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La discriminazione religiosa

Ultimo Aggiornamento: 13/08/2008 15:07
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13/08/2008 08:51
 
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E’ sorprendente come la figura del Cristo si innalza, quando si parla di discriminazione.

Gesù avvicinava tutti quelli che venivano allontanati per la loro “diversità”.

L’attenzione di Cristo era rivolta agli scomunicati, agli emarginati, quelli che erano respinti dalla comunità.

Gli allontanati dal gruppo non avevano speranza.

Erano condannati a precipitare nell’abisso del silenzio.

Questo tipo d’esclusione porta inesorabilmente alla morte sociale.

In Italia, come in diverse parti del mondo, ci sono milioni di persone precipitate in questo “inferno” sociale.

Purtroppo anche nella comunità dei Testimoni di Geova, avviene tale pratica.

Mi riferisco, in modo particolare, ad individui che per aver espresso delle legittime perplessità hanno subito la punizione estrema: La “disassociazione”.

Nei testimoni di Geova cambiare opinione è un “crimine”!

Si tratta di un’espulsione scientifica, perché sei additato come un appestato, una persona da escludere da ogni attività sociale, persino con i propri parenti e amici.

Tutti coloro, che prima condividevano il proprio credo religioso con questo individuo, lo osservano come un trasgressore.

La loro occhiata è di disapprovazione.

Ecco perché si parla di inquisizione, discriminazione ed espulsione scientifica.

Il vuoto creato attorno al “trasgressore” è terribile.

Piano piano lentamente si trova in una condizione di “impurità contagiosa”.

Diventa un essere ripugnante ("il cane che ritorna al proprio vomito").

Questo trattamento scaraventa il “lebbroso” in una situazione di grave disagio psicologico che preannuncia una morte sociale.

Tale repressione porta inevitabilmente all’annientamento della persona.

Si tratta di una "pena di morte" a tutti gli effetti.

Il testimone di Geova che cambia opinione è colpevole di un “delitto”.

Vorrebbe condividere con gli altri le sue “scoperte”, desidererebbe avviare un dialogo con i suoi compagni, ma gli viene impedito.

Trova un irrigidimento rabbioso di difesa.

Rivoltare le proprie convinzioni è un procedimento lento e doloroso.

E’ un trauma!

Per i testimoni di Geova questo mutamento è visto come una malattia infettiva e disgustosa.

Per loro diventi un “lebbroso”.

Ma la cosa sconcertante è che chi modifica le sue convinzioni non riconosce di aver preso una malattia, anzi si sente guarito.

Solo che trattandosi, in ogni caso, di un disagio, significa rompere un equilibrio, cadere nel caos e dover faticosamente ricreare un nuovo equilibrio.

Questo, ripeto, è interpretato come una cosa negativa.

Qui non si tratta di cambiare opinione in modo congruente, così che uno tende a raccogliere informazioni per rafforzare il suo credo, seleziona solo i dati che confermano l’opinione, che già possedeva, su un argomento e non si fa condizionare da quelli contrari.

Ma la trasformazione è incongruente, si passa da una forte convinzione al sospetto che non sia più così.

Avviene in questo caso un rinnovamento, un passaggio da una posizione rigida, intransigente e ancorata.

Un soggetto che fino a ieri escludeva categoricamente l’ipotesi di rivedere le sue posizioni, oggi deve fare i conti con un’altra realtà.

Qualsiasi punizione inflitta, a chi ha espresso pacificamente le proprie opinioni sul pensiero religioso, che considera crescita personale, costituisce la violazione di un diritto fondamentale per ogni uomo: “la libertà di pensiero”.

Saluti
Pino Lupo






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13/08/2008 09:19
 
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Qualsiasi punizione inflitta, a chi ha espresso pacificamente le proprie opinioni sul pensiero religioso, che considera crescita personale, costituisce la violazione di un diritto fondamentale per ogni uomo: “la libertà di pensiero”.



Io ci aggiungerei anche "la libertà di agire", in quanto è ostacolato in tutto e per tutto dai suoi ex-fratelli!

Per il resto quoto tutto.


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Paxuxu


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Re:
Paxuxu, 13/08/2008 9.19:


Qualsiasi punizione inflitta, a chi ha espresso pacificamente le proprie opinioni sul pensiero religioso, che considera crescita personale, costituisce la violazione di un diritto fondamentale per ogni uomo: “la libertà di pensiero”.



Io ci aggiungerei anche "la libertà di agire", in quanto è ostacolato in tutto e per tutto dai suoi ex-fratelli!

Per il resto quoto tutto.


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Paxuxu





E' vero!

In alcuni casi, si diventa ostaggi, incatenati dalla paura e dalla vergogna.

Ho detto "in alcuni casi"!










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13/08/2008 15:07
 
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"Quando insegni, insegna allo stesso tempo a dubitare di ciò che insegni." (Ortega y Gasset)

Ed io aggiungo: Tanto più quando riporti, riporta con il beneficio del dubbio.


"La ragione umana viene afflitta da domande che non può respingere, perché le sono assegnate dalla natura della ragione stessa, e a cui però non può neanche dare risposta, perché esse superano ogni capacità della ragione umana."(Kant)

Le domande e le risposte stanno nel linguaggio.

"Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima." (Einstein)

C'è qualche fondo di verità? ... lo chiedo ai religionisti scientifici!

Una sacrosanta verità per la maggioranza degli interlocutori:

"La condizione dell' uomo é una condizione di guerra di ciascuno contro ogni altro."(Hobbes)
Provate a rifletterci ed ad esteriparla dalla vs esistenza ... starete in pace con voi e con tutti.

"Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli son sicuri di ciò che dicono." (Voltaire)

Quante lezioni di vita con poche parole.

Occhio alle significative parole di Bletrand Russel:

"Non vorrei mai morire per le mie idee, perchè potrebbero essere sbagliate."

Detto questo, detto tutto ... o quasi!

Pyccolo [SM=x789062] [SM=x789062] [SM=x789062] [SM=x789063] [SM=x789063] [SM=x789063]







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