La dott.ssa Ilaria Macchiorlatti, non essendo riuscita ad iscriversi al forum per problemi tecnici, mi ha chiesto di inserire questo suo articolo.
Saluti
Pino lupo
EMO PICCIONI ED IL FENOMENO DELLE SCOMPARSE IN ITALIA
La scomparsa di una persona cara, forse è un dramma superiore addirittura al lutto.
E’ un profondo evento traumatico che tutti sono inevitabilmente portati a considerare distante, destinato a colpire solo e sempre “gli altri”.
Perché se nel caso della morte di un figlio, un genitore o un amico, in qualche modo si finisce - prima o poi - per fare i conti con la dura realtà, l’improvvisa scomparsa di una persona cara non permette lo stesso tipo di fuga mentale.
Anzi, si trasforma in un martellante incubo senza via d’uscita, un dolore che ignora la parola fine.
Su tutto domina un silenzio assordante, capace di interrompere una vita senza alcun preavviso e soprattutto privando chi resta della possibilità di dare una conclusione - più o meno drammatica, ma in ogni caso una conclusione – alla storia di un’esistenza.
Qualcosa che sappia completare l’arco del passaggio terreno, così come siamo abituati a considerarlo, nell’ordine naturale delle cose: si nasce, si vive e un giorno si muore.
Ma quando viene a mancare l’ultimo dei passaggi, diventa uno sforzo immane costringere la mente ad archiviare il ricordo di una persona cara che da un giorno all’altro si è trasformato in silenzio.
Ci sono figli che di colpo diventano invisibili, padri e madri di cui improvvisamente non si hanno più notizie.
Migliaia di persone di ogni età che ogni anno scompaiono nel nulla, malgrado una società in cui le possibilità di essere osservati da qualcuno siano sempre più presenti, sottili e sofisticate.
Dove finiscono queste persone?
Perché non se ne parla mai abbastanza?
Come si comportano le Istituzioni?
Solo nel nostro paese, ogni anno svaniscono senza lasciare traccia migliaia di adulti e bambini, spesso sottratti con la forza alla loro esistenza.
Il 30% di loro non verrà mai più ritrovato.
Così almeno recitano freddamente le statistiche, dimenticando nomi, storie, visi e volti, ogni volta diversi.
Uniti solo da un finale con il punto interrogativo.
Anche la situazione in Piemonte è preoccupante: tanti e troppi sono i Casi che non hanno ancora trovato una conclusione.
“Ma com’è possibile che una persona sparisca senza lasciare alcuna traccia dietro di se? “
E’ questa la domanda ricorrente che gli investigatori si sentono ripetere dai familiari degli scomparsi o dai giornalisti.
Nelle storie che diventano un’indagine di polizia, la mancanza di prove e d’indizi certi è un doloroso e costante leit-motiv.
Quando ci s’imbatte in quella che appare come una scomparsa, la “scena criminis” andrebbe - come dicono i tecnici - letteralmente congelata.
L’indagine dovrebbe seguire, fin dalle prime battute, un’impronta investigativa del tutto simile a quella dell’omicidio.
Ma così non è: nella foga del momento si toccano oggetti, s’inquinano tracce ed indizi senza pensarci, e dopo poco tempo si finisce per aver paura di raccontare agli inquirenti quelli che sono i propri dubbi ed i propri sospetti.
Perché un papà, una mamma o un figlio che hanno perso una persona cara, tendono ad accusarsi tra loro e a non raccontare elementi del passato dello scomparso che potrebbero invece essere utili ai fini dell’indagine. Specie se considerati tempestivamente.
La sparizione improvvisa di una persona cara è una sorta di sofferenza fisica e spirituale, che molto spesso si porta in dote un evento definito in psicanalisi “Disturbo post traumatico da stress”.
Perché nel dolore non esiste una scala di gradazione della sofferenza: che a sparire sia un bambino o una persona anziana, l’angoscia è davvero la stessa per intensità e portata.
Il buio è disposto ad ingoiare chiunque, ovunque e a qualsiasi età.
E quando arriva lascia a chi resta la più pesante e terribile condanna che possa esistere: imparare a convivere senza risposte, abituarsi al tormento di un niente devastante e sottile, che non darà pace.
Forse mai più.
Vogliamo con queste righe essere sempre più vicini alla famiglia PICCIONI, e nel contempo ricordare:
• Letizia Teglia
• Mariangela Corradin
• Camilla Bini
• Marina di Modica
• Paola Tagliatatela
• Fabrizio Catalano
E con loro gli altri scomparsi della nostra Regione.
Vi segnalo, un libro sul tema molto interessante, scritto da una grande AMICA: RITA PEDDITZI.
Ilaria Macchiorlatti
Perito Esperto Consulente in:
- Criminalistica
- Analisi Scrittura
- Ricerca Falsi
- Metodologia dell’indagine Peritale
[Modificato da parliamonepino 17/11/2008 21:24]
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