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lo storico LEO MULIN

Ultimo Aggiornamento: 04/06/2008 12:40
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04/06/2008 12:40
 
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CHI E' STATO?
pyccolo, 04/06/2008 12.35:



CHI E' STATO LEO MULIN:

Altre citazioni di Leo Mulin, che si vuol far credere agnostico fino in fondo:

“Al limite - scrive Leo Moulin - san Benedetto, san Francesco d’Assisi, sant’Ignazio di Loyola, san Vincenzo de Paoli hanno lasciato sulla sensibilità europea un’impronta più profonda di quanto abbiano fatto Platone, Virgilio, Lucrezio e Marc’Aurelio per quanto grandi fossero costoro, e Dio sa che lo erano” [Leo Moulin] .


“la fonte e l’ispirazione maggiore del mondo occidentale, compreso il marxismo, sono nel cristianesimo. Il cristianesimo è la fonte “degli ideali, dei modelli e degli indicatori dei valori, senza dei quali anche la società meglio organizzata, più ricca e più perfezionata sul piano tecnico si rivelerebbe alla fine meschina e barbara” [cfr. Moulin – Itinerario spirituale di un agnostico – 105].


Una ricerca di trascendenza modello la si trova nel libro di Leo Moulin, Itinerario spirituale di un agnostico (Edizioni Leonardo, 1996). Questo nostro amico, questo grande amico del movimento e del Meeting, vi riferisce del suo itinerario spirituale. Nato in una famiglia diventata anticlericale, studente dell’Université Libre di Bruxelles (La libera Università di Bruxelles), animato da una fede laica, fondò il circolo del libero esame e ne divenne il presidente. Finita l’Università di Bruxelles, continuò i suoi studi all’Università di Bologna ma nel 1931 fu condannato a tredici anni di prigione per antifascismo e, in quell’occasione, divenne bibliotecario della prigione romana di Regina Coeli. Vi lesse Dante e la Summa contra Gentiles di San Tommaso d’Aquino. Negli anni trenta scoprì il Medioevo e gli ordini religiosi, e ciò gli permise di prendere coscienza del fatto religioso. Il suo incontro con l’ordine benedettino fu un avvenimento decisivo nella sua vita: vi scoprì una regola che è un monumento di saggezza, una straordinaria visione dell’uomo. Leo Moulin giunse così, poco a poco, alla conclusione che "la teologia della morte di Dio è anche e soprattutto una teologia della morte dell’uomo" (p. 105 dell’edizione francese). E parlando dei valori laici, scrisse: "Lasciati a loro stessi, senza un riferimento ad un Assoluto trascendente esteriore ad essi, tali valori diventano tossici. Al termine di un lungo periplo, Leo Moulin ha scoperto il senso dell’uomo e lo ha definito in questi termini: "l’uomo è un animale religioso che ha il senso del divino e del sacro. "Il fatto di essere strutturalmente orientato verso il divino è uno dei segni costitutivi della sua umanizzazione (p. 189 dell’edizione francese).

Quello che Leo Mulin ha voluto sostanzialmente evidenziare, con una chiara ed evidente difesa e giustificazione dell'operato della Chiesa, è stato che anche il mondo non religioso ha grandi responsabilità (scheletri nell'armadio) per il passato.
Ma cosa significa questo?
Giustifica le malefatte e gli orrori di millenni di storia della chiesa?
Dimentica Leo Mu8lin il connubio politico/religioso, o fa finta di dimenticarsene.


Se è dal frutto che si riconosce l'albero, c'è forse qualche conseguenza da trarne, anche per seguire l'ammonimento ai credenti di Moulin, il vecchio storico agnostico: «causa ed effetto...». I nostri scheletri nell'armadio li abbiamo pure noi; e guai a far finta di niente. La realtà cristiana mescola pur sempre il divino e l'umano; casta et meretrix è la Chiesa, secondo il detto dei Padri. E tali, sempre, furono e sono i suoi figli. Ma guardiamoci anche attorno, non più così vergognosi e intimoriti. Non c'è carità possibile senza verità; su di noi e sugli altri.


CIRCA LA CONVERSIONE DI LEO MULIN AL CATTOLICESIMO e la cortesia alla chiesa per il brano in lungo e largo citato:

"Uno degli agnostici più conosciuti del secolo scorso, che si è convertito praticamente pochi mesi prima di morire: Leo Moulin, era docente all’Università fondata dalla Massoneria, a Bruxelles, scriveva, ancora quando non credeva in Dio, rispondendo a una domanda che gli aveva posto Vittorio Messori. Leo Moulin diceva così: «Date retta a me ..." ( scrittore e autore Francesco Agnoli)


Traetene le conclusioni.

Pyccolo












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