Eluana è grave, ma l'emorragia cerebrale si è fermata
Si sono improvvisamente aggravate le condizioni di Eluana Englaro, la ragazza di 37 anni in stato vegetativo da 16 anni. Il peggioramento è avvenuto nella notte fra venerdì e sabato. Ad avvertire tempestivamente i medici sono state le Suore Misericordie che assistono la ragazza nella Casa di Cura Beato Talamonì a Lecco. I sanitari ritengono necessaria una rapida trasfusione di sangue. Tuttavia, viste le condizioni critiche in cui si trova la donna, i medici temono che la trasfusione possa costituire un accanimento terapeutico.
A causare il peggioramento è stata una probabile emorragia cerebrale. Un eventuale intervento chirurgico è ritenuto invece particolarmente delicato se non, forse, addirittura inutile.
Emorragia cerebrale profusa. Il Professor Carlo Alberto Defanti, neurologo dell'Ospedale Niguarda di Milano conferma la causa del peggioramento. Il professor Defanti, medico curante da molti anni della giovane donna, parla di «situazione improvvisa e molto delicata», senza aggiungere altro.
Ma in serata le condizioni di Eluana sono migliorate. A renderlo noto il neurologo Carlo Alberto Defanti che ha lasciato l'ospedale in cui la donna è ricoverata. «L'emorragia - ha spiegato - era in atto da un paio di giorni e stamattina il livello di anemia è diventato critico. Questo ha destato l'allarme. Se continuasse, la sua vita sarebbe in pericolo ma oggi pomeriggio l'emoragia si è arrestata spontanemante. Il padre era convinto che stesse morendo», ha continuato commentando poi: «Non sono state adottate misure salvavita e tra un mese si potrebbe procedere come sapete...».
Beppino Englaro, padre della ragazza rimasta in stato vegetativo dopo un grave incidente stradale nel 1992, è giunto al capezzale della figlia. è molto scosso Beppino: «Sono stato chiamato questa mattina - ha detto Beppino Englaro - mi è stato detto che la situazione era grave». In ospedale «abbiamo trovato per la prima volta un'alleanza terapeutica», ovvero si è deciso di non ricorrere a trasfusioni. Nel pomeriggio l'emorragia si è invece fermata. Una giornata «d'inferno», l'ennesima, per Beppino Englaro, con sua figlia sospesa tra la vita e la morte. «Esattamente da 6.113 giorni - ha concluso - ovvero 16 anni, 8 mesi e 23 giorni».
Per Franca Alessio, curatrice speciale della giovane ha precisato. «È stato concordato di non fare trasfusioni. E non c'è stato un rifiuto da parte del padre e delle suore».
Per il presidente della Commissione d'inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Sistema sanitario nazionale Ignazio Marino, che ha sentito telefonicamente il padre della ragazza, Beppino Englaro, e suor Rosangela che accudisce la donna da molti anni, «la situazione di Eluana - spiega Marino - si è aggravata come spesso accade a pazienti costretti a letto per lungo tempo. In questo momento ha una grave emorragia in corso che ha fatto scendere i globuli rossi sotto la soglia minima. Sta diminuendo progressivamente anche la pressione sanguigna in queste condizioni - prosegue Marino - senza intervento terapeutico, è molto probabile che Eluana si possa spegnere in breve tempo».
«Ho parlato con Beppino Englaro e con suor Rosangela, che ho conosciuto e che accudisce la ragazza da molti anni. Entrambi sono sereni - assicura il senatore del Pd - nell'accettare l'eventualità della fine della lunga agonia di Eluana, senza interventi esterni che evidentemente sarebbero utili a fermare l'emorragia ma non a restituirle l'integrità intellettiva. Penso sia importante sottolineare che l'alleanza terapeutica tra familiari e operatori sanitari, come anche il rispetto della dignità della persona, vogliono dire anche sapersi fermare di fronte a terapia che comunque non modificherebbero lo stato vegetativo. Non servirebbe ad altro - conclude Marino - se non ad accanirsi e a fare prevalere la tecnologia sul rispetto dell'uomo».
Il caso di Eluana ha scatenato una battaglia giudiziaria, intrapresa dal padre, per poter eseguire l'ordinanza della Corte d'Appello di Milano che il 9 luglio scorso ha autorizzato l'interruzione dell'alimentazione dell'idratazione artificiale. A questa sentenza si erano opposti i due rami del Parlamento che avevano sollevato dei ricorsi per conflitto di attribuzione.
L'ultima tappa della complessa vicenda giudiziaria ed etica risale a giovedì scorso quando la Consulta ha bocciato le mozioni con cui Camera e Senato si opponevano alla sentenza della Corte d'appello di Milano.
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Mi viene da dire, sinceramente..Dio vede e legge nei cuori..
Ha letto nel cuore di Eluana e della sua famiglia..ha letto la sofferenza in mezzo a tutte queste battaglie legali..
Dio ha cuore e sa cosa è la pietà!
Nounou
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Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal