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Sulle tracce di Emo Piccioni, scomparso tre anni fa

Ultimo Aggiornamento: 14/10/2018 21:18
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Un investigatore privato ha trovato segni di riti esoterici a Cascinette e al lago Sirio.

IVREA.
Emo Piccioni stava per cominciare una conferenza nella Sala del Regno a Borgomanero, in provincia di Novara. Arrivò una telefonata, uno sconosciuto avvisava di aver ritrovato dei documenti smarriti da un confratello di Vercelli. Emo Piccioni si dichiarò disponibile a ritirare i documenti e accettò un appuntamento davanti a un ufficio postale a Prato Sesia. Era il 31 ottobre 2005. Al termine della conferenza, Emo Piccioni salì sulla sua auto e non fece più ritorno a casa.

L'automobile - una Punto - fu ritrovata nel luogo dell'appuntamento e le indagini appurarono che la chiamata alla Sala del Regno di quella sera partì proprio da una cabina telefonica nel parcheggio.
Da quel giorno sono passati quasi tre anni e attorno alla scomparsa di Piccioni, Testimone di Geova fin dall'inizio degli anni Settanta, anziano della congregazione benvoluto da tutti, sono accaduti molti episodi strani. Uno di questi porta fino a Ivrea. Ne ha parlato lunedì scorso, anche Chi l'ha visto?, la popolare trasmissione di Rai Tre dedicata alla ricerca delle persone scomparse.
Moglie e figli di Emo Piccioni, da anni, convivono con un'angoscia insopportabile, ma su una cosa hanno le idee chiare: vogliono la verità. E per farlo, tempo fa, hanno preso contatti con un investigatore privato svizzero. Tra l'altro, il sito internet del forum elvetico dedicato alle ricerche su Piccioni, è stato ad un certo punto attaccato dagli hacker e gli stessi investigatori svizzeri hanno ricevuto minacce molto pesanti.

Un uomo, però, che ha voluto restare rigorosamente anonimo, tanto da pretendere la bonifica dell'auto dove sarebbe salito da eventuali cimici elettroniche, ha accompagnato l'investigatore svizzero in un viaggio inquietante tra i luoghi dove, a suo dire, avverrebbero riti esoterici propiziatori. In questo viaggio, durato due giorni, l'investigatore svizzero è venuto anche a Cascinette d'Ivrea e sul lago Sirio. Sono state scattate fotografie nei pressi di una chiesetta di Cascinette, dove si vedono tracce di quelli che gli esperti antisetta contattati dalla famiglia Piccioni hanno riconosciuto inequivocabilmente come simboli di riti, anche avvenuti.

E poi sono state scattate foto di una roulotte semiabbandonata nel bosco e, accanto, nanetti da giardino con altri simboli.
Ma che c'entra Piccioni con tutto questo? Chissà, forse nulla. O forse tutto, considerando che almeno altri quattro Testimoni di Geova erano stati attirati in una trappola simile a quella attivata per Emo. Ed è singolare anche che l'uomo che aveva contattato l'investigatore privato svizzero sia scomparso dopo quel singolare tour tra il Novarese e il Canavese.

E non è tutto. Enza Gentina, la moglie di Emo Piccioni, è tornata a Ivrea qualche mese fa, ad appiccicare anche nelle fermate dei bus della zona la fotografia del marito e l'annuncio che ci sarebbe stata una fiaccolata. Qualche giorno dopo, a casa Piccioni ha chiamato un uomo di Ivrea. Nella fermata del bus accanto a piazza Freguglia, incastrato tra il volantino con i dati di Emo Piccioni e la parete in plexiglass, qualcuno aveva inserito una fotografia. E' una fototessera di un uomo di circa quarant'anni. Chi sia, non si sa. E neppure si sa il motivo per cui, qualcuno, avrebbe dovuto lasciare lì quella fototessera.
Enza Gentina è venuta a Ivrea a conoscere l'uomo che le ha segnalato (e consegnato) quella fotografia. Nessuno della famiglia Piccioni l'ha mai visto.

LA MOGLIE 'Ma io voglio sapere davvero tutta la verità'

La procura della Repubblica di Novara ha chiuso le indagini. Gli accertamenti sulla scomparsa di Emo Piccioni, il Testimone di Geova di 58 anni, sparito la sera del 31 ottobre di tre anni fa, potranno riprendere qualora emergessero nuovi elementi per dare linfa fresca all'inchiesta. Gli investigatori hanno abbracciato tutte le ipotesi, ma non è stata trovata alcuna conferma in grado di chiarire il mistero.
Enza Gentina, moglie di Emo Piccioni, racconta il suo sconforto. Vuole conoscere la verità, sono stati raccolti tanti elementi che compongono un quadro inquietante, ma il puzzle è incompleto. La pista esoterica, per Enza Gentina, non è da abbandonare. Lei stessa, raccontando al telefono questi tre anni passati nell'attesa di riabbracciare il marito, si dichiara sorpresa dagli elementi scoperti.

«Io non sono stata a Cascinette d'Ivrea e al lago Sirio - spiega - a vedere con i miei occhi le tracce trovate dall'investigatore privato. Ma lo ha fatto mio figlio. Non so se tutto questo abbia a che fare con la scomparsa di mio marito, certo è, però, che io vorrei delle risposte».

E' un mistero anche la fototessera trovata da un uomo di Ivrea alla fermata del bus, fatta scivolare tra il volantino e la parete: «Quando attacco i volantini metto lo scotch su tutti e quattro i lati. Per questo, chi ha lasciato lì quella foto, ha staccato l'adesivo e poi lo ha rimesso. Ho incontrato personalmente l'uomo che ha trovato quella fotografia e che mi aveva telefonato - continua Enza Gentina -. E' stato molto gentile, conosceva il caso della scomparsa di mio marito e ne era rimasto colpito perchè alcuni suoi parenti sono Testimoni di Geova». Quella fotografia, formato tessera, mandata in onda anche lunedì sera da Chi l'ha visto? con il volto oscurato è ancora nelle mani della signora Enza.
Non l'ha consegnata agli inquirenti? «Veramente non ancora. Come ho già avuto modo di dire mi sento un po' scoraggiata. In tutto questo tempo non sono mai riuscita a parlare con il sostituto procuratore che segue le indagini».
(18 luglio 2008)

lasentinella.repubblica.it/dettaglio/Sulle-tracce-di-Piccioni-scomparso-tre-anni-fa/1...







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"GIALLO SEQUESTRO EMO PICCIONI: ARTICOLO DI REPUBBLICA 17/7/08 ED. LOCALE IVREA"


------Messaggio Originale------
Da: Vito Pucci [mailto:Vito.Pucci@katamail.com]
Inviato: venerdì 18 luglio 2008 21.21
A: direttore Quotidiano nazionale La Repubblica
Cc: dott. Curzio Maltese
Oggetto: "GIALLO SEQUESTRO EMO PICCIONI: ARTICOLO DI REPUBBLICA 17/7/08 ED. LOCALE IVREA"


Gentilissimo Direttore del Quotidiano Nazionale La Repubblica,

Questo pomeriggio, il Sig. Giuseppe LUPO, residente in Torino, Presidente della Associazione Laica di Utilità Sociale denominata “SOCCORSO SPIRITUALE” con sede in Torino al Corso Cincinnato 222, rec. tel. 011/19713552, mi ha segnalato la pubblicazione sull’edizione di ieri, giovedì 17/5/2008, de La Repubblica – Edizione di Ivrea (La Sentinella del Canavese), la pubblicazione del primo articolo relativo ad un fatto di cronaca a dir poco tanto eclatante quanto misterioso: il sequestro (e verosimile omicidio) per motivi religiosi, avvenuto a Prato Sesia/No il 31/10/2005, del Sig. Emo PICCIONI, 59 anni all’epoca dei fatti, imprenditore pensionato, persona molto conosciuta e stimata in loco perché ministro di culto con funzioni di “anziano” presso la congregazione locale dei Testimoni di Geova di Borgomanero/No.

Strano ma vero, le uniche testate che si sono occupate seriamente del “GIALLO PICCIONI” sono state il quotidiano La Stampa di Torino, Edizione di Novara, la trasmissione televisiva CHI L’HA VISTO? che, da ultimo, ha trasmesso un aggiornamento lunedì 14/7 u.s. ed alcuni siti Internet specializzati gestiti dai Sigg.ri Achille LORENZI di Tione di Trento e Pino LUPO, innanzi indicato, di Torino.
www.chilhavisto.rai.it/Clv/lettere/P/PiccioniEmo.htm

Le precedenti puntate trasmesse il 9 ed il 15/10/2006 risultano pubblicate qui:
www.infotdgeova.it/video/chilavisto.php
www.infotdgeova.it/video/chilavisto2.php

Risulta altresì che Il Corriere della Sera, dopo aver dato la notizia nell’edizione del 16/12/2005, non si è più minimamente interessato del caso.
www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/12_Dicembre/16/ge...

Quale componente del Collegio di difesa della Famiglia Piccioni, anche se l’articolo pubblicato ieri non risultava firmato, riconosco che lo stesso è molto chiaro ed obiettivo, completo dei fatti incresciosi effettivamente emersi e, chissà perché, volutamente ignorati dai Magistrati inquirenti.

Nell’articolo si fa esplicito riferimento alle difficoltà e minacce incontrate dal dott. Daniele MARCIS, investigatore privato incaricato dalla Famiglia Piccioni.

Nel settembre dello scorso anno 2007 io stesso ho ricevuto una lettera contenente esplicite minacce di morte (istigazione al suicidio), mentre la foto a colori dei proiettili di avvertimento mafioso diretti alla persona di Pino LUPO risulta chiaramente pubblicata qui:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7148401

Mi corre l’obbligo di precisare che, proprio questa mattina, dalla Procura Generale presso la Corte di Cassazione, mi è pervenuta altresì copia del Decreto n. 309/07 emesso in data 20/12/07 a definizione dello “strumentale” conflitto di competenza sollevato dai Magistrati della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari a seguito e per effetto della trasmissione di ufficio, operata dai Magistrati addetti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Novara, della denuncia sporta in data 23/2/2007 a firma del sottoscritto e di Marco PICCIONI in relazione a fatti gravi costituenti reato strettamente connessi al “GIALLO PICCIONI”.

A mio modesto avviso è importante evidenziare che, nella motivazione di detto Decreto, tra l’altro, è annotato esattamente quanto segue:


“CHE FATTI ANALOGHI, IN GRAN PARTE COINCIDENTI, SEMBRA SIANO STATI DENUNCIATI IL 4/11/06, ANCHE IN BARI, MA DI TALE DENUNCIA NON RISULTA TRACCIA PRESSO LA PROCURA DI BARI, CHE COMUNQUE NON HA ISCRITTO ALCUNA NOTIZIA DI REATO IN RELAZIONE A TALE DENUNCIA, SICCHE’ NON PENDE IN BARI ALCUN PROCEDIMENTO”.


Detto documento ufficiale, unitamente alla copia integrale della speciale Denuncia 4/11/2006, anch’essa a firma del sottoscritto e di Marco PICCIONI, colpevolmente fatta scomparire da ignoti, nelle prossime ore, quale formale allegato alla copia del presente messaggio, sarà integralmente pubblicato sul sito internet di Pino LUPO al seguente indirizzo:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7692627

Dopo anni di snervanti attese e “strani” fenomeni tutti attentamente documentati e denunciati alle competenti Autorità di Pubblica Sicurezza, mi auguro davvero che Repubblica decida di approfondire, come doveroso, l’inquietante notizia innanzi richiamata.

Tutte le tracce conducono univocamente al mancato accertamento delle gravi responsabilità civili e penali dei “vertici segreti” (31 soci effettivi con diritto di voto, di cui nessun normale Testimone di Geova, né altri, conoscono le esatte generalità) dell’Ente giuridico CCT/WTS altrimenti noto come Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova.

Ricorrendone la necessità, nei limiti consentiti dalla Legge di Dio e da quella degli uomini, confermo la mia esplicita e leale collaborazione ai fine positivo di interesse pubblico relativo all’accertamento dei fatti.

Ricorrendone la necessità, invio copia della presente al dott. Curzio MALTESE che, dopo aver attentamente investigato i flussi multimiliardari dell’otto per mille erogati LiberaMente in favore della Chiesa Cattolica, per par condicio, non dovrebbe esimersi dall’obbligo di investigare altrettanto dettagliatamente le fonti segrete di finanziamento della seconda religione degli italiani.

Grato dell’attenzione prestata. In attesa di riscontro, vi giunga il saluto più cordiale.

Avv. Vito Pucci

Documenti allegati:

1.- Copia denuncia penale 4/11/2006;
2.- Copia Decreto 309/07 emesso in data 20/12/2007 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione




------Messaggio Originale------
Da: Vito Pucci [mailto:Vito.Pucci@katamail.com]
Inviato: venerdì 18 luglio 2008 21.41
A: direttore quotidiano La Sentinella del Canavese
Oggetto: "GIALLO SEQUESTRO PICCIONI"

Gentilissimo Direttore,

Ho molto apprezzato il chiaro reportage giornalistico pubblicato in prima pagina dell'edizione di ieri, giovedì 17/7/08 de La Sentinella Canavese.

Quale componente del Collegio di difesa della Famiglia Piccioni, ho appena trasmesso al direttore de La Repubblica (e, per opportuna conoscenza, al dott. Curzio MALTESE) il messaggio scritto integralmente pubblicato qui, completo degli allegati in calce indicati:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7692627

Unitamente al Sig. Giuseppe LUPO e altri, sono socio fondatore e attivista del "CENTRO STUDI EMO PICCIONI", costituito a Novara il 17/5/2005, e, finché tutta la verità non sarà emersa, non potrò fare a meno di collaborare con tutti gli organi di informazione e di Giustizia.

Apprezzo di cuore il sempre più difficile lavoro dei Giornalisti, ragion per cui vogliate gradire il mio saluto più cordiale.

A vostra disposizione.

Avv. Vito Pucci




******



Estemporanea di Candido Maffeis/Adelaide Roncalli/Nazzareno Dalla Libera/Pino Lupo/Luigi Fallacara/Emo-Marco Piccioni/Stefano LORENZI/Annamaria FRANZONI e di tutti i singoli ostracizzati rispetto alle minacciose Istituzioni civili e religiose che, per la loro stessa sopravvivenza, tendono illegalmente a negare i diritti umani fondamentali dei singoli fedeli/cittadini



[Modificato da Vito.Pucci 18/07/2008 21:51]
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"DENUNCIA PENALE A FIRMA DI MARCO PICCIONI E PINO LUPO SPORTA IN DATA 4/11/2006 PRESSO GLI UFFICI DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI BARI"
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6114745



Procura della Repubblica Italiana presso il Tribunale di BARI

******


Nota importante: I fatti denunciati nella presente denuncia sono strettamente connessi a quelli oggetto degli esposti-denuncia a firma del sottoscritto Avv. Vito Pucci presentati a questa Stazione Carabinieri in data 8/12/2003, 17/08/2005 e 22/8/2006, nonché a quelli oggetto dei procedimenti incardinati dinanzi a questa stessa Procura della Repubblica di Bari, R.G.N.R. 20472/01 P.M. Dott. Emanuele De Maria e 1348/03 P.M. Dott. Marco Dinapoli.

******


Ill.mo Signor Procuratore,

Noi qui sottoscritti Marco PICCIONI, imprenditore, nato a Borgomanero/No il 25/8/1970, residente in Fontaneto d’Agogna/No, località Storni, e Vito PUCCI, avvocato, nato ad Altamura/Ba il 12/4/55, residente in Bari Santo Spirito, Via Napoli 6/8, in proprio e, segnatamente, quale genitore esercente la potestà legale sul figlio minore Fulvio, nato a Bari il 23/4/89, esponiamo e denunciamo quanto segue:

PARTE PRIMA - In data 31/10/2005 è scomparso da Fontaneto d’Agogna il Sig. Emo Piccioni, 59 anni, e, nonostante le ricerche tuttora in corso, nessuna traccia utile al suo effettivo ritrovamento è stata finora rinvenuta.

Dopo un periodo di grave incertezza sul da farsi, non casuale, ma assolutamente causata dal comportamento illecito dei vertici dell’Ente giuridico Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, via Bufalotta 1281, Roma, io sottoscritto Marco Piccioni, unitamente a tutti i miei familiari, ho deciso di collaborare più attivamente con gli agenti investigatori pubblici e privati che si occupano del caso.

In tale ottica positiva, nello scorso mese di ottobre 2006, essendo decorso già un anno dalla più che misteriosa scomparsa, ho denunciato l’accaduto al cronista Fiore DE RIENZO della Rai e, pubblicamente, ai microfoni della nota trasmissione televisiva “CHI L’HA VISTO?” di lunedì 9/10/2006.

Lo stesso hanno fatto mia madre Enza Gentina e mia sorella Cinzia Piccioni attraverso la trasmissione televisiva “LA VITA IN DIRETTA” (Rai Uno, 27/10/2006) condotta dal dott. Michele CUCUZZA.

Questi i fatti.

In data 24/7/2006, sempre io Marco Piccioni, ho inviato di mia spontanea volontà una disperata richiesta di aiuto all’Avv. Vito Pucci, già socio fondatore e noto attivista dell’Associazione Europea dei Testimoni di Geova per la Tutela della Libertà Religiosa, ricevendone risposta, tramite e-mail, l’indomani mattina, martedì 25/7/2006.
- Vedi allegati.

Atteso il particolare contenuto del messaggio ricevuto, lo stesso giorno 25 ottobre mi consultavo con mio zio Fausto Piccioni, fratello di mio padre, che -senza esitazione alcuna- mi suggeriva di informare subito la locale Stazione dei Carabinieri; cosa che effettivamente io ho fatto in seguito.

Quella stessa mattina, però, ho ritenuto doveroso informare tele-fonicamente di tale significativa novità il Sig. Domenico MUSTONE, Presidente della locale congregazione dei Testimoni di Geova di Borgomanero, nonché fiduciario particolare del Sig. Massimiliano BRICCONI e dell’Ente giuridico CCTdG innanzi indicato.

Io stesso, infatti, insieme a tutti i miei familiari stretti (escluso mio zio Fausto innanzi menzionato), siamo Testimoni di Geova: mio padre Emo, inoltre, è sempre stato uno stimato rappresentante ufficiale della congregazione locale con funzioni di ‘anziano’ e di ‘segretario’.

Attesa la rilevanza delle questioni implicate, nella serata dello stesso giorno 25/7/2006, verso le ore 21, ricevevo nell’ufficio annesso alla mia azienda “Officina Meccanica Piccioni”, via G.B. Curti 44, Borgomanero/No, la visita personale del ridetto Sig. Mustone che, per l’occasione, era accompagnato da un altro mio zio, il Sig. Gulinelli Eros, anch’egli Testimone di Geova con funzioni di ‘anziano’ in servizio presso la congregazione locale di Borgomanero.

Di comune accordo, si decise che io Marco Piccioni leggessi ad alta voce il contenuto dell’e-mail pervenuta dall’Avv. Pucci e, prima che terminassi la lettura, alla esatta pronuncia del nome del Sig. BRICCONI Massimiliano, dirigente nazionale dei Testimoni di Geova italiani, il Sig. Mustone mi interrompeva bruscamente, si levava in piedi ed esclamava:

“QUESTE LETTERE LE MANDANO GLI APOSTATI RANCOROSI NEI CONFRONTI DEI TESTIMONI DI GEOVA.
CON QUESTE AFFERMAZIONI L’AVV. PUCCI SI E’ SMENTITO DIMOSTRANDO DI ESSERE UN BUGIARDO.
CONOSCO PERSONALMENTE BRICCONI ED E’ BUONO COME IL PANE”.

Il Sig. Mustone confutava comunque le affermazioni dell’Avv. Pucci definendole “propaganda apostata” e, con esplicito riferimento al contenuto della missiva 25/7/2006 a firma dell’Avv. Pucci, precisava che i casi di pedofilia che si verificano nell’ambito dei Testimoni di Geova sarebbero, a suo dire, ‘protetti dal segreto confessionale’, quindi i colpevoli di simili reati non vengono denunciati alla magistratura ordinaria ma, al massimo, i Testimoni di Geova con il ruolo di ‘anziano’ se lo vogliono, possono solo consigliare la vittima di denunciare gli abusi subiti o il colpevole di auto-denunciarsi.

In tale circostanza il Sig. Mustone aggiungeva che lui personalmente aveva partecipato ad un “paio di casi” del genere come componente di due distinti “comitati giudiziari” che hanno svolto le loro funzioni di indagine e giudiziarie in Piemonte e comunque nel Nord Italia.

Il Sig. Mustone concludeva la conversazione richiedendo una copia dell’e-mail dell’Avv. Pucci al fine di spedirla al Sig. Massimiliano Bricconi e all’intero quartier generale dei Testimoni allocato in Roma, via Bufalotta 1281, così che, cito testualmente, “potessero rispondermi”.

Dopo averci riflettuto, il giorno dopo inviavo tramite e-mail al Sig. Mustone la lettera e, quale causa ad effetto, nel giro di poche settimane, venivo sottoposto ad un massacrante procedimento disciplinare interno ai Testimoni di Geova che si concludeva con il verdetto negativo della espulsione adottato in data 1/9/2006 (primo grado) e 15/9/2006 (secondo grado).

Nel corso del procedimento disciplinare (comitato giudiziario) di primo grado, il Sig. Domenico Mustone che lo presiedeva, insisteva sulla necessità di cancellare dal mio computer l’e-mail ricevuta dall’Avv. Pucci ed altre simili in vista della mia eventuale riammissione (riassociazione) nella congregazione.
Ritenendomi leso nei miei diritti umani inviolabili, l’indomani mattina (sabato 2 Settembre 2006, se mal non ricordo) mi sono recato di persona presso la Stazione dei Carabinieri di Borgomanero ove ho sporto una denuncia verbale nei confronti del Sig. Mustone.

In quello stesso giorno, o nei giorni immediatamente successivi, il Sig. Mustone fu convocato in caserma e interrogato per circa tre ore dal maresciallo Li Causi.

Tanto mi risulta perché lo stesso Sig. Mustone riferì tale circostanza a mio cognato Ballerini Gianluca, residente in Pianorosa di Cureggio/No affermando che si era sentito molto umiliato per essere stato convocato e interrogato dai Carabinieri.

Prima dei fatti innanzi descritti, e precisamente a far data dagli inizi dello scorso mese di giugno 2006, il Sig. Mustone aveva già posto in atto una condotta persecutoria ai miei danni intimandomi, ad esempio, di confessare tutti i miei eventuali peccati, dichiarando che altrimenti Dio mi avrebbe distrutto e avrebbe distrutto anche la mia famiglia.

In altre circostanze egli ha anche dichiarato che ero responsabile dello stato di salute divenuto precario di mia madre e che "neppure una denuncia lo avrebbe fatto desistere dallo svolgere indagini che avrebbero portato ad un comitato" e che, a quel punto, non "avrebbe avuto pietà ma avrei dovuto subire il suo giudizio e quello di Dio".

Sta di fatto che nel corso della pubblica adunanza tenuta nella Sala del Regno di Borgomanero il giorno 11/10/2006, alla presenza di circa cento persone, il Sig. Domenico Mustone, affermando il falso, ha dichiarato: “MARCO PICCONI NON E’ PIU’ TESTIMONE DI GEOVA”.

Immediatamente, come causa ad effetto, è scattata la sanzione discriminatoria, vera e propria “FATWA RELIGIOSA”, del ‘micidiale ostracismo perenne e assoluto’ che impone a tutti i Testimoni di Geova della terra, ivi inclusi i parenti e tutti gli amici stretti, di evitare come la peste il Testimone di Geova che, a torto o a ragione, è stato colpito da tale provvedimento discriminatorio.

******


Come innanzi accennato, in occasione della ridetta trasmissione televisiva “CHI L’HA VISTO?” del 9/10/2006 è emerso in maniera netta e decisa un collegamento chiaro tra la scomparsa in Piemonte del Sig. Emo Piccioni e le gravi responsabilità già emerse e invano denunciate qui in Puglia e Basilicata negli scorsi anni con riferimento ad altri fatti delittuosi rimasti tutti ingiustificatamente impuniti a danno di onesti cittadini italiani come il sottoscritto Avv. Vito Pucci ed i propri familiari innocenti, il Sig. Axxxxxx Dxxxxxx e sua figlia Xxxx, la dott.ssa XXXXXXX Xxxxxxxxxx di Cassano/Ba, il dott. Luigi Fallacara di Bitonto/Ba, la Sig.ra Ditaranto Giovanna di Montescaglioso/Mt, la Sig.ra Monno Angela di Bari Palese e molti altri ancora, rei soltanto di essere ‘cristiani’ Testimoni di Geova.

Infatti, mentre il telecronista narrava i fatti, il cameraman ha inquadrato la prima parte della e-mail 25/7/2006 rendendo chiaramente leggibile il mittente: “Vito Pucci”, il destinatario: “Officina Meccanica Piccioni” e l’oggetto: "SANTA MAFIA: IL CASO DI EMO PICCIONI".

Ancora una volta, come causa ad effetto, tale fatto ha suscitato un accesissimo dibattito tra le avverse fazioni ultra-reazionarie dei “geovisti” e degli “antigeovisti” sulle colonne dei forum “AGAPE”, “SOCCORSO SPIRITUALE”, “CRISTIANITESTIMONIDIGEOVA”, “TDGONLINE”, “INFOTDGEOVA”, “ANIMELIBERE”, ecc. ecc., specializzati in dialogo interreligioso.

Tali discussioni hanno fatto emergere infondate accuse ai danni dei sottoscritti denuncianti, frutto marcio di odiose quanto pericolose pulsioni viscerali apertamente fomentate dai vertici corrotti dell’Ente giuridico Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova e dai loro accanitissimi antagonisti religiosi che fanno capo all’Ente giuridico GRIS-Gruppo Ricerche e Informazioni Socio Religiose (già: Gruppo Ricerche e Informazioni sulle Sette), di cui don Lorenzo MINUTI, noto alle cronache giudiziarie di questa stessa Procura fin dal lontano 1995, nonostante le sue invidiabili 81 primavere, continua ad essere il principale rappresentante in funzione anti-TdG.
A solo titolo esemplificativo, ecco ciò che ha scritto in data 16/10/2006 la Sig.na Maria DAMARIDE, una sedicente ‘cristiana’ Testimone di Geova che si reputa esemplare:

“Noto che alcuni pur firmandosi Testimoni di Geova (liberi di farlo, naturalmente) ci attaccano legalmente attaccando la nostra Organizzazione mondiale cercando di colpirci al cuore mirando ai nostri Enti rappresentativi.

Tramite questi Enti noi siamo in grado fra l'altro di pianificare in modo organizzato la predicazione mondiale del Regno voluta da Geova e affidata a Cristo Gesù ed al resto della sua Organizzazione sia la parte visibile sia quella invisibile.

Pertanto chi attacca l'Organizzazione di Geova nei suoi enti rappresentativi sta attaccando Geova schierandosi dalla parte attiva dell'organizzazione avversa, sia la parte visibile sia quella invisibile, e dei suoi componenti, dalla base fino al suo invisibile vertice attivo.

Non per ostracismo, ma per lealtà a Geova, noi TdG ci schieriamo decisamente dalla parte di Geova nella universale contesa.

Non vogliamo aver nulla a che fare, né alcun minimo contatto con alcun membro di tale organizzazione universale avversa al nostro Creatore Geova Dio.

E questo facciamo fin dai componenti attivamente e consapevolmente impegnati in questa contesa della sua base avversa fino al suo malvagio e supernamente contaminante vertice invisibile.

Ripeto, non per preconcetto ostracismo, ma per incompatibilità scritturale NON VOGLIMO PIU' AVERE NULLA A CHE FARE, NE' PIU' ALCUN CONTATTO SPIRITUAMENTE CONTAMINANTE, CON CHI SI SCHIERA CON IL PRINCIPALE INVISIBILE SPIRITUALE NEMICO DI DIO E CON LA PARTE OSTILMENTE ATTIVA DELLA SUA ORGANIZZAZIONE, SIA LA PARTE VISIBILE SIA LA PARTE INVISIBILE.

QUALE PARTECIPAZIONE HA LA LUCE CON LE TENEBRE? NESSUNA! (Apocalisse 12:17)

Personalmente non comprendo come ci si possa autodefinire Testimoni di Geova e schierarsi in questa contesa contro gli interessi Suoi e del suo Regno”. Fonte: freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=43257&idd=2839

******


Sulla base della testimonianze diretta del dott. Luigi Fallacara e di tutti gli altri numerosi ‘dimissionari ex art. 5 Statuto’, nonostante le depistanti differenti apparenze, affermiamo con sicurezza che il comportamento discriminatorio del Sig. Domenico Mustone (e dei ‘complici’ a lui collegati) è stato ideato e realizzato nell’ambito di un unico ‘piano’ finalizzato alla completa quanto ingiusta delegittimazione di ogni dissenso all’interno del ‘popolo’ dei Testimoni di Geova (oltre sei milioni di persone) al quale noi sottoscritti Marco Piccioni e Vito Pucci non abbiamo mai smesso di appartenere.

Al riguardo l’Art. 1 della Legge speciale 205/93 recante: “Misure urgenti in materia di discriminazione religiosa” stabilisce espressamente quanto segue: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione sino a tre anni chiunque … incita a commettere atti di discriminazione per motivi religiosi”.

A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, qui di seguito riportiamo alcuni passi specifici tratti dalle pubblicazioni ufficiali della Confessione religiosa dei Testimoni di Geova che indicano esattamente le ‘rigidissime’ disposizioni che ogni fedele deve necessariamente rispettare nei rapporti interpersonali con il Testimone che, a torto o a ragione, è stato espulso dalla congregazione.

Come trattare chi è stato espulso. …

«Gli ascoltatori di Gesù sapevano bene che a quel tempo gli ebrei non fraternizzavano con i gentili ed evitavano gli esattori di tasse considerandoli dei reietti. Pertanto, Gesù stava insegnando ai suoi seguaci a non stare in compagnia di chi era stato espulso. Questo significa che i cristiani leali non intrattengono rapporti spirituali con coloro che sono stati espulsi dalla congregazione. Ma c’è dell’altro. … Pertanto evitiamo anche di avere contatti sociali con chi è stato espulso. Questo significa che non staremo con lui né in occasioni come picnic, feste e partite di pallone né per andare in un centro commerciale, a teatro o a mangiare a casa o al ristorante».
- Vedi Il Ministero del Regno, Agosto 2002.

«Che dire del parlare a un disassociato? … A questo riguardo, La Torre di Guardia del 1° gennaio 1982, pagina 25, dice: “Un semplice saluto può essere il primo passo che porta a una conversazione e forse anche a un’amicizia. Vorremmo fare questo primo passo con un disassociato?”». (idem)

«È proprio come viene detto a pagina 31 dello stesso numero della Torre di Guardia: “La realtà è che quando un cristiano si dà al peccato e deve essere disassociato, perde molte cose: la sua posizione approvata dinanzi a Dio; … la piacevole compagnia dei fratelli, inclusa gran parte dell’associazione che aveva con i parenti cristiani”». (idem)

«Oggi non viviamo fra nazioni teocratiche in cui i membri della nostra famiglia carnale potrebbero essere sterminati da Dio e dalla sua organizzazione teocratica per apostasia come era possibile ed era ordinato di fare nella nazione d'Israele. Essendo circoscritti dalle leggi delle nazioni in cui viviamo ed anche dalle leggi di Dio mediante Gesù Cristo, possiamo agire contro gli apostati soltanto fino a un certo punto, vale a dire conformandoci alle due serie di leggi. La legge dello Stato e la legge di Dio mediante Cristo ci proibiscono di uccidere gli apostati, anche se sono membri della nostra famiglia carnale. Naturalmente, se i figli sono maggiorenni, vi può essere una separazione e una rottura vera e propria nei vincoli familiari, perché i vincoli spirituali sono già spezzati». - Vedi La Torre di Guardia 15/1/1954, pagina 62.

«Nel caso del parente disassociato che non abita nella stessa casa, i rapporti con lui sono pure limitati a ciò che è assolutamente necessario. ... questi rapporti sono limitati ed anche eliminati completamente se è possibile. ... Che fare se una persona espulsa dalla congregazione visita improvvisamente parenti dedicati? Che deve fare in tal caso il cristiano? Se è la prima volta che viene fatta la visita, il cristiano dedicato può, se la coscienza glielo permette, mostrare riguardi familiari in questa particolare occasione. Ma se la coscienza non glielo permette, non ha l’obbligo di farlo. Se gli usa cortesia, il cristiano deve però specificare che questa non deve diventare un’abitudine. Se lo diventa ciò non è diverso dall’'associarsi a qualsiasi altra persona disassociata, e va contro lo spirito del decreto di disassociazione. Si dovrebbe far capire al disassociato che ora le sue visite non sono benvenute come prima, quando camminava rettamente con Geova». - Vedi La Torre di Guardia 15/1/1962, pagina 42.

«Perciò i membri della congregazione non si assoceranno al disassociato, né nella Sala del Regno, né altrove. Non converseranno con lui né mostreranno in alcun modo di notarlo. Se il disassociato tenta di parlare ad altri nella congregazione, essi dovranno allontanarsi da lui. In tal modo capirà pienamente l'entità del suo peccato … Inoltre, il disassociato che vuol fare ciò ch’è giusto dovrebbe dire a chiunque gli si avvicina inconsapevolmente che è disassociato e che non dovrebbero parlare con lui». - Vedi La Torre di Guardia 15/12/1963, pagine 761, 762.

«L'amore verso Dio e la lealtà verso la vera adorazione ci dovrebbero spingere a rispettare il decreto di disassociazione. Se qualcuno persiste in un'associazione che non è assolutamente necessaria con un familiare disassociato che vive fuori di casa, il comitato dovrebbe amorevolmente aiutarlo a capire i princìpi inerenti e a conformarsi ai consigli biblici. … L'insistenza a trascurare il comando biblico di "cessar di mischiarci in compagnia" di tale persona può condurre alla disassociazione, ma questa non dovrebbe essere la ragione della nostra ubbidienza, non è vero?». - Vedi Il Ministero del Regno, febbraio 1971.

«Con fedeltà verso Dio, nessuno della congregazione dovrebbe salutare tali persone quando le incontra in pubblico né dovrebbe accoglierle nella propria casa. Anche i parenti consanguinei che non abitano nella stessa casa con un parente disassociato, siccome valutano la parentela spirituale più di quella carnale, evitano il contatto contatto con tale parente disassociato. … E quelli che possono essere membri della stessa casa di un individuo disassociato cessano di avere associazione spirituale con il trasgressore impenitente. In questo modo il trasgressore è indotto a sentire l’enormità del suo errore, e, nello stesso tempo Geova sostiene il buon nome della sua organizzazione terrestre, e protegge il benessere spirituale dei suoi servitori sulla terra … non c’è nessuna ragione per ascoltare un figlio o il coniuge disassociato se tenta di giustificarsi o tenta di trarre il fedele dalla sua parte per farlo pensare o agire come lui. Né dovrebbe essere ascoltato riguardo a obiezioni nel modo in cui il suo caso è stato considerato dal comitato giudiziario». - Vedi “Organizzazione per predicare il Regno e fare discepoli”, 1973, pagine 172, 173.

«L’ora dei pasti è un momento di distensione e compagnia. Perciò … la Bibbia vieta di frequentare anche a scopo di compagnia una persona espulsa, per esempio partecipando insieme a un picnic, a una festa, a una partita di calcio, a una gita al mare, andando insieme a teatro o mangiando insieme. [...] Altri problemi sorgono in relazione agli affari o al lavoro. Che dire se foste dipendenti di un uomo che venisse espulso dalla congregazione o se tale persona fosse un vostro dipendente Che fare? Se per il momento foste obbligati sotto il profilo contrattuale o finanziario a continuare il rapporto di lavoro, certamente ora assumereste un atteggiamento diverso nei confronti del disassociato. Potrebbe essere necessario discutere con lui su questioni di lavoro o stare a contatto con lui sul posto di lavoro, ma le conversazioni spirituali e i rapporti d’amicizia sarebbero cose del passato. In questo modo potreste dar prova della vostra ubbidienza a Dio e sareste personalmente protetti. Inoltre questo potrebbe far capire alla persona quanto il suo peccato le sia costato caro sotto molti aspetti». - Vedi La Torre di Guardia 1/1/1982, pagina 24.

«Se un cristiano si schierasse dalla parte di un trasgressore che è stato rigettato da Dio e disassociato, o che si è dissociato...[se] gli anziani vedessero che è diretto in quella direzione, stando regolarmente in compagnia con una persona disassociata, cercherebbero con amore e pazienza di aiutarlo a vedere le cose dal punto di vista di Dio…Lo ammonirebbero e, se necessario, ‘lo riprenderebbero con severità’. Vogliono aiutarlo a rimanere ‘sul monte santo di Dio’. Ma se egli non smettesse di accompagnarsi con la persona espulsa, si renderebbe in tal modo ‘partecipe (sostenitore o complice) delle sue opere malvage’ e dovrebbe quindi essere rimosso dalla congregazione, espulso». (pagina 26).

« … I cristiani imparentati con un disassociato che non vive in casa con loro dovrebbero sforzarsi di evitare l’associazione non necessaria, riducendo al minimo anche i contatti d’affari». (pagine 29, 30).

« ... La realtà è che quando un cristiano si dà al peccato e dev’essere disassociato, perde molte cose: la sua posizione approvata dinanzi a Dio; l’appartenenza alla felice congregazione dei cristiani; la piacevole compagnia dei fratelli, inclusa gran parte dell’associazione che aveva con i parenti cristiani. … I problemi che egli ha causato possono addirittura continuare dopo la sua morte. Se morisse mentre è disassociato, le disposizioni per il suo funerale potrebbero costituire un problema. I suoi parenti cristiani forse gradirebbero un discorso nella Sala del Regno, se tale è l’usanza locale. Ma ciò non sarebbe appropriato nel caso di una persona espulsa dalla congregazione». (pagina 31).

«Se qualcuno è disassociato, allora deve aver avuto un cuore veramente cattivo e/o deve essere stato deciso a perseguire una condotta che disonora Dio. Pietro disse che la condizione di una tale persona è peggiore di prima che divenisse cristiana; è come ‘una scrofa lavata che torna a rivoltolarsi nel fango’. Questo dovrebbe aiutare i parenti cristiani e altri ad avere la veduta di Dio circa una persona disassociata. … Ora i genitori sono disassociati perché hanno rigettato le norme e le vie di Geova. Quindi le cose non sono le stesse nella famiglia. Senza dubbio, i nonni devono determinare se qualche necessaria questione familiare richieda un limitato contatto con i figli disassociati. E a volte i nipoti potrebbero visitarli. Com’è triste, però, che con la loro condotta non cristiana i figli interferiscano col normale piacere che provavano i nonni! … A volte un cristiano il cui coniuge sia stato disassociato si sente isolato. Com’è stato menzionato sopra, il coniuge espulso ha mostrato di non essere la sorta di persona che vogliamo avere attorno. E dobbiamo stare attenti per non essere implicati nell’associazione con lui solo perché vogliamo visitare o aiutare il coniuge cristiano. Perciò la visita si può fare forse quando il disassociato è fuori di casa». - Vedi La Torre di Guardia 15/6/1983, pagina 31.

«La situazione è diversa se il disassociato o dissociato è un parente che vive fuori di casa o non è dell’immediata cerchia familiare. Potrebbe essere possibile non avere quasi nessun contatto col parente. Anche se eventuali questioni di famiglia richiedessero qualche contatto, è certo che questi contatti dovrebbero essere mantenuti al minimo». - Vedi La Torre di Guardia 15/10/1988, pagina 28.

******


PARTE SECONDA – Come nel ‘caso giudiziario’ del dott. Luigi FALLACARA di Bitonto, oggetto del precedente Esposto-Denuncia 22/8/2006, tutte le evidenze a disposizione attestano che anche il trattamento che è stato riservato al sottoscritto Marco Piccioni è stato particolarmente duro e impietoso a motivo del fatto che, nello scorso mese di luglio 2006, mi sono liberamente rivolto all’avv. Vito PUCCI, domiciliato in Bari Santo Spirito, Via Napoli 6/8, socio fondatore e attivista dell’ASSOCIAZIONE EUROPEA DEI TESTIMONI DI GEOVA PER LA TUTELA DELLA LIBERTA’ RELIGIOSA, con sede in Roma alla via Cermenati 80, caratterizzata dalla ‘mentalità aperta al pluralismo’ e dal rispetto delle Libertà e dei Diritti Umani fondamentali di tutti gli individui.

Esattamente come nel caso, innanzi richiamato, del dott. Luigi Fallacara, l’annuncio discriminatorio diramato dal Sig. Domenico Mustone in data 11/10/2006 secondo la formula ‘tipica’ che tutti i Testimoni di Geova temono come la peste (“MARCO PICCIONI NON E’ PIU’ TESTIMONE DI GEOVA”), è assolutamente illegittimo perché, a tacer d’altro, viola espressamente:

a) la Legge Speciale n. 205/93 recante “Misure urgenti in materia di discriminazione … religiosa”;

b) l’Art. 9, comma decimo, dello Statuto dell’Ente giuridico citato, secondo il quale le dimissioni, immediatamente efficaci, dei soci aderenti sono ratificate solo ed esclusivamente dal Comitato Direttivo, e non dagli anziani della congregazione locale che, nel caso che ci occupa (Borgomanero Est), hanno sottoscritto la raccomandata ar 25/9/2006. – All.

c) gli artt. 2, 13, 19 e 21 della Costituzione atteso che “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”;

d) l’art. 9 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali secondo la quale “Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; questo diritto importa la libertà di cambiare religione o pensiero, come anche la libertà di manifestare la propria religione o il proprio pensiero individualmente o collettivamente … ”;

e) gli artt. 18-20 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata e promulgata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite in data 10/12/1948, che, al riguardo, così testualmente si esprimono:

Articolo 18
Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.

Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Articolo 20
1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica.
2. Nessuno può essere costretto a far parte di un'associazione.

******


A tale riguardo è stato dovutamente chiarito dalla giurisprudenza e dalla dottrina più qualificata che:

1.- “IL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE (finalizzato alla espulsione di un singolo fedele dall’Ente giuridico CCTG, ndr) SI SVOLGE IN VIA RISERVATA: IL CHE, SE TUTELA (?!?) LA DIGNITA’ DELLA PERSONA INQUISITA, NON NE GARANTISCE IL PIENO ESERCIZIO DEL DIRITTO DI DIFESA, LEGATO ANCHE ALLA PUBBLICITA’ DEL PROCESSO ED AL CONTROLLO CHE COSI’ PUO’ SVOLGERE L’OPINIONE PUBBLICA NON SOLO CONFESSIONALE. … QUESTE LIMITAZIONI AL DIRITTO DI DIFESA APPAIONO GIUSTIFICATE NELLA MISURA IN CUI … NON OFFENDANO LA DIGNITA’ DELLA PERSONA UMANA”.
– Nicola Colaianni, “La libertà religiosa nella elaborazione confessionale dei Testimoni di Geova”, Rubbettino Editore 2002, 674-675.

2.- “Nel novero delle libertà fondamentali riconosciute alla persona umana intesa come membro di un gruppo sociale, debba attribuirsi un rilievo preminente alla libertà individuale di interrompere il rapporto di appartenenza nei confronti della comunità, senza che la decisione di abbandono possa essere foriera di sanzioni lesive dei diritti costituzionalmente garantiti. In questo senso, la libertà religiosa, concepita quale diritto fondamentale garantito dalla Costituzione, si ritiene comprensiva del diritto della persona umana … di interrompere, in qualsiasi momento e senza alcuna condizione, il rapporto di appartenenza con un gruppo confessionale”. – Marco Parisi, Provvedimenti delle organizzazioni religiose in materia disciplinare e tutela giurisdizionale dei diritti: divieto di ingerenza o sindacabilità?, in Giustizia Civile, Anno LV, Fasc. 11 – 2005, Parte prima, pagina 2814.

3.- “Fra i diritti fondamentali individuali deve annoverarsi la libertà di recesso dell’affiliato, non solo dall’associazione religiosa, ma pure dalla confessione, libertà il cui utilizzo deve in ogni momento essere consentito all’interessato senza alcuna forma che ne condizioni o limiti l’esercizio”. – Guido Lagomarsino, Espulsione ad nutum da associazione religiosa e garanzie costituzionali fondamentali disapplicate, in Giurisprudenza di merito, Anno XXXVIII, maggio 2006 n. 05, pagina 1149.

Pertanto, per tutti i fatti innanzi esposti, per i reati ivi ravvisabili secondo le norme del codice penale e della stessa Legge speciale n. 205/93 recante “Misure urgenti in materia di discriminazione … religiosa”, chiediamo che l’Autorità giudiziaria competente proceda nei confronti dei Sigg.ri Roberto FRANCESCHETTI, nato a Vicenza il 6/3/1933, domiciliato per la carica in Roma, via Bufalotta 1281, presso la sede legale dell’Ente giuridico Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova, di cui è Presidente pro tempore; Domenico MUSTONE, residente in Varallo Pombia/No, Via Vivaldi 12, Massimiliano BRICCONI, residente in Roma via Bufalotta 1281; nonché nei confronti di tutti coloro che risulteranno eventualmente corresponsabili, chiedendo espressamente la loro punizione, ferma ed esemplare, a norma di legge.

Con espressa riserva di costituzione di parte civile.
Facciamo rilevare infine che i fatti denunciati, ivi inclusi quelli indicati negli atti e documenti allegati, sono strettamente connessi a quelli oggetto degli esposti-denuncia a firma del sottoscritto Avv. Vito Pucci presentati a questa Stazione Carabinieri in data 8/12/2003 e 17/08/2005, nonché a quelli oggetto dei procedimenti incardinati dinanzi alla Procura della Repubblica di Bari, R.G.N.R. 20472/01 P.M. Dott. Emanuele De Maria e 1348/03 P.M. Dott. Marco Dinapoli.
Bari, 4 Novembre 2006
Firmato Marco Piccioni Firmato Vito Pucci

Documenti allegati:
1.- Copia Deliberazione assembleare 3/7/2003 CCTdG;
2.- Copia e-mail 24/7/2006 PICCIONI/PUCCI;
3.- Copia e-mail (risposta) 25/7/2006 PUCCI/PICCIONI;
4.- Copia e-mail 30/9/2006 PUCCI/PICCIONI;
5.- Copia e-mail 14/10/2006 PICCIONI/PUCCI;
6.- Dichiarazione testimoniale 12/8/05 a firma di Luigi Fallacara;
7.- Dichiarazione testimoniale 3/11/2006 a firma di Marco Piccioni;
8.- Copia Esposto-Denuncia 27/9-13/10/2004 diretto alla Prefettura di Matera a firma di Giovanna Ditaranto e Vito Pucci;
9.- Copia Lettera Aperta 19/6/2006 al Capo dello Stato On.le Giorgio Napolitano;
10.- Copia Atto costitutivo e Statuto Associazione Europea dei Testimoni di Geova per la Tutela della Libertà Religiosa.
Bari, 4 Novembre 2006
Firmato Marco Piccioni Firmato Vito Pucci

DEPOSITATO IN CANCELLERIA OGGI 4/11/2006
Il Cancelliere
F.to Leonardo FLORIO




******



Estemporanea di Candido Maffeis/Adelaide Roncalli/Nazzareno Dalla Libera/Pino Lupo/Luigi Fallacara/Emo-Marco Piccioni/Stefano LORENZI/Annamaria FRANZONI e di tutti i singoli ostracizzati rispetto alle minacciose Istituzioni civili e religiose che, per la loro stessa sopravvivenza, tendono illegalmente a negare i diritti umani fondamentali dei singoli fedeli/cittadini




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Tali discussioni hanno fatto emergere infondate accuse ai danni dei sottoscritti denuncianti, frutto marcio di odiose quanto pericolose pulsioni viscerali apertamente fomentate dai vertici corrotti dell’Ente giuridico Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova e dai loro accanitissimi antagonisti religiosi che fanno capo all’Ente giuridico GRIS-Gruppo Ricerche e Informazioni Socio Religiose (già: Gruppo Ricerche e Informazioni sulle Sette), di cui don Lorenzo MINUTI, noto alle cronache giudiziarie di questa stessa Procura fin dal lontano 1995, nonostante le sue invidiabili 81 primavere, continua ad essere il principale rappresentante in funzione anti-TdG.




A quanto pare, egregio avvocato, Lei ha sposato in pieno le finalità
del GRIS e di Don Lorenzo Minuti nella loro battaglia in funzione anti-TdG.

Le sue iniziative collimano totalmente con gli interessi della chiesa cattolica romana nel tentativo di destabilizzare la confessione religiosa dei TdG.

Se vuole essere credibile perchè non patrocina anche la causa dei vari don Barbero e simili ostracizzati e mandati sul lastrico dal dott. Ratzinger?

Mai una parola su di loro è stata spesa da Lei per i diritti umani degli ostracizzati dalla chiesa cattolica.

E Lei ci vorrebbe far credere nella Sua equidistanza?

Ma mi faccia il piacere avvocato, si capisce lontano un miglio da che parte sta, e per di più ben schierato dalla parte del più forte.

Alla prossima.






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Re:
libero1978, 19/07/2008 0.09:


Tali discussioni hanno fatto emergere infondate accuse ai danni dei sottoscritti denuncianti, frutto marcio di odiose quanto pericolose pulsioni viscerali apertamente fomentate dai vertici corrotti dell’Ente giuridico Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova e dai loro accanitissimi antagonisti religiosi che fanno capo all’Ente giuridico GRIS-Gruppo Ricerche e Informazioni Socio Religiose (già: Gruppo Ricerche e Informazioni sulle Sette), di cui don Lorenzo MINUTI, noto alle cronache giudiziarie di questa stessa Procura fin dal lontano 1995, nonostante le sue invidiabili 81 primavere, continua ad essere il principale rappresentante in funzione anti-TdG.




A quanto pare, egregio avvocato, Lei ha sposato in pieno le finalità
del GRIS e di Don Lorenzo Minuti nella loro battaglia in funzione anti-TdG.

Le sue iniziative collimano totalmente con gli interessi della chiesa cattolica romana nel tentativo di destabilizzare la confessione religiosa dei TdG.

Se vuole essere credibile perchè non patrocina anche la causa dei vari don Barbero e simili ostracizzati e mandati sul lastrico dal dott. Ratzinger?

Mai una parola su di loro è stata spesa da Lei per i diritti umani degli ostracizzati dalla chiesa cattolica.

E Lei ci vorrebbe far credere nella Sua equidistanza?

Ma mi faccia il piacere avvocato, si capisce lontano un miglio da che parte sta, e per di più ben schierato dalla parte del più forte.

Alla prossima.







PERCHE CREDI DI STARE DALLA PARTE DEBOLE?



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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
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Re: Re:
Jon Konneri, 19/07/2008 0.12:




PERCHE CREDI DI STARE DALLA PARTE DEBOLE?



Forse ci credi tu!!!

Alla prossima.





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Re:
libero1978, 19/07/2008 0.09:


Tali discussioni hanno fatto emergere infondate accuse ai danni dei sottoscritti denuncianti, frutto marcio di odiose quanto pericolose pulsioni viscerali apertamente fomentate dai vertici corrotti dell’Ente giuridico Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova e dai loro accanitissimi antagonisti religiosi che fanno capo all’Ente giuridico GRIS-Gruppo Ricerche e Informazioni Socio Religiose (già: Gruppo Ricerche e Informazioni sulle Sette), di cui don Lorenzo MINUTI, noto alle cronache giudiziarie di questa stessa Procura fin dal lontano 1995, nonostante le sue invidiabili 81 primavere, continua ad essere il principale rappresentante in funzione anti-TdG.




A quanto pare, egregio avvocato, Lei ha sposato in pieno le finalità
del GRIS e di Don Lorenzo Minuti nella loro battaglia in funzione anti-TdG.

Le sue iniziative collimano totalmente con gli interessi della chiesa cattolica romana nel tentativo di destabilizzare la confessione religiosa dei TdG.

Se vuole essere credibile perchè non patrocina anche la causa dei vari don Barbero e simili ostracizzati e mandati sul lastrico dal dott. Ratzinger?

Mai una parola su di loro è stata spesa da Lei per i diritti umani degli ostracizzati dalla chiesa cattolica.

E Lei ci vorrebbe far credere nella Sua equidistanza?

Ma mi faccia il piacere avvocato, si capisce lontano un miglio da che parte sta, e per di più ben schierato dalla parte del più forte.

Alla prossima.






Evidentemente caro Libero1978, sei a digiuno di tutte le iniziative fatte e portate avanti dall'avvocato Vito Pucci. Putroppo sei tu a pensare che qui si miri a una specifica confessione religiosa quando invece si parla soltanto di diritti umani fondamentlai di tutti.
Vito Pucci, e io lo so questo, si è anche prodigato per la difesa di alcuni ex-sacerdoti di fronte ad accuse false e tendenziose da alcuni vescovi. Addirittura sta collaborando con il caso di un certo Alessandro Pasquinelli, ex-sacerdote sposato, in maniera legale per dare la sua assistenza e il suo aiuto all'avvocato difensore del Pasquinelli che si occupa del caso.
Ma ovviamente bisogna per forza di cose partire prevenuti.
Le collusione fra Vito e il Pucci sono solo delle fantasticherie da gente poco informata. Pucci ha sempre criticato il modo di fare del GRIS e ha sempre favorito una linea più moderata che non era volta a demonizzare una confessione religiosa di minoranza ma a rendere 'fratelli' cristiani sia i cattolici che gli stessi Tdg.
Innumerevoli sono i post in cui loda l'amico Don battista Cadei (sacerdote cattolico) per aver scritto quel famoso libro dal titolo 'Testimone di Geova, mio fratello'. Questo è indicativo del fatto che non sta usando una lotta demonizzante a favore di una confessione a discapito dell'altra ma bensì un'operazione trasversale che possa portare alla pace e al quieto vivere entrambe le confessioni.

Io Vito Pucci lo conosco, caro, perchè lo sento al telefono spesso e volentieri e parliamo isieme di tantissime cose. Non credo che tu possa dire altrettanto. Pensare che sia contro i soli Tdg e non contro, in generale, le ingerenze delle istituzioni sui singoli, è solo mancanza di conoscenza della persona, cosa che per fortuna, a me non manca.


[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 19/07/2008 14:08]



La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
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20/07/2008 11:22
 
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Re:
libero1978, 19/07/2008 0.09:


Tali discussioni hanno fatto emergere infondate accuse ai danni dei sottoscritti denuncianti, frutto marcio di odiose quanto pericolose pulsioni viscerali apertamente fomentate dai vertici corrotti dell’Ente giuridico Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova e dai loro accanitissimi antagonisti religiosi che fanno capo all’Ente giuridico GRIS-Gruppo Ricerche e Informazioni Socio Religiose (già: Gruppo Ricerche e Informazioni sulle Sette), di cui don Lorenzo MINUTI, noto alle cronache giudiziarie di questa stessa Procura fin dal lontano 1995, nonostante le sue invidiabili 81 primavere, continua ad essere il principale rappresentante in funzione anti-TdG.




A quanto pare, egregio avvocato, Lei ha sposato in pieno le finalità
del GRIS e di Don Lorenzo Minuti nella loro battaglia in funzione anti-TdG.

Le sue iniziative collimano totalmente con gli interessi della chiesa cattolica romana nel tentativo di destabilizzare la confessione religiosa dei TdG.

Se vuole essere credibile perchè non patrocina anche la causa dei vari don Barbero e simili ostracizzati e mandati sul lastrico dal dott. Ratzinger?

Mai una parola su di loro è stata spesa da Lei per i diritti umani degli ostracizzati dalla chiesa cattolica.

E Lei ci vorrebbe far credere nella Sua equidistanza?

Ma mi faccia il piacere avvocato, si capisce lontano un miglio da che parte sta, e per di più ben schierato dalla parte del più forte.

Alla prossima.






Inoltre..caro libero1978, mi preme informarla che l'avvocato Vito Pucci, insieme a molti altri come lui, sono impegnati, ognuno nelle proprie e rispettive competenze professionali, affinchè venga evidenziata senza ombra di nessun dubbio, chi in effetti sia dalla parte giusta e quelli che, consciamente o meno, stanno dalla parte sbagliata.

Non sta a lei, giudicare, ma solo le opere, portano testimonianza alla "Verità".

Gesù Cristo fu estremamente chiaro, sul come si sarebbero riconosciute queste persone.

"Li riconoscerete dai loro frutti".


Lei...........quali frutti porterebbe, sostenendo che persone fortemente interessate al bene comune, e senza fare nessuna discriminazione di appartenenza, (perchè questa è la verità)farebbero invece, una cosa sbagliata, schierandosi come dice lei apertamente e quindi accusando, oltretutto, essere dalla parte sbagliata, cioè quella di satana?

Ma si sa! Il lavoro dei disinformatori è proprio questo.
Far passare "Verità" per "menzogna", e la "menzogna" per "Verità".

Degna opera e strategia, del miglior insegnante esistente sulla faccia della terra, satana.

E lei sa molto bene........a chi mi rivolgo nello specifico!

Con noi, egregio libero1978, però, non attacca.

Mi faccia il piacere lei, libero1978 (usando la sua stessa metodologia dialettica), si faccia lei, una attenta analisi di coscienza, si guardi lei allo specchio, poi semmai, si "accusi" o si "scusi", interrogando il suo spirito personale, e poi, ma soltanto poi, venga quì, e stili le sue "accuse" che noi riteniamo altamente, e profondamente..........infondate.

Le torneranno indietro al mittente, come una "raccomandata inesitata".

Buona Riflessione!

Enrico Frassinetti

[Modificato da ALPHACLUB 20/07/2008 11:55]
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"GIALLO EMO/MARCO PICCIONI: GLI ULTIMI ARTICOLI PUBBLICA DA LA STAMPA, EDIZIONE DI NOVARA"


Postato su: lastampa.it il 16/7/2008
www.lastampa.it/search/albicerca/ng_articolo.asp?IDarticolo=1836864&sezion...

IL GIALLO. IL CASO DEL TESTIMONE DI GEOVA
“Mio marito scomparso come Emanuela Orlandi”

BORGOMANERO -
Si infittisce sempre più il mistero sulla scomparsa di Emo Piccioni, mentre si moltiplicano gli indizi che conducono alla pista satanista.

Del Testimone di Geova scomparso dalla Sala del Regno di Borgomanero il pomeriggio del 31 ottobre 2005 è tornata a parlare la trasmissione «Chi l’ha visto?», con un nuovo appello dei familiari dopo che la Procura della Repubblica di Novara ha chiuso il caso.

Nel corso della trasmissione sono stati resi noti due fatti accaduti a Cascinette di Ivrea: «Da quando mio marito è scomparso - racconta la moglie, Enza Gentina - vado nelle zone dove potrebbe essere stato portato attaccando con nastro adesivo la sua foto nei luoghi pubblici o alle cabine telefoniche.

In una di queste la foto è stata tolta e poi infilata in modo strano.

Siamo stati avvertiti da una telefonata, ma non avremmo prestato attenzione a questo fatto se nella stessa località non si fosse verificato un altro episodio.

Un anonimo ha chiamato l’investigatore svizzero che collabora al caso, Daniele Marcis, dicendo che in una chiesa si svolgevano strani riti.

Questa persona diceva di essere un satanista che voleva lasciare la setta.

Prima andò lì Marcis e trovò effettivamente i residui di questo rito, poi fecero un sopralluogo anche i miei figli che avvertirono le forze dell’ordine.

Queste ci hanno detto che non si trattava di riti satanici ma esoterici».

Tutti gli episodi, che si assommano agli altri che hanno costellato il caso, non hanno favorito le indagini.

«La Procura ha chiuso il caso, che non è archiviato, però sarà riaperto solo se ci saranno nuovi, importanti episodi.

L’investigatore svizzero è fuggito perché minacciato di morte quando indagava sulla pista satanista: questo è l’unico elemento certo, ma di mio marito non abbiamo saputo più nulla.

Questa vicenda mi sembra sempre più simile a quella di Emanuela Orlandi, più passa il tempo più si complica e diventa complicata da decifrare».

Alcuni parenti dello scomparso si sono rivolti anche ai sensitivi: «Ne hanno consultati tre, ed hanno dato tre pareri diversi.

Personalmente continuo a cercare: le mie indagini, la mia ricerca - avverte Enza Gentina - continua senza sosta».

Copyright ©2008 La Stampa




Postato su: lastampa.it il 23/7/2008
www.lastampa.it/search/albicerca/ng_articolo.asp?IDarticolo=1836864&sezion...

"CASO PICCIONI: I SEGRETI DEL DETECTIVE"

NOVARA -
Scomparso nel nulla, sparito da un giorno all’altro come il protagonista delle sue ultime indagini.

C’è un giallo nel giallo nel caso di Emo Piccioni, del quale si sono perse le tracce dalla sera del 31 ottobre 2005.

Ed è quello dell’investigatore svizzero Daniele Marcis che ha indagato a lungo sull’anziano testimone di Geova.

L’ultima traccia è una email inviata alla famiglia Piccioni, poi il silenzio.

Il detective aveva detto d’essere stato minacciato di morte.

Prima domanda: chi lo ha minacciato e perché questa scelta così drastica?

Daniele Marcis, nato a Lamone da una famiglia di origini sarde, è un professionista molto conosciuto in Ticino, per quasi vent’anni è stato il responsabile del Servizio antidroga delle Guardie di confine.

Incarico delicato che lo ha portato a scoprire più d’un traffico di eroina e cocaina.

I suoi ex colleghi lo descrivono come un panzer: andava avanti senza fermarsi davanti a niente.

Brillante, grande conoscitore delle più moderne tecniche d’investigazione, aveva il dono della pazienza.

Sapeva attendere il momento giusto per far scattare le trappole, qualità che ha probabilmente acquisito grazie alla sua seconda grande passione: gli scacchi.

Dopo una vita in busta paga del Cantone Ticino, nel maggio del 2004 Daniele Marcis decide di mettersi in proprio.

Si dimette dal Corpo e apre una agenzia di investigazioni, la Amico, con uffici all’ingresso di Lugano, in via Geretta, a Paradiso.

Nella ragione sociale dell’azienda indica «esercizio dell’attività di investigazione e raccolta di informazioni inerenti le persone; bonifica di locali e uffici; scoperta di abusi informatici».

Due anni dopo, nell’aprile 2006, liquida la prima società e ne apre una nuova, ampliando il raggio di attività, tra le quali indica espressamente anche «la ricerca di persone scomparse». Capitale 100 mila franchi.

Oltre al caso Piccioni, Marcis si è anche occupato di quello di Erika Ansermin, sparita ad Aosta. Poi ha seguito diverse altre inchieste, e ha effettuato indagini - soprattutto nei centri attorno al Lago di Lugano - su questioni di tradimenti.

Una attività articolata, dunque.

A ottobre scorso le prime minacce, rivolte a lui e alla figlia.

E’ lo stesso Marcis a riferirne ai familiari di Emo Piccioni.

Tempo dopo il silenzio, il mistero s’è inghiottito anche lui.

I suoi ex colleghi in Ticino provano a tracciare alcune ipotesi, che alla fine si restringono a due.

Prima: Marcis può aver ricevuto minacce serie - non dimentichiamo che dietro la sparizione di Piccioni per lui ci sono sempre state le sette sataniche - e da buon professionista che sa pesare il pericolo («non è il tipo che si fa intimidire facilmente») ha capito che i mittenti erano personaggi che facevano sul serio.

Gente pronta a tutto, insomma.

Da qui la decisione drastica: meglio cambiare aria per un pò.

Seconda: le indagini e la professione non c’entrano nulla, Marcis è andato via per altri problemi. Quali?

C’è chi sottovoce azzarda questioni di debiti.

Possibile? Difficile dirlo, anche perché non risultano denunce o segnalazioni.

Ma dove è finito? Tanti lo danno in Usa, altri in Africa.

Poi c’è una pista che porta direttamente in Asia, in Thailandia per la precisione.

Sarà vero? Il giallo nel giallo continua.

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Emo Piccioni e Enea Nicod
salve, ho letto ogni post in questo forum, ebbene, io i proiettili no ma una letterina ricevuta nell'agosto del 99 l'ho ricevuta con la scritta: LA TUA VITA VALE QUANTO UNA MARCA FIOCCHI, all'epoca mio figlio era un fervente tdg mentre io mi opponevo con forza...
nel 2003 mio figlio Enea Nicod dopo varie ricerche si è dissociato e me ne ha parlato a lungo, anche facendomi conoscere vai ex della zona, tempo dopo mi disse di avere un appuntamento con Emo Piccioni ma, poco dopo Emo spariva.
Mio figlio ha seguito un iter ostracizzante prima, minacce subito dopo ed è finita nel 2012 con la sua morte e, no, non è stato un suicidio come pensavo inizialmente ma, un vero e proprio OMICIDIO.
DATA LA VICINANZA TRA LE CONGREGAZIONI COINVOLTE SIA DA EMO PICCIONI CHE DA MIO FIGLIO E DA ME
l'amicizia in comune tra Emo e mio figlio, Valleverde, Achille Lorenzi e vari altri... la domanda nasce spontanea: c'è un nesso tra i due casi? e le minacce che adesso ricevo io tramite svariati canali, sono gli stessi responsabili che hanno fatto sparire Emo Piccioni e ucciso mio figlio? la pista satanica l'ho trovata anch'io ed è ben radicata nelle congregazioni geoviste e anche ai vertici della wts stessa. a questo proposito, ci sono altre morti misteriose e sparizioni strane in America e a Londra... ne vogliamo parlare?
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Re: Emo Piccioni e Enea Nicod
Amantia Lela Emanuela, 14/10/2018 20.59:

salve, ho letto ogni post in questo forum, ebbene, io i proiettili no ma una letterina ricevuta nell'agosto del 99 l'ho ricevuta con la scritta: LA TUA VITA VALE QUANTO UNA MARCA FIOCCHI, all'epoca mio figlio era un fervente tdg mentre io mi opponevo con forza...
nel 2003 mio figlio Enea Nicod dopo varie ricerche si è dissociato e me ne ha parlato a lungo, anche facendomi conoscere vai ex della zona, tempo dopo mi disse di avere un appuntamento con Emo Piccioni ma, poco dopo Emo spariva.
Mio figlio ha seguito un iter ostracizzante prima, minacce subito dopo ed è finita nel 2012 con la sua morte e, no, non è stato un suicidio come pensavo inizialmente ma, un vero e proprio OMICIDIO.
DATA LA VICINANZA TRA LE CONGREGAZIONI COINVOLTE SIA DA EMO PICCIONI CHE DA MIO FIGLIO E DA ME
l'amicizia in comune tra Emo e mio figlio, Valleverde, Achille Lorenzi e vari altri... la domanda nasce spontanea: c'è un nesso tra i due casi? e le minacce che adesso ricevo io tramite svariati canali, sono gli stessi responsabili che hanno fatto sparire Emo Piccioni e ucciso mio figlio? la pista satanica l'ho trovata anch'io ed è ben radicata nelle congregazioni geoviste e anche ai vertici della wts stessa. a questo proposito, ci sono altre morti misteriose e sparizioni strane in America e a Londra... ne vogliamo parlare?



Emanuela sono passati molti anni. Oltre a questo Post ne sono stati scritti parecchi altri e ci sono state indagini in ogni direzione senza essere venuti a capo di nulla. Prima di ricevere le due pallottole in una busta stavo seguendo una pista precisa ma sono stato fermato dalle forze dell'ordine che mi hanno consigliato di non andare avanti. Mi sono fatto una mia idea personale che, ovviamente, preferisco tenere per me perché potrebbe non essere quella giusta. Il caso è stato archiviato!Non credo c'entri la pista satanica.
[Modificato da parliamonepino 14/10/2018 21:19]



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