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La Chiesa si spiega: niente testamento biologico

Ultimo Aggiornamento: 03/10/2008 12:45
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03/10/2008 11:06
 
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La decisione ultima spetta non più al malato terminale ma al medico, anche in presenza di una volontà “inequivocabile e certa”.

Escluso il rifiuto dell’idratazione e della alimentazione forzata. Confusa la formulazione di “accanimento terapeutico”


Avevamo e avevate capito male.

Di testamento biologico non si parla neppure. Semmai arriverà una legge di “fine vita”, per altro delimitata da vincoli strettissimi, tali da affidare ogni decisione al medico curante.
E le volontà del malato? Solo valore consultivo, sotto forma di “dichiarazioni certe e aggiornate”, molto aggiornate, al punto da veder nullo qualsiasi valore testamentario.

Questa è la lettura esatta delle parole del cardinale Bagnasco pronunciate or’è qualche giorno dinanzi al Consiglio permanente del vescovi.
Traduzione di prima mano e di massima autorevolezza, trattandosi del folignate monsignor Giuseppe Betori, segretario generale della Cei di nomina ruiniana, al suo ultimo atto ufficiale prima di prendere possesso della sede arcivescovile di Firenze. Stoppate quindi le accuse sbrigative di relativismo avventato, rivolte a Bagnasco da teocon e atei devoti alla Ferrara. Ruini l’aveva detto: vedrete, Bagnasco non vi deluderà.

Tutto ritorna nell’alveo di una conosciuta rigidità, come del resto nei vari campi della bioetica? La prima risposta è sì, e al momento una seconda non ce n’è. La decisione finale della Cei è, appunto, della Cei: un’idea, una proposta che dovrà attraversare l’arco politico del Parlamento, non ancora una legge fatta e finita. Chissà come andrà. Ma la Chiesa questo chiede e tutto farà per ottenerlo.

Ripercorriamo brevemente le argomentazioni di monsignor Betori a corredo del comunicato finale della sessione della Cei. Prima precisazione. Sua Eminenza Bagnasco –spiega- non ha affatto parlato di testamento biologico, “che è espressione di una cultura dell’autodeterminazione in relazione alla propria morte, mentre la Chiesa ritiene che la vita non sia a disposizione di nessuno, e che la persona non possa determinare la propria fine”.

Seconda precisazione. Legiferiamo pure, “ma per proteggere la vita e rendere degno il momento della fine della propria esistenza”. Come? La volontà del paziente dovrà essere manifestata in modo “inequivocabile e certo”, soprattutto “recente”, perché si può sempre cambiare idea.

Quanto recente? Sarà da stabilire. In ogni caso “l’ultima decisione spetta al medico”. Tra le scelte possibili “si deve escludere il rifiuto dell’idratazione e dell’alimentazione, che non sono attività curative, ma attività di sostegno vitale”.

E a questo punto torna in ballo la stessa definizione di “accanimento terapeutico” che la Chiesa ha pur affermato di non voler perseguire ad ogni costo. Sarà un punto molto delicato e controverso nel dibattito parlamentare, a patto che Camera e Senato siano davvero messe in grado di affrontare un confronto aperto, non formule preconfezionate e di fatto blindate da una maggioranza straripante e arrogante la sua parte.

Terza precisazione. Perché la Chiesa si appresta ad una pur condizionatissima “apertura” su un tema che ha sempre considerato intoccabile? Si tratta di un cambiamento di rotta? La risposta di Betori: “Il cambiamento di rotta non è voluto da noi, ma da chi ha creato pronunciamenti legislativi che rendono insicura la fine della vita.

C’è allora bisogno di salvaguardarla”. Il riferimento è, senza dubbio, alla sentenza Englaro”. Spiega: “Da qui è venuta la necessità di una legge che eviti sia l’accanimento che l’abbandono terapeutico”.

Frenare, tamponare, allontanare la sola idea di eutanasia. Un punto di equilibrio di grande e, prevediamo, non serena certezza. Ma raramente la Chiesa sbaglia i tempi. Comprende che la delicatissima materia può sfuggirle di mano e che, forse, questo è il momento, più favorevole ad essa, per arrivare ad una soluzione conveniente. Non sarà una navigazione troppo tranquilla.
Entrambi gli schieramenti politici appaiono divisi al loro interno dinanzi a decisioni, anche in campo legislativo, così drammatiche. Nello schieramento laico si avvertono segni di una qualche mobilitazione.

Dall’Associazione Luca Coscioni arriva un giudizio assai aspro che la Chiesa non gradirà: “Propone un criterio di stampo marcatamente confessionale, inaccettabile in uno Stato di diritto”.

SEGUE

[SM=g1660858]






Nounou
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Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


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re

Copio/incollo la risposta data su APOCALISSE [SM=g1608738] [SM=g1608738]


Penso che andrebbero presi TUTTI per le trombe del culo e gettati nel Tevere a tener compagnia ai resti di papa Formoso!!!! [SM=x1622938]

Hanno rotto i coglioni veramente!!!! [SM=g1467772] [SM=x1657359] [SM=x1657359] [SM=x1657359]


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]




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Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

Apocalisse Laica

Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


Vivo fra lo Stato Sovrano della Fica e la Repubblica Popolare del Cazzo
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