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31/08/2007 07:06 | |
"MASSIMA SOLIDARIETA' ALLE DONNE, E A QUELLE MUSULMANE IN PARTICOLARE!"
Scritto da: Pino Lupo 30/08/2007 14.18
"MEDICI DONNE PER LE ISLAMICHE, E' BUFERA".
di Mirco Marchiodi
BOLZANO - L’ospedale rispetta il precetto che vieta alle pazienti mussulmane di essere visitate da uomini.
Pahl attacca l’Asl: favoritismi inaccettabili
Theiner: «Un segno di civiltà e buonsenso»
La dottoressa: «Così abbiamo salvato una malata di tumore»
La mediatrice: «E’ sbagliato»
espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Medici-donne-per-le-islamiche-e-bufera...
Carissimo Pino Lupo,
Innanzitutto grazie di cuore per aver "pescato" nel web anche questa gustosissima primizia e per averla postata qui, nella sezione speciale dedicata ai "diritti umani fondamentali" che, ogni giorno di più, sembra caratterizzare e impreziosire So.Spi.
Ho letto e apprezzato tantissimo l'intera notizia che hai appena pubblicato: spero che il dibattito si sviluppi opportunamente perché, credimi, a ben vedere, non di bufera si tratta, ma di un vero e proprio tsunami!.
Se, finalmente, il mare delle donne che ci circondano, a cominciare da quelle di casa nostra (anche virtuale!) e dalle musulmane malate di cancro all'utero, si agita a dovere e comincia a far valere, "come Dio comanda", i propri diritti umani fondamentali nei confronti di chi, da sempre le ha ingiustamente oppresse e declassate, in tal caso è proprio vero che siamo alla vigilia di una sorprendente "rivoluzione culturale" di storiche proporzioni!.
Noi, purtroppo, riconosciamolo umilmente, nostro malgrado, apparteniamo alla categoria dei colpevoli: "I MASCHI!" e, per punizione (questa è una proposta seria!), nei nostri limiti, facciamoci promotori di una campagna di informazione a favore della legittima istanza delle donne musulmane che abitano in Tirolo.
Leggendo attentamente la notizia in commento, sono rimasto sbalordito dell'assurda reazione del dott. Franz PAHL, presidente del consiglio regionale del Trentino Alto Adige, secondo il quale «La Provincia non deve piegarsi agli islamici» perché, nel caso di specie, si tratterebbe di "favoritismi inaccettabili".
A mio modesto avviso, sbaglia doppio anche la dott.ssa Fatima AZIL quando, come donna e come mediatrice culturale ed ex presidente della consulta degli immigrati, afferma perentoriamente: «La nostra religione non dice da nessuna parte che una donna debba essere visitata esclusivamente da una dottoressa. Il principio di non privilegiare nessuno è giusto; del resto, rifiutare un medico perché uomo sarebbe anche questa una forma di discriminazione. Anche negli ospedali dei nostri Paesi non si può chiedere di essere visitati da una donna. L’importante è che il medico ti curi bene e ti tratti con rispetto. Poi è chiaro che per tutti può essere imbarazzante farsi visitare da un medico dell’altro sesso, ma questo vale sia per gli uomini che per le donne, e indipendentemente dalla loro religione».
Illuminata e di ottimi auspici per tutti gli oppressi appare, invece, la posizione di Richard THEINER, assessore provinciale alla sanità, quando ha riconosciuto apertamente che si tratta di «Un segno di civiltà e buonsenso», attestando coraggiosamente che «finora non si sono registrati problemi per quanto riguarda il trattamento di pazienti islamici. In linea generale vengono rispettati i desideri dei pazienti di tutte le religioni, da quelli cattolici ai testimoni di Geova. Le pazienti islamiche, se questo è possibile dal punto di vista organizzativo, vengono curate da personale medico femminile. Se questo non è possibile, ad esempio durante i turni di notte o in casi di emergenza, le pazienti musulmane ricevono le stesse cure delle donne appartenenti ad altre religioni. Non è invece possibile evitare il ricovero di donne islamiche con donne di altre religioni, perché soprattutto nell’ospedale di Bolzano mancano i posti letto».
Che la posizione dell'assessore Theiner sia quella più giusta e conforme ai diritti umani di tutte le persone è attestato altresì dalla dottoressa Patrizia ZAMBAI, medico di base che tra i suoi pazienti conta anche numerosi musulmani, quando ha concluso che «Così abbiamo salvato una malata di tumore», precisando opportunamente quanto segue:
«Ci sono donne islamiche che hanno una convinzione profonda ed è giusto rispettarla. Recentemente ho avuto un caso di una paziente pakistana con seri problemi ginecologici. Aveva un tumore all’utero e non sarebbe mai andata a farsi visitare da un medico uomo: ma grazie all’intervento di una dottoressa siamo riusciti a salvarla. Se il medico di base si può scegliere liberamente, non altrettanto accade in ospedale e per questo ritengo giustissimo che si possa chiedere di essere visitati da un medico di sesso femminile. Senza dimenticare che il rapporto con il medico è sempre importante ed in particolare lo è per gli immigrati, che spesso sono isolati».
[Modificato da Vito.Pucci 31/08/2007 07:09] |