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PER SEMPRE BAMBINA

Ultimo Aggiornamento: 05/01/2007 20:07
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05/01/2007 13:33
 
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vi riporto un articolo che mi ha profondamente colpito

NEW YORK - Ashley X restera' sempre bambina: la piccola paziente dell'ospedale pediatrico di Seattle, che ha nove anni, ha subito operazioni e terapie cosi' radicali che la relegheranno nell'infanzia per il resto della vita. Il caso Ashley ha scatenato accese polemiche etiche negli Stati Uniti e accuse di eugenetica ai suoi genitori e ai medici che l'hanno curata.
L'eterna bambina e' un mostro di Frankenstein del 21esinmo secolo? Una vittima inconsapevole, smembrata e sfigurata sull'altare della convenienza? Dietro la storia di Ashley X c'e' una tragedia medica e familiare: figlia di professionisti dello stato di Washington, che questa settimana hanno difeso le loro scelte in un blog di novemila parole e tante foto affisse sul web, la bambina soffre di rari e gravissimi handicap dalla nascita. Non si puo' alzare, ne' restare seduta, o parlare o inghiottire e viene alimentata attraverso un sondino gastrico.
I suoi genitori l'hanno soprannominata 'Pillow Angel', angelo del cuscino, perche' accetta di essere messa dovunque loro la appoggiano, su un cuscino abitualmente.
Lei non se ne accorge perche' dalla nascita e' cerebrolesa e ha la consapevolezza del mondo esterno, secondo i medici, di un bambino ai primi mesi, ma il suo caso e' diventato il simbolo di una feroce polemica sui diritti degli handicappati e sui limiti della scienza medica di intervenire nei loro confronti. Perche' Ashley, tre anni fa, quando ha cominciato a mostrare precocemente i primi segni dello sviluppo, ha subito su richiesta dei genitori alcune radicali operazioni: le sono stati asportati l'utero, l'appendice, le piccole mammelle, poi e' stata sottoposta a maxi-dosi di estrogeni per fermarne la crescita all'altezza e al peso attuali: un metro e trenta e 34 chili.
'Tenerla piccola', hanno spiegato i genitori su un sito web costruito per difendere le loro scelte, e'il miglior modo per migliorare la sua qualita' della vita. Se non avesse subito operazioni e terapie da piccola, Ashley sarebbe cresciuta come una donna normale. Avrebbe avuto bisogno dell'assistenza continua di piu' persone in grado di sostenerne il peso'.
Cosi' invece potra' essere portata in giro piu' di frequente: 'Potra' essere esposta a altri stimoli, anziche' giacere in un lettino a fissare la televisione tutto il giorno', hanno proseguito i genitori: 'Evitera' le piaghe da decubito, il rischio di polmonite che colpisce di frequente gli allettati. La rimozione dell'utero significa che non avra' mai un ciclo mestruale o il pericolo che le venga il cancro'.
L'isterectomia fu approvata dall'ospedale di Seattle sulla scorta del fatto che una volta adulta Ashley non avrebbe potuto riprodursi volontariamente e dunque il suo caso non rappresenta una forma di sterilizzazione forzata. Ma quando alla fine dell'anno scorso i medici che l'hanno avuta in cura, Danil Gunther e Douglas Diekema, sono usciti allo scoperto con un articolo sugli Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine in cui ammettono di star considerando il 'trattamento Ashley' in altri casi, sul web e' scoppiato un pandemonio: 'Gli interventi hanno rimosso gli ostacoli per i genitori che volevano occuparsi personalmente della figlia anziche' relegarla in un ospizio', hanno spiegato i due medici, provocando centinaia di reazioni, alcune positive ma per lo piu' indignate: 'E' una vergogna e una perversita', si legge in una di queste: 'Una pietra miliare nella nostra societa' dove tutto dev'essere per forza comodo'.

fonte: www.ansa.it/






Nounou
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Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


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05/01/2007 13:47
 
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Re:

Scritto da: @nounou@ 05/01/2007 13.33
vi riporto un articolo che mi ha profondamente colpito

NEW YORK - Ashley X .....


fonte: www.ansa.it/



non ho parole e non so giudicare
sono solo addolorata nell'apprendere ciò.
che Dio venga presto e ci salvi tutti.
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05/01/2007 15:17
 
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L'argomento è serio e delicato!
Siamo di fronte a scelte cruciali e decisioni tragiche.
Spesso non sappiamo quale alternativa scegliere, né perchè.
Non vale, in casi del genere, appellarsi a un assolutismo intransigente, e non tanto per ragioni psicologiche, quanto perchè di solito non sappiamo che cosa sia meglio.
Mi sono trovato in una circostanza della stessa drammaticità.
In circostanze del genere, in realtà, noi stessi talvolta abbiamo l'impressione di non sapere che cosa significhi vita, e quindi siamo perplessi su come sia meglio difenderla.
Con questi eventi non ci sono ricette bell'e pronte.
In questo caso è stata fatta una scelta per rendere pratica la sopravvivenza di questa bambina.
Mi sono convinto che l'unico argomento a cui possiamo richiamarci concerne il valore della vita e il modo in cui lo concepiamo, diversamente gli uni rispetto agli altri.
A suo tempo, io e mia moglie, di fronte ad una questione con due soluzioni diverse, per nostro figlio, abbiamo scelto in base al valore della vita che in coscienza pensavamo fosse il più corretto in quel momento di critica decisione.
Tornando a Ashley X, non vorrei essere nei panni di quei genitori, certo la loro decisione influenzerà gli sviluppi della ragione pubblica, e quindi della politica, attraverso la capacità di creare consenso razionale nel tempo.
Sono inevitabili le divisioni interiori, di ognuno di noi, di fronte ad eventi di questa portata.
Saluti
Pino




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05/01/2007 18:49
 
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Per il nostro codice penale art. 582 "Lesioni personali" e art. 583 " Circostanze aggravanti" è prevista in questi casi la reclusione.

Ciao Pino, dici

Mi sono convinto che l'unico argomento a cui possiamo richiamarci concerne il valore della vita e il modo in cui lo concepiamo, diversamente gli uni rispetto agli altri.



Mi chiedo e vi chiedo: "come possiamo stabilire noi il valore della vita di un'altra persona?"

Per me questa vicenda ha dell'inumano [SM=x1061977]
Sinceramente se fossi un giudice non esiterei a metterli tutti in galera ( per me non esiste nulla che possa giustificare simili azioni)
Siria [SM=x1061944]
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05/01/2007 19:14
 
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Ho trovato questo articolo, scritto da un giornalista di grande valore.=================================================================

La bimba è malata al cervello e i medici, d'accordo coi genitori, ne fermano la crescita
Ma negli Stati Uniti è polemica. La madre e il padre rispondono alle critiche su un blog
Usa, la condanna di Ashley
essere bambina per sempre

dal nostro inviato VITTORIO ZUCCONI

La piccola Ashley
WASHINGTON - Il Limbo esiste e ora conosciamo chi lo abita. È il luogo triste e immobile nel quale vive "l'angelo del cuscino", Ashley, una bambina sospesa per il resto della sua vita tra l'infanzia e la pubertà, per scelta di genitori e medici che hanno deciso di congelare per sempre il suo orologio biologico all'età di sei anni.

Non importa quanto a lungo lei potrà vivere. Anche se morisse fra 90 anni, Ashley morirebbe come una vecchia di sei anni. Eppure è una bellissima bambina, perfettamente sviluppata per i suoi anni, che anagraficamente sono nove, a un metro e trenta di altezza e 35 chili di peso, con occhi sereni e intelligenti che nascondono un cervello inspiegabilmente ma irreversibilmente leso e un corpo che comincia a mostrare i segni di quello sviluppo che i suoi hanno deciso di troncare. Poco dopo la nascita, del tutto normale, Ashley fu diagnosticata con una grave lesione cerebrale che ne avrebbe impedito lo sviluppo psicologico, chiamata "encefalite statica". Per nove anni, mentre il suo corpo cresceva normalmente, il suo cervello restava quello di una neonata.

Dovunque la posino, sul letto, sui divani, sui cuscini, sta, giace e sorride, incapace di fare altro. Il padre e a madre l'hanno soprannominata "the Pillow Angel", l'angelo del cuscino.

Fu quando si manifestarono i segni della pubertà imminente, che i genitori, in accordo con medici nello stato di Washington dove Ashley "X" esiste, fecero una scelta di infinita pietà o di incomprensibile crudeltà. Decisero di bloccare il progresso fisico della loro figlia con interventi chirurgici e con terapie di estrogeni perché non si sviluppasse oltre l'età fisica che aveva raggiunto e perché rimanesse per sempre bambina nel corpo, oltre che nella mente. All'Ospedale dei Bambini di Seattle, la principale città dello stato di Washington sul Pacifico, i medici le asportarono gli organi genitali, le bloccarono le sviluppo del seno, la imbottirono di ormoni. E ne hanno riportato indietro l'orologio biologico fissandolo per sempre all'età di sei anni. Secondo l'anagrafe, ha compiuto nove anni. Secondo il suo corpo, ne ha sei.

La spiegazione che i genitori, due professionisti istruiti, offrono nel sito Internet che segue e racconta l'esistenza della loro figlia intrappolata nel Limbo dell'infanzia eterna, è che la condanna di Ashley alla sospensione dello sviluppo è un atto di amore e di pietà. Se lei si fosse sviluppata, se fosse diventata una donna adulta di un metro e 65 di altezza e di peso corporeo corrispondente, come era stato pronosticato, prendersi cura di lei sarebbe stato un calvario. Il suo corpo appesantito e adulto, ma perennemente costretto su un letto, avrebbe subito piaghe e abrasioni.

Invecchiando, perché sarebbe invecchiata avendo una attesa di vita uguale a ogni altra donna, l'assistenza si sarebbe fatta sempre più difficile, nell'incubo di tutti i genitori di figli disabili al pensiero di quando loro non ci saranno più. Sono stati loro a convincere i medici del "Childrens' Hospital" che mantenerla bambina, dunque piccola, leggera, libera dalla condizione e dai problemi di una donna adulta, sarebbe stata la scelta più affettuosa e pratica. Una bambina rinchiusa in un corpo attraente di donna, incapace di muoversi da letto, di difendersi e di reagire in un istituto o in una corsia, era uno degli incubi della madre.

Le tecniche e le procedure seguite per rinchiudere Ashley nel limbo della sua infanzia sono state pubblicate sull'ultimo numero degli "Archivi di pediatria e di medicina adolescenziale" americani, firmati dai due medici curanti, se curare è la parola giusta, i dottori Daniel Gunther e Douglas Diekema e le reazioni sono state violente. Il sito internet di Ashley, dal quale lei sorride abbracciata a un animale di pelouche, è stato inondato di lettere di insulti e di accuse di "eugenetica", di pratiche per sterilizzare i "deficienti e gli idioti", secondo le leggi naziste e difendere così la razza dai "difettosi".

Altri pediatri, medici e chirurghi hanno chiarito che loro mai, in nessun caso si presterebbero a quello che in sostanza è un esperimento su una cavia umana, condotto a tentoni senza precedenti, senza protocolli e senza alcuna garanzia che il "congelamento" dello sviluppo realmente protegga la vittima da complicanze future.

"Se davvero vogliamo risparmiare alle famiglie di persone come Ashley decisioni così atroci ed evitare trattamenti così sconvolgenti", ha scritto uno specialista dell'Università di Miami, il dottor Bosco, "dobbiamo affrontare il problema come società nel suo insieme e garantire a padri e madri disperati che le loro creature saranno accudite e rispettate per il resto della loro vita. E' troppo comodo, e troppo vile, accusarli di pratiche eugenetiche e di avere creato una piccola Frankenstein perché soltanto loro vivono la realtà quotidiana di una figlia come Ashley".

"Siamo la solita cultura della scappatoia facile e comoda, della convenience, della comodità", hanno tuonato i moralisti ai quali ha tentato, con una lunga lettera - confessione anonima - perché il nome della famiglia resta coperto dalla privacy anche nella letteratura medica - il padre: "Qualcuno ci rimprovera di avere violato la volontà di Dio, ma io penso che il Dio nel quale credo voglia da noi che facciamo tutto quanto umanamente possibile per limitare le sofferenze di Ashley come avviene ogni giorno negli ospedali per altri pazienti e malati, salvati e curati senza che si invochi la volontà di Dio. Lasciarla diventare una donna adulta non avrebbe fatto null'altro che esporla a dolori e indegnità senza scopo. E' questo che Dio avrebbe voluto da noi, che siamo i suoi genitori?". La risposta non è pervenuta.

(5 gennaio 2007)


tratto da:
www.repubblica.it/2007/01/sezioni/esteri/ashley-malata/ashley-malata/ashley-mal...



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Lasciarla diventare una donna adulta non avrebbe fatto null'altro che esporla a dolori e indegnità senza scopo


Sanno i medici e i genitori a cosa può andare incontro bloccando la sua crescita naturale? Privarla di parti del suo corpo perché

Se lei si fosse sviluppata, se fosse diventata una donna adulta di un metro e 65 di altezza e di peso corporeo corrispondente, come era stato pronosticato, prendersi cura di lei sarebbe stato un calvario




Una bambina rinchiusa in un corpo attraente di donna, incapace di muoversi da letto, di difendersi e di reagire in un istituto o in una corsia, era uno degli incubi della madre




Invecchiando, perché sarebbe invecchiata avendo una attesa di vita uguale a ogni altra donna,l'assistenza si sarebbe fatta sempre più difficile




mantenerla bambina, dunque piccola, leggera, libera dalla condizione e dai problemi di una donna adulta, sarebbe stata la scelta più affettuosa e pratica



Ciao Ashley, un abbraccio con tanto tanto amore, so che ti raggiungerà, io non lo avrei fatto
Siria [SM=x1061967]

Modificato da @irias@ 05/01/2007 19.37
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Carissima Siria,
Devo essere sincero, io non avrei mai acconsentito ad una simile soluzione, nei confronti di mio figlio.
Ho visto il servizio televisivo ed ho provato orrore e pietà.
Non credo si dia valore e rispetto per la vita in questo modo.
C'è tanta disperazione in tutto questo!
Non abbraccerei solo la bambina, ma anche i genitori.
Pino



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