Damaride
In quanto alla coscienza, seppure informata sui principi biblici ( non ho mai amato il termine "addestrare" seppure in uso tra i TdG, in quanto mi sembra più adatto per i cavalli che per gli esseri umani )
rimane uno dei cardini su cui si fonda la libertà cristiana.
Giusta la tua osservazione sul termine "addestrare".
Meno comprensibile come possa la coscienza (informata o modellata? - non è un oggetto d'argilla, vero?) essere uno dei cardini su cui si fonda la libertà cristiana.
Come può essere la comune libertà una "libertà cristiana"?
A questo punto c'è la libertà mussulmana, buddista, copta/cristiana, cattolica/cristiana, laica etc. etc.?
Perchè, dunque, la libertà cristiana discrimina chi l'abbandona ed aderisce ad altri tipi di libertà, dopo essersene informato ed aderito?
Cos'è la coscienza?
Qualcosa che tu informi con principi biblici, buddisti, cattolici, mussulmani?
Dopo averla tu informata ti lasci guidare?
Sei tu che formi la coscienza, decidendo quali informazioni impiegare, e poi ti ci sottometti?
Anche se, bisogna pur dirlo in quanto verità, la mia libertà cristiana non deve costituire pietra d'inciampo.
Se invece costituisse pietra d'inciampo, cosa faresti?
Rinunceresti alla tua libertà, lasciandotela condizionare dalla coscienza altrui?
Come spieghi allora che molti discriminati (eretici) che inciampano da mane a sera, da secoli e da anni, nel comportamento discriminatorio e discriminante dei cristiani, non siano presi in considerazione e non si cessi di farli inciampare?
Ma qui, visto che indipendentemente dalla confessione religiosa siamo tutti internettari, c'è qualcuno che può dire, senza macchia d'ipocrisia, di inciampare?
Maria Pignatelli Cortes.
Quel che lascia perplessi e spaventa, oltre che far inciampare, è l'insensibilità cristiana nei confronti di quanti, prima cristiani di un certo tipo, vengano poi, nel tentativo di rivendicare i propri diritti e le proprie libertà, ad essere discriminati, emarginati e cacciati dalle comunità di appartenenza.
Un caro saluto
Pyccolo