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PRIMA I DIRITTI UMANI!

Ultimo Aggiornamento: 02/08/2006 12:23
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29/04/2006 13:04
 
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Questa mattina sono stato favorevolmente impressionato dal titolo accattivante di un articolo de La Repubblica, a firma di Marco POLITI: "RATZINGER, SVOLTA SULL'ISLAM: PRIMA I DIRITTI UMANI".
Meno preghiere interreligiose e più confronto sulla società.
In un vertice a Castel Gandolfo deciso il nuovo approccio con l'Islam.

Questa la fonte: www.repubblica.it/2006/04/sezioni/esteri/benedettoxvi1/svolta-islam/svolta-is...

Alla faccia dei detrattori del dialogo interreligioso, sempre più numerosi, interni sia al mondo cattolico che al mondo dei miei carissimi amici TdG, seriamente preoccupato per lo stato in cui langue il dialogo (inesistente) tra le prime due religioni degli italiani, poichè le notizie riportate rappresentano 'musica sublime' per le mie orecchie, qui di seguito trascrivo ampi brani di tale significativa notizia di stampa:

(Maiuscolo, grassetto e sottolineatura sono miei)

CITTÀ DEL VATICANO - Archiviato il dialogo teologico con i musulmani, niente più preghiere interreligiose come amava fare Wojtyla ad Assisi. Meglio sviluppare con il mondo islamico un confronto per VALORIZZARE LA DIGNITA' DELLA PERSONA UMANA E LA TUTELA DEI DIRITTI FONDAMENTALI.

La nuova linea di Benedetto XVI si è delineata in un incontro segreto a Castelgandolfo, di cui Repubblica è in grado di raccontare i retroscena. ...

Si è lavorato sodo nell'antica villa pontificia tra l'1 e il 2 settembre scorso. Ogni mattina c'era una relazione di un'ora, pronunciata in tedesco e seguita da un dibattito guidato personalmente dal pontefice, e alla fine Benedetto XVI tirava le conclusioni.

Il primo giorno si è discusso delle posizioni moderniste maturate nell'Islam contemporaneo, il secondo si è entrati nell'analisi dettagliata delle possibilità (o meno) del dialogo interreligioso. Ed è qui che si è manifestata la svolta teologica, e quindi politica, della nuova strategia di Ratzinger rispetto a Giovanni Paolo II.

Discutendo di Rivelazione, Scrittura e concezione globale della società nelle due religioni, papa Ratzinger ha puntato il dito sugli scogli che si frappongono al dialogo teologico tra cristiani e musulmani e sulla fatica di arrivare ad un comune consenso sull'organizzazione della società. Fra gli ostacoli ha annoverato anche la mancanza di un'autorità centrale islamica.

Tema ricorrente nel seminario è stata la "difficoltà dell'Islam di vivere in una società secolarizzata" e la problematicità del dialogo fra la religione cristiana, che accetta la distinzione tra Cesare e Dio, e la religione islamica che - come ha sottolineato Ratzinger - "tende a integrare sotto la legge del Corano tutti gli elementi della vita sociale". La radice del gap tra le due religioni, così Ratzinger ha riassunto la discussione, sta proprio nella diversa accezione della Rivelazione e delle Sacre Scritture.

Mentre il Vangelo è "ispirato" ai suoi autori e quindi permette un vero spazio di interpretazione nel modellare la vita sociale, il Corano per i musulmani è "dato da Dio", cioè "dettato" a Maometto e quindi molto più rigido nella sua interpretazione e di fatto totalizzante nell'organizzazione della società: al punto che per l'Islam integrale non esiste differenza tra legge civile e legge religiosa.

Il gesuita Samir Khalil Samir del pontificio Istituto Orientale, uno dei relatori di Castelgandolfo, riassume così le conclusioni del dibattito: "L'idea essenziale è che IL DIALOGO CON L'ISLAM E CON LE ALTRE RELIGIONI non può essere essenzialmente un dialogo teologico o religioso, se non in senso largo di valori morali. Esso DEVE INVECE ESSERE UN DIALOGO DI CULTURE E DI CIVILTA'". ...

Benedetto mira a punti più essenziali: LA TEOLOGIA NON E' CIO' CHE CONTA, almeno non in questa fase storica. Importa il fatto che l'Islam è la religione che si sta sviluppando di più e che diviene sempre più un pericolo per l'occidente e per il mondo". Naturalmente "il pericolo non è l'Islam in genere, ma una certa visione dell'Islam che non rinnega mai apertamente la violenza e genera terrorismo e fanatismo".

Per Ratzinger la conclusione è una sola. Invitare l'Islam a "un DIALOGO BASATO SULLA CULTURA, SUI DIRITTI UMANI, SUL RIFIUTO DELLA VIOLENZA". In questo quadro viene accentuata la richiesta di reciprocità e PIENA LIBERTA' DI CONVERSIONE. Come ha detto il pontefice all'ambasciatore del Marocco nel febbraio scorso: IN OGNI PAESE VA "REALMENTE ASSICURATO, E PER CIASCUN CREDENTE, L'ESERCIZIO DELLA PROPRIA RELIGIONE LIBERAMENTE SCELTA". ...
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30/04/2006 13:20
 
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A PROPOSITO DI ... DIRITTI UMANI!
Ho già avuto modo di segnalare, ieri mattina, un articolo di Marco POLITI dal titolo particolarmente interessante: "RATZINGER, SVOLTA SULL'ISLAM: PRIMA I DIRITTI UMANI".

L'importantissimo obiettivo della tutela dei diritti umani sembra condiviso anche dai Testimoni di Geova.

Ne La Torre di Guardia 15 Marzo 2006, pagina 29, paragrafo 12, è scritto infatti:

"CHE DIRE SE UNA PERSONA CHE DESIDERA DIVENTARE TESTIMONE DI GEOVA E' UFFICIALMENTE MEMBRO DI UNA RELIGIONE FALSA?

DI SOLITO E' SUFFICIENTE CHE SCRIVA ALL'ORGANIZZAZIONE RELIGIOSA UNA LETTERA IN CUI COMUNICA DI NON VOLERNE PIU' FAR PARTE.

E' PARTICOLARMENTE IMPORTANTE CHE LA PERSONA FACCIA PASSI CONCRETI PER EVITARE OGNI CONTAMINAZIONE SPIRITUALE CON LA FALSA ADORAZIONE.

LE AZIONI DI CHI VUOLE DIVENTARE TESTIMONE DOVREBBERO DIMOSTRARE ALL'ORGANIZZAZIONE RELIGIOSA E AGLI OSSERVATORI IN GENERALE CHE EGLI NON FA PIU' PARTE DI QUELLA CONFESSIONE RELIGIOSA
".

Nè nel 1981, epoca del mio secondo battesimo cristiano secondo il rito dei Testimoni di Geova, nè dopo tale data, ho mai inviato una tale lettera di dimissioni alla Chiesa cattolica di cui ho sempre fatto parte a seguito e per effetto del primo battesimo cristiano impartitomi in data 16/4/1955 su espressa richiesta dei miei devoti genitori.

E' noto, invece, che con raccomandata ar 21-22/6/1998 (di prossima integrale pubblicazione), ancorchè invano, ho rassegnato le mie "DIMISSIONI VOLONTARIE" ai sensi dell'Art. 5 Statuto dall'Ente giuridico Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova, semplice 'strumento' o 'braccio operativo' della ben più complessa e articolata realtà della CHIESA/ORGANIZZAZIONE dei Testimoni di Geova di cui rivendico, a ragione, tutti i miei diritti!.

Pertanto, per dirla con le parole del 'diletto fratello' Gianluca FISCHIETTI, anche 'Io sono a posto sia con la Chiesa Cattolica che con la Chiesa/Organizzazione dei Testimoni di Geova'.

A beneficio di tutti gli scettici, la correttezza di quanto sin qui dichiarato riposa pacificamente nel testo e nello spirito positivo della DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI, approvata e proclamata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948.

Questo il testo integrale dei pertinenti Artt. 18-19-20.

Articolo 18

Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la LIBERTA' DI CAMBIARE DI RELIGIONE O DI CREDO, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.

Articolo 19

Ogni individuo ha DIRITTO ALLA LIBERTA' DI OPINIONE E DI ESPRESSIONE INCLUSO IL DIRITTO DI NON ESSERE MOLESTATO PER LA PROPRIA OPINIONE e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Articolo 20

1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica.
2. NESSUNO PUO' ESSERE COSTRETTO A FAR PARTE DI UN'ASSOCIAZIONE.


Atteso che nulla succede se, con lettera di dimissioni o senza, un 'cristiano' cattolico si distacca dalla propria organizzazione religiosa, una domanda sorge spontanea: cosa succede se, invece, un 'cristiano' Testimone di Geova si 'dimette' ai sensi dell'Art. 5 Statuto, ovvero di 'dissocia' dall'Organizzazione mondiale dei Testimoni di Geova, ovvero ancora si permette semplicemente di dissentire su uno o più punti, ancorchè secondari, degli insegnamenti de La Torre di Guardia?.

Poichè le ovvie risposte le conosciamo più o meno tutti, mi sembra davvero strano che nessuno abbia preso con la dovuta serietà la concreta possibilità di far valere i propri diritti umani ignobilmente vilipesi!.

"VIGILANTIBUS, NON DORMIENTIBUS, IURA SUCCURRUNT!" (traduzione: 'Le leggi intervengono a favore dei diligenti, non a favore di coloro che ...'), sentenziavano gli antichi latini.

Buona domenica a tutti.

Vito Pucci

Modificato da ednaservice 30/04/2006 13.31
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01/06/2006 11:35
 
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"FRA QUELLI CHE SI CONSULTANO C'E' LA SALVEZZA"

Scritto da: claudio.41 31/05/2006 16.21
freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=64709&idd=1444&t=1149155688156&p=1#...

... Siamo sicuri che persone come "il Gabbiano" e Husband, siano felici di far apparire i loro nomi su questo forum, dato che non ci sono mai venuti (o, almeno, con quei nick).
Li hai avvertiti?



Caro Claudio,

A me, a te e a tutti, il saggio rivolge il seguente condivisibile ammonimento: "NON DIVENIRE TROPPO GIUSTO ... PERCHE' DOVRESTI CAUSARTI DESOLAZIONE?". - Ecclesiaste 7:16, Traduzione del Nuovo Mondo.

Vedi Claudio, nel mio piccolo, giorno dopo giorno prego Dio di darmi la forza necessaria per affrontare un senso di indicibile oppressione spirituale che corrisponde al 'micidiale ostracismo perenne e assoluto' conseguente all'ingiustizia, vero e proprio abuso di potere, commesso dai vertici 'spiritualmente' corrotti non della religione dei Testimoni di Geova (cioè del Corpo Direttivo che nulla ha mai saputo del mio caso!), ma dell'Ente giuridico CCTG che si è assunto abusivamente ed illegalmente il ruolo di 'BRACCIO SECOLARE' della religione dei Testimoni di Geova.



Di tutto quanto affermo ne ho le prove documentali!.

Ciò che sempre più continua a lasciarmi interdetto ed incredulo è l'assoluta indifferenza ed il cinismo della quasi totalità dei foristi che, l'evidenza lo attesta, ama solo le chiacchiere e le discussioni fine a se stesse.

Il Gabbiano e Husband, insieme a diversi altri, fanno eccezione a tale regola generale.

Io non li ho avvertiti perchè, per me, con il massimo rispetto per i diritti fondamentali delle 'persone reali' che si celano dietro i loro Nick, essi sono soltanto degli ottimi 'attori virtuali', invero molto dotati che, di volta in volta, rivestono i panni dei personaggi (o delle istituzioni) a loro più congeniali.
Magari fossero persone reali! ...

Mi piace moltissimo il loro modo di argomentare: per esempio, se vuoi, controlla qui

freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=43257&idd=2308...

l'elevato livello di civiltà (parlo seriamente) dei loro ultimi messaggi inseriti in rete ieri sera, poco dopo le tue osservazioni pomeridiane.

Con la massima sincerità di cuore, spinto anche dalla necessità, ad ognuno di loro dico chiaramente di essere disposto ad incontrarli personalmente, alla presenza tua e/o di qualche altro moderatore di forum specializzato in materia di dialogo interreligioso (InfotdGeova e/o Agape e/o Anime Libere e/o Soccorso Spirituale) al dichiarato fine di migliorare gli standard di difesa dei diritti violati delle persone più umili, Testimoni di Geova e non, all'interno delle organizzazioni religiose di appartenenza.

Questo perchè, a prescindere dal valore quasi 'magico' delle molte parole, l'esperienza quotidiana -non solo mia- di vita attiva all'interno della realtà dei Testimoni di Geova italiani attesta inequivocabilmente, senza ombra di fondata smentita, l'esistenza di una "realtà drammatica", inconfessabile ma reale, di 'VIOLAZIONE SISTEMATICA DEI DIRITTI UMANI FONDAMENTALI' che, in coscienza, nessuna società civile può più permettersi di tollerare.

Infine, tengo a precisare che il mio presunto 'eccesso di libertà', in realtà, è un atto di omaggio al grande valore civile delle argomentazioni che proprio il Sig. Gabbiano, approfittando di un 'legittimo rimprovero' del mio ottimo amico e fratello Achille LORENZI, ha magistralmente svolto qui:

www.animelibere.net/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=174&...

Mi auguro che presto, assai presto, tutti possano comprendere la grande portata innovativa di tale intuizione.

Cordialissimi saluti a te e a tutti i foristi.

Vito Pucci
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05/06/2006 13:46
 
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"CHI NON MUORE SI RIVEDE!"

Scritto da: Pino LUPO 04/06/2006 16.31
freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=84889&...

... Quando si cercano delle soluzioni ai problemi, si affrontano varie emozioni, rabbia, disperazione, disagio, fino ad arrivare alla serenità che spinge la propria mente al di la' dei soliti ragionamenti per guardare le cose sotto una luce diversa.
Spesso, la mente arrivata al suo limite razionale, non trovando soluzioni, si spinge al di la' della coscienza per acquistare una visione delle cose alternativa.
Oggi è la visione del non suono, domani sarà la visione del "non caso Pucci".
Mi spiego meglio.
Tutti danno per spacciato Vito Pucci perchè sembra veramente improbabile una soluzione a suo favore.
Tuoni e fulmini contro di lui, "illuso", e tutti quelli che lo sostengono, "illusi".
Ho imparato che quando un problema sembra senza soluzione,la soluzione improvvisamente compare fuori dalla logica delle soluzioni a cui si è abituati.
La 'bibbia' indiana dice che l'intuito è superiore alla conoscenza, alla logica, alla saggezza.
Intanto, si segue il detto: "Continua a dar da mangiare agli sciacalli e un giorno arriverà anche il leone".
Prima o poi, l'opinione pubblica, come un 'leone', si farà avanti per aiutarci.
Saluti



[SM=x1061978] "CHI NON MUORE SI RIVEDE!".

Grazie Pino di essere 'ritornato' ... in forma.

Grazie altresì delle parole di stima e di incoraggiamento che, insieme a pochi altri, continui a rivolgermi.

A proposito, ieri pomeriggio il Prof. Nicodemo CEREBRALE, un 'cristiano con la mentalità aperta al pluralismo' che conosco e stimo da qualche mese, mi ha fatto pervenire alcune sue efficaci considerazioni in ordine alla controversa 'valenza' dei diritti umani fondamentali in riferimento alle singole persone Testimoni di Geova.

Il Prof. Cerebrale mi ha espressamente autorizzato a pubblicare in rete le sue osservazioni al fine di animare in modo significativo la discussione in ordine al soggetto del "PRIMA I DIRITTI UMANI!".

Lo faccio subito ed assai volentieri!

Apprezzerò tutti gli apporti significativi che tu, insieme ad altri, riterrai opportuno aggiungere. Cordialità.



----- Original Message -----
From: Nicodemo Testimone
To: Vito Pucci
Sent: Sunday, June 04, 2006 11:26 AM
Subject: Ragioni valide a sostegno della battaglia per i Diritti Fondamentali


Caro Vito,
Sono stato molto felice di sentire per la prima volta la tua voce, ma soprattutto sono contento che grazie al nostro colloquio telefonico ho potuto finalmente comprendere meglio il tuo punto di vista sulla questione dell’articolo 5. in relazione alle dimissioni dall’Ente legale CCTdG.

Ho deciso dunque di mettere per iscritto il mio pensiero che potrebbe aiutare altri a comprenderti meglio e apprezzare di più il valore della tua iniziativa, la quale, se andrà come si auspica, a buon fine, sarà di beneficio non solo per i TdG e gli ex-TdG, ma per persone di qualsiasi denominazione religiosa che desiderano che le loro libertà fondamentali umane in campo religioso siano rispettate in tutta dignità.

Avevo molte perplessità in quanto alla tua iniziativa in quanto comprendevo che quello che cercavi sembrava essere incoerente con quello che dicevi di voler essere. Avevo compreso, dalle tue parole, che malgrado l’apparente contraddizione, rivendicavi il diritto a dimetterti dall’Ente legale CCTdG mentre contemporaneamente desideravi continuare ad essere un TdG a tutti gli effetti. Certo che per la maggior parte dei TdG questa è una vera e propria contraddizione, ossia il voler dimettersi dall’Ente legale rimanendo associato all’Ente Spirituale in quanto, come dichiarato dall’Organizzazione stessa, l’Ente legale CCTdG è solo un organo usato dall’Ente Spirituale, e dunque sotto la diretta vigilanza e controllo dell’Ente Spirituale.
Quello che invece è vero, è che chi ha in effetti i pieni poteri sull’Ente legale non è l’Ente Spirituale, ma ... il Corpo Direttivo. È un pò come quando il Cristo fà la distinzione tra lo Schiavo Fedele e lo Schiavo Malvagio. L’Organizzazione ha sempre fatto intendere che il primo è quello che dirige l’Organizzazione, il secondo la Chiesa.
Già da molto tempo ormai, mi ero fatto l’opinione che lo Schiavo Malvagio e lo Schiavo Fedele fanno parte della stessa Organizzazione, oggi aggiungo ... non importa se tale Organizzazione viene identificata con i TdG o con qualsiasi altra Chiesa. Quando coloro che dirigono l’Organizzazione in questione fanno la volontà di Dio, allora sono lo Schiavo Fedele, mentre quando non lo fanno e fanno soffrire i propri fratelli (nota bene qui i propri “compagni di schiavitù” – Matteo 24:48, non quelli di una differente Organizzazione religiosa), sono lo Schiavo Malvagio.

Dopo aver fatto queste distinzioni, mi ritrovo con un Signore che è Signore di TUTTI, mentre sono gli uomini che dirigono le differenti Organizzazioni Religiose a comportarsi sempre o in maniera simile allo Schiavo Fedele oppure in maniera simile allo Schiavo Malvagio.

Nel caso che ci riguarda, qualsiasi Ente Religioso, Spirituale o Legale che sia, che NON RISPETTA I DIRITTI FONDAMENTALI DELL’ESSERE UMANO, può solo essere lo Schiavo Malvagio.

La tua battaglia dunque, che non ha necessariamente frontiere di denominazione religiosa, è una battaglia per la difesa dei diritti fondamentali dell’essere umano. Hai voluto “iniziare” la tua battaglia indirizzandola contro l’Ente Legale CCTdG, ma i risultati farebbero poi giurisprudenza per qualsiasi altro Ente Legale.

Ora visto che tutta la tua “arringa” si incentra sul diritto di dimettersi da un Ente Legale senza dover per tale motivo subire ostracismo da parte dell’Ente stesso o di qualsiasi membro dello stesso, appoggiandoti, da una parte, all’art. 5 dello Statuto della CCTdG e, dall’altra, agli Artt. 18-20 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, proclamata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10/12/1948, comprendo ora il seguente filo del pensiero, e la sua portata:

Gli articoli citati della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani garantiscono le libertà fondamentali dell’essere umano.


Essendo stati, detti articoli, promulgati dalle Nazioni Unite, ogni Nazione che ne fa parte è implicitamente obbligata a sostenere gli stessi nella propria Costituzione.


Ogni Ente Legale costituito entro le frontiere di dette Nazioni, è obbligato ad avere degli statuti che non siano in contraddizione con detti diritti fondamentali, e comunque, a non aver nessun diritto di agire non solo in base ai propri statuti, ma in base a qualsiasi altra direttiva interna all’Ente Legale che fosse contraria a detti diritti fondamentali


Aggiungo, che indipendentemente da qualsiasi Ente Legale, nessun individuo in dette Nazioni si può permettere di contrastare i diritti fondamentali altrui


In base a quanto sopra, qualsiasi Ente Legale, in Italia o altrove in dette Nazioni, o qualsiasi individuo è tenuto a rispettare i diritti fondamentali, altrimenti sarebbe perseguibile per legge


E concludo, in base alla disamina del Parisi, il concordato tra Chiesa e Stato in Italia, non è un “safe haven”, ossia un “santuario” entro il quale lo Stato non ha diritto di giurisprudenza.

Quanto sopra mi fa concludere che, non solo la tua battaglia vale la pena di essere condotta in Italia, ma una volta ottenuta soddisfazione, potrebbe diventare il trampolino per un’azione su più larga scala in altre Nazioni che hanno aderito alle Nazioni Unite.

Come ti dicevo per telefono, non ho potuto riscontrare fino a questo giorno, interrogando Google su Internet, nessun documento che faccia trapelare che azioni o pensieri simili al tuo siano mai stati pubblicati o discussi sulla rete. Da qui dunque l’interesse a seguire da vicino la vicenda e, a secondo dai risultati, programmare un’azione su più larga scala.

Mentre parlavamo al telefono, mi è venuto in mente il movimento anti-sette esistente in Francia, dove l’accanimento contro le sette è molto pronunciato e ho pensato di sottomettere loro il tuo progetto, per sentire la loro opinione in merito.
Ieri sera poi, avevamo dei TdG a cena, e ho intavolato la discussione. Puoi già comprendere dalla mia posizione di “inattivo”, che i soli che arrivo ancora a frequentare tra di TdG sono coloro che sono “aperti di mente”, mentre coloro che vogliono rigidamente attenersi alle direttive dell’Organizzazione sono impermeabili a qualsiasi discussione. Ti posso assicurare della reazione ricevuta; sono molto entusiasti all’idea che l’Organizzazione possa rivedere la sua posizione sulla natura della disciplina impartita, disciplina che non dovrebbe mai in nessuna maniere ledere i diritti fondamentali dell’essere umano. Dunque ritornando al soggetto di partenza, ossia la pratica dell’Organizzazione dei TdG, come la chiami bene tu “OSTRACISMO PERENNE E ASSOLUTO”, praticata non solo dall’Ente Legale, ma da qualsiasi Ente Religioso entro la stessa Organizzazione, o qualsiasi individuo entro la stessa Organizzazione, non solo non è consona con i diritti fondamentali stabiliti dalle Nazioni Unite, ma non lo è nemmeno con un Dio di Amore, come quello descritto nella Bibbia, e perciò deve essere combattuta ad ogni costo.

Rileggendo con spirito aperto il discorso che fa l’apostolo Paolo sulla disciplina in Ebrei 12, si trova chiaramente la posizione che mostra, da una parte la necessità e il valore della disciplina, ma dall’altra il rapporto che deve esserci tra colui che disciplina, colui che è disciplinato e il resto della comunità cristiana. Infatti, Paolo non tratta coloro che devono essere disciplinati nella maniera che l’Organizzazione e la maggior parte dei suoi membri fà con la disassociazione chiamata ora espulsione o come la chiamano in francese “scomunica”, ma con lo stesso gusto di ostracismo di prima. Paolo nella lettera agli Ebrei 12: 4-15 dice tra l’altro:
- “Geova disciplina colui che ama; infatti, flagella ognuno che riceve come figlio”, la disciplina qui non esclude il rapporto “padre-figlio”, mentre con la disassociazione si crea un rapporto di ODIO (“Odiate ciò che Dio odia” – bada bene “ciò” e non “CHI”!
- “Quindi raddrizzate le mani cadenti e le ginocchia indebolite”, non ostracizzate coloro che a causa del peccato hanno le mani cadenti e le ginocchia indebolite
- “Perseguite la pace con tutti” dice nello stesso contesto della disciplina, non dice siate nemici di coloro che necessitano una disciplina
- “vigilando attentamente perché nessuno sia privato dell’immeritata benignità di Dio” e non ostracizzandolo, privandolo dell’immeritata benignità di Dio e degli uomini.

Ecco perché, la disciplina come praticata dall’Organizzazione, non è in armonia con la volontà divina, e se tale pratica può essere combattuta utilizzando le basi legali offerte dagli articoli sui diritti fondamentali stabiliti dalle Nazioni Unite, diritti che si rispecchiano nella costituzione e nelle leggi promulgate dalle nazioni che ne fanno parte, allora ben venga l’azione in giustizia contro quegli Enti e individui che negano detti diritti fondamentali. Queste azioni dovrebbero avere non solo il sostegno legale, ma perfino quello Divino.

Ecco, se pensi che la mia disamina rispecchi il tuo pensiero, e se credi che questo mio scritto possa essere di valore ad altri sul forum, hai il mio beneplacito nel caso vorresti esporlo pubblicamente.

Sarò ben lieto, caro Vito, di incontrarti presto, per poter discutere più ampiamente del soggetto, ma sopratutto sul da farsi in merito non solo in Italia, ma anche all’estero, perché per il momento, questo soggetto che ha suscitato tanto scalpore nelle congregazioni dei TdG in Italia, sembra non avere alcun riscontro in nessuna altra parte del mondo, da quanto posso comprendere parlando ad altri Testimoni all’estero e navigando su Internet.

Ti saluto con affetto.
Nick!



Modificato da ednaservice 05/06/2006 14.14
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[SM=x1061919] FANTASTICO!!!!

PER IL MOMENTO NON HO ALTRE PAROLE!
smile002 [SM=x1061919]



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"PRIMA I DIRITTI UMANI" - IL PARERE DI ELROND

Scritto da: il.Gabbiano 16/07/2006 21.43
www.animelibere.net/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=2...

Ho saputo del parere di un altro insigne giurista a favore del riconoscimento dei fondamentali diritti umani, ma non ricordo nè nome nè località.
Pregherei l'avv. Pucci di riferire, sempre che sia possibile.
Tanti saluti
Il Gabbiano




Scritto da: Paolo Cerini 17/07/2006 08.48

Credo che sia il Professor Nicola Colaianni, docente di Diritto ecclesiastico all'Università di Bari.



Ringrazio di cuore, ancora una volta, tutti gli amici che, come il Gabbiano e Paolo Cerini seguono con scrupolosa attenzione tutti gli sviluppi della fondamentale battaglia del "PRIMA I DIRITTI UMANI" anche all'interno della comunità religiosa dei 'cristiani' Testimoni di Geova, e non solo ... .

Il prennunciato 'Parere pro veritate' a cui fa riferimento il Gabbiano è quello del Dott. Guido LAGOMARSINO, ricercatore presso l'Università di Genova, in corso di pubblicazione sulla rivista giuridica specializzata 'Giurisprudenza di merito' del corrente mese di luglio 2006.

Come nel caso del Prof. Parisi, non appena possibile, sarà mia cura renderne disponibile la consultazione.

Allo stato attuale, mentre tale possibilità mi è preclusa, ritengo utile sottoporre all'attenzione degli interessati gli originali 'spunti di riflessione' di Elrond di Gran Burrone, studente di giurisprudenza del Nord Italia.

******



Scritto da: Scritto da "Elrond di Gran Burrone" 17/07/2006 12.11

Caro Vito,

Mi fa piacere esprimerti il mio parere personale e, per quel che vale "tecnico", riguardo alla tua opera per la salvaguardia dei diritti umani dei fuoriusciti dall'organizzazione della WTS.

1. è innegabile che una simile campagna di sensibilizzazione al rispetto dei diritti fondamentali della persona sia alcunchè di encomiabile nell’ottica dei valori fondanti della nostra società che, sino a prova contraria, non è "teocratica", ma basata sul diritto degli uomini le cui conquiste sono il risultato di secoli di lotte e progresso.

In parole povere non è ancora (e grazie al Cielo) il Geova della WTS a reggere le sorti del nostro Paese, ma un Parlamento e un Governo democraticamente scelti (anche se non dai TdG). E, piaccia o no, la CCTG, qualora voglia seguitare a operare legittimamente in Italia, dovrà conformarvisi o... essere costretta a farlo.

La Legge dello Stato è e deve essere volta a garantire A TUTTI, indipendentemente dalla loro visione ideologica del mondo, la possibilità di vivere serenamente, vedendo tutelato, oltre a tutti gli altri, il proprio diritto alla felicità e alla realizzazione personale. E in questo possiamo ritenere senza dubbio ricompreso anche lo specifico diritto ad avere un rapporto pacifico e con i propri familiari e la propria cerchia di conoscenze abituali.

2. non si può far a meno di notare come i risultati a livello pratico siano piuttosto modesti (come più volte osservato da più parti non si può sicuramente obbligare alcuno a salutare, avere rapporti o condursi un un certo modo con altri). Sappiamo bene che i signori della WTS della Legge si disinteressano altamente quando questa non sia strumentale al raggiungimento dei loro obiettivi. La legalità per loro va bene quando ne si può trarre un qualche vantaggio "politico". In ogni altro caso non è che uno strumento demonico da aggirare.

3. a questo punto è lecito chiedersi "a cosa serve tutto questo?".

4. è mia opinione che le posizioni critiche di coloro che non condividono questo progetto di "rimedio legale" alla violazione dei diritti fondamentali di dignità e onorabilità delle persona ingenerati dalla prassi della disassociazione (palesemente incostituzionale e per cui dovrebbero essere RIVISTI i termini dell’intesa fra Stato Italiano e CCTG non essendo ammissibile che un’ Associazione operi in contrasto con i principi-valori fondanti della Repubblica) vadano ricollegate a una comprensibile difficoltà nel cogliere il valore squisitamente giuridico dello strumento delle dimissioni ex art. 5 dello Statuto WTS. Per dirla in soldoni, tutta l’operazione che tenacemente stai conducendo può essere vista come il "gioco di un giurista" che si compiace di sottigliezze concettuali e finezze accademiche, senza conseguire alcuna utilità pratica. Al fine di non ridurre il tutto a una visione di questo tipo che sarebbe senz’altro ingenerosa credo sia opportuno inquadrare meglio il problema.

5. Occorre interrogarsi a tal fine sulle finalità concrete dell’utilizzo delle dimissioni ex art. 5 dello Statuto WTS. Coloro che vi fanno ricorso non intendono certo servirsene per rimanere all’interno della Congregazione (è implicita nelle dimissioni una volontà di allontanameno della Società di cui -per grazia di Dio!- non si condividono più mezzi e finalità). L’utilizzo di questo strumento ha una valenza esclusivamente "utilitaristica: EVITARE LE CONSEGUENZE DELLA DISASSOCIAZIONE, preservando in tal modo il rapporto coi familiari e i propri conoscenti più intimi così da scongiurare un effetto "tabula rasa" nel campo delle relazioni sociali e dell’affettività. Ritornando a i risultati di questa strategia legale va osservato che, se oggi la sue efficacia potrà apparire limitata (molti dimissionari potrebbero continuare a essere trattati in guisa di disassociati), domani (a fronte di una pluralità di casi analoghi in cui la parte lesa decida di far valere in questo modo i propri diritti ricorrendo in giudizio nel caso di dissociazione) si potrebbe creare un orientamento giurisprudenziale sulla base del quale il giudice sanzionerebbe puntualmente la condotta della CCTG con tutte le pregiudizievoli conseguenze d’immagine per la stessa. Si potrebbe sinanche arrivare, e finalmente, a sollevare un’eccezione di costituzionalità rispetto ai comportamenti tenuti dalla stessa nei riguardi degli associati rivedendo i termini del riconoscimento di questa religione sul territorio dello Stato Italiano. Per farla breve, quegli stessi soggetti che oggi dimostrano un aperto sprezzo dei diritti della persona potrebbero un giorno non troppo
lontano trovarsi davanti a una scelta: rispetto delle leggi italiane o mancato riconoscimento legale della religione dei TdG. E non è poco.

6. in questa prospettiva si comprende anche la tua decisione di CHIEDERE LA RIAMMISSIONE NELL’ASSOCIAZIONE, non certo (se ho ben capito) per perdurante condivisione degli ideali promossi dalla stessa, ma per assicurarsi la possibilità di seguitare a intrattenere rapporti, nonostante la cessata condivisione degli ideali religiosi della WTS, con pareti e amici. Credo che sul piano giuridico e nell’ottica dell’obiettivo sopra menzionato (garantirsi la possibilità di seguitare a mantenere relazioni con le persone cui si è affettivamente legati) questa tua posizione non possa essere tacciata d contraddittorietà.

7. altra questione è quella riguardante le tue vere convinzioni religiose. Francamente debbo dirti che da una prospettiva puramente ideologica riscontro incoerenza nel concetto di "Testimone di Geova dalla mentalità aperta la pluralismo" per le ragioni che a breve ti esporrò. Come tuttavia è stato detto acutamente l’opinione del Pucci teologo non m’impedisce di condividere l’opinione del Pucci Avvocato e di approvare i suoi intendimenti giuridicamente encomiabili. Quanto ti dico ora è dunque una questione differente e scissa da quella dell’azione legale per garantire i diritti del cittadino. La tua amara esperienza ti ha certo insegnato che nell’esser Testimoni di Geova non c’è alcuno spazio per quel pluralismo che Tu, da giurista coscienzioso, senti per formazione e cultura come irrinunciabile. In questa prospettiva la tua creazione che un tempo hai ritenuto di battezzare come "Associazione Europea dei TdG con mentalità aperta al pluralismo" dovrebbe certamente essere rivista e divenire "altro". Per farla breve, per come la vedo io caro Vito, nel momento in cui ti professi (e io credo veritieramente) persona dalla mentalità pluralista... neghi di per ciò stesso di essere un TdG. Nel caso in cui tu sentissi di condividere ancora le premesse teologiche che animano la religione dei TdG pur disapprovando la condotta da essi assumono nei confronti dei fuoriusciti potresti essere al limite il fautore di un nuovo movimento di pensiero, il propugnatore, faccio per dire, di una frangia scissionista di questa confessione caratterizzata da un comportamento certamente più umano nei confronti di coloro che decidano di fuoriuscire. Ma non saresti in alcun modo, e per fortuna, un TdG secondo la tristissima accezione che oggi conosciamo. Mi rendo conto che questa mia argomentazione sconfina nel campo della "logica" intesa come scienza dl linguaggio... ma credo sia utile per chiarificare i termini di una questione relativamente alla quale si fa ancora molta confusione a detrimento dell’unico obiettivo che conta... LA TUTELA DEI DIRITTI UMANI.

Con stima e amicizia
Stammi bene
Elrond

PS: sentiti libero di pubblicare, ove tu ritenga, questo mio scritto.



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"VOI GIOVANI SIETE LE GEMME PROMETTENTI DI UN NUOVO ORDINE DI COSE”
Ricordo, quando nei primi anni settanta, gli oratori viaggianti dei tdG, come Giuseppe CIALINI, Nicola MAGNI, Franco MARANINI, Antonio CAPPARELLI, che conobbi da ragazzo, pronunciavano discorsi pubblici di grande effetto per me che ero un attento uditore.

Ricordo che sapevo fare l’imitazione di ognuno, tanto erano significativi per me: erano uomini che, ai loro tempi, hanno reso forte e grande la WTS in Italia, erano oratori di grande fascino.

Ricordo nel periodo in cui, per sostenere la “neutralità cristiana”, tra il 1975 ed il 1977 ebbi il “privilegio”, come “responsabile”, di conferire con quasi tutti gli oratori viaggianti dell’epoca, compresi Valter FARNETI e Roberto FRANCESCHETTI, membri della “Betel” di Roma.

Nel 1972, ad un’assemblea di circoscrizione, avevo 17 anni, l’oratore Antonio Capparelli, pronunciò un discorso perlopiù rivolto ad un nutrito gruppo di giovani (circa 30), puntando il dito nelle prime file, dove mi trovavo, disse: “VOI GIOVANI SIETE LE GEMME PROMETTENTI DI UN NUOVO ORDINE DI COSE”, riferendosi alla prossimità della venuta, allora imminente (1975), di Armaghedon, per poi approdare sulle verdi rive di un nuovo mondo governato da un regno celeste.

Sono passati molti anni da allora, le cose non sono andate così, ciò non toglie che ci troviamo, comunque, di fronte a degli eventi importanti, perché come la comunità dei tdG ha contribuito alla mia formazione biblica, negli anni passati, così anche altre comunità religiose, prima di tutte quella cattolica, hanno completato la mia formazione teologica.

Poi le molte esperienze di vita hanno aggiunto altro “sale” ai miei attuali 51 anni: il puzzle della vita, oggi sembra completo ed ha una stella polare: “La tutela dei diritti umani fondamentali”. E’ in questa direzione che vorrei incanalare tutte le mie energie migliori nel corso dei prossimi anni.

Un sostenitore importante di questo mio pensiero è papa Joseph RATZINGER.

Nel mio immaginario e nell'immaginario dell'opinione pubblica mondiale, lo stesso posto privilegiato è stato occupato (e continua ad esserlo), da uomini e donne, “senza passaporto”, perché universali, come Martin LUTHER KING, GANDHI, Madre Teresa di CALCUTTA, Karol WOITYLA e altri.

Tra i molti libri di teologia a disposizione, ve ne sono alcuni di papa RATZINGER:
“Senza radici. Europa, relativismo, cristianesimo, Islam”
“Il Dio vicino”
“Fede, verità e tolleranza. Il cristianesimo e le altre religioni del mondo”
“Dio e il mondo. Essere cristiani nel nuovo millennio. In colloquio con Peter Seewald”
“La via della fede. Saggi sull'etica cristiana nell'epoca presente”

Per lo spessore culturale e la preparazione teologica,papa Ratzinger, di avvalorare un dialogo “diverso”, di mediare e affrontare problematiche del momento, valorizzare la dignità della persona umana e la tutela dei diritti fondamentali.

Per RATZINGER la conclusione è una sola. Invitare persone di confessioni religiose diverse a "un dialogo basato sulla cultura, sui diritti umani, sul rifiuto della violenza".
In questo quadro viene accentuata la richiesta di reciprocità e piena libertà di conversione. Come ha detto il Pontefice all'ambasciatore del Marocco nel febbraio scorso: in ogni paese va "realmente assicurato, e per ciascun credente, l'esercizio della propria religione liberamente scelta".
Ecco la strada da seguire (cito da un articolo): una via per costruire la convivenza mondiale e con le religioni basata non sul dialogo religioso ma culturale e di civiltà, basato sulla razionalità e su una visione dell’uomo e della natura umana che viene prima di qualunque ideologia o religione. Questo puntare al dialogo culturale spiega la sua scelta di assorbire il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso nel più grande Pontificio consiglio per la cultura.
Mentre il papa chiede all’Islam un dialogo basato sulla cultura, sui diritti umani, sul rifiuto della violenza, nello stesso tempo chiede all’occidente di ritornare ad una visione della natura umana e della razionalità in cui non si escluda la dimensione religiosa.
In questo modo – e forse soltanto così – si potrà evitare un conflitto delle civiltà, trasformandolo invece in un dialogo fra le civiltà. (il neretto è mio)
Siamo sicuramente di fronte ad una svolta.
Si potrebbe dire che stiamo passando dal dialogo tra religioni al dialogo tra civiltà.

Ecco che casi, come quelli del dott. Luigi TOSTI di Rimini, del dott. Luigi FALLACARA di Bitonto (BA), del maestro Adriano FONTANI di Siena, dei Sig.ri SONNYP, Nicodemo CEREBRALE ed altri, del modo virtuale, nonché dello stesso avv. Vito PUCCI di Bari, suscitano sempre più interesse nell'opinione pubblica non solo confessionale.

Non è altro che questa la lotta che si sta portando avanti: fermare a tutti i costi, facendo applicare la costituzione e tutte le Leggi a favore dei diritti umani fondamentali, indipendentemente dal contesto religioso di appartenenza.

Dio è per tutti




Modificato da parliamonepino 24/07/2006 10.19



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Prima i diritti umani fondamentali”.

Se il messaggio cristiano ci insegna il rispetto dell'UOMO perché ritrovando la sua Dignità riesca a ritrovare la strada che lo elevi e lo avvicini a Dio, ecco che ognuno di noi ha il diritto-dovere di far rispettare ciò che è il bene più grande che abbiamo e che ci distingue da tutti gli altri esseri viventi: la "DIGNITA'"
Se poniamo la DIGNITA' UMANA al di sopra di tutti i valori ecco che ogni uomo di qualsiasi credo religioso, di qualsiasi cultura
diventa fratello dell'altro superando qualsiasi divergenza e rendendo possibile quello che viene definito un DIALOGO DI CULTURE E DI CIVILTA'.
Vito, Adriano, Luigi, Sonnyp avete iniziato questo dialogo

in questo mi unisco a tutti voi

Siria [SM=x1061967]
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Caro Vito,
Ormai è chiaro che il "richiamo" dell'articolo 5 sta attirando "l'uccello" verso il "territorio di caccia".
Nicodemo, con il suo esempio, ha dichiarato che siamo tutti "cacciatori" di "violatori di diritti umani".
Soltanto 1 anno fa non si parlava così di questi argomenti.
Oggi sono oggetto di discussione nei forum che conosciamo, con consultazioni insolitamente numerose.
Non mi sbagliavo, quando mi sono espresso nei tuoi confronti e nei confronti della tua causa (ormai causa di molti),
con parole di esplicito consenso.
Ci siamo immersi a capofitto in questa impresa, con scritti, centinaia di telefonate, nottate insonni, giornate di forti
tensioni, tenacia, caparbietà, toni forti, debolezze, gravi sconforti, al limite della disfatta, progetti folli.
"Uomini" come Gabriele Traggiai, Siria Lozzi, Luigi Fallacara, Gianluca Fischietti, Romolo Di Michele, hanno dimostrato,
in questi mesi, uno spirito di grande forza morale.
La bibbia insegna che non ci vuole un grande e numeroso esercito per vincere delle battaglie, sono sufficienti 4 gatti (grandi cacciatori di uccelli) per liberare le persone dall'umiliazione e dall'ostracismo discriminatorio dovuto alla condanna della disassociazione.
Nicodemo, negli ultimi interventi, ha dimostrato di essere qualificato nell'affrontare un tema così delicato e controverso, ha capacità di conversazione da Leader competente, spero di poterlo conoscere presto anche con nome e cognome!
Ormai si gioca a carte scoperte, nei Forum, perchè siamo certi di essere letti ed esaminati al microscopio dai chi poi riferisce ai vertici della "Società". (anzi approfitto: "Ciao amici della Betel")
Quello che sembrava un "fuoco di paglia" sta diventando un incendio, difficile da domare, il vento della passione e
della giustizia si diffonde in più direzioni.
Si può parlare di svolta, tutto ormai ci conduce, col vento in poppa, verso il 17 ottobre, solo che se fino a ieri, tu Vito, eri un uomo isolato contro i "Carri Armati Geovisti", oggi hai al tuo fianco persone che credono nell'immenso valore dei Diritti Umani, che non hanno nessuna intenzione di abbandonare la lotta, di arretrare il passo sulla libertà di pensiero e sull' uguaglianza di tutti gli uomini insegnata da Cristo.
Il primo diritto di ogni uomo è quello di combattere contro la violazione dei suoi diritti! -Pino Lupo-
Sulla base di questa convinzione, mi batterò, ci batteremo in difesa di questi diritti.
Non si tratta, caro Vito, di un ideale astratto, come molti ci hanno voluto far credere, ma si basa sull'esperienza umana, mia, tua e di milioni di persone in ciò che è inumano.
I Diritti Umani sono un bene supremo, non sono più tollerabili le offese, le minacce, le umiliazioni e le oppressioni
che pesano su uomini inermi e ricattati negli affetti.
I soprusi, visto che viviamo in un paese democratico, che rispetta le leggi sui Diritti Umani, sono da codice penale.
La politica della WTS tende a minimizzare il più possibile i fatti (esposti da te, Vito) o di ridurli a semplice "propaganda" dei nemici dei tdG.
Ma i fatti restano quello che sono: errori dell'umana imperfezione, che vanno analizzati alla luce della giustizia umana e soprattutto quella divina.
L'uomo purtroppo è sempre "quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo ...
E questo sangue odora come nel giorno quando il fratello disse all'altro fratello: "Andiamo ai campi".
"E quell'eco fredda e tenace è giunta fino a te, dentro la tua giornata". (Salvatore Quasimodo)
Non è cristiano, da parte della WTS, che si edifichi la fede dei "fratelli" menzionando continuamente i misfatti altrui a scapito della verità.
Dico questo perchè la "società" ha la presunzione di essere la migliore, l'unica che pratica il cristianesimo, l'unica religione pura.
Se a tutti i costi si vuole presentare una facciata pulita, quando in realtà non vi è nessun giusto, si incorre nella disapprovazione apostolica perchè, il gruppo che si presenta tale, è "bugiardo e la verità non è in lui" (1Gv 1:8-10).
A questo, Vito, stai resistendo con tutte le tue forze e noi con te!
Con Amore fraterno



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