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07/11/2006 02:58 | |
Riporto questa lettera scritta, poco fa, per Fontani, il maestro Fontani.
Il contenuto di questo scritto può essere di aiuto anche ad altri per comprendere, in modo realistico, come vanno certe cose, e come si può, con l'aiuto di tutti, ottenere il riconoscimento dei nostri diritti!
Caro Adriano,
Ho ricevuto e letto il tuo accorato scritto. Mi sono reso conto, dalla tua ultima telefonata, dei toni drammatici nel raccontarmi la tua vicenda.
Sembra incredibile che hai potuto resistere tutti questi anni, considerando tutto il lavoro che hai svolto, nel raccogliere testimonianze, nel comunicare, con ogni mezzo, la tua singolare situazione, nell'accumulare una documentazione di proporzioni bibliche.
Sono sorpreso per la tua tenacia nel non mollare, neanche per un attimo, una lotta che avrebbe sfinito qualsiasi essere umano.
Credo sia tempo di tirare le somme e capire come mai dopo tutte le tue interviste e dichiarazioni, che hai fatto, non hai ottenuto quella giustizia che ti spetta di diritto.
In cosa hai sbagliato?
Nella determinazione?
Non hai prodotto prove sufficienti per dimostrare la tua assoluta innocenza?
Non hai gridato abbastanza?
Ti sei dato poco da fare?
Hai fatto il passo più lungo della gamba nel condannare le istituzioni e la comunità dei tdG?
Hai trovato il muro dell'omertà?
Hai trovato persone corrotte che ti hanno impedito di andare avanti?
Sei stato tradito da tutti?
Sono certo, caro Adriano, che hai fatto tutto quanto era umanamente possibile!
Allora, perchè sei ancora al punto di partenza?
Quello che sto per dirti non ti piacerà, forse incontrerà una reazione di fastidio e rabbia, ma come tuo amico devo dirti quello che sento nel cuore.
Tu sai che nella comunicazione esistono delle strategie.
Le strategie ci permettono di pianificare in anticipo un progetto per poi raggiungere con una tabella di marcia a scadenze, I risultati che ci siamo prefissi.
Tu non hai costruito un metodo corretto per fare le tue battaglie, hai dato solo fastidio, hai sommerso di documenti mezza Italia, hai inviato proclami lunghissimi e formulati in modo "pesante", al punto che chiunque ha ricevuto tutti I tuoi fascicoli di denuncia, dopo un lungo sospiro ha pronunciato: "No, ancora Fontani, con la sua storia ed i suoi articoli!".
Purtroppo, caro Adriano, oggi i tempi sono cambiati, viviamo nell'epoca del "tempo reale", oggi tutto è frammentario, breve, rapido.
La gente dopo un po' si stufa di sentire sempre la stessa persona che invece di snellire le sue denunce, produce sempre più documenti.
Solo io e pochi altri, perchè ti vogliamo bene, abbiamo letto il numero imbarazzante di articoli e documenti che hai inviato.
Non credo ci sia in Italia, forse nel mondo, una persona che ha accumulato tanta carta, quanta ne hai prodotta tu, sulla tua vicenda.
Ma chi opera nelle istituzioni, alla Betel di Roma, nei tribunali, nelle redazioni televisive, nelle testate giornalistiche, alla radio, quando riceve il tuo "malloppo", legge le prime 2 righe, se va bene, poi, inorridito dal volume dei documenti, mette da parte, con L'intento, falso, di riprenderlo più avanti.
Ecco la situazione!
Allora cosa bisogna fare?
E' semplice, cambiare metodo!
Bisogna scrivere la tua vicenda e le tue richieste, senza superare le 20 righe, dicendo:
1) CHI SEI,
2) COSA E' SUCCESSO,
3) COSA VUOI
4) E PERCHE' DOVREBBERO INTERVENIRE
Fino ad adesso non ti sei proposto come un vantaggio, ma come un problema, è questo il metodo che non funziona, che hai adottato in questi anni!
Tu non sei una soluzione ma un problema e i problemi non li vuole nessuno!
Caro Adriano, posso scrivere sicuramente una lettera modello per distribuirla alle varie fonti che possono fare qualcosa, se sei d'accordo, la scriverò domani.
Con Stima e affetto
Pino
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