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Ultimo Aggiornamento: 22/09/2008 20:16
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E' diffusa tra le persone la convinzione che la ricerca su animali abbia contribuito allo sviluppo di cure per le malattie umane. Tuttavia, nell'articolo "Dove sono le prove che la ricerca su animali sia utile all'uomo?" gli autori sostengono che sono disponibili ben poche prove a sostegno di questo punto di vista e che "sono necessarie verifiche sistematiche delle ricerche passate e future. [...] Idealmente, non si dovrebbero effettuare nuovi esperimenti su animali fino a quando non venga fatto l'uso migliore di quelli esistenti e fino a quando non sia stata valutata la loro validità e la loro generalizzabilità al campo della pratica clinica." [Pound2004] La realta' e' molto diversa da questo auspicabile ideale: nella ricerca sperimentale nel campo nella nutrizione, l'utilizzo di animali e' molto diffuso.

Le ricerche sulla nutrizione, per lo studio degli effetto dei singoli nutrienti o delle loro combinazioni, viene spesso svolta su animali; le sostanze chimiche usate nei cibi (come addittivi, conservanti, ecc.) sono sempre provate su animali, e anche la ricerca di base sulle malattie umane causate da un'alimentazione e da uno stile di vita inadeguati e' spesso svolta su "modelli" animali, e i farmaci sviluppati per curare tali malattie sono a loro volta sottoposti a test di tossicita' ed efficacia su animali. Perfino i disagi psicologici legati alla nutrizione, come l'anoressia, sono studiati su animali.

L'American Dietetic Association, nella loro posizione ufficiale sulla disinformazione nel campo della nutrizione, avverte che, quando si devono valutare studi scientifici, i consumatori dovrebbero tener presente "la limitata applicabilita' degli esperimenti sugli animali agli esseri umani". [ADA1989]

Peter Jones, direttore della "Scuola di Dietetica e Nutrizione Umana", ha affermato che: "L'approccio alla ricerca scientifica sta cambiando. Nel passato, ci siano affidati ai modelli animali; nutrivano i ratti di laboratorio con concentrazioni maggior di grassi, per valutarne gli effetti sul loro metabolismo. Ora la ricerca nel campo della nutrizione e' piu' sofisticata e ci permette di studiare direttamente gli esseri umani." [Chester1998]

Nel lontano 1914, venne condotto il primo esperimento per misurare l'introito proteico necessario, analizzando l'introito considerato ottimale per i ratti. Gli sperimentatori applicarono il risultato agli umani, senza considerare che, se quel risultato fosse stato corretto, il latte delle donne umane avrebbe dovuto essere considerato un cibo inadatto ai loro figli! Nonostante cio', quei risultati sono ancora oggi applicati da molti professionisti della nutrizione. [Osborn1914]

La cardiopatia e' la prima causa di morte degli adulti americani: una malattia che puo' essere prevenuta e curata seguendo uno stile di vita e un'alimentazione corretti. Eppure, questa malattia viene ancora studiata nei ratti, che sono una specie molto diversa dall'uomo per le modalità con le quali il loro organismo metabolizza i grassi e il colesterolo. Al contrario di quanto avviene nell'uomo, infatti, i ratti sono molto resistenti agli interventi che inducono variazioni dei livelli di colesterolo nel sangue, e altrettanto reistenti alla formazione di placche arteriosclerotiche attraverso la dieta. [Stehbens1986]

Il cancro e' la secondo causa di morte negli USA, e anche questa malattia e' largamente studiata sui ratti. Eppure, i ratti differiscono dagli esseri umani per molti aspetti decisamente rilevanti per la ricerca sul cancro. Per esempio, il beta-carotene e i composti ad essso associati, chiamati carotenoidi, sono cruciali nella ricerca sul cancro e sulla nutrizione, ma i ratti assorbono il beta-carotene in modo molto diverso dagli umani. Inoltre, la vitamina C gioca ruoli fondamentali nel neutralizzare i radicali liberi, previene il cancro e lo scorbuto: i ratti sintetizzano la vitamina C nel fegato, gli umani non la sintetizzano proprio [Chatterjee1961]. La maggior parte delle specie animali e' in grado di sintetizzare la vitamina C, gli umani no. [Burns1954]

Come afferma il dott. Jonathan Balcombe: "Da piu' parti si portano avanti studi per capire e curare l'anoressia e altri disturbi della nutrizione. La maggior parte degli studi sono studi clinici umani - ma non tutti. Vengono finanziate molte ricerche che effettuano esperimenti sui ratti (maschi). Questi studi sottopongono i ratti all'angosciante sofferenza della morte per fame, frustrando i loro sforzi frenetici nel cercare e trovare il cibo. E a quale scopo? Quella dell'anoressia e' una sindrome complessa, che si riscontra unicamente negli esseri umani, principalmente di origine psicologica. Cercare di capirne la cause forzando i ratti a morire di fame nella loro gabbie, e' come cercare di capire il suicidio dando una pistola a un porcellino d'India depresso." [Balcombe2005]

E quando si rivela realmente necessario usare un farmaco, perche' la malattia non puo' essere bloccate cambiando la propria dieta, la ricerca su animali dimostra tutte le sue lacune: e' ben noto che una delle ragioni principali delle differenze tra animali e umani sta nelle differenze inter-specie nelle funzioni metaboliche. Quando si prova l'efficacia e la tossicita' di un farmaco, se il livello o l'attivita' degli enzimi che interagiscono con il farmaco sono diversi nell'animale e negli umani, i risultati ottenuti non sono validi per gli esseri umani. Di conseguenza, farmaci potenzialmente efficaci potrebbero venire scartati prima ancora di venir provati sugli umani. [Tettamanti2005]

Sia la ricerca di base e applicata, sia i test di tossicita' su farmaci e sostanze chimiche, obbligatori per legge, dovrebbero liberarsi del fardello della sperimentazione animale, in special modo la ricerca nel campo della nutrizione, in modo da arrivare veramente a prevenire e curare le malattie croniche, che sono la principale causa di morte nei paesi occidentali

BIBLIOGRAFIA

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Valore biologico e complementazione delle proteine: i retroscena, Stefano Esposito, 05/06/2006 [ Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana ]
Anorexia Nervosa and Animal Experiments, Jonathan Balcombe, October 2005 [ Physicians Committee for Responsible Medicine (PCRM) ]
Sound science that tastes good, --, 24/09/1998 [ McGill Reporter ]
A critical look at animal experimentation, Christopher Anderegg, M.D., Ph.D. - Kathy Archibald, B.Sc. - Jarrod Bailey, Ph.D. - Murry J. Cohen, M.D. - Stephen R. Kaufman, M.D. - John J. Pippin, M.D., F.A.C.C., 2002 [ Medical Research Modernization Committee (MRMC) ]
Where is the evidence that animal research benefits humans?, Pandora Pound, Shah Ebrahim, Peter Sandercock, Michael B Bracken, Ian Roberts, 28/02/2004 [ British Medical Journal ]
The silicon guinea pig, David H. Freedman, June 2004 [ Technology Review ]
I bugiardini dei farmaci ci dicono la verità sulla vivisezione, Marina Berati, July 2005 [ NoVivisezione.org ]
Stemming the Flow, Emily Laber, July/Aug 1998 [ The Sciences ]
Laboratory routines cause animal stress., Balcombe JP, Barnard ND, Sandusky C., Nov 2004 [ Contemp Top Lab Anim Sci ]
The future of teratology research is in vitro, Bailey J, Knight A, Balcombe J, Apr 2005 [ Biogenic Amines ]
Human Research Tissue Banks: The ATRA Project for Establishing a Human Research Tissue Bank in Switzerland, Tettamanti M, Tralamazza S, Berati M, Molteni M, Gamba N, Feb 2005 [ ATLA ]
The Process of Medical Discovery, Brandon P. Reines, 1993 [ Americans Europeans Japanese For Medical Advancement ]
Mathematical Models Vs. Animal Models, Irwin D. Bross, 1989 [ Americans Europeans Japanese For Medical Advancement ]
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