MARCO PICCIONI SI OPPONE ALLA MENTALITA' DI "ROBESPIERRE"

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Operman è un piacere poter dialogare con te.

Ma non desidero competere sul piano teologico.
Il mio essere pluralista accetta senza problemi le affermazioni che fai dettate sicuramente dall'ansia di fare la volontà di Cristo.
Se tu dai vangeli comprendi quello che scrivi fai bene a mantenere la tua fede.
Sarebbe diverso se ti limitassi ad accettare quello che altri hanno capito di Cristo, assegnando quindi alle loro coscienze e non alla tua il compito di guidarti.

Ma, visto che il tema della causa riguarda i diritti individuali dei testimoni di Geova, penso che qualche osservazione sia giusto farla.

Citi le aperte condanne di Gesù nei confronti degli scribi e dei farisei, Ma ti ripeto: rifiutava Gesù di parlare con loro?
Non frequentava forse il tempio?

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Quella era la casa del Padre suo.

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Giusto. Ed era stata affidata alla classe sacerdotale israelita.
Ora era inevitabile che Gesù avesse a che fare con loro.
Non smise di accusarli.
Non smise neppure di aiutarli.
I risultati non tardarono e alcuni di essi si resero conto che era il Messia.
Gesù era la "luce progressiva" del popolo d'israele.
Era l'adempimento della legge.
E la classe sacerdotale non accettandolo stava "apostatando"!!
E il termine è davvero appropriato.
Ma Gesù non stabili regole che dovevano limitare la frequenza delle sinagoghe o del tempio.
Gestite proprio da questa classe.

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Tu osservi che:

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Pensi che dopo avere udito le parole che ho già postato tratte dal vangelo di Matteo gli apostoli stavano in loro compagnia? Dopo la morte di Gesù dovevano stare lontani da loro visto che diventarono i loro principali persecutori.

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Posso solo INTUIRE, ma non posso assolutamente essere dogmatico al riguardo, che gli apostoli non avrebbero frequentato simili persone. Ma tu fai un errore.
Tu dici che "DOVEVANO" stare lontanti da loro.
Io ti rispondo che gli apostoli "VOLEVANO" stare lontani da loro.
Gesù non aveva interesse ad obbligarli minacciandoli di espulsione o ostracismo.
Non minacciò mai nessuno.
Erano le loro coscienze a doverli spingere ad agire.
Giuda evidentemente li frequentava.
Ma non venne espulso per questo.
Ne raccolse I frutti. Ma Gesù lascio a LUI la decisione.
QUello che accade oggi è diverso.
Invece di lasciare alla coscienza cristiana INDIVIDUALE si obbliga tutti a decidere di non frequentare un ex-TDG.
Questo è sbagliato, sia cristianamente che legalmente, in quanto non si può incitare, addirittura obbligare qualcuno a discriminare un cittadino stabilendo sanzioni se non ci si conforma.

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A farlo ci pensarono i romani nel 70 E.V.

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Oggi a farlo potrebbe essere lo stato italiano.
Rammenta che i romani non disctrussero i cristiani ma coloro che si definivano il popolo di Dio. La cui organizzazione era rappresentata dal tempio.
Ma ai fini dottrinali sarà comunque Dio.

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Il rispetto per Dio e per la sua Parola non può essere annacquato per rispettare delle persone che vanno contro gli insegnamenti biblici. Sbaglio o gli apostoli dissero: Dobbiamo ubbidire a Dio......
Fù una mancanza di rispetto verso i sacerdoti?

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Lo zelo manifesto dalle tue parole è lodevole.
Ma Pietro fù ripreso da Gesù quando colpì con la spada.
Dio e Gesù si difendono da soli.
Inoltre paragonare qualsiasi persona alla classe sacerdotale che uccise Gesù è semplicemnte orribile.
Sopratutto perchè anche un TDG ortodosso che prendesse un quasiasi libro stampato dalla WTS , diciamo, quarant'anni fà, e ne sponsorizzasse il contenuto cercando di convincere I fratelli sarebbe accusato di apostasia.
Il che è clamoroso se si pensa che il libro era stato scritto proprio dal CD e lasciato alle porte come "verità".
Questo dimostra che le tue odierne certezze dottrinali potrebbero cambiare.
Come sono cambiate per Lorenzi e per altri.
Che si dichiarano cristiani e pertanto condividono con te le verità universali del cristianesimo.
Inoltre la CCTDG ha chiesto di stipulare un intesa con lo stato italiano.
Intesa, accordo.
Lo stato italiano ha una costituzione. Se vuoi l'intesa ne devi rispettare il contenuto.
Ma se sei convinto che Dio abbia delle leggi che discriminano dei cristiani sinceri non c'è problema. Rinuncia all'intesa e fai ciò che Dio ti chiede.
Hai scritto bene: dobbiamo ubbidire a Dio non agli uomini.
Se stipuli uno statuto e firmi un contratto con lo stato hai dei benefici. E dei doveri.

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Ti ha dato fastidio che abbia riportato queste tue parole "d'amore" verso un apostata?
E poi se voglio comprendere meglio una situazione devo leggervi.

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Assolutamente. Dimostra il tuo "pluralismo".
Ma sei sicuro che non darebbe fastidio ad un anziano TDG "ortodosso"?
In tutta coscienza potresti consigliare un fratello circa il frequentare siti apostati seguendo il consiglio del corpo direttivo?

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Quando mi sono iscritto al suo forum, ho aperto una discussione che parlava della vita religiosa degli ex TdG. Ho chiesto cosa facevano ,religiosamente parlando la Domenica gli ex TdG, se andavano a messa, se si confessavano, se facevano la comunione ecc..
Nessuna risposta da parte sua alla domanda.
Dopo tre giorni sono stato bannato. Molto paziente con chi non è d'accordo con le sue idee apostate.

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Fratello, io non ho mai detto che Lorenzi è "pluralista".
Ho detto che è cristiano.
Come consideri i TDG che gestiscono il forum "i testimoni di Geova..."?
Ne hanno bannati un bel numero mi pare.
Io stesso ho avuto il "privilegio" di iscrivermi. Ma mi è stato ordinato di non postare nulla.
Che facciamo? Non consideriamo neppure loro come cristiani?
Neppure loro sono pazienti con chi non è d'accordo con loro idee........ ( scrivi quello che vuoi ma per i bannati erano idee apostate)?

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Veramente lo dice anche lui.

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A me non l'ha mai detto.
Ma non ne sarei sorpreso.
Per essere altrimenti dovrebbe avere una mentalità "pluralista".
Ma sia chiaro. Non ritengo sia indispensabile se si cerca di essere cristiani.

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In quale popolo hai trovato questa caratteristica?

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In tutti i veri cristiani.
vuoi che te ne citi qualcuno?

Madre Teresa di Calcutta. Martin Lhuter King.

Due Cristiani. Due credenze dottrinali diverse.
Una sola comunità religiosa.
Un solo esempio: Gesù.
Un solo comandamento: AMARE.

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Che bello!! Alla fine tutti nel nuovo mondo alla faccia di chi ha stabilito le regole per esserci.
Se Geova vuole.

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E quali sarebbero le regole?
Ubbidire ad un ente legale?
Hai detto bene: Se Geova vuole.

sarò lieto di leggere quello che dicono i servitori di Dio "pluralisti".

Marco Piccioni

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Ed il suo commento:
Come cristiani possiamo aspettarci di subire scherni, persecuzione e altre prove. (Matteo 24:9; 2 Pietro 3:3) A volte potrebbero nascere problemi anche con compagni di fede. Sappiamo però che Geova vede tutto, ascolta le nostre preghiere e, al momento giusto, correggerà la situazione in armonia con la sua volontà. (Romani 12:17-21; Ebrei 4:16) Ecco perché, anziché temere i nostri oppositori, temiamo Dio e aspettiamo che sia lui a liberarci. Come Davide non cerchiamo la vendetta, né siamo disposti a violare i giusti princìpi solo per evitare sofferenze. Questo modo di agire porta infine alla felicità. Ma in che modo?
Il timore di Geova non solo trattenne Davide dal fare il male: gli diede anche la forza di agire con determinazione e saggezza nei momenti di crisi. Anche se era angustiato, Davide non cedette alla disperazione. (Proverbi 24:10) Il suo santo timore lo indusse a rivolgersi a Geova, e “si rafforzò dunque mediante Geova”. 1 Samuele 30:1-20.

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E' un commento davvero notevole, vero?
La parte che mi colpisce di più è:

Ecco perché, anziché temere i nostri oppositori, temiamo Dio e aspettiamo che sia lui a liberarci. Come Davide non cerchiamo la vendetta, né siamo disposti a violare I giusti princìpi solo per evitare sofferenze. Questo modo di agire porta infine alla felicità.

Credo che tutti noi cristiani siamo convinti di questo.

Ma rifletti:

1) non possiamo sapere quali metodi utilizza Dio per mettere ordine nella sua casa.
L'esperienza ci insegna che Egli ha usato molti sistemi.
Addirittura gli Ebrei vennero colpiti utilizzando nazioni che non lo adoravano.

2) Se leggi il tema di questo 3D noterai che Luigi ha evidenziato che si tratta di una "causa di Geova" e non "contro Geova".
Lo so che è difficile da comprendere ma un'ente legale NON E' GEOVA, NON E' L'ASSOCIAZIONE DEI TESTIMONI DI GEOVA.
Più che ad una religione è simile ad un'azienda.
Può servire ad uno scopo (fare degli utili) ma non può ritenersi al di sopra della legge ( nel caso di un azienda deve pagare le tasse).
Se l'azienda è gestita da evasori fiscali e la guardia di finanza intervenisse, tu la vedresti come un'azione copntro gli operai dell'azienda?
Semmai gli operai, che pagano regolarmente le tasse, si dovrebbero sentire tutelati.
Certo l'azienda potrebbe chiudere.
Qualche operaio potrebbe rimanere senza lavoro.
Ma lo stato o nel caso dei TDG, l'associazione dei fratelli, dovrebbe intervenire e aiutarli.

3) il commento della scrittura è bello.
Ma l'ente legale CCTDG lo mette in pratica?
Lascia le cose nelle mani di Geova?
O si tutela con avvocatoni?
O si tutela annunciando "tizio non è più TDG"?
O stipula "intese" che assomigliano a comprimessi?
Davide non attaccava Saul.
Ma non rimaneva neppure fermo ad aspettare che Saul lo infilzasse con la lancia.

Posso, in conclusione chiedere, sia a te che a Barnabino:
A parte i legittimi dubbi dottrinali o teologici, legalmente cosa ne pensate della difesa degli avvocati CCTDG?
E' sinceramente la verità o si cerca una vittoria legale con una "leggera" modifica dei fatti?

So che trovereste compromettente esprimervi.
La mia è una domanda , in un certo senso, retorica, siete intelligenti e la risposta la sapete bene.

Marco Piccioni

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E si conclude con la classica richiesta di trenta denari, pardon,
Di un milioncino di euro

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E si conclude con la classica battuta di cattivo gusto che sostituisce e toglie a Dio l'autorità del giudizio verso tutti gli uomini.

Sembra quasi che Gesù in Mat.23:8, invece di dire "siete tutti fratelli", abbia detto "siete tutti giudici"!!!

E' un monito che vale anche a me!

Saluti
Pino

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Postato da: Pino Lupo il 3/01/2008 17.26
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7126846

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Nella mia lettera del marzo 1992, in cui mi dissociai (dimissioni) da una "comunità religiosa", quella dei tdG, che consideravo, ormai, solo una "organizzazione commerciale", scrissi, nelle ultime battute: "Prima che mi tagliate la testa, tolgo la testa dalla ghigliottina".

Mi devo congratulare con Marco Piccioni, perché ha la "testa" ancora sul collo.

Infatti, la mentalità della "decapitazione" risale a Robespierre.

La ghigliottina che usò con abbondanza simbolizzava, secondo il filosofo Hegel: "che tutte le teste individuali dovevano essere troncate, perché trionfasse solo la volontà generale, ossia la virtù".

La volontà individuale, per le comunità religiose "totalitarie", è considerata delittuosa nello spirito, una patologia che desta sospetti, per cui va "ghigliottinata" prima che "infetti" la "volontà generale" di persone irregimentate.

Come Robespierre, certe "comunità" si considerano "incorruttibili".

Sta di fatto, che milioni di persone sono addestrati a controllare gli "individualisti", le "menti libere", per verificare se "delinquono".

Una giustizia extracristiana animata dal senso di agire in nome della "santa organizzazione" di Dio.

Così, questo atteggiamento poliziesco mira a disciplinare, punire e penalizzare tutte le volontà individuali che non si sono ancora piegate alla "volontà omologata", quella generale cui tutti si devono conformare.

Un uomo, come Marco Piccioni, che in questi ultimi due anni e due mesi si è trovato nella situazione drammatica di vedere scomparire il padre, Emo Piccioni, sequestrato da mani criminali e che, da allora, vive e cerca di campare fra mille ostacoli legali e personali, è stato bollato, per definizione, come "apostata".

Molti, come Marco, se non sono ancora stati "discriminati" è perché non sono stati ancora "scoperti".

Ma sono in libertà provvisoria e vigilata.

Tutti coloro che hanno una "testa" individuale, sono per forza "nemici della verità" e devono essere "ghigliottinati".

Sono fiero di essere socio di Marco, Luigi, Gianluca e del mio coetaneo Vito, per una causa che può certamente restituire dignità, rispetto e libertà di pensiero (senza essere discriminati) a tutti.

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