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I DICO sono una questione di Civiltà

Ultimo Aggiornamento: 05/05/2007 20:43
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I DICO sono una legge di civiltà e come tale il provvedimento non ha colore. Non occorre essere di sinistra per riconoscere una legge di buonsenso.

I DICO sono delle forme di tutela pubblica e privata a quelle coppie che non vogliono o non possono accedere all'istituto matrimoniale.

I DICO servono a conferire diritti elementari ad una parte di cittadini e cittadine che ne sono esclusi: la possibilità per i partner di assistersi in caso di malattia, di conservare i contratti di affitto in caso di morte, di tutelare chi sceglie di dedicarsi al lavoro casalingo e quindi deve avere il diritto alla reversibilità previdenziale.

L'approvazione di una legge di tutela delle coppie di fatto serve a porre l'Italia sulla scia di quanto avvenuto nei maggiori paesi europei: approvare norme che tutelino i soggetti più deboli, indifesi, i soggetti al rischio della solitudine, della povertà, dell'emarginazione.




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Re:
io convivo con il mio compagno da ben 10 anni! sono contraria al matrimonio per principio. Se una coppia si ama (qualsiasi sia il sesso) stanno insieme con amore...e stop. Perchè firmare un contratto?? E' l'Amore che unisce...non una firma. Di conseguenza sarei felice se i dico fossero approvati, perchè dovrei solo affermare che io convivo e non andare in comune o in chiesa x chi è cattolico e mettere una firma che poi comporta solo beghe legali...Non vorrei essere polemica ma mi pare a volte che il matrimonio serva solo x tenerci sotto controllo!
Ora aspetto un bimbo e quindi...credo mi dovrò sposare. Ns figlio è cmq protetto sotto ogni punto di vista ma io e il mio compagno no.
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Re: Re:

Scritto da: @Salila@ 12/04/2007 17.04
io convivo con il mio compagno da ben 10 anni! sono contraria al matrimonio per principio. Se una coppia si ama (qualsiasi sia il sesso) stanno insieme con amore...e stop. Perchè firmare un contratto?? E' l'Amore che unisce...non una firma. Di conseguenza sarei felice se i dico fossero approvati, perchè dovrei solo affermare che io convivo e non andare in comune o in chiesa x chi è cattolico e mettere una firma che poi comporta solo beghe legali...Non vorrei essere polemica ma mi pare a volte che il matrimonio serva solo x tenerci sotto controllo!
Ora aspetto un bimbo e quindi...credo mi dovrò sposare. Ns figlio è cmq protetto sotto ogni punto di vista ma io e il mio compagno no.
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Dovresti lamentarti coi cattolici di questo,.. richiedi i diritti che ti spettano!!!




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27/04/2007 19:07
 
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“POSSUMUS!”

Lettera aperta alla Chiesa cattolica italiana



Il martellante interventismo della Conferenza episcopale italiana (Cei), guidata dal card. Camillo Ruini, contro il progetto di legge sui DICO (i diritti per i conviventi) spinge anche noi ad intervenire, per affermare, non solo come cittadini, ma anche come cattolici, la nostra ponderata opposizione alla linea indicata dalla gerarchia cattolica.

Siamo convinti che non spetti a nessuna Chiesa e religione indicare ai cittadini, e al Parlamento, la giusta interpretazione della «legge naturale». In tale interpretazione, del resto, la Chiesa romana si è contraddetta più volte nel corso della storia, e potrebbe continuare a sbagliare anche oggi. Sua missione, invece, insieme alle Chiese sorelle, è quella di annunciare l’Evangelo di Gesù. Sembra invece che la gerarchia ecclesiastica voglia darsi un ruolo surrettizio avocando in Italia l’egemonia culturale per dirimere tutte le questioni riguardanti la vita, la bioetica e la sessualità.

Dopo il Vaticano II molti cattolici, uomini e donne (e, nel suo piccolo, il movimento delle Comunità cristiane di base di cui facciamo parte), hanno preso coscienza di essere parte viva e adulta di una Chiesa che il Concilio ha definito “popolo di Dio”: in esso, dunque, pur nella varietà dei ministeri, non vi sono né padroni né servi, e tutti hanno il diritto-dovere di esprimersi pubblicamente su problemi che incidono nella comunità ecclesiale.

Per questo, mentre condividiamo le critiche dei “laici” contro la plateale ingerenza dei vescovi negli affari dello Stato, che è laico, noi, proprio in quanto cattolici, e per ragioni teologiche,

+ affermiamo il nostro aperto dissenso dalle prese di posizione della Cei che ci sembrano ben lontane dal Vangelo;

+ incoraggiamo tutti i parlamentari a votare secondo coscienza, alla luce del mandato popolare ricevuto e nel rispetto della Costituzione, senza piegarsi ai ricatti del card. Ruini appoggiato dal Vaticano;

+ rispettiamo tutti coloro che plaudono all’iniziativa della gerarchia ecclesiastica ma, nel contempo, invitiamo i cattolici in disaccordo con essa ad esprimere pubblicamente il loro punto di vista.

Non pensiamo che la legge sui DICO sia perfetta; ma la riteniamo onesta, opportuna e, comunque, non confliggente con l’Evangelo.



Roma, 15 febbraio 2007

tratto dal sito de La Comunità cristiana di base di san Paolo



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27/04/2007 19:27
 
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Re:
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Re:

Scritto da: (Upuaut) 27/04/2007 19.07


Dopo il Vaticano II molti cattolici, uomini e donne (e, nel suo piccolo, il movimento delle Comunità cristiane di base di cui facciamo parte), hanno preso coscienza di essere parte viva e adulta di una Chiesa che il Concilio ha definito “popolo di Dio”: in esso, dunque, pur nella varietà dei ministeri, non vi sono né padroni né servi, e tutti hanno il diritto-dovere di esprimersi pubblicamente su problemi che incidono nella comunità ecclesiale.



tratto dal sito de La Comunità cristiana di base di san Paolo



Smontamento in 5 minuti della pretesa magisteriale da parte di questa comunità pseudo-scismatica.

Chiaro esempio, il Concilio di Gerusalemme:

Atti 15:6 Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema.
Atti 15:7 Dopo lunga discussione, Pietro si alzò e disse:
«Fratelli, voi sapete che già da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi, perché i pagani ascoltassero per bocca mia la parola del vangelo e venissero alla fede.
Atti 15:8 E Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi;
Atti 15:9 e non ha fatto nessuna discriminazione tra noi e loro, purificandone i cuori con la fede.
Atti 15:10 Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare?
Atti 15:11 Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro».

Atti 15:12 Tutta l'assemblea tacque e stettero ad ascoltare Barnaba e Paolo che riferivano quanti miracoli e prodigi Dio aveva compiuto tra i pagani per mezzo loro.

Atti 15:13 Quand'essi ebbero finito di parlare, Giacomo aggiunse:
Atti 15:14 «Fratelli, ascoltatemi. Simone ha riferito come fin da principio Dio ha voluto scegliere tra i pagani un popolo per consacrarlo al suo nome.
Atti 15:15 Con questo si accordano le parole dei profeti, come sta scritto:

Atti 15:16 Dopo queste cose ritornerò e riedificherò la tenda di Davide che era caduta; ne riparerò le rovine e la rialzerò,

Atti 15:17 perché anche gli altri uomini cerchino il Signore
e tutte le genti sulle quali è stato invocato il mio nome,

Atti 15:18 dice il Signore che fa queste cose da lui conosciute dall'eternità.

Atti 15:19 Per questo io ritengo che non si debba importunare quelli che si convertono a Dio tra i pagani,
Atti 15:20 ma solo si ordini loro di astenersi dalle sozzure degli idoli, dalla impudicizia, dagli animali soffocati e dal sangue.
Atti 15:21 Mosè infatti, fin dai tempi antichi, ha chi lo predica in ogni città, poiché viene letto ogni sabato nelle sinagoghe».

Atti 15:22 Allora gli apostoli, gli anziani e tutta la Chiesa decisero di eleggere alcuni di loro e di inviarli ad Antiochia insieme a Paolo e Barnaba: Giuda chiamato Barsabba e Sila, uomini tenuti in grande considerazione tra i fratelli.
Atti 15:23 E consegnarono loro la seguente lettera: «Gli apostoli e gli anziani ai fratelli di Antiochia, di Siria e di Cilicia che provengono dai pagani, salute!
Atti 15:24 Abbiamo saputo che alcuni da parte nostra, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con i loro discorsi sconvolgendo i vostri animi.
Atti 15:25 Abbiamo perciò deciso tutti d'accordo di eleggere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Barnaba e Paolo,
Atti 15:26 uomini che hanno votato la loro vita al nome del nostro Signore Gesù Cristo.
Atti 15:27 Abbiamo mandato dunque Giuda e Sila, che vi riferiranno anch'essi queste stesse cose a voce.
Atti 15:28 Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie:
Atti 15:29 astenervi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla impudicizia. Farete cosa buona perciò a guardarvi da queste cose. State bene».




Come è vero che il Magistero è della Chiesa, è anche vero che non tutti sono apostoli, non tutti sono maestri,...
E la gerarchia è da rispettare ed ascoltare umilmente.


Tornando IT
I DICO è una questione di "civiltà" lasciarli fuori dalla nostra società.
Non è stravolgendo l'ordine naturale e permettendo che questo stravolgimento trovi consenso da parte della società che si risolvono i problemi.

X Salila,

Se la società considera il matrimonio qualcosa di valido civilmente, evidentemente non è solo per motivi puramente burocratici o perchè retaggio di un'antica mentalità religiosa.

Che lo si voglia o meno, il vivere umano è BASATO sulla famiglia che è unità fondamentale della società.
E' NATURALE che un uomo ed una donna si sposino e formino, assieme ai loro figli un nucleo (l'etimologia del termine famiglia ha questo significato).

NON è naturale, o meglio è INNATURALE, che un uomo ed un altro uomo formino un nucleo da considerarsi fondamentale nella società.
Due amici non possono formare una famiglia perchè la famiglia, nell'etimologia antica del termine, comprende anche la sua fecondità...cioè i figli che vedono la luce in essa.




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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
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28/04/2007 21:20
 
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La Comunità cristiana di base di cui sopra sarà anche "pseudo-scismatica" (come se fosse un'offesa... Tsk!) ma ragiona centomila volte meglio di certi ignorantoni cattolici bigotti intolleranti omofobi e retrogradi di mia conoscenza...
Ogni riferimento a Maurif è puramente voluto.
Modificato da (Upuaut) 28/04/2007 21.20



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29/04/2007 00:50
 
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"NON è naturale, o meglio è INNATURALE"

La natura non e' una cosa immutabile o fissa,anzi,tutt'altro.Cosi',anche la cultura e le societa' mutano.

Avevo letto un'articolo qualche settimana fa sul fatto che le donne possano avere la possibilita' di "auto-fecondarsi",per non parlare poi della scoperta che venne fatta qualche mese fa di un animale che non fa sesso da piu' di 40 milioni di anni fa e che si auto-riproduce senza la necessita' di un partner.

Come a dire,e' la stessa NATURA ad avere la possibilita' di cambiare certi ordini o di metterli in discussione,e se l'omosessualita' non fosse altro che una pura necessita' "naturale" della nostra specie? Non saranno certo le religioni a impedire che la natura,guarda caso,possa metterle in mutande.

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29/04/2007 00:59
 
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Caro Paolo,
Ciò di cui parli si chiama "partenogenesi"!

Ancora una cosa, che può aiutarci a "ragionare" meglio, come dice Upuaut, è affermare che la normalità non esiste.

Un abbraccio
Pino





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29/04/2007 01:16
 
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Re:

Scritto da: parliamonepino 29/04/2007 0.59
Caro Paolo,
Ciò di cui parli si chiama "partenogenesi"!

Ancora una cosa, che può aiutarci a "ragionare" meglio, come dice Upuaut, è affermare che la normalità non esiste.

Un abbraccio
Pino





(Upuaut) ha detto inizialmente una frase da sottolineare

il diritto alla reversibilità previdenziale

sposatevi il somaro di chicago quello si che vi lascia gli alimenti [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909]
29/04/2007 01:21
 
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[SM=x1061929] dimenticavo

PORTATE ALL' ESTERO I VOSTRI CAPITALI
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Re: Re:

Scritto da: Salute a Tutti 29/04/2007 1.16


(Upuaut) ha detto inizialmente una frase da sottolineare

il diritto alla reversibilità previdenziale

sposatevi il somaro di chicago quello si che vi lascia gli alimenti [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909]



E perchè non il mulo della Basilicata, che ti da la reversibilità?
[SM=x1061983]



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29/04/2007 01:34
 
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Il mulo della basilicata lo posso paragonare ad artefatti
e come tali trovano un'oppositore che non trova soccorsi
dato che molti mangiano nello stesso piatto
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Accumulare amore significa fortuna,accumulare odio vuol dire calamita’. P. Coelho



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29/04/2007 01:42
 
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l'amore risiede nel cuore
l'odio nella mano "c'è chi l'allunga"

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Re:

Scritto da: Salute a Tutti 29/04/2007 1.42
l'amore risiede nel cuore
l'odio nella mano "c'è chi l'allunga"




Cè chi la morde!



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29/04/2007 01:51
 
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pare che qualcuno ha guanti di velluto
e se Tione piange !!!!!

spiacente
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Re:

Scritto da: Salute a Tutti 29/04/2007 1.51
pare che qualcuno ha guanti di velluto
e se Tione piange !!!!!

spiacente



Di nulla!



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Solo l'intolleranza, e non la Ragione nè la carità, può desiderare che i conviventi non abbiano diritti così fondamentali...




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