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Prepariamo tutti in UNITA', la Class Action, che servirà per prendere forza e coraggio!

Ultimo Aggiornamento: 22/07/2008 11:52
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22/07/2008 09:14
 
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Carissimi Foristi, care sorelle, cari fratelli, amici.


Ormai da molto tempo, facendo parte di questo forum, e che ormai ritengo, credo con diritto, essere una "casa" ed una "famiglia", a tutti gli effetti, ho voluto farmi conoscere sempre di più, a tutti voi.

Generalmente non parlo mai, con il cuore, anzi, il più delle volte, risulto essere, forse presuntuoso, forse arrabbiato, forse altezzoso.

Questa è una faccia del mio carattere, ma il rovescio della medaglia è esattamente l'opposto.
Quest'altra mia caratteristica, che nascondo il più delle volte, la lascio vedere solo a chi mi vuole conoscere nel profondo.

Fino ad oggi, ho combattuto per una verità, che ritengo essere importante per tutti, e che essa venga conosciuta.
Ma conoscerla non basta, per poter conquistare la libertà, quella vera.
Per conquistare la libertà, bisogna agire, bisogna fare, bisogna lottare.

Non viene da sola!

Quando veniamo a conoscenza di una determinata verità, bisogna ADERIRE, bisogna prendere una PRECISA POSIZIONE, bisogna ESPORSI in prima persona.

Non possiamo pensare che siano sempre gli altri, a lavorare per il nostro bene, per permetterci di godere della nostra lecita libertà. Ognitanto, bisogna prendere coraggio, e DIMOSTRARE con i fatti, che anche noi, vogliamo la stessa cosa, lo stesso risultato.

Non possiamo sempre pensare, che la nostra "briciola", la nostra partecipazione ed adesione, non serva a nulla.
Non possiamo pensare che, chi sta in avanscoperta e lavora per noi, possa sempre fare a meno, di noi, del nostro appoggio, della nostra adesione, della conferma della nostra condivisione.
Non possiamo pensare che, per sempre, chi resta in prima linea, possa fare tutto da solo.

Chi lavora per far star bene gli altri, ogni tanto, dovrebbe essere incoraggiato, difeso, sostenuto, in una lotta che serve a tutti.

L'indifferenza, la pigrizia, la stanchezza, la svogliatezza, la mancanza di coraggio, sono dei deterrenti inutili, per arrivare a conquistare la propria libertà.

Ma se gli cederemo, come potremmo mai dire, in tutta coscienza........."Io c'ero?"

Quella nostra, quella di Vito Pucci, di Pino Lupo, di Luigi Fallacara, di Marco Piccioni, sono "modelli da seguire", per poter dire di far parte di un esercito che "lotta per la libertà".

Astenersi, o guardare solo gli eventi, non è sempre la cosa migliore da fare.

Per tale ragione, una unità di pensiero collettivo, ha necessità di intenti di unione, di ADESIONI, di partecipazione, per far prendere forza alle nostre argomentazioni.

Si cari foristi, sorelle, fratelli, amici.

In qualsiasi circostanza si voglia acquistare un nostro diritto lecito, dobbiamo sempre pensare, che abbiamo davanti un "soggetto fisico o metafisico", che ci impedisce di averlo.
Egli, ci nega la nostra libertà, la nostra proprietà, un nostro diritto.

Quella libertà, che se non viene contrapposta da una forza esattamente contraria, non verrà mai raggiunta.

Se ci viene chiesto di aderire, con i fatti, ad una idea, ad uno scopo, ad una azione, per noi stessi e per la nostra stessa libertà, anche per riconoscenza verso chi si mette in "prima linea", abbiamo l'obbligo morale, di non desimerci da questa nostra responsabilità, abbiamo l'obbligo di metterci in discussione, abbiamo la necessità di dimostrare con i fatti, i nostri desideri, le nostre speranze.

Non possiamo pensare che siano gli altri, e sempre, a doverci rappresentare.

Chiunque ci neghi la nostra libertà, deve, per desistere, vedere la nostra determinazione, deve vedere che non ha nessuna speranza di riuscirci.

Ma se staremo "zitti", in "silenzio" e solo fermi a guardare, "egli", penserà, che il proprio potere avrà sempre vita lunga.

Ricordate cosa fece Mosè a "Faraone"?

Un uomo, stanco degli anni di vita passati solo nel deserto, sfidò l'uomo più potente della terra.

Egli lo sfidò, e lo vinse.
Egli con coraggio, si affidò a Geova.
Egli era convinto, di fare la cosa giusta!

E sapete perchè?

Perchè Mosè, sapeva che doveva liberare il popolo israelita, dal controllo del "faraone", e per farlo v'era bisogno di azioni "concrete".

Una Class Action, appunto.

Mosè incontrò enormi difficoltà, per far capire questo ai "suoi".
C'era chi lo appoggiava, chi lo ostracizzava, chi paventava paura nel popolo, chi istigava a rimanere in Egitto per le comodità e per il benessere materiale!

Il popolo sarebbe stato, di certo, più al sicuro, rimanendo in Egitto, sotto il dominio ed al servizio di "Faraone".
Il popolo, aveva tutto, mentre lavorava e a far "mattoni".

Ma tutto questo, ad un prezzo troppo alto, per chi della propria libertà, ne considera la massima espressione dell'amore verso sè stesso.

I vigliacchi, non si danno, ciò che gli appartiene, la libertà.
I codardi, preferiscono, non rischiare di conquistarla.
I pigri, moriranno d'inettitudine, in schiavitù.


Fino a quando, lasceremo decidere agli altri, quanto dobbiamo vivere, quando dover morire?
Fino a quando lasceremo che gli altri decidano quello che noi dobbiamo fare e/o avere?
Fino a quando, permettermo agli altri, di ledere i nostri diritti?


Buona Riflessione.

Enrico Frassinetti



[Modificato da ALPHACLUB 22/07/2008 11:52]
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