Impazza su internet il video della Bbc su pedofilia e Vaticano. Sembra abbastanza "tendenzioso", diciamo “orientato”. Come se, dopo l’intervento del pubblico ministero, la difesa non avesse la parola. Al netto di questa osservazione, rimane l’impatto (fortissimo, perché basato su documenti vaticani) con una mentalità e una cultura giuridica perlomeno sconcertanti. La Chiesa di Roma fa la figura di un mondo a parte, una potente consorteria che ritiene al di fuori (o al di sopra?) delle leggi i suoi membri. In quei documenti, di fronte a denunce plurime di abusi sessuali da parte di sacerdoti, si suggerisce e anzi si impone a tutte le persone coinvolte di mantenere il più stretto riserbo. Di non denunciare, di occultare, di sopportare cristianamente se si è vittime. I sacerdoti responsabili degli abusi venivano spostati di parrocchia in parrocchia per sottrarli allo scandalo. Né traspare, da quei documenti omertosi, alcuna coscienza del fatto che un reato, in qualunque paese, è sottoposto al giudizio della magistratura e di nessun altro.
È spiacevole dirlo, ma al di là delle penosissime e gravi vicende umane raccontate, se ne ricava, da parte della Chiesa, una sorta di superbia a-sociale. Ed è ben paradossale che tanta attenzione venga riservata alle legislazioni dei vari paesi, quando poi si tenta di sottrarre la condotta dei sacerdoti al vaglio di queste stesse leggi.
Pubblicato su “Repubblica”
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