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NON C'E' NE' ATEO NE' CREDENTE, NE' MASCHIO NE' FEMMINA, NE' UNA RELIGIONE NE' UN'ALTRA!

Ultimo Aggiornamento: 15/01/2008 23:17
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NON C'E' NE' ATEO NE' CREDENTE, NE' MASCHIO NE' FEMMINA, NE' UNA RELIGIONE NE' UN'ALTRA! (confrontare con Galati 3:28)




Riporto scritto dell'aprile 2006:

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6114541&p=2

Uomo o donna che tu sia, mentre mi stai leggendo, ignora le preoccupazioni ed i problemi del momento e dammi la mano.
Accompagnami in questa ennesima missione esplorativa per dare una svolta significativa a certe posizioni convenzionali.
Sembrerò ripetitivo, ma non è così.
Il caso Pucci investe non solo 1 persona, può essere di aiuto a moltissime persone.
Non voglio che la vita di Vito Pucci e di tante altre migliaia di persone trascorra nella disperazione, nel fallimento, nel dolore, nella vergogna e nell’autocommiserazione.
Se qualcuno, rassegnato o impaurito ha scelto di vivere in questo modo è perché non ha mai avuto la consapevolezza di avere la possibilità di una scelta!
Altrimenti come si spiega che una moltitudine di foristi continua a scrivere sempre le stesse cose mediocri, dove si dichiara di essere insoddisfatti, frustrati, insicuri, incapaci persino di manifestare la propria identità?
Molti interventi sono tristi e non producono germogli di speranza, ma solo nuove erbacce di disperazione, bagnate da piogge di lacrime!
Una vasta schiera di perdenti, che sta sempre sulla difensiva, che combatte una guerra destinata a perdere, perché convinti che la loro unica scelta sia quella di sopravvivere o perire.
Chi conosce l’argomento sa di cosa sto parlando.
A te che mi stai leggendo dico: “Lasciati tutto alle spalle”.
Considera le scelte che ti sono ancora possibili, quelle che puoi fare subito, indipendentemente dalle tue condizioni del momento, così da poter vivere il resto della tua vita nel modo che il creatore ha inteso per te, nella gloria, non nella vergogna.
Per evitare i malintesi che generano gli schieramenti, torno a dire che sono fratello dei cattolici, senza essere cattolico, sono fratello dei testimoni di Geova, senza essere testimone di Geova, sono fratello degli ex testimoni di Geova, senza essere ex testimone di Geova, sono fratello di qualsiasi altra confessione religiosa, ma non appartengo a nessuna di queste.
Avete capito bene, ho detto che non sono ex testimone di Geova, in effetti, lo sono stato, ma non mi identifico più come tale.
“Allora chi sei”, potreste chiedermi?
Un UOMO.
E’ un’affermazione con cognizione di causa, perché, lo ripeto, gli schieramenti religiosi portano divisioni e mancanza di dialogo.
Il filosofo Vittorio Possenti fece questa affermazione: “Ho l'impressione che oggi la maggior parte dei conflitti etnici che turbano la pace nel mondo siano aggravati, resi più violenti e insolubili, da tradizionali inimicizie di carattere religioso”.
Sembra che nella Chiesa Cattolica ci sia la volontà di ecumenismo, universalità, incontri tra confessioni diverse, ma le azioni sono una ferma ed incrollabile volontà di non cambiare nulla.
Nelle dichiarazioni di Vito Pucci si evidenzia questo fatto.
Tutte le religioni sono concordi nell’affermare, incontrovertibilmente, che solo a loro appartiene la salvezza.
Domanda: “La religione è ancora l’oppio dei popoli”?
Purtroppo, Sì!
E’ vero che la Chiesa Romana allarga le sue ali, ma non cede di un millimetro sulla sua incrollabile posizione di Veritas.
Sulle questioni dottrinali è guerra aperta, sul non riconoscere colpe, non ne parliamo.
L’intolleranza ci porta in un terreno di scontro e non di dialogo.
Forse allora i punti da cui far partire il dialogo sono due.

Primo: una riformulazione della religione in termini di religiosità naturale e non di fede o dogmi indiscutibili.

Secondo: un censimento storico di tutti gli elementi in comune tra le varie religioni, all'insegna della dignità e dei diritti universali della persona.

Concetto cardine questo di un'idea di redenzione e speranza entro cui tutte le culture nell'età della globalizzazione potrebbero idealmente convergere.
Ma è evidente, occorre un grande lavoro di sensibilizzazione culturale per aiutare questa auspicabile religiosità.
Molte persone sono troppo prudenti, altre hanno timore di osare e lasciano che siano gli altri ad andare avanti, affrontando ogni rischio.
I pochi che osano, come Vito Pucci, hanno esaurito quasi tutta l’energia, ma piuttosto che rimanere sepolti nell’ombra, continuano a divulgare informazioni utili a cercare, inseguire l’INCONTRO.
Si possono fare grandi cose, basta essere fiduciosi dei risultati, che certamente arriveranno.
Siamo stati fatti ad immagine di Dio.
Non siamo stati creati per fallire.
La sconfitta?
E’ possibile!
La fuga?
Neanche per sogno!
Le regole che ascolto sono riportate in questa preghiera:
Dio, fammi strumento della tua pace;
dove c’è odio, fammi seminare amore;
dove c’è un torto, perdono;
dove c’è dubbio, fede;
dove c’è disperazione, speranza;
dove c’è oscurità, luce;
e dove c’è tristezza, gioia.
La chiave che apre lo scrigno agli interrogativi che ci tormentano, è il dialogo.
Scegliamo di usare questa chiave!

Dio è per tutti







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