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Medici donne per le islamiche, è bufera!

Ultimo Aggiornamento: 31/08/2007 10:21
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L’ospedale rispetta il precetto che vieta alle pazienti mussulmane di essere visitate da uomini
Medici donne per le islamiche, è bufera
Mirco Marchiodi
Pahl attacca l’Asl: favoritismi inaccettabili Theiner: «Un segno di civiltà e buonsenso»
La dottoressa: «Così abbiamo salvato una malata di tumore» La mediatrice: «E’ sbagliato» BOLZANO. L’ospedale viene incontro alle esigenze delle donne musulmane che quando è possibile vengono visitate da personale medico femminile. Una prassi che non piace per nulla al presidente del consiglio regionale Franz Pahl: «La Provincia non deve piegarsi agli islamici».
Il caso nasce da un’interrogazione presentata dallo stesso Pahl in consiglio provinciale. La risposta scritta da parte dell’assessore provinciale alla sanità Richard Theiner è arrivata in questi giorni: «Dopo alcune indagini fatte nei diversi ospedali provinciali posso affermare - dice Theiner - che finora non si sono registrati problemi per quanto riguarda il trattamento di pazienti islamici. In linea generale vengono rispettati i desideri dei pazienti di tutte le religioni, da quelli cattolici ai testimoni di Geova. Le pazienti islamiche, se questo è possibile dal punto di vista organizzativo, vengono curate da personale medico femminile. Se questo non è possibile, ad esempio durante i turni di notte o in casi di emergenza, le pazienti musulmane ricevono le stesse cure delle donne appartenenti ad altre religioni. Non è invece possibile evitare il ricovero di donne islamiche con donne di altre religioni, perché soprattutto nell’ospedale di Bolzano mancano i posti letto».
Le parole di Theiner vengono confermate anche presso il San Maurizio: «Quando è possibile - dicono all’ospedale - le donne islamiche vengono curate da personale medico femminile. Cerchiamo di venire incontro alle esigenze di tutti, compresi gli immigrati. Se la visita è programmabile chiediamo alle pazienti se preferiscono essere visitate da una dottoressa: ad esempio funziona in questo modo nel reparto di ginecologia. Se invece si tratta di un’emergenza, allora è chiaro che interviene il medico che è disponibile in quel momento».
La cosa però non piace per nulla al presidente del consiglio regionale: «Il fatto che le pazienti musulmane sono in genere visitate esclusivamente da personale medico femminile - attacca Franz Pahl - è un’inopportuna accondiscendenza nonché un privilegio ingiustificato che accoglie le richieste di musulmani influenzati dalla religione ortodossa. Qualunque scelta da parte del personale sanitario deve rispondere esclusivamente ad esigenze di carattere medico e non a velleitarie pretese dei fanatici musulmani. I nostri servizi sanitari già rappresentano un privilegio straordinario per gli immigrati che nei propri Paesi d’origine africani ed asiatici non vantano una simile assistenza. Pertanto - conclude il consigliere della Svp - pare assolutamente inaccettabile permettere ai musulmani ortodossi di avanzare delle richieste non pertinenti e talvolta addirittura farneticanti».
La dura presa di posizione di Pahl ha suscitato stupore in ospedale, ma non solo. Spiega Patrizia Zambai, medico di base che tra i suoi pazienti conta anche numerosi musulmani: «Ci sono donne islamiche che hanno una convinzione profonda ed è giusto rispettarla. Recentemente ho avuto un caso di una paziente pakistana con seri problemi ginecologici. Aveva un tumore all’utero e non sarebbe mai andata a farsi visitare da un medico uomo: ma grazie all’intervento di una dottoressa siamo riusciti a salvarla. Se il medico di base si può scegliere liberamente, non altrettanto accade in ospedale e per questo ritengo giustissimo che si possa chiedere di essere visitati da un medico di sesso femminile. Senza dimenticare che il rapporto con il medico è sempre importante ed in particolare lo è per gli immigrati, che spesso sono isolati». Si dice invece d’accordo con Pahl Fatima Azil, mediatrice culturale ed ex presidente della consulta degli immigrati: «La nostra religione non dice da nessuna parte che una donna debba essere visitata esclusivamente da una dottoressa. Il principio di non privilegiare nessuno è giusto; del resto, rifiutare un medico perché uomo sarebbe anche questa una forma di discriminazione. Anche negli ospedali dei nostri Paesi non si può chiedere di essere visitati da una donna. L’importante è che il medico ti curi bene e ti tratti con rispetto. Poi è chiaro che per tutti può essere imbarazzante farsi visitare da un medico dell’altro sesso, ma questo vale sia per gli uomini che per le donne, e indipendentemente dalla loro religione».

(30 agosto 2007)

FONTE

Mi ricordo di una frase di Louis Pasteur, che disse:

"Non m'importa sapere di che religione sei,
di quale colore o razza,
m'importa sapere dove hai male"



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re
Penso che non possano chiedere obbligatoriamente una cosa del genere.
E' una cosa che deve essere sottoposta alle esigenze di servizio di un ospedale. Mi sembra chiaro!!! o no????
Forse Maometto non gli ha detto che gli occhi non hanno il pene!!! [SM=x1061911] [SM=x1061911] [SM=x1061911]

omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]



O=============O===========O

Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

Apocalisse Laica

Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


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Si dice invece d’accordo con Pahl Fatima Azil, mediatrice culturale ed ex presidente della consulta degli immigrati: «La nostra religione non dice da nessuna parte che una donna debba essere visitata esclusivamente da una dottoressa. Il principio di non privilegiare nessuno è giusto; del resto, rifiutare un medico perché uomo sarebbe anche questa una forma di discriminazione. Anche negli ospedali dei nostri Paesi non si può chiedere di essere visitati da una donna. L’importante è che il medico ti curi bene e ti tratti con rispetto. Poi è chiaro che per tutti può essere imbarazzante farsi visitare da un medico dell’altro sesso, ma questo vale sia per gli uomini che per le donne, e indipendentemente dalla loro religione».



Mi trovo d'accordo con ciò che esprime la mediatrice culturale Fatima Azil, posso capire questo tabù cosi primitivo, per queste donne, è un disagio immenso, ....ma si può anche superare.





[Modificato da @nounou@ 30/08/2007 15:19]






Nounou
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Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


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Re:
@nounou@, 30/08/2007 15.16:



Si dice invece d’accordo con Pahl Fatima Azil, mediatrice culturale ed ex presidente della consulta degli immigrati: «La nostra religione non dice da nessuna parte che una donna debba essere visitata esclusivamente da una dottoressa. Il principio di non privilegiare nessuno è giusto; del resto, rifiutare un medico perché uomo sarebbe anche questa una forma di discriminazione. Anche negli ospedali dei nostri Paesi non si può chiedere di essere visitati da una donna. L’importante è che il medico ti curi bene e ti tratti con rispetto. Poi è chiaro che per tutti può essere imbarazzante farsi visitare da un medico dell’altro sesso, ma questo vale sia per gli uomini che per le donne, e indipendentemente dalla loro religione».



Mi trovo d'accordo con ciò che esprime la mediatrice culturale Fatima Azil, posso capire questo tabù cosi primitivo, per queste donne, è un disagio immenso, ....ma si può anche superare.








....e sopratutto far capire che ce l'hanno uguale alle altre donne non islamiche... [SM=x1061911] [SM=x1061911] [SM=x1061911]
Sei d'accordo nounou ????
omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061959]





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In tempi di guerra ogni buca è una trincea [SM=x1061946]



"Non m'importa sapere di che religione sei,
di quale colore o razza,
m'importa sapere dove hai male"

All' U dito [SM=x1061946]
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Re: x stef
®@ffstef@n, 30/08/2007 23.15:

In tempi di guerra ogni buca è una trincea [SM=x1061946]



"Non m'importa sapere di che religione sei,
di quale colore o razza,
m'importa sapere dove hai male"

All' U dito [SM=x1061946]



Leggendo fra le fighe il post, mi hai fatto venire un grosso
dubbio!!!!

Non è che Maometto alle sue credenti anzichè verticale gliela ha messa orizzontale!!!! [SM=x1061927] [SM=x1061927]
In questo modo è impossibile peccare!!!! appena si aprono le gambe la passera si chiuderebbe. [SM=x1061928] [SM=x1061928]
Personalmente non ho esperienza in proposito.... [SM=x1061911] [SM=x1061911]
Tu hai avuto qualche rivelazione particolare in proposito? [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]

omega for ever [SM=x1061914] [SM=x1061914] [SM=x1061914]



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Re:
®@ffstef@n, 30/08/2007 23.15:

In tempi di guerra ogni buca è una trincea [SM=x1061946]



"Non m'importa sapere di che religione sei,
di quale colore o razza,
m'importa sapere dove hai male"

All' U dito [SM=x1061946]



"Non ci sono atei nelle trincee"

(Dwight David Eisenhower, seconda guerra mondiale)





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azzarola,vade retro Maometto!

[SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]
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Re: Re: x stef
=omegabible=, 30/08/2007 23.37:



Leggendo fra le fighe il post, mi hai fatto venire un grosso
dubbio!!!!

Non è che Maometto alle sue credenti anzichè verticale gliela ha messa orizzontale!!!! [SM=x1061927] [SM=x1061927]
In questo modo è impossibile peccare!!!! appena si aprono le gambe la passera si chiuderebbe. [SM=x1061928] [SM=x1061928]
Personalmente non ho esperienza in proposito.... [SM=x1061911] [SM=x1061911]
Tu hai avuto qualche rivelazione particolare in proposito? [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]

omega for ever [SM=x1061914] [SM=x1061914] [SM=x1061914]






posizione della croce [SM=x1061979] [SM=x1061979] [SM=x1061971] [SM=x1061953]


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"MASSIMA SOLIDARIETA' ALLE DONNE, E A QUELLE MUSULMANE IN PARTICOLARE!"

Scritto da: Pino Lupo 30/08/2007 14.18


"MEDICI DONNE PER LE ISLAMICHE, E' BUFERA".
di Mirco Marchiodi

BOLZANO - L’ospedale rispetta il precetto che vieta alle pazienti mussulmane di essere visitate da uomini.

Pahl attacca l’Asl: favoritismi inaccettabili
Theiner: «Un segno di civiltà e buonsenso»
La dottoressa: «Così abbiamo salvato una malata di tumore»
La mediatrice: «E’ sbagliato»
espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Medici-donne-per-le-islamiche-e-bufera...



Carissimo Pino Lupo,

Innanzitutto grazie di cuore per aver "pescato" nel web anche questa gustosissima primizia e per averla postata qui, nella sezione speciale dedicata ai "diritti umani fondamentali" che, ogni giorno di più, sembra caratterizzare e impreziosire So.Spi.

Ho letto e apprezzato tantissimo l'intera notizia che hai appena pubblicato: spero che il dibattito si sviluppi opportunamente perché, credimi, a ben vedere, non di bufera si tratta, ma di un vero e proprio tsunami!.

Se, finalmente, il mare delle donne che ci circondano, a cominciare da quelle di casa nostra (anche virtuale!) e dalle musulmane malate di cancro all'utero, si agita a dovere e comincia a far valere, "come Dio comanda", i propri diritti umani fondamentali nei confronti di chi, da sempre le ha ingiustamente oppresse e declassate, in tal caso è proprio vero che siamo alla vigilia di una sorprendente "rivoluzione culturale" di storiche proporzioni!.

Noi, purtroppo, riconosciamolo umilmente, nostro malgrado, apparteniamo alla categoria dei colpevoli: "I MASCHI!" e, per punizione (questa è una proposta seria!), nei nostri limiti, facciamoci promotori di una campagna di informazione a favore della legittima istanza delle donne musulmane che abitano in Tirolo.

Leggendo attentamente la notizia in commento, sono rimasto sbalordito dell'assurda reazione del dott. Franz PAHL, presidente del consiglio regionale del Trentino Alto Adige, secondo il quale «La Provincia non deve piegarsi agli islamici» perché, nel caso di specie, si tratterebbe di "favoritismi inaccettabili".

A mio modesto avviso, sbaglia doppio anche la dott.ssa Fatima AZIL quando, come donna e come mediatrice culturale ed ex presidente della consulta degli immigrati, afferma perentoriamente: «La nostra religione non dice da nessuna parte che una donna debba essere visitata esclusivamente da una dottoressa. Il principio di non privilegiare nessuno è giusto; del resto, rifiutare un medico perché uomo sarebbe anche questa una forma di discriminazione. Anche negli ospedali dei nostri Paesi non si può chiedere di essere visitati da una donna. L’importante è che il medico ti curi bene e ti tratti con rispetto. Poi è chiaro che per tutti può essere imbarazzante farsi visitare da un medico dell’altro sesso, ma questo vale sia per gli uomini che per le donne, e indipendentemente dalla loro religione».

Illuminata e di ottimi auspici per tutti gli oppressi appare, invece, la posizione di Richard THEINER, assessore provinciale alla sanità, quando ha riconosciuto apertamente che si tratta di «Un segno di civiltà e buonsenso», attestando coraggiosamente che «finora non si sono registrati problemi per quanto riguarda il trattamento di pazienti islamici. In linea generale vengono rispettati i desideri dei pazienti di tutte le religioni, da quelli cattolici ai testimoni di Geova. Le pazienti islamiche, se questo è possibile dal punto di vista organizzativo, vengono curate da personale medico femminile. Se questo non è possibile, ad esempio durante i turni di notte o in casi di emergenza, le pazienti musulmane ricevono le stesse cure delle donne appartenenti ad altre religioni. Non è invece possibile evitare il ricovero di donne islamiche con donne di altre religioni, perché soprattutto nell’ospedale di Bolzano mancano i posti letto».

Che la posizione dell'assessore Theiner sia quella più giusta e conforme ai diritti umani di tutte le persone è attestato altresì dalla dottoressa Patrizia ZAMBAI, medico di base che tra i suoi pazienti conta anche numerosi musulmani, quando ha concluso che «Così abbiamo salvato una malata di tumore», precisando opportunamente quanto segue:

«Ci sono donne islamiche che hanno una convinzione profonda ed è giusto rispettarla. Recentemente ho avuto un caso di una paziente pakistana con seri problemi ginecologici. Aveva un tumore all’utero e non sarebbe mai andata a farsi visitare da un medico uomo: ma grazie all’intervento di una dottoressa siamo riusciti a salvarla. Se il medico di base si può scegliere liberamente, non altrettanto accade in ospedale e per questo ritengo giustissimo che si possa chiedere di essere visitati da un medico di sesso femminile. Senza dimenticare che il rapporto con il medico è sempre importante ed in particolare lo è per gli immigrati, che spesso sono isolati».


[Modificato da Vito.Pucci 31/08/2007 07:09]
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31/08/2007 10:04
 
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Carissimo Vito,
Ho apprezzato le tue considerazioni e fanno seguito le mie.

La cultura religiosa, specie quando viene praticata in altri paesi, può essere un ostacolo per gli ambienti medici.

Anche il medico ha una sua cultura e spesso non transige che venga limitata da una credenza religiosa.

Ci sono dei casi in cui il medico ha come ostacolo il tempo, per decidere come intervenire e, questo, a volte, non gli da modo di ascoltare certe "convinzioni" che, in quel momento reputa dannose per la riuscita del suo operato.

Molti medici si sentono infastiditi da queste "barriere", alcuni declinano ogni responsabilità.

Ultimamente, però, la realtà multietnica ha invaso, in grande misura, il nostro paese. Per cui, il pensiero generale sta dando luogo ad una cultura che promuove orizzonti di tolleranza, comprensione, buon senso e, soprattutto, DIRITTI UMANI.

Saluti
Pino



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Giustissimo rispettare, nel limite del possibile, perchè oltre il possibile devono pensarci gli interessati a risolvere i loro stessi problemi, la coscienza ed i diritti di tutti i credenti (se in un ospedale ci sono solo medici uomini miracoli non se ne possono fare per accontare una paziente).

Sarebbe altrettanto corretto che le organizzazioni religiose non carpissero la buona fede dei credenti sottomettendola al loro volere ed al loro controllo.
Ovvero, per dirla con altre parole, sarebbe utile ed indispensabile che le comunità religiose lasciassero ai credenti la libertà di coscienza, evitanto veti e castighi, emarginazione e quant'altro, oltre ad evitare pesi "che essi stessi non vogliono portare".
Raggiungere un obiettivo del genere è quantomai complesso, lungo nel tempo, oneroso. Ci vorranno parecchie generazioni di tempo.
E' vero però che l'attuale è un momento di grandi ripensamenti e di allargamento delle vedute ristrette dalle gabbie mentali vecchie di secoli e l'impossibile potrebbe diventare possibile in men che si creda.

Pyccolo
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