E' questo il tema affrontato nei bisogni locali della mia ex congregazione,in un giovedi' successivo alla trattazione del famigerato articolo del ministero del regno,dove per la prima volta pubblicamente si è parlato di statuto,soci aderenti ecc...
Si è ritenuto necessario cercare di precisare in che modo un tdg deve trattare un suo fratello che si è dimesso dall'ente legale dei tdg.
Ovviamente nella zona e forse in tutta la provincia gli unici dimissionari siamo io e mia moglie,quindi in sintesi il discorso diceva come devono considerarci i nostri ex fratelli.
Questo perchè prima di subire l'annuncio,sia io che mia moglie abbiamo voluto alzare un bel polverone,spiegando le cose come stanno a molti poveri fratelli e sorelle ignari di tutto.
Certamente l'articolo del mdr,avrà riportato nella mente di ognuno di essi le parole:statuto,soci effettivi,soci aderenti,ente legale,diritto al voto solo per pochi ecc...,sentiti propio dalle nostre labbra ma così estranei al mondo geovista che loro conoscono;
e all'improvviso,li rivedono stampati addirittura in una pubblicazione studiata in sala.
Certo,gli anziani che sapevano,ovviamente assolto il compitino di far bere con delle sciocche spiegazioni al povero uditorio, che da quando sono battezzati sono stati arruolati a soci di una multinazionale,dovevano correre ai ripari,cercando di contrastare qualsiasi voglia di qualche fratello volenteroso di sapere altre novità dalla nostra bocca;e così è stato deciso di affrontare l'argomento nei bisogni locali,parlando appunto dei dimissionari:
E' stato invitato l'uditorio a riflettere su una delle due domande che vengono fatte all'assemblea in occasione del discorso sul battesimo.
secondo l'anziano oratore,nella domanda e nella seguente risposta affermativa da parte del candidato,si evince la consapevolezza di far parte oltre che di una fratellanza spirituale,anche di una struttura ben organizzata,in particolare si è fatto leva sul fatto di far parte di una associazione e di riconoscerla come autorità costituita da Dio.
La conclusione è stata,che non c'è alcuna differenza tra un fratello che fa parte della confessione religiosa dei testimoni di Geova,e un socio aderente che fa parte dell'ente religioso dei testimoni di Geova.
Chi dunque si dimette dall'associazione o dall'ente legale,è un comune dissociato e in maniera simile va trattato,rimandando il pubblico a rileggersi le varie pubblicazioni che trattano in che modo considerare i disassociati e i dissociati.
Ovviamente come disse il saggio:nulla di nuovo sotto il sole,se non fosse che il discorso non è finito lì.
L'oratore,stabilito che io e mia moglie siamo dei dissociati(non c'era bisogno di dire i nosti nomi,convenite?)ha rivolto parole di riprensione verso coloro che fino ad allora non hanno troncato i propi rapporti del tutto con noi aggrappandosi a false assurdità messe in giro da qualcuno(sempre noi).in particolar modo ha messo in risalto che in alcune situazioni estreme,qualche fratello si puo dimenticare chi siamo e accoglierci nella propia casa come se nulla fosse successo.
E qui vi spiego.
Un mio caro amico,che considero un vero fratello di sangue,ovviamente tdg,ha avuto una grossa perdita,gli è morto il padre a Dicembre.
Siamo cresciuti insieme,abbiamo condiviso insieme a mio fratello e a pochi altri veri amici,una vita intera.
La mia decisione ,non ha influito minimamente sulla nostra amicizia,non mi ha chiuso la porta in faccia come hanno fatto tutti gli altri.
E ovvio che la prima persona a cui ha telefonato verso mezzanotte è stato il sottoscritto,piangendo disperato e annunciandomi la dipartita del povero padre.
Dico solo che è figlio unico,e che i suoi parenti che abitano nella stessa palazzina,tutti tdg,sono sempre stati freddi con lui.
Dopo essere stato con lui al telefono cercando parole per confortarlo,lo invitai a telefonare all'anziano che presiede,perchè sicuro che si sarebbero prestati visto che è un fratello e che la madre è una sorella.
Staccai il telefono mi vestii e andai a casa sua.
Sono stato con lui ,sua moglie e sua mamma tutta la notte,c'erano anche i suddetti parenti che non mi hanno degnato manco di un saluto,ma di fratelli,anziani e non, neanche la minima traccia.
Due giorni dopo,ci furono i funerali,la mamma del mio amico,nonostante il marito non fosse un tdg,non volle un funerale in chiesa,e gli anziani nonostante l'intensa richiesta del figlio si rifiutarono a sua volta di concedergli la sala del regno.
Cosi il funerale si tenne nella sala mortuaria,non vi dico neanche le 2 parole contate,senza senso ne amore,che furono fatte ancora dietro insistenza del mio amico da un anziano.
Io,feci il mio dovere di amico,restando vicino a lui e a sua mamma,che mi ringraziarono piu volte per questo.
Ma sia io che mia moglie non potemmo non notare,nonostante il giorno di dolore che stavano vivendo delle persone vicine a noi,gli sguardi di disapprovazione di molti "fatelli e sorelle" ogni qualvolta stavamo vicini a loro o li confortavamo.
Questo episodio bene illustra la frase citata prima detta dall'oratore riguardo ai casi estremi,in sostanza il mio amico avrebbe dovuto sbattere fuori di casa l'unica persona che gli è stata vicina nel momento dell'immediato bisogno.
Dico solo, se mi potessi leggere tu che dici dal podio queste meschinità:vergognati e vatti a nascondere.
Ovviamente,non è mancata in conclusione la tirata di orecchi ai parenti dei dimissionari,anche per loro l'invito a rileggersi le varie pubblicazione dove si ricava l'invito a mantenere i rapporti familiari il meno possibile e al minimo indispensabile,un chiaro invito rivolto ai miei genitori a mio fratello e ai miei suoceri,che meno male non si lasciano certo influenzare da questi fanatici deliri di uomini senza umanità.
mi apro alla chiusura