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Soldati birmani contro i monaci: uno ucciso

Ultimo Aggiornamento: 26/09/2007 13:42
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In carcere un attivista per i diritti civili e il più celebre attore locale
Militari e poliziotti in assetto antisommossa hanno caricato i manifestanti nei pressi della pagoda di Shwegadon

YANGON - Continua a crescere la tensione in Birmania e secondo le ultime notizie l'attesa repressione di soldati e polizia ha fatto la prima vittima: un monaco è stato ucciso Yangon.
Lo ha riferito il Segretario generale del Consiglio dell'Unione birmana a Cecilia Brighi, responsabile del Dipartimento Esteri della Cisl. «Un altro monaco sarebbe stato ferito», ha aggiunto Brighi.
Le forze di sicurezza a Yangon avevano cominciato a sparare colpi d'arma di fuoco sopra le teste dei manifestanti, riuniti dinanzi la Pagoda di Sule, uno dei centri nevralgici delle proteste di questi giorni, nel cuore dell'ex capitali.
Gli spari, secondo testimoni, hanno costretto la folla a fuggire. Brighi ha detto stamattina ai microfoni della trasmissione radiofonica Radio3Mondo che fonti locali le hanno raccontato che i militari hanno iniziato a sparare e vi sarebbero diversi feriti.

CARICHE E SPARI - A Yangon, la polizia ha caricato con i manganelli circa 700 manifestanti, tra i quali molti monaci, che si preparavano a dar vita a nuove marce di protesta contro la giunta militare che da quarant'anni governa Myanmar con il pugno di ferro.

Negli scontri, secondo testimoni locali, sono stati picchiati dieci monaci dinanzi alla pagoda Shwedagon, uno dei centri nevralgici delle proteste dei giorni scorsi.
Circa 80 persone sono state arrestate. Dopo la prima notte di coprifuoco, stamane a Yangon centinaia di militari e poliziotti in assetto antisommossa hanno preso posizione attorno ad almeno sei grandi monasteri che, nei giorni scorsi, erano stati il motore della rivolta.
E centinaia di soldati si sono schierati in un parco vicino la Pagoda Sule, il centro nevralgico da cui nei giorni erano partite le marce dei monaci contro i generali.

COLPI IN ARIA - Poliziotti e soldati hanno poi sparato colpi in aria a Yangon per disperdere migliaia di persone radunate nel centro della città al passaggio di un corteo di un migliaio di monaci buddisti. Lo hano detto testimoni

GLI ARRESTI - Intanto sono cominciati gli arresti «eccellenti»: fermati un noto attivista per i diritti civili, Wing Nain, e il più celebre attore locale, Zaganar, che aveva appoggiato pubblicamente la protesta. Secondo un diplomatico occidentale, il settantenne uomo politico arrestato è stato portato via dalla sua abitazione in piena notte (intorno alle 02:30 ora locale). L'attore arrestato nei giorni scorsi aveva preso esplicita posizione a sostegno della protesta, recandosi in una pagoda ad offrire acqua e cibo ai monaci.

A MANDALAY FERMATO IL CORTEO - Decine di soldati e di agenti di polizia antisommossa hanno impedito a 300 monaci e 30 monache buddisti di entrare nella Pagoda Mahamuni Paya di Mandalay, la seconda città di Myanmar (ex Birmania). Dopo un acceso confronto, i religiosi hanno deciso di marciare verso il centro della città dove sono dispiegate altre forze di sicurezza. I militari hanno creato una barricata e hanno chiuso con il filo spinato l’uscita della Pagoda, da cui nei giorni scorsi è partita la protesta dei monaci buddisti. Cinque autocarri militari sono stati visti all’interno del monastero, mentre altri soldati sono stati dispiegati lungo la strada nella città dei templi e dei palazzi. "Abbiamo paura, i soldati sono pronti a sparare sui civili in ogni momento", ha detto un uomo vicino alla pagoda. Sim

COPRIFUOCO - Il coprifuoco imposto dalla giunta militare è effettivo dalla 21:00 alle 05:00 ora locale e rimarrà in vigore per 60 giorni nelle città più importanti. La misura trasferisce all'esercito il controllo diretto della sicurezza in tutto il Paese e proibisce gli assembramenti e le riunioni di più di cinque persone.

26 settembre 2007 - www.corriere.it

La mano del regime non si ferma davanti a nessuno. Oltre a picchiare i monaci anche il più famoso attore birmano, Zaganar, che aveva dato il suo appoggio alle manifestazioni contro la giunta al potere, è finito in manette. Era ancora notte quando è scattato l'arresto e Yangon era sotto coprifuoco con accesso limitato.









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