO, fatto avvenuto a Castellaneta il 14.5.1997 verso le ore 12,00. Abitava in un vicolo, strada a senso unico, nell’entrata di questo vicolo sulla destra c'era una fontana. La uccisi con più di una coltellata alla gola all'interno della sua camera da letto., rammento che era vestita di nero e portai via la somma di circa 6.700.000 lire custodita dentro una cassetta con le lenzuola e portai via anche una pistola cal 6,38 e un pacchetto di munizioni. Portai via anche dei preziosi.
La pistola la portai a casa mia e Cerignola in Vico Matera n. 1, al piano terra e la nascosi sotto terra, tra la sabbia, in una specie di sottoscala. Se nessuno l'ha portata via dovrebbe essere ancora li.

A.D.R. Confermo che come al solito agii da ubriaco e tuttavia ho ricordi precisi dei miei omicidi in quanto ripensavo continuamente al fatti e sono disposto a rilasciare numerose indicazioni e tutti i particllari che rammento a chiunque vorrà interrogarmi.

Per l'omicidio della LUDOVICO sono stati arrestati due fratellastri di Castellaneta, uno si chiama Francesco ORLANDI e l'altri FAIUOLO Vincenzo. Con quest’ultimo sono stato detenuto a Porto Azzuro e ricordo che si lamentava sempre della sua innocenza ed Io mai nulla gli disse in ordine alla mia responsabilità.
Al carcere di Taranto conobbi anche l’ORLANDI, c’era anche il FAIUOLO e ricordo che erano in attesa di giudizio.

13) ho ucciso io Maria VALENTE a Palagiano, sempr e con un colpo di' coltello alla gola, anzi più di uno, verso le dieci del mattino. Si tratta di omicidio per il quale fui condanato all'ergastolo dalla Corte di Assise di Taranto. Assieme a me fu anche condanato il TINELLI Giuseppe, nonché sua madre e sua sorella. Si tratta dello Stesso TINELLI dell’omicio dellea COMMESSATTI. TINELLI è stato condannato all'ergastolo mentre la madre Carmeia PALMISANO e la sorella TINELLI Arcangela a pene inferiori.

Secondo l'accusa io e il TINELLI saremmo stati gli esecutori materiale dell'omicidio, sua madre la mandante e la sorella avrebbe fatto da "palo" ma è tutto falso tranne il fatto che fui ad Uccidere da solo quella danna e senza alcun complice.

TINELLI, sua madre e sua sorella furono arrestati prima di me per quell'omicidio e poi fui inquisito anch`io dato che fu trovata in casa della VALENTE una mia impronta digitale. Io fui tratto in arresto il 15.9.97 per l'omicidio di Lucia NILO, che feci, e dopo circa un mese di detenzione rni contestarono anche l'omicidio della VALENTE da me effettivamente consumato.

14) No ucciso io la signora ROSA LUCIA PISCOPIA a Laterza il 21.8.1997, con colpi di coltello alla gola. Quella donna all’inizio mi consegnò 30.000 lire circa ed una collanina e poi mentre stavo per andarmene cominciò a gridare dato che la sua abitazione era vicino ad una Chiesa e lei cerco di attirare la attenzione di passanti al che la aggredil e la uccisi.

15) l'omicidio di Lucia NICO è l'ultimo che feci anche perché quello stesso giorno fui arrestata, e cioè il 15.9.1997, a Palagianello: Fui bloccato ad un controllo e fui arrestato sulla base di alcune testimonianze di persone che mi avrebbero visto uscire dalla casa della NICO.

Nulla so di tutti gli altri omicidi avvenuti dopo il 15.9.97 e di cui all'allegato elenco.

A.D.R. Non ho mai avuto un mezzo di locomozione. Giravo sempre a piedi o con i mezzi pubblici.
Faccio presente che io sarei in grado non solo, come ho già detto, di riferire molti ulteriori dettagii su questi episodi ma anche di riferire su moltissime delle circa 1.200 rapine da me commesse.

Non ho mai ferito nessuno nel senso che in tutte le rapine le volte in cui ho usato il coltello ovvero nel caso in cui le donne hanno reagito come nei primi tre omicidi, ho sempre finito per uccedere i bersagli della mia rapina.

A.D.R. Tutte le persone di cui ho parlato quali estranei agli omicidi e ciò nonostante condannati ingiustamente erano tutti individui che io non avevo mai conosciuto quando ero in libertà ma, come ho già eletto, quelli che conobbi li vidi per la prima volta solo da detenuto.

Ribadisco la mia volentà di confermare queste mie dichiarazioni davanti a qualsiasi Autorità Giudiziaria competente.

Chiedo soltanto di non essere mai più ristretto in nessun carcere delle Puglie e né in Basilicata perché sono stato picchiato dovunque e torturato e ci sono stati anche dei processi e non voglio più essere detenuto in quei posti.

Si dà atto che il verbale si chiude alle ore 19,06.

Le due cassette di registrazione saranno allegate al presente verbale una volta debitamente repertate.
Durante la rilettura del verbale non si procederà alla registrazione fatte salve eventuali integrazioni di rilievo.

Si dà atto che al verbale verrà allegato il foglietto consegnato dal SEBAI e di cui già sopra.

Si dà atto che al termine della rilettura dei verbale l SEBAI dichiara: “intendo nominare il qui presente a . Giuseppe RAPO E quale mio difensore di fiducia” per gli eventuali procedimenti che saranno avviati a mio carico in relazione alle mie odierna dichiarazioni.









































Procura della repubblica
Presso il Tribunale Ordinario di Milano

Una Lunga Striscia di sangue.

1. Melfi (PZ) 8 luglio 1995 – Petronilla Vernenti – 83 anni.
2. Lucera (F.G) 25 aprile 1996 – Celeste Madonna – 81 anni.
3. S. Ferdinando di P. (F.G) 30 Maggio 1996 – Giuseppina Garbetta 72 anni.
4. Ginosta (TA) 10 agosto 1996 – Anna Stano 85 anni.
5. Cerignola (F.G) 15 gennaio 1997 – Maria Totaro 75 anni.
6. Gruno Appula (BA) 20 Febbraio 1997 Maria Domenica Gardili 75 anni.
7. Bari 2 Marzo 1997 – Gugliella e Alice Colucci 100 e 87 anni.
8. Trintapoli (F.G) 1 Maggio 1997 – Anna Maria Stella 71 anni.
9. Canosa di P (BA) 9 Maggio 1997 – Santa Leone 82 anni.
10. Castecaneta (TA) 14 Maggio 1997 – Pasqua Ludovico 86 anni.
11. Campomaggiore (PZ) 2 Luglio 1997 – Michela Frescura 69 anni.
12. Palagiano (TA) 28 luglio 1997 – Maria Valente 84 anni.
13. Latera (TA) Rosa Lucia Lapiscopia 21 agosto 1997 90 anni.
14. Spinazzola (BA) 27 agosto 1997 – Angela Sansone 84 anni.
15. Palagianello (TA) 15 settembre 1997 – Lucia Nidco 75 anni.
16. Minervialo Murge (BA) 5 dicembre 1997 – Antonietta Giuliano 77 anni.
17. Brindisi 9 dicembre 1997 Lucia Michil 84 anni.
18. Alliste (Lecce) 22 dicembre 1997 Marguerita Ferociso – 90 anni.
19. Salve (Lecce) 22 gennaio 1998 Mari Comi 70 anni.
20. Vigna Castrisi (LE) 13 dicembre 1998 Addolarata Paiano 76 anni.
21. Terlizzi (BA) un'altra vecchietta
22. Bari 7 giugno 1999 Rosa Potenza 77 anni.
23. Talsano (TA) 6 gennaio 2000 – Anna Santeramo 71 anni.

Appunti consegnati da Sebai Ezzedine.












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