Chi controlla i controllori????????
giovedì, 20 marzo 2008
CRONACA!!!????
La tredicenne si è gettata dalla finestra ed è morta sul colpo
Era affidata da tempo ai servizi sociali. Non ha lasciato messaggi
Ragazzina si uccide a Taranto
Aveva denunciato abusi sessuali
Il patrigno: "Voglio che venga accertata la verità"
TARANTO - Una ragazzina di 13 anni si è uccisa gettandosi dall'ottavo piano di una palazzina del quartiere Paolo VI di Taranto. Una tragedia dai contorni ancora oscuri. Secondo gli investigatori la ragazzina aveva gravi problemi psichici e in passato aveva denunciato abusi sessuali. Accuse che però non avevano trovato riscontri oggettivi. Ieri sera la ragazzina era con la mamma e col papà per la giornata festiva: con loro si è recata a far visita a parenti che vivono nel Paolo VI. A un certo punto è andata in bagno, un ambiente con una finestra in alto su una parete: vi si è arrampicata e si è gettata nel vuoto. Senza lasciare alcun messaggio.
A quanto si è saputo sinora, la ragazzina, sei mesi fa, era stata messa in istituto fuori Taranto per disposizione di un giudice minorile. Il suo stato psichico, infatti, non era compatibile con la vita in una situazione economica assai difficile quale quella della sua famiglia. Una permanenza che durò pochissimo perché l'istituto non fu in grado di gestire la situazione. Poi vennero le denunce di violenze sessuali. Due gli episodi riferiti dalla ragazza: una denuncia era stata archiviata, mentre sull'altra erano in corso ancora accertamenti ma gli inquirenti fanno presente che non era stato definito alcun riscontro sinora dal punto di vista giudiziario.
Questa ricostruzione viene respinta dal patrigno della giovane: "Voglio che venga accertato chi le avrebbe usato violenza sessuale e poi non credo che sia stato corretto il comportamento del medico del primo istituto, a Lecce, in cui è stata ricoverata, che l'ha fatta imbottire di psicofarmaci aggravando la situazione". Il padre naturale della ragazzina morì 1994, il patrigno ha sposato la vedova quando la piccola aveva due anni. L'uomo è convinto che la ragazza abbia subito per due volte violenza sessuale, così come aveva denunciato alla polizia. E' certo che aveva detto la verità, nonostante la prima archiviazione da parte della magistratura. "Il primo episodio - hanno spiegato lui e l'avvocato Flaviano Boccassini - risaliva a circa due anni fa: l'indagato, che non era un vicino di casa, era un sottufficiale della Marina di Napoli in servizio a Taranto. La denuncia venne archiviata, ma da quel momento lei non è stata più la stessa. Non so se ieri sera si sia lanciata volutamente dalla finestra o abbia avuto, che ne so, un malore. Non riesco ancora a crederci".
Neppure don Ferdinando di Noto, fondatore dell'associazione onlus "Meter", ha dubbi sulle cause del suicidio: "Il suicidio di questa bambina, innocente e pura, somiglia alla cronaca di una morte annunciata, una martire della pedofilia che piangiamo con grande dolore". E lancia un appello al mondo della politica e delle istituzioni. "Ci rivolgiamo agli uomini di buona volontà del governo e dell'opposizione - continua il religioso - a Rutelli, a Fini, ad Amato affinché si capisca che questa continua emergenza deve finire insieme ad un'indulgenza verso chi commette crimini cosi orrendi".
"Se ci fosse stata una rete sociale più attiva - conclude don Fortunato di Noto - forse questa bambina non si sarebbe uccisa e quello che chiediamo è che parta una campagna di prevenzione e di assistenza che sia efficace e che consenta di intervenire a sostegno di tutte quelle organizzazioni sociali capaci di garantire assistenza alle vittime".
Questo in generale è stato il tono di quasi tutti gli articoli usciti in quei giorni, a parte le numerose inessattezze nell'esporre i fatti, quello che a me preme far notare, è soprattutto l'assoluta mancanza di autocritica degli "inquirenti" che, naturalmente per allontanare da se stessi eventuali accuse e come purtroppo spesso accade per cercare di non assumersi le proprie responsabilità nel non aver svolto come invece avrebbero dovuto fare se non per dovere almeno per orrore per ciò che era successo, anche loro sono genitori (o NO??????), affrettandosi a specificare che non era stato definito alcun riscontro alle denunce di violenza presentate. A questi signori rispondo per il momento con una sola parola VERGOGNATEVI!!!!!!!!!!!! Le altre risposte le discuteremo in Tribunale.
Un altro aspetto che mi preme mettere in evidenza sono le dichiarazioni del Tribunale dei minori, che affermano che Carmela era "ricoverata" in quello stramaledettissimo istituto perchè le sue condizioni erano "INCOMPATIBILI" con la situazione economica della famiglia, premettendo che ciò non è affatto vero in quanto siamo stati noi a rivolgerci al tribunale ed ai servizi sociali per aiutare Carmela a venir fuori da quel tremendo trauma che aveva subito a seguito delle violenze, e la nostra richiesta è stata sempre molto chiara in proposito e cioè che noi non delegavamo loro ad occuparsi di nostra figlia bensì chiedevamo di indicarci semplicemente il percorso da seguire "INSIEME" a nostra figlia. A questa dichiarazione rispondo con una domanda: cosa stiamo aspettando ad aiutare direttamente le famiglie che incappano in queste tragedie e la finiamo di sperperare il denaro pubblico (quindi appartenente anche a queste famiglie che loro definiscono disgraziate) regalandolo a pseudo-associazioni che altro non sono che squallide realtà per incassare denaro sfruttando le disgrazie della gente?Anche quì il resto della questione dovrà essere chiarito nelle sedi opportune.
Il terzo ed ultimo punto, vorrei rispondere all'appello fatto all'epoca da don DI NOTO: carissimo don Fortunato, la informo che i signori che ha citato nelo suo appello sono troppo impegnati a conservare i loro posti di potere per preoccuparsi dei poveri diavoli, ed il fatto che si tratti di una bambina di tredici anni a loro poco importa, evidentemente o non hanno figli o più verosimilmente non hanno COSCIENZA. Noi non abbiamo visto e sentito NESSUNO!!!!!!!!
Un ultima precisazione, per la lingua italiana forse "Patrigno" è il termine corretto per definire una figura come la mia, consentitemi di prendere le distanze da questa lingua, io per Carmela sono stato e lo resterò sempre il suo "papino"!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!