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DESTABILIZZARE E' SEGNO DI FORZA O DEBOLEZZA?

Ultimo Aggiornamento: 27/01/2009 22:17
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26/01/2009 22:16
 
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Re: Re: Re: Re:
husband70, 26/01/2009 21.59:



Ma certo che può succedere, ma succede quando sono implicate collusioni tra politici e malavita come mafia e camorra.

Succede quando sono implicate istituzioni come la Magistratura( vedi caso De Magistris ).

Ma credi veramente che succeda questo quando sono implicate persone che non appartengono a nessuna casta degli intoccabili?

saluti.





Hai fatto una domanda lecita e pertinente.

Ne prendo atto, spero di risponderti con estrema onestà nei prossimi giorni.

Oggi, a pranzo, con uno dei migliori avvocati di Torino (da 7 generazioni), ho ricevuto delle risposte che sto elaborando perchè le ho trovate pratiche ed intelligenti, nonostante fossero domande non facili.
Sto modificando, infatti, alcune mie "operatività" nel modo di trattare alcuni "casi".

Domani avrò altre risposte e spero, nel giro di un mese, di potermi esprimere con più libertà su alcune "vicende" senza la possibilità di essere smentito. Non sto parlando di mettere in cattiva luce nessuno ma solo di intervenire su situazioni per aiutare e sostenere delle persone "offese".

Un abbraccio
Pino

[SM=x1061958]








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26/01/2009 22:18
 
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Re: Re:
husband70, 26/01/2009 22.08:



Non sarei un forista di questo forum Max, se non fossi stato attratto da questa caratteristica.

Sono lieto di dirti che l'ultima risposta di Pino, sotto questo senso, mi ha nuovamente rassicurato.

Sono d'accordo con te, ma considera pure come si può sentire una persona che si sente profondamente ferito nei propri sentimenti, come è successo a me dopo aver letto il post di voyager, e dopo che continuo a leggere pseudoesperienze lesive del credo e della dignità
stesse delle persone che a me sono più care.


E qualcuno si permette perfino di dileggiarmi per questo.

Mi dispicace di essere sceso a bassi livelli, ma
certe cose fanno perdere i lumi.

Saluti.






Ti rispondo per chiarezza e per diradare l'impressione che avete dato della mia persona.
Quello che dici del sottoscritto è falso di proposito o hai ripetuto illazioni altrui.
Per cui, ribadisco, vatti a rileggere l'intero thread e poi semmai ci risentiamo. Mi farai vedere dove avrei scritto le assurdità di cui mi accusi.

Non fare la vittima di carnefici inesistenti e di fantasia.

Le frasi incriminate si riportano, sorpattutto si riportano le mie se è con me che ribatti.
Vai a leggere quanto è simpatico lo specchio che è stato fatto del sottoscritto, da persone che non si pensano due volte a dipingere gli altri di faziosità, di collusione, di complottismo, di stupidità e di lucidità.

Pyccolo







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26/01/2009 23:25
 
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Scusa Pyccolo, non che voglia prendere le difese di Maurizio.

Oltretutto non ama essere difeso e pure si incazza se qualcuno lo fa.

Ma hai provato almeno per un attimo a metterti nei suoi panni?

[SM=g27994]
[Modificato da -gengiskhan- 26/01/2009 23:27]



L'amore può condurre alla morte, ma la morte non può condurre all'amore.-
Autore: IO
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26/01/2009 23:41
 
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Re:
-gengiskhan-, 26/01/2009 23.25:

Scusa Pyccolo, non che voglia prendere le difese di Maurizio.

Oltretutto non ama essere difeso e pure si incazza se qualcuno lo fa.

Ma hai provato almeno per un attimo a metterti nei suoi panni?

[SM=g27994]




Ma di quali panni parli?

Non l'ho mai invitato a mettersi nei panni di chicchessia, nè mi tangono le offese di cui si sente investito, perchè il sottoscritto non ha mai offeso nessuno, tantomeno lui e la sua rispettabilissima famiglia, nemmeno indirettamente e lontanamente, nemmeno in parti infinitesimali.
Tutto nasce da una lettura disattenta del thread, ma io non ci posso fare niente se non vi si presta la giusta attenzione.
Non mi si possono imputare intenzioni mai espresse.
Ad esempio mi si accusa di menefreghismo, semplicemente perchè ho scritto che non so se l'esperienza del tizio sia vera o falsa, che non sono in grado di valutarla, nè di emettere un giudizio di attendibilità, ma che, un'esperienza del genere, indipendentemente dal fatto che sia vera, mezza vera, mezza falsa , tutta falsa, nasce comunque da uno scontro con la precedente fede di adesione.
Lo dica anche degli scontri dell'ultimo prete scomunicato e dell'ultima suora cacciate da casa cattolica.
Che ci sia stato quello scontro è confermato da entrambi le parti in causa.
Per cui ho concluso che l'unica cosa certa per entrambi le parti è lo scontro che si è concluso con la scomunica del tizio e la sua discriminazione.
Non sto dicendo che l'atto di scomunica sia o meno fondato, ma che un atto del genere da sempre, nel bene o nel male, con il torto o con la ragione, ha prodotto numerosissimi casi, presso ogni confessione religiosa, di malcontento e di sentita contestazione.

Spiegatemi voi perchè e se, sempre ed in ogni caso, le ragioni potrebbero essere solo appannaggio di una parte e mai dell'altra.
Se un atto che scomunica ed emargina non è violazione dei diritti umani ditemi voi cos'è e come lo definireste.

Cosa ci azzecca tutta la paternale che qui si sta facendo?

Di quale dileggio si sta parlando?

Abbiate pazienza, ma leggete prima di scrivere fischi per fiaschi.

Pyccolo




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27/01/2009 00:06
 
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Ma che ti incazzi a fà!

Ti ho fatto una domanda!

Se tanto mi dà tanto siamo fritti!!!

[SM=g1601779]



L'amore può condurre alla morte, ma la morte non può condurre all'amore.-
Autore: IO
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27/01/2009 00:12
 
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Re:
-gengiskhan-, 27/01/2009 0.06:

Ma che ti incazzi a fà!

Ti ho fatto una domanda!

Se tanto mi dà tanto siamo fritti!!!

[SM=g1601779]




La tua è un'interpretazione fra infinte possibili, ma non è corretta, te lo assicuro, come molte altre interpretazioni mosse per altre ragioni e per altre motivazioni.

E' la dimostrazione di quanto sia difficile carpire le ragioni ed i sentimenti altrui.

Pyccolo







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27/01/2009 00:22
 
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Sai, interpreto male, specialmente se mi riferisco
ad un tipo di nome Maurizio che ho conosciuto per caso solo qualche ora fa.

Scusami per la scorrettezza della mia interpretazione.

Non lo faccio più

[SM=g28000]



L'amore può condurre alla morte, ma la morte non può condurre all'amore.-
Autore: IO
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27/01/2009 00:32
 
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Assurdo pensare che per un malinteso, si continui sulla strada del rancore e dell'odio

Se tutti si facessero il loro bel esamino di coscienza e verrebbero a capo anche dei piccolissimi torti o prese di posizioni a favore dell' uno anzichè dell'altro (seppur apparentemente, ma pur sempre di interpretazione soggettiva trattasi)
ci rendiamo conto che il gioco non vale la candela

Ci si impiega tanti anni per studiare un piano di battaglia contro il nemico,
ma si dimentica spesso che occorre un secondo per rappacificarsi senza spendere tempo in inutili battaglie che da sempre coinvolgono
(in codesta ignoranza)..... "molti innocenti"
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27/01/2009 00:35
 
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Re:
®@ffstef@n, 27/01/2009 0.32:

Assurdo pensare che per un malinteso, si continui sulla strada del rancore e dell'odio

Se tutti si facessero il loro bel esamino di coscienza e verrebbero a capo anche dei piccolissimi torti o prese di posizioni a favore dell' uno anzichè dell'altro (seppur apparentemente, ma pur sempre di interpretazione soggettiva trattasi)
ci rendiamo conto che il gioco non vale la candela

Ci si impiega tanti anni per studiare un piano di battaglia contro il nemico,
ma si dimentica spesso che occorre un secondo per rappacificarsi senza spendere tempo in inutili battaglie che da sempre coinvolgono
(in codesta ignoranza)..... "molti innocenti"



[SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g1660862] [SM=g1660862] [SM=g1660862] [SM=g1660862] [SM=g1660862] [SM=g1660862] [SM=g1660862] [SM=g1660862] [SM=g1660862]

MI piace l'onda, Raf ... un abbraccio.

Pyccolo
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27/01/2009 01:45
 
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[SM=x1061929]

Da ieri ad oggi mi sembra passata una eternità.

Ieri litigavo con tutti,oggi sono d'accordo con tutti.

R@ffstef@n poi è un grande. ( come si fa la R del marchio registrato?)

Alla prossima.



Contadino, scarpe grosse, cervello fino.
27/01/2009 07:41
 
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Re:
®@ffstef@n, 27/01/2009 0.32:

Assurdo pensare che per un malinteso, si continui sulla strada del rancore e dell'odio

Se tutti si facessero il loro bel esamino di coscienza e verrebbero a capo anche dei piccolissimi torti o prese di posizioni a favore dell' uno anzichè dell'altro (seppur apparentemente, ma pur sempre di interpretazione soggettiva trattasi)
ci rendiamo conto che il gioco non vale la candela

Ci si impiega tanti anni per studiare un piano di battaglia contro il nemico,
ma si dimentica spesso che occorre un secondo per rappacificarsi senza spendere tempo in inutili battaglie che da sempre coinvolgono
(in codesta ignoranza)..... "molti innocenti"




Basterebbe fare tutti un passo indietro,

guardarsi allo specchio,

radiografare la propria anima,

srotolare il proprio cuore,

et voilà, il gioco è fatto!

E' più difficile spiegarlo che farlo.


[SM=g1601787]



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27/01/2009 12:33
 
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Re: Re:
Kalos52, 27/01/2009 7.41:




Basterebbe fare tutti un passo indietro,

guardarsi allo specchio,

radiografare la propria anima,

srotolare il proprio cuore,

et voilà, il gioco è fatto!

E' più difficile spiegarlo che farlo.


[SM=g1601787]





La tua è la recita del mea culpa.

Da quanto affermi, e da quanto hanno affermato altri, sembrerebbe che le ragioni del contendere risiedano nei partecipanti di questo forum.
Credo ci sia un errore di fondo.
C'è un errore di fondo perchè, fondamentalmente, i partecipanti a questo forum, proprio perchè son qui e si confrontano, hanno ogni buona intenzione di mediare ogni tipo di convinzione, ma solo finchè si può fare.
Difatti, quando si toccano le convinzioni religiose, instillate nella mente fino a divenire parte integrante della propria personalità, radicate come una protesi, piuttosto che ricredersi, ridimensionare farci su una risata, accantonare etc. etc., si porta avanti la tesi preconfezionata fino al massimo della tensione, fino alla guerra santa, fino al punto di calpestare senza ritegno la dignità dell'altro, fino ad ucciderlo in ogni senso, fino ad essere spietati, indifferenti ad ogni grido di dolore e ad ogni sofferenza umana, fino a considerare la morte sociale di questa persona...il mondo cristiano è un pò tutto così.
E' questo l'asservimento e la vittoria di chi è riuscito nel processo di demolizione di personalità umane e nella ricostruzione, al posto delle originali, di altre addestrate all'irregimentazione, a dire sì senza se e senza ma, a non discutere gli ordini, ad essere ubbidienti sino al sommo sacrificio di sè.
Questa è la storia di tutte le credenze religiose. Pensate che certi ordini vengano eseguiti solo da persone plagiate?
Ci si sbaglia a pensare così.
Vi sembra fuori luogo e strano il comportamento dei kamikaze giopponesi o di quelli mussulmani?
Errore.
Allo stesso modo si sono comportati quelli che hanno eseguito ordini durante il periodo delle inquisizioni o di chi con la croce sul petto si è mosso contro la Gerusalemme per liberarla.
Sembrerebbe oggi che comportamenti di questo genere non appartengono più al mondo occidentale, al mondo dei cristiani.
Anche questo è errato pensarlo.
Di tanto in tanto uomini senza scrupoli, ma che dico, forse alcune volte sì, altre no, convinti fino all'asso, hanno trascinato gente sul Monte Bianco in attesa della fine del mondo, altri hanno richiesto il suicidio di massa, altri inducono i credenti a ridursi in povertà estrema, altri ancora a praticare sacrifici umani propiziatori della divinità (ne vengono sacrificato molti in un anno),
altri consentono a questa gente di recarsi a santuari scalzi, con la lingua strisciante, in ginocchio fino a sanguinare, altri a convincere i credenti a rinunciare alle grazie della sessualità per dedicarsi al sacro (scopo è la certezza che le ricchezze restino all'interno della chiesa), altri convinti a disprezzare e ad evitare scrupolosamente l'eretico degno solo di morire.
Se non fosse per le autorità secolari, per l'abbandono di queste credenze da parte di un numero sempre maggiore di credenti, oggi anche i cristiani di qualunque confessione potrebbero essere chiamati a fare i kamikaze, a sacrificarsi senza pensarci due volte per la divinità ... e molti credenti lo farebbero senza battere ciglio.
Le convinzioni, quando sono profonde e gestite, diventano mine vaganti.

Ovviamente nessuno penserebbe di convincere il credente del contrario, sarebbe un'opera immane, praticamente quasi impossibile.
L'unica cosa che resta da fare è giungere a far comprendere loro che ci sono norme sacre, non attestate, nè verificabili, che andrebbero interpretate diversamente, soprattutto tenendo conto dei diritti umani fondamentali.
Quando dico di far comprendere non intendo ad ogni credente, perchè sarebbe come cozzare contro i mulini a vento, ma farlo comprendere alla dirigenza. Quando la dirigenza, a partire da quella vaticana, ne vedrà la necessità e l'urgenza, la impraticabilità di norme ormai obsolete, senza danno per sè, giungeranno a ritrattarsi e a dare alle parole dogmatiche di un tempo un significato più morbido.
Solo a quel punto la cosa sarebbe accettabile da parte del resto dei credenti, diversamente è illusorio pensare ad un capovolgimento di una credenza data per vera assoluta.
Ovvio che sono molti oggi i credenti che abbandono certe credenze, ma pensare che questo processo si verifichi in tempi ristretti è da illusi.
E' indispensabile un accordo fra le autorità religiose e quelle secolari.

Per concludere:
Tutti i presenti di questo ed altri forum sono persone disponibili al dialogo, alle battute, ad vivere pacificamente etc. tuttavia, nel mome di alcune credenze religiose, questo non è reso possibile.

Caro Matrix, se ci pensi, battersi contro una veduta semplicemente per travasarne al suo posto un'altra, è tempo perso e non conduce da nessuna parte, non certo a dare al credente la sensazione della libertà di decidere se, come e quando credere.

Saluti a tutti

Pyccolo





C


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27/01/2009 14:16
 
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RE x pyccolo

Io ho consumato una tastiera nel dire sempre che l'etica laica è molto superiore a quella religiosa!!!!!

Tu hai evidenziato molto bene questa realtà.


omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]





O=============O===========O

Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

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Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


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27/01/2009 14:37
 
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Re:
libero1978, 27/01/2009 1.45:

[SM=x1061929]

Da ieri ad oggi mi sembra passata una eternità.

Ieri litigavo con tutti,oggi sono d'accordo con tutti.

R@ffstef@n poi è un grande. ( come si fa la R del marchio registrato?)

Alla prossima.





si fa cosi (r) ma su word :)

® oppure

alt + 169 (dal tastierino numerico)


[SM=g1660863]

[Modificato da @nounou@ 27/01/2009 14:41]






Nounou
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


27/01/2009 14:51
 
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Re: Re: Re:
pyccolo, 27/01/2009 12.33:




La tua è la recita del mea culpa.

Da quanto affermi, e da quanto hanno affermato altri, sembrerebbe che le ragioni del contendere risiedano nei partecipanti di questo forum.
Credo ci sia un errore di fondo.
C'è un errore di fondo perchè, fondamentalmente, i partecipanti a questo forum, proprio perchè son qui e si confrontano, hanno ogni buona intenzione di mediare ogni tipo di convinzione, ma solo finchè si può fare.
Difatti, quando si toccano le convinzioni religiose, instillate nella mente fino a divenire parte integrante della propria personalità, radicate come una protesi, piuttosto che ricredersi, ridimensionare farci su una risata, accantonare etc. etc., si porta avanti la tesi preconfezionata fino al massimo della tensione, fino alla guerra santa, fino al punto di calpestare senza ritegno la dignità dell'altro, fino ad ucciderlo in ogni senso, fino ad essere spietati, indifferenti ad ogni grido di dolore e ad ogni sofferenza umana, fino a considerare la morte sociale di questa persona...il mondo cristiano è un pò tutto così.
E' questo l'asservimento e la vittoria di chi è riuscito nel processo di demolizione di personalità umane e nella ricostruzione, al posto delle originali, di altre addestrate all'irregimentazione, a dire sì senza se e senza ma, a non discutere gli ordini, ad essere ubbidienti sino al sommo sacrificio di sè.
Questa è la storia di tutte le credenze religiose. Pensate che certi ordini vengano eseguiti solo da persone plagiate?
Ci si sbaglia a pensare così.
Vi sembra fuori luogo e strano il comportamento dei kamikaze giopponesi o di quelli mussulmani?
Errore.
Allo stesso modo si sono comportati quelli che hanno eseguito ordini durante il periodo delle inquisizioni o di chi con la croce sul petto si è mosso contro la Gerusalemme per liberarla.
Sembrerebbe oggi che comportamenti di questo genere non appartengono più al mondo occidentale, al mondo dei cristiani.
Anche questo è errato pensarlo.
Di tanto in tanto uomini senza scrupoli, ma che dico, forse alcune volte sì, altre no, convinti fino all'asso, hanno trascinato gente sul Monte Bianco in attesa della fine del mondo, altri hanno richiesto il suicidio di massa, altri inducono i credenti a ridursi in povertà estrema, altri ancora a praticare sacrifici umani propiziatori della divinità (ne vengono sacrificato molti in un anno),
altri consentono a questa gente di recarsi a santuari scalzi, con la lingua strisciante, in ginocchio fino a sanguinare, altri a convincere i credenti a rinunciare alle grazie della sessualità per dedicarsi al sacro (scopo è la certezza che le ricchezze restino all'interno della chiesa), altri convinti a disprezzare e ad evitare scrupolosamente l'eretico degno solo di morire.
Se non fosse per le autorità secolari, per l'abbandono di queste credenze da parte di un numero sempre maggiore di credenti, oggi anche i cristiani di qualunque confessione potrebbero essere chiamati a fare i kamikaze, a sacrificarsi senza pensarci due volte per la divinità ... e molti credenti lo farebbero senza battere ciglio.
Le convinzioni, quando sono profonde e gestite, diventano mine vaganti.

Ovviamente nessuno penserebbe di convincere il credente del contrario, sarebbe un'opera immane, praticamente quasi impossibile.
L'unica cosa che resta da fare è giungere a far comprendere loro che ci sono norme sacre, non attestate, nè verificabili, che andrebbero interpretate diversamente, soprattutto tenendo conto dei diritti umani fondamentali.
Quando dico di far comprendere non intendo ad ogni credente, perchè sarebbe come cozzare contro i mulini a vento, ma farlo comprendere alla dirigenza. Quando la dirigenza, a partire da quella vaticana, ne vedrà la necessità e l'urgenza, la impraticabilità di norme ormai obsolete, senza danno per sè, giungeranno a ritrattarsi e a dare alle parole dogmatiche di un tempo un significato più morbido.
Solo a quel punto la cosa sarebbe accettabile da parte del resto dei credenti, diversamente è illusorio pensare ad un capovolgimento di una credenza data per vera assoluta.
Ovvio che sono molti oggi i credenti che abbandono certe credenze, ma pensare che questo processo si verifichi in tempi ristretti è da illusi.
E' indispensabile un accordo fra le autorità religiose e quelle secolari.

Per concludere:
Tutti i presenti di questo ed altri forum sono persone disponibili al dialogo, alle battute, ad vivere pacificamente etc. tuttavia, nel mome di alcune credenze religiose, questo non è reso possibile.

Caro Matrix, se ci pensi, battersi contro una veduta semplicemente per travasarne al suo posto un'altra, è tempo perso e non conduce da nessuna parte, non certo a dare al credente la sensazione della libertà di decidere se, come e quando credere.

Saluti a tutti

Pyccolo





C








Chi è senza peccato...! disse il maestro.

Lo scopo di Gesù non era certo quello di evidenziare gli errori umani che non hanno mai fine, piuttosto aiutarci a porre la base per un dialgo ponendosi tutti sullo stesso piano. E' chiaro che questo passo non può essere unilaterale, sarebbe una non realistica ammissione di colpa (colpa di che? d'aver detto apertamente la propria opinione?).




Come insegnava il Ghandi, "Il grande cammina con il piccolo, il mediocre si tiene a distanza", finchè una parte si sentirà superiore o migliore dell'altra, e questo secondo i propri personalissimi parametri, non si potrà mai fare un passo avanti.




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27/01/2009 15:29
 
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Re: Re: Re: Re:
Caro Kalos, ho perfettamento compreso ciò che pensi e, ciò che pensi, parte e si origina dalla concezione di peccato.

Per questo ora tu fai la citazione che segue:


Kalos52, 27/01/2009 14.51]

Chi è senza peccato...! disse il maestro.



Su questo argomento bisognerebbe aprire un thread a parte ... (se lo vuoi si può fare).

In cosa consiste il concetto di peccato?

Dovresti sapere che, per quanto si dica che la frase suddetta sia uscita dalla bocca del maestro, da tempo diversi studiosi la ritengono
un'aggiunta tardiva.
Non ne voglio fare una questione, ma sono tanto del parere che si tratti di una furbissima invocazione cattolica, atta a valorizzare il concetto di perdono, utile, per loro, a sottomettere, concetto che, come si va riscontrando da due o tre giorni, nonostante molti si proclamino cristiani a parole, non vogliono accordare a quel disgraziato drogato incapace di intendere e volere dello stupratore il perdono che ha chiesto (persino il ministro Carfagna ha detto che non merita alcuna pietà).
Tutti invocano vendetta e, mi spiace dirlo, se il maestro oggi, alla folla inferocita a ragione, avesse pronunciato quelle famose parole (ammesso che siano sue), sarebbe stato linciato a mestiere.

Cos'è dunque il peccato?
E se invece di peccato parlassimo di responsabilità, o di assunzione di responsabilità?
Molte mali potrebbero essere visti in una diversa luce.



Come insegnava il Ghandi, "Il grande cammina con il piccolo, il mediocre si tiene a distanza", finchè una parte si sentirà superiore o migliore dell'altra, e questo secondo i propri personalissimi parametri, non si potrà mai fare un passo.




Purtroppo per Ghandi, e nonostante il rispetto che nutro per lui, non basta sognare e dire cos'è meglio e cos'è peggio.
Non importa se il concetto di parità sia condiviso o meno, è importante che sia un concetto acquisito interiormente e fatto proprio, non certo come un concetto divino, ma come concetto che scaturisce da una mente che comprende che, per vivere pacificamente, esso è indispensabile.
Ed allora si faccia proprio il concetto di parità e si abbandoni l'illusione, come quella di Gandhi, che gli altri debbano essere portati a comportarsi come lui.
Noi possiamo aver potere su noi, molto difficilmente possiamo sugli altri, a meno che, dalla tua, non abbia la forza ed il potere di far valere, come accade fra le confessioni religiose, le tue ragioni e la tua verità.

Un caro saluto [SM=x1061918]

Pyccolo




[Modificato da pyccolo 27/01/2009 16:21]
27/01/2009 16:42
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
pyccolo, 27/01/2009 15.29:

Caro Kalos, ho perfettamento compreso ciò che pensi e, ciò che pensi, parte e si origina dalla concezione di peccato.

Per questo ora tu fai la citazione che segue:


Kalos52, 27/01/2009 14.51]

Chi è senza peccato...! disse il maestro.



Su questo argomento bisognerebbe aprire un thread a parte ... (se lo vuoi si può fare).

In cosa consiste il concetto di peccato?

Dovresti sapere che, per quanto si dica che la frase suddetta sia uscita dalla bocca del maestro, da tempo diversi studiosi la ritengono
un'aggiunta tardiva.
Non ne voglio fare una questione, ma sono tanto del parere che si tratti di una furbissima invocazione cattolica, atta a valorizzare il concetto di perdono, utile, per loro, a sottomettere, concetto che, come si va riscontrando da due o tre giorni, nonostante molti si proclamino cristiani a parole, non vogliono accordare a quel disgraziato drogato incapace di intendere e volere dello stupratore il perdono che ha chiesto (persino il ministro Carfagna ha detto che non merita alcuna pietà).
Tutti invocano vendetta e, mi spiace dirlo, se il maestro oggi, alla folla inferocita a ragione, avesse pronunciato quelle famose parole (ammesso che siano sue), sarebbe stato linciato a mestiere.

Cos'è dunque il peccato?
E se invece di peccato parlassimo di responsabilità, o di assunzione di responsabilità?
Molte mali potrebbero essere visti in una diversa luce.



Come insegnava il Ghandi, "Il grande cammina con il piccolo, il mediocre si tiene a distanza", finchè una parte si sentirà superiore o migliore dell'altra, e questo secondo i propri personalissimi parametri, non si potrà mai fare un passo.




Purtroppo per Ghandi, e nonostante il rispetto che nutro per lui, non basta sognare e dire cos'è meglio e cos'è peggio.
Non importa se il concetto di parità sia condiviso o meno, è importante che sia un concetto acquisito interiormente e fatto proprio, non certo come un concetto divino, ma come concetto che scaturisce da una mente che comprende che, per vivere pacificamente, esso è indispensabile.
Ed allora si faccia proprio il concetto di parità e si abbandoni l'illusione, come quella di Gandhi, che gli altri debbano essere portati a comportarsi come lui.
Noi possiamo aver potere su noi, molto difficilmente possiamo sugli altri, a meno che, dalla tua, non abbia la forza ed il potere di far valere, come accade fra le confessioni religiose, le tue ragioni e la tua verità.

Un caro saluto [SM=x1061918]

Pyccolo










POSTQUOTE]
pyccolo, 27/01/2009 15.29:


Caro Kalos, ho perfettamento compreso ciò che pensi e, ciò che pensi, parte e si origina nella concezione di peccato.

Per questo ora fai la citazione che segue:


Kalos52, 27/01/2009 14.51]

Chi è senza peccato...! disse il maestro.



Su questo argomento bisognerebbe aprire un thread a parte ... se lo vuoi si può fare.





perchè no?

“Peccato” traduce di solito l’ebraico chattà´th e il greco hamartìa. In entrambe le lingue le forme verbali (ebr. chatà´; gr. hamartàno) significano “mancare”, nel senso di fallire un bersaglio o non raggiungere un obiettivo o un punto esatto, sbagliare strada.

In Giudici 20:16 chatà´ è usato (con una negazione) per descrivere i frombolieri beniaminiti che non mancavano un bersaglio sottile come un capello.

Gli scrittori greci usavano spesso hamartàno parlando di un lanciere che mancava il bersaglio.

Entrambi i vocaboli hanno il significato di non riuscire a raggiungere non solo oggetti o obiettivi materiali , ma anche mete o obiettivi morali o intellettuali.

Nelle Scritture sia il termine ebraico che quello greco si riferiscono principalmente al peccare o mancare il bersaglio da parte di creature intelligenti nei confronti del Creatore.






In cosa consiste il concetto di peccato?

Dovresti sapere che per quanto si dica che la frase che citi sia uscita dalla bocca del maestro, da tempo molti studiosi la ritengono
una tardiva aggiunta. Non ne voglio fare una questione, ma, e mi scuserai, sono tanto del parere che si tratti di una furbissima 'invocazione cattolica, atta a valorizzare il concetto di perdono, utile a sottomettere, concetto che, come riscontrerai da due o tre giorni, nonostante molti si proclamino cristiani a parole, non vogliono accordare a quel disgraziato drogato incapace di intendere e volere dello stupratore che, come sai, il perdono l'ha chiesto. Tutti invocano vendetta e, mi spiace dirlo, se il maestro oggi, alla folla inferocita a ragione, avesse pronunciato quelle famose parole, sarebbe stato linciato a mestiere.

Cos'è dunque il peccato?
E se invece di peccato parlassimo di responsabilità, o di assunzione di responsabilità?




Mi piace il concetto di "responsabilità", desidero approfondirlo.






Come insegnava il Ghandi, "Il grande cammina con il piccolo, il mediocre si tiene a distanza", finchè una parte si sentirà superiore o migliore dell'altra, e questo secondo i propri personalissimi parametri, non si potrà mai fare un passo.




Purtroppo per Ghandi, e nonostante il rispetto che nutro per lui, non basta sognare e dire cos'è meglio e cos'è peggio.
Non importa se il concetto di parità sia condiviso o meno, è importante che sia un concetto acquisito interiormente e fatto proprio, non come un concetto divino, ma come concetto che scaturisce da una mente che comprende che, per vivere pacificamente, non se ne potrebbe fare a meno. Ed allora lo faccia sua ed abbandoni l'illusione, come quella di Gandhi, che gli altri si comportino come lui.



Molti grandi, non solo Ghandi, sono passati alla storia per ciò che hanno fatto, per ciò che hanno detto, e per il modo in cui hanno fatto entrambe le cose: certo noi ricordiamo citazioni belle, orecchiabili, molte di esse divenute oggi veri e propri luoghi comuni ma, dietro quelle brevi sintesi, c'è tutta una vita e non basterebbe un'altra vita per raccontarlo.

Nè Gesù, nè Ghandi, nè Luther King, nè confucio, ecc. avrebbero oggi vita facile, come ieri, e come domani.




Non possiamo su noi, molto difficilmente possiamo sugli altri,




Sono d'accordo con te,

"Posso portare il cammello al pozzo, ma non posso obbligarlo a bere"

E poi perchè obbligarlo?

E se non ha sete?

E se percepisce che l'acqua è avvelenata?

E se vuole lasciarla a chi ha più sete di lui?




a meno che dalla tua non abbia la forza ed il potere di far valere, come accade fra le confessioni religiose, le tue ragioni e la tua verità.



Preferisco di gran lunga una dittature politica: può solo uccidere il corpo.



Un caro saluto

Pyccolo









.

Un caro saluto anche a te.




[SM=x1061918]

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27/01/2009 22:17
 
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Kalos così scrive, parlando di peccato:

“Peccato” traduce di solito l’ebraico chattà´th e il greco hamartìa. In entrambe le lingue le forme verbali (ebr. chatà´; gr. hamartàno) significano “mancare”, nel senso di fallire un bersaglio o non raggiungere un obiettivo o un punto esatto, sbagliare strada.

In Giudici 20:16 chatà´ è usato (con una negazione) per descrivere i frombolieri beniaminiti che non mancavano un bersaglio sottile come un capello.

Gli scrittori greci usavano spesso hamartàno parlando di un lanciere che mancava il bersaglio.

Entrambi i vocaboli hanno il significato di non riuscire a raggiungere non solo oggetti o obiettivi materiali , ma anche mete o obiettivi morali o intellettuali."




Peccare = Mancare il bersaglio, l'obiettivo, sbagliare strada.

Peccare presupporrebbe dunque la preesistenza di una bersaglio, di un obiettivo, di più strade, alcune giuste altre sbagliate.

Un guerriero lancia un dardo e se non centra il bersaglio ha fallito, oppure se non raggiunge l'obiettivo previsto ha mancato, così come se invece della strada prefissata ne percorre un'altra ha errato.

In tutti questi casi vi è dunque una verità finale, unica, verso cui tendere. Ogni altra direzione è mancare la verità, è deviare da essa.
Non ci sono alternative, non c'è scelta se non quella unica di percorre quella direzione prescelta.
Da chi è prescelta?
E' un'interrogativo che, com'è ovvio, non può non porre un altro grande problema e dar luogo ad altri interrogativi.
Peccare è dunque rendere il conto, a qualcuno o qualcosa fuori da sè, dei propri percorsi, delle proprie decisioni.
Va da sè che non sono ammesse scelte e decisioni personali perchè, se non andassero in quell'unica direzione, sarebbero errate comunque e sempre, senza alternative.


Chi pecca dunque sa già in partenza qual'è la strada da percorrere, ma sceglie testardamente di percorrerne un'altra.
E' qui che si origina l'errante.
L'errante è, mi pare chiaro, l'eretico, colui che sceglie un sentiero considerato errato, perciò vive uno stato di peccato, di fallimento.
Se non si ravvede e non riprende a percorre l'unica strada, che ha come bersaglio/obiettivo la verità, egli si pone fuori dalla comunità, perciò sarà marchiato come scomunicato, indegno di partecipare alla comunione dei fratelli.
Non c'è più speranza per lui a meno che non faccia un'inversione di marcia.
Fuori dal percorso della verità è un condannato.
Per questo si prendono le distanze da lui, per questo verrà discriminato, emarginato.


Diverso è il concetto di RESPONSABILITA'.

Non ci sono obiettivi da raggiungere, non c'è un particolare percorso di verità e solo quello.
Non c'è un traguardo con scritto su "verità". Non è dato di sapere dove porti qualunque strada.
Gli obiettivi possono essere numerosi, infiniti, così come le strade possono essere numerose, infinite.
Non esistono decisioni preconfezionate che dicano ed indichino l'unica strada percorribile.
Quella da percorrere dipende dalla sua scelta, dalle sue decisioni, dalla sua propensione.
Qualunque scelta faccia egli se ne ASSUME LA RESPONSABILITA', nel senso che qualunque ostacolo incontri è suo compito superarlo, sarà lui a rispondere del raggiungimento degli obiettivi previsti oppure rispondere per non averli raggiunti.

Non c'è nessuna condanna. Nessuna pena da espiare, nessuna dichiarazione di eresia e di scomunica.

Dovrà pagare solo se avrà interferito nelle libertà altrui e creato danno a terze persone. Dovrà pagare e risponde alla società, che ha stabilito le regole basi per condursi in ogni direzione.

Se non è ben equipaggiato sarà lui a rispondere delle sue difficoltà.
E'come la ragazza che crede d'essere libera di vestire in modo provocante e crede spensieratamente che nulla potrebbe capitarle perchè è convinta che tutti siano tenuti a rispettarla, per cui, dà campo libero alla sua facoltà di vestire in un modo che, anche se a lei e ad un'altra donna non potrebbe mai interessare, sa che, per contro, potrebbe ottenere il plauso e l'ammirazione dei ragazzi, sa che può farli sognare ... sa tutto, anche che può provocarli, scuoterli ed eccitarli.
Nonostante tutto percorre una strada con spavalderia, fiera, certa delle sue convinzioni, disinvolta e provocante.
Le può andar bene e raggiungere l'obiettivo previsto, ma se le andasse male, a chi può imputare la scelta per aver percorso quella strada se non a se stessa?
Ha preso in considerazione pareri ed opinioni di genitori, nonni, fratelli, che le hanno suggerito di tenersi legata al gruppo, di evitare di intrattenersi da sola con sconosciuti e conosciuti, di badare all'ora prevista per rincasare etc. etc.???
La ragazza è libera di fare come vuole, ma non senza assumersi ogni responsabilità che la scelta le riserverà.
Poi, ovvio, la società la farà pagare cara, soprattutto al ragazzo, il quale a sua volta sapeva, assumendosi anche lui la responsabilità della sua condotta, ed ora la ragazza, la sua famiglia, la società lo chiameranno a pagare ed a RISPONDERE della sua violazione, ma a che serve ora che è tardi e la violazione è stata consumata?

La responsabilità non è solo questo, ha una spiegazione più profonda, ma credo sia stato sufficiente ad illustrare la differenza.

Pyccolo



































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