IL TIMORE DI PARLARE

Cari amici,
questa lettera è indrizzata a noi, uomini, donne, di qualsiasi razza e colore, credenti ed atei.
Ho voluto aprire questo post, non per rispondere, ma per chiedere.

Per molte settimane, ho voluto fare il forista anonimo. Ho voluto assumere una "condizione di trasparenza", per entrare in molti Forum a curiosare, senza essere "visto".
Le sensazioni che ho avuto sono contraddittorie. Inizialmente divertenti, perchè mi sentivo "un bambino" che vuole fare "una marachella" di nascosto. Dopo poco ho avuto la sensazione di disagio di una persona che entra in casa di altre persone, che si scrivono, si confrontano, si scontrano e li "osservo" anonimamente.

Credevo fosse morbosità, invece no.
E' timidezza, paura, timore di dire banalità di essere giudicati, di essere aggrediti da altre persone che non si conoscono. Mettersi in gioco non è facile, specialmente su una "radio a tastiera". Non esiste un modo per convincere gli altri a mostrarsi, a scrivere, a confrontarsi o solo a leggere senza commentare. Ognuno è libero di vivere questa esperienza nella più assoluta libertà e serenità.

Io posso invitare, posso scrivere nel miglior modo possibile, nella maniera più seria, delicata e rispettosa possibile, ma non basta. Il coraggio di esistere in questo spazio è una forza che ognuno di noi ha dentro e solo noi possiamo tirarla fuori.

Mi piacerebbe conoscere tutte le persone che passano di qui. Mi piacerebbe parlare con loro, ascoltare le loro storie, le loro esperienze, farmi consigliare su come vivere la vita in maniera gioiosa, o condividere i drammi e i dolori di ogni essere umano.

Vi invito a leggere, ad intervenire, a scrivere, commentare a raccontare. Vi invito ad essere "la matita della vostra vita".

Un caldo abbraccio