Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

«gli orchi della porta accanto»

Ultimo Aggiornamento: 23/10/2007 16:43
Email Scheda Utente
Post: 3.161
Post: 1.316
Registrato il: 07/08/2006
Sesso: Femminile
Utente Veteran
OFFLINE
23/10/2007 16:43
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

I dati choc delle Asl:«Ogni anni oltre 700 abusi»
EMANUELA MINUCCI
TORINO

Settecento casi in un anno, il 2006, quello appena passato. Due al giorno, un’enormità. Bambini che, dal primo anno di vita in su, finiscono al pronto soccorso per un gioco a cui non avrebbero mai voluto partecipare: l’abuso, la molestia sessuale spesso aggravata dal fatto che è maturata fra le mura domestiche. O, ancora, botte. Botte da orbi, inflitte dalla madre o dal patrigno a bambini che non sanno ancora parlare o hanno così paura di farlo che taceranno per sempre.

Sono «gli orchi della porta accanto» come li chiamano pediatri e psicologici. Genitori insospettabili, magari professionisti, magari plurilaureati. Altro che alcolisti o tossici. Sembrano gente di tutto rispetto e non risparmiano al loro piccolo le più bieche violenze. E anche a Torino - come dimostrano le ultime tragiche storie di infanzia spezzate come quella di Giorgio, Melania e Ines - non mancano gli esempi. Ecco perché ieri, il Consiglio comunale, su iniziativa di Lucia Centillo (Ulivo), Federica Scanderebech e Antonello Angeleri (Udc) ha approvato un ordine del giorno proprio contro la violenza ai minori. Un documento per dare più sostegno a chi lavora per salvare queste creature: come i pediatri dell’ospedale infantile Regina Margherita responsabili del progetto «Bambi». Dal 2002 a oggi hanno esaminato 404 casi, di cui alcuni raccapriccianti. E hanno accettato di parlarne con «La Stampa» (usando com’è ovvio nomi di fantasia) proprio perché si capisca che l’orco può essere anche fra noi.

Luca e la maestra
Luca aveva 7 anni e frequentava la seconda elementare quando arrivò al pronto soccorso del Regina Margherita. Deve la sua salvezza all’intuizione della maestra che, vedendolo sempre arrivare in aula zeppo di lividi, un giorno lo portò in bagno e gli chiese di togliersi la maglietta. «Scoprì che tutto il suo corpo portava i segni di botte disumane - raccontano i pediatri - e lo portò in ospedale. Fu a quel punto che Luca, sentendosi protetto, chiese di poter raccontare tutto, ma a una condizione: “Solo se non mi fate più tornare in quella casa lì». Si scoprì che ogni sera Luca veniva pestato dai suoi genitori, senza motivo. Ed erano gente al di sopra di ogni sospetto.

Anna e il patrigno
La storia di Anna, 12 anni, è fra le più tristi. Per mesi ha subito violenza sessuale in famiglia e più volte è finita, con disturbi vaghi, al pronto soccorso: accompagnata dalla mamma, che fu la prima a non crederle quando lei confessò di essere stata violentata dal patrigno che conviveva con loro da qualche anno. «La prima a non accettare la dura verità era colei che ogni sera dormiva accanto all’orco» raccontano i medici spiegando che «molto spesso le mamme non credono alle loro figlie quando accusano il patrigno».

Sara e Internet
E che dire della povera Sara che aveva appena festeggiato i suoi due anni con tanto di festicciola in famiglia? Medici e psichiatri non credevano a quel caso e hanno riletto per giorni, insieme coi giudici, la sua cartella clinica. Era stato proprio suo padre (poi stato denunciato dalla mamma) un manager molto affermato in città, a mettere su Internet le foto dei genitali della figlioletta. Quando la storia venne a galla successe un terremoto in famiglia. Ma il problema più urgente ora è salvare l’infanzia di Sara dagli effetti di questa devastante figura: il peggiore dei padri possibili.

Monica e il nonno
Si fidavano molto di lui, in famiglia. E gli lasciavano sempre le nipotine, 6 e 8 anni, per pomeriggi interi. Lui era premuroso, sembrava il più amorevole dei nonni. «Sino a quando una delle due nipotine non ha rivelato che l’anziano abusava spesso di lei e della sorella». Sembra già tanto raccontata così, ma siamo soltanto a metà dell’orrore: «Perché anche la mamma delle due bambine, a sua volta, era stata stuprata durante la sua infanzia dal padre. Ma mai avrebbe potuto pensare che anche con le sue nipotine l’uomo si sarebbe comportato in quel modo».


Fonte La Stampa web






Nounou
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:59. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com