Svolta nelle indagini di Stefania Coppi, uccisa nella sua casa
Gli inquirenti sono sulle tracce di un uomo dell'Est, forse serbo
Transessuale uccisa a Roma
Uomo in manette, si cerca complice
Appello delle associazioni gay e trans per la sua sepoltura a Orbetello dove Stefania
è cresciuta e dove vivono i genitori. Il Comune dice: "Impossibile, non è residente qui"
Transessuale uccisa a Roma
Uomo in manette, si cerca complice
ROMA - E' finito in manette il presunto responsabile dell'omicidio di Stefania Coppi, la transessuale aggredita nel suo appartamento di via Adelaide Ristori ai Parioli. Si tratta di Domenico Broscella, 35 anni di Asti, senza fissa dimora. L'uomo da anni vive a Roma ed ora è rinchiuso nel carcere di Regina Coeli. La Squadra Mobile di Roma, inoltre, sta ricercando il complice, un cittadino extracomunitario, forse serbo: "Stiamo ancora svolgendo delle indagini - spiegano gli inuqirenti - Ora lavoriamo a 360 gradi per arrivare anche a lui, stiamo ancora esaminando i tabulati telefonici".
Gli investigatori hanno passato al setaccio negli ultimi due giorni i tabulati telefonici di Stefania ricostruendo così i contatti avuti negli ultimi giorni. Secondo quanto si apprende il delitto sarebbe stato commesso con la complicità dello straniero che conosceva Stefania. Bruscella, un senza fissa dimora con precedenti per reati contro il patrimonio, viveva di espedienti e non aveva mai incontrato la transessuale. Dopo l'arresto ha fornito la "sua verità", come evidenziano gli inquirenti, ammettendo che era nell'appartamento lunedì sera, anche se ci sarebbero delle dichiarazioni discordanti con la ricostruzione fatta dagli investigatori.
Quando è stata trovata Stefania era vestita, riversa in una pozza di sangue sul suo letto, massacrata di pugni e colpi al volto e alla nuca, sferrati con violenza feroce fino a sfondarle il cranio, arrivando addirittura e toccare il cervello. Nell'abitazione di via Adelaide Ristori è stato trovato anche un frustino con manico a forma di teschio sporco di sangue. Dalla casa, messa sottosopra in un disordine indescrivibile, mancavano le carte di credito, un pc portatile e gioielli che, al momento, non sono stati trovati.
"Stefania era una bravissima persone - ha evidenziato Francesca Monaldi capo della VI sezione della squadra mobile - Aveva una famiglia splendida e tanti amici che le volevano bene e dobbiamo dire grazie anche a loro se siamo riusciti a raggiungere subito questo risultato. Ci sono stati tutti molto utili per ricostruire il giro delle conoscenze di Stefania".
La famiglia sta ora cercando di avere il permesso per seppellire Stefania a Orbetello, dove è cresciuta e dove il babbo e la mamma ancora vivono. Il comune, dove è sindaco l'onorevole di An Altero Matteoli, dice no perchè non può essere "ospitato" nel cimitero chi è residente in un altro comune. Arci Gay e Gay Help stanno facendo pressione per trovare una soluzione. Anche Matteoli ha fatto sapere che farà di tutto per superare questo divieto.
(2 agosto 2007)