Ultimissime novità sulla causa dei dimissionari e ulteriori iniziative patrocinate dal CE.S.E.P. (CEntro Studi Emo Piccioni) insieme alla collaborazione dell'avvocato Luciano Faraon per rivendicare i diritti umani fondamentali di tutti i dimissionari/dissociati/disassociati di tutta Italia.
Questa iniziativa è appoggiata anche dal forum del Cooordinamento fuoriusciti Testimoni di Geova di cui è rappresentante lo stesso maestro ripudiato Adriano Fontani, già famoso per la discriminazione ricevuta per essere diventato un ex-Tdg.
Tratto da:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7795103
PROGETTO: RIVENDICAZIONE DEI DIRITTI UMANI FONDAMENTALI
a cura del CE.S.E.P. (Centro Studi Emo Piccioni)
Cari amici e foristi che partecipate a questo spazio virtuale e cari lettori che da molto tempo ci leggete, mi rivolgo a voi, a tutti voi, sì ad ognuno di voi. Come ben sapete è da diverso tempo che il Centro Studi Emo Piccioni sta sponsorizzando l’obiettivo della rivendicazione dei diritti umani fondamentali dei singoli, diritti garantiti dalla costituzione e dalle leggi europee. In particolare si sta occupando di promuovere la rivendicazione di tali diritti umani nell’ambito della religione dei Testimoni di Geova, nella quale sappiamo che tali diritti non vengono tutelati.
Chiunque sia stato o è appena divenuto un ex-Tdg sa bene ciò a cui mi riferisco perché ha passato sopra la propria pelle la procedura di emarginazione e di ostracismo che viene riservata a chi decide di non far parte più dei Testimoni di Geova.
Si è già parlato tante volte del fatto che i diritti dei singoli vengono prima dei diritti comunitari, in quanto le comunità, religiose o di qualsiasi voglia natura, vengono tutelate dallo Stato a secondo della loro utilità nello sviluppo psico-fisico dei singoli individui. Se una comunità religiosa dovesse essere di ostacolo a questo compito (e nessuno può negare che la commina dell’ostracismo e dell’emarginazione lo sia) allora gli individui hanno tutti i diritti di tutelarsi da tale comunità e di rivolgersi alle autorità competenti per spingere tale confessione a rispettare i propri diritti fondamentali.
Secondo le leggi europee è un diritto fondamentale e inalienabile dell’uomo “il poter cambiare religione liberamente senza essere discriminati”. Sollecitare attraverso pressioni psicologiche, mediante l’emarginazione di amici e parenti, a riabbracciare la precedente fede è chiaramente violare questo diritto inalienabile discriminando gli ex-aderenti per la scelta libera che hanno effettuato.
Si è già parlato della causa Fallacara di Bari, aperta dallo studio avvocato Cipriani per il risarcimento danni a motivo dell’equiparazione ingiustificata delle dimissioni ai sensi dell’articolo 5 con la dissociazione dalla religione stessa dei Tdg: si tratta della causa famosa dei dimissionari. Si è altresì parlato della ‘class action’ ossia raccolta di adesioni di dimissionari/dissociati/disassociati per esprimere il malessere sociale a cui conduce il provvedimento della ‘scomunica’ dei Tdg.
La novità in questione è che la causa di Fallacara è una causa pilota che porta a incentrare l’attenzione della magistratura sui comitati giudiziari interni della CCTG e sulla violazione dei diritti dei singoli fuoriusciti dalla WTS. Sì perché anche se la causa di Bari dovesse risolversi con una piena e schiacciante vittoria dei dimissionari contro la CCTG, rimarrebbe ancora da affrontare a pieno titolo il discorso dell’emarginazione e della violazione della libera volontarietà degli individui di poter abbandonare la vecchia precedente religione senza essere discriminati.
Non è giusto che la CCTG ci consideri ancora dei suoi strumenti. Non è giusto che continui a imporci una disciplina anche se abbiamo deciso di lasciarla. Così facendo non rispetta la nostra religiosità e continua a usarci come se fossimo ancora suoi. Che questo sia quello che prevede la sua dottrina, poco importa. Lo Stato è un ente laico ed essendo arbitro e garante del rispetto di tutte le religiosità esistenti, se una dottrina confligge contro i diritti umani fondamentali, esso ha il diritto di intervenire per tutelare gli individui.
Proprio perché la questione della ‘libertà religiosa’ non si smarrisca e non si perda nel nulla, se nella causa di Luigi non si parlerà dell’emarginazione e dell’ostracismo verso dissociati/disassociati, è giusto intentare una seconda causa davanti alla magistratura proprio di ciò. I diritti violati di dissociati/disassociati devono essere reintegrati; la ‘libertà religiosa’ (anche quella di non credere) dev’esseere garantita a noi tutti. Quindi dobbiamo fare qualcosa per poter cambiare le cose e ottenere la giusta giustizia che meritiamo.
Che cos’è questo qualcosa? Ed è qui che partono le novità.
Si da il caso che l’atto di citazione della causa di Fallacara ha suscitato l’interesse e l’entusiasmo dell’avvocato Faraon di Venezia, il quale si dice molto propenso a voler rappresentare e difendere tutti coloro che vorranno rivendicare i propri diritti davanti al tribunale. L’idea è quella di raccogliere adesioni in modo da formare una sorta di ‘class action’ tutta unita che sia collegialmente rappresentata dall’avvocato; adesioni di dissociati/disassociati che con la loro adesione espongano il loro disagio e la loro sofferenza a motivo dell’emarginazione della pratica della ‘scomunica’ Tdg. La magistratura si deve rendere conto che la gente soffre per questo e che sta davvero male, così che finalmente prenda mano alla situazione e tuteli i nostri diritti.
Aderire alla ‘class action’ presenta diversi vantaggi: non bisogna aprire una propria causa personale con tutti i costi processuali derivanti e la spesa di sostegno verrà ripartita fra tutti i partecipanti della stessa ‘class action’.
Entro il 15 di settembre l’avvocato Faraon ha necessità di avere un elenco di persone che intendono combattere questa causa, che finalmente prendano coscienza dei loro diritti da liberi cittadini italiani e che dicano con tutta la loro forza alla CCTG: “Io non ci sto! Tu non mi fai più nessuna paura! Adesso devi risarcirmi per tutto il male che hai fatto!”. Occorre che le voci di queste persone divengano un solo coro, una sola voce da far tremare tutta la nazione e da mettere con le spalle al muro chi da tanto tempo viola i loro diritti.
E’ una cosa epica qui in Italia, in questo modo non è mai stata fatta. Ci state a farvi sentire? Ci state ad alzare la vostra voce in un solo coro affinchè lo Stato ascolti le nostre esigenze e tuteli la nostra dignità e il nostro diritto di poter avere la religione che preferiamo senza dover essere calpestati per la nostra scelta?
Io, in qualità di rappresentate del CE.S.E.P., mi rendo disponibile per la raccolta delle adesioni. Chiunque lo desideri può contattarmi privatamente tramite ffz-mail o tramite mail ‘normale’ che gli darò il mio numero di telefono in modo da spiegare tutta la situazione e la modalità per poter aderire a questa causa, nonché gli eventuali costi da sostenere, i quali naturalmente verranno ripartiti in base al numero di partecipanti. Ovvio che più si è meno si paga. Per questo vi chiedo di essere in tanti a informarvi e a partecipare di modo tale che non si spenda praticamente nulla e si abbia un elenco ancora più grosso che farà comprendere sempre meglio qual è il profondo malessere sociale dei dissociati/disassociati.
Per tutti coloro che vorranno partecipare alcune precisazioni di carattere procedurale: le raccolte di adesione di dimissionari/dissociati saranno inoltrate inizialmente nella causa di Luigi Fallacara, perché secondo la disposizione dell’atto di citazione dello studio Cipriani (che rappresenta il Fallacara) se il giudice dovesse ritenere lecita l’equiparazione di dimissioni ai sensi dell’articolo 5 con la dissociazione dalla religione Tdg, allora si passerebbe alla questione del diritto di poter cambiare liberamente religione senza essere discriminati. Ne consegue che non sarebbe necessario aprire una seconda causa sul tema perché già la causa di Fallacara entrerebbe nel merito del ‘diritto alla libertà religiosa’.
Diversamente, se la domanda di Fallacara dovesse essere subito accolta, allora le adesioni di dissociati/disassociati confluirebbero nella seconda causa che verrà aperta esclusivamente sui comitati giudiziari e sull’emarginazione di dissociati/disassociati.
La raccolta di adesioni perciò è unica ed entro il 15 del prossimo mese l’avvocato Faraon ha bisogno di sapere quanti e quali persone hanno il desiderio di partecipare alla rivendicazione dei propri diritti da liberi cittadini italiani.
Contattatemi privatamente in tanti. E’ ora che si faccia qualcosa per tutelare noi stessi e la nostra dignità.
Dimenticavo: il mio indirizzo di posta elettronica è: classactiondirittiumani@hotmail.it
[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 01/09/2008 18.57]
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7008042&p=3