Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

TRASFUSIONE DI SANGUE E DIRITTI UMANI

Ultimo Aggiornamento: 28/01/2007 05:49
Email Scheda Utente
Post: 2.035
Post: 767
Registrato il: 08/02/2006
Città: TORINO
Età: 69
Sesso: Maschile
Occupazione: professionista
Utente Senior
AMMINISTRATORE
OFFLINE
27/01/2007 10:21
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Fa condannare i medici che l’hanno salvata

di Enza Cusmai - sabato 27 gennaio 2007, 07:00
I testimoni di Geova esultano, i medici italiani rabbrividiscono. Fare il proprio dovere e alla fine essere costretti a risarcire ben 65mila euro per non aver fatto morire una paziente dev’essere una bella frustrazione. Ma di fronte alle transazioni non si discute, si può solo ingoiare il rospo e pagare.

E ora la storia. Che risale a dieci anni fa. È stato infatti nel ’96 che una signora trentina, di 64 anni, testimone di Geova, è rimasta vittima di un incidente stradale e quindi ricoverata al Centro traumatologico Villa Igea di Trento. Giunta in ospedale, la donna aveva firmato una dichiarazione di volontà nella quale specificava, in aderenza al suo credo religioso, di non accettare in nessun caso trasfusioni di sangue, neppure se in pericolo di vita. Ma dopo l’operazione la situazione della donna era peggiorata a causa delle perdite ematiche e i medici le avevano proposto di sottoporsi a delle trasfusioni di sangue. I tentativi erano miseramente falliti perché lei si strappava l’ago dal braccio per evitare un eventuale contatto con il sangue. E i medici l’avevano assecondata. Ma dimessa dall’ospedale, la testimone di Geova aveva fatto causa a medici e ospedale. La richiesta danni era di 250mila euro. Una querelle giudiziaria finita in un patteggiamento tra assicurazioni che hanno riconosciuto alla pensionata ben 65mila euro per danno biologico-esistenziale.

Ma la signora di Campodenno, in Val di Non, tiene a precisare che la denuncia di medici e ospedale non è stata fatta per rimpinguare la sua pensione. Al quotidiano locale, l’Adige, ieri ha dichiarato: «Non l’abbiamo fatto per i soldi, ma per sostenere il diritto del paziente di autodeterminarsi riguardo alle scelte sanitarie». Poi ha aggiunto: «La violazione delle libertà personali è una cosa seria per noi Testimoni di Geova. Sono viva, sono stata curata con l’eritropoietina, sto bene: questo è l’esempio migliore per chi è contrario alle metodiche alternative alle trasfusioni di sangue». I ricordi della donna vanno a quei giorni lontani del ricovero in ospedale. «Un incubo: nella notte mi svegliavo e vedevo le sacche di sangue pronte, sopra il letto», racconta. Disperata, era arrivata a strapparsi dal braccio l’ago della flebo pur di evitare ogni pericolo di trasfusione. Ai ricordi della donna, si sovrappongono quelli del genero, marito della figlia. «Mia suocera aveva specificato subito, al momento del ricovero, che era contraria alle trasfusioni di sangue per rispetto al suo credo religioso - spiega l’uomo -. La sua guarigione è la dimostrazione che ci sono metodiche alternative che funzionano: durante il ricovero, le si erano alzati i valori ed i medici gridarono al miracolo». Dopo le spiegazioni, l’appello: «Noi chiediamo un disegno di legge per la libertà di cura. Allo stato attuale il medico non è tutelato: rischia la denuncia per omicidio colposo se non salva il paziente, ma rischia pure la denuncia del paziente per la violazione dei diritti se non presta ascolto alle richieste dello stesso».

TRATTO DA:


www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=152358&START=0&2col=

Una vicenda iniziata 10 anni fa

Trento, pressioni per trasfusione: indennizzo da 65 mila euro per Testimone di Geova

Ricoverata, a seguito di un incidente stradale, le venne suggerita un travaso di sangue, che la donna rifiutò per motivi religiosi
ITrento, 26 gen. - (Adnkronos) - Una Testimone di Geova trentina ha ottenuto, sulla base di una transazione, un risarcimento di 65 mila euro, per aver subito pressioni da medici della clinica trentina Villa Igea, per una trasfusione di sangue non ammessa per gli adepti a quella fede e che, comunque, non venne praticata. La vicenda ha avuto inizio 10 anni fa, quando la donna, che allora aveva 64 anni, venne ricoverata, a seguito di un incidente stradale, alla clinica trentina, dove venne curata e dove, per un migliore risultato della terapia, le venne suggerita una trasfusione di sangue, che la donna rifiuto' per motivi religiosi e che, pertanto, non venne praticata.

Dimessa, la donna intraprese un'azione per denunciare, appunto, le pressioni che, a suo dire, avrebbe subito. A distanza di 10 anni, la direzione di Villa Igea ha deciso di porre fine alla vertenza, aderendo ad una transazione, in virtu' della quale e' stato, appunto, riconosciuto alla donna un indennizzo di 65.000 euro. Nel Trentino i testimoni di Geova sono 4.000.

TRATTO DA:


www.adnkronos.com/3Level.php?cat=TrentinoAltoAdige&loid=1.0.6...

NON SEMPRE CHI HA TORTO, HA TORTO!
NON SEMPRE CHI HA RAGIONE, HA RAGIONE!

SALUTI
PINO





__________________________________________________
Email Scheda Utente
Post: 227
Post: 149
Registrato il: 08/02/2006
Sesso: Femminile
Occupazione: medico
Utente Junior
OFFLINE
27/01/2007 15:45
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Alla luce dell'ordinanza emessa dal giudice del tribunale di Roma Angela Salvio sul caso Welby, leggendo questa notizia, a me sembra che si faccia un "distinguo" di dubbia fondatezza tra natura omissiva del contegno del medico (che non esegue una trasfusione salvavita consapevolmente rifiutatata) e natura commissiva dell'atto del distacco del respiratore( richiesto in piena coscienza dal paziente)

L'ordinamento giuridico italiano che agli artt. 5 del Codice civile " Atti di disposizione dwel proprio corpo", artt. 579 , 580 del Codice penale sancisce l'assoluta indisponibilità del bene "vita" può risultare in contrasto con il dettato costituzionale in tema di volontarietà del trattamento medico-chirurgico sancito dall' art. 32 della Costituzione che afferma che "nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge"

Anche l'art. 35 del nuovo Codice di Deontologia medica (approvato il 16 dicembre 2006) afferma al penultimo comma:
"in ogni caso, in presenza di documentato rifiuto di persona capace, il medico deve desistere dai conseguenti atti diagnostici e/o curativi, non essendo consentito nessun trattamento medico contro la volontà della persona"

Quindi i due valori della indisponibilità del bene della vita da un lato e della volontà di autodeterminazione del paziente dall'altro, entrambi primariamente garantiti dal nostro ordinamento, entrano tra loro in conflitto in questi casi per cui si rende intevitabile una revisione del quadro normativo in materia

Siria [SM=x1061938]
Email Scheda Utente
Post: 1.935
Post: 119
Registrato il: 18/08/2006
Città: PISA
Età: 84
Sesso: Maschile
Occupazione: obliteratore
Utente Junior
OFFLINE
27/01/2007 17:45
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

x Siria
[SM=x1061929] [SM=x1061929] Qui la cosa si fà seria. Speriamo che Ruini non metta i bastoni fra le ruote se no va tutto in ..ruina.
Kiss omega smile0310



O=============O===========O

Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

Apocalisse Laica

Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


Vivo fra lo Stato Sovrano della Fica e la Repubblica Popolare del Cazzo
Email Scheda Utente
Post: 2.044
Post: 776
Registrato il: 08/02/2006
Città: TORINO
Età: 69
Sesso: Maschile
Occupazione: professionista
Utente Senior
AMMINISTRATORE
OFFLINE
28/01/2007 05:49
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:

Scritto da: @irias@ 27/01/2007 15.45
Alla luce dell'ordinanza emessa dal giudice del tribunale di Roma Angela Salvio sul caso Welby, leggendo questa notizia, a me sembra che si faccia un "distinguo" di dubbia fondatezza tra natura omissiva del contegno del medico (che non esegue una trasfusione salvavita consapevolmente rifiutatata) e natura commissiva dell'atto del distacco del respiratore( richiesto in piena coscienza dal paziente)

L'ordinamento giuridico italiano che agli artt. 5 del Codice civile " Atti di disposizione dwel proprio corpo", artt. 579 , 580 del Codice penale sancisce l'assoluta indisponibilità del bene "vita" può risultare in contrasto con il dettato costituzionale in tema di volontarietà del trattamento medico-chirurgico sancito dall' art. 32 della Costituzione che afferma che "nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge"

Anche l'art. 35 del nuovo Codice di Deontologia medica (approvato il 16 dicembre 2006) afferma al penultimo comma:
"in ogni caso, in presenza di documentato rifiuto di persona capace, il medico deve desistere dai conseguenti atti diagnostici e/o curativi, non essendo consentito nessun trattamento medico contro la volontà della persona"

Quindi i due valori della indisponibilità del bene della vita da un lato e della volontà di autodeterminazione del paziente dall'altro, entrambi primariamente garantiti dal nostro ordinamento, entrano tra loro in conflitto in questi casi per cui si rende intevitabile una revisione del quadro normativo in materia

Siria [SM=x1061938]



Alla luce di quanto considerato da Siria, nel caso di questa signora, testimone di Geova, è stata violata una sua precisa volontà, nel forzare un trattamento medico che lei aveva energicamente rifiutato.
Per cui, è giusta la reazione, da parte di questa donna, nel chiedere i danni per non aver rispettato la sua decisione di rifiuto della trasfusione di sangue.
D'altra parte, diventa, in questo modo, difficile la posizione deontologica del medico di fronte a queste circostanze, se non si ha un'adeguata normativa da seguire, nel rispetto della sua professione.
In questo caso, solidarietà a questa Testimone di Geova.
Saluti
Pino





__________________________________________________
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:20. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com