| | | | Post: 1.978 Post: 712 | Registrato il: 08/02/2006 | Città: TORINO | Età: 69 | Sesso: Maschile | Occupazione: professionista | Utente Senior | AMMINISTRATORE | | OFFLINE |
|
17/01/2007 00:24 | |
Carissimo Claudio,
La tua presentazione è la più onesta che abbia letto.
Mi conferma alcune idee che mi ero fatto sul tuo conto, non mi ero sbagliato.
In privato ti ho detto che mi ricordavi un certo Lev N. Tolstoj, che insieme a Dostoevskij, sono fra i miei autori preferiti.
Vorrei citarti un brano della sua presentazione, riportato in un suo libro "La mia fede", tradotto in italiano solo da pochi anni, mi piacerebbe che tu lo leggessi con attenzione:
<<Ho vissuto al mondo 55 anni e, ove si escludano i 14 o 15 anni dell'infanzia, ne ho vissuti 35 da nichilista nel significato autentico del termine, vale a dire non da socialista e rivoluzionario, come viene inteso abitualmente, ma da nichilista nel senso di mancante di ogni fede.
Cinque anni fa credetti nella dottrina di Cristo e all'improvviso la mia vita mutò: cessai di volere quello che volevo prima e cominciai a volere quello che prima non volevo. Quello che prima mi sembrava buono mi apparve cattivo e quello che prima mi sembrava cattivo mi apparve buono. Mi accade quello che capita a chi, uscito di casa per un affare, all’improvviso, cammin facendo, risolva che l’affare gli è costoso e non gli è necessario, e torni a casa. Tutto quello che era destra divenne sinistra e quello che era sinistra divenne destra: il mio desiderio precedente, di stare il più possibile lontano da casa, si trasformò nel desiderio di starvi vicino il più possibile. Le direttrici della mia vita, le mie aspirazioni divennero altre: bene e male si scambiarono di posto. Tutto derivò dall’aver capito la dottrina di Cristo in modo diverso da come la intendevo prima.
Non voglio offrire un’interpretazione della dottrina di cristo, voglio solo riferire come capii quello che in essa è semplicissimo, chiaro, comprensibile e incontrovertibile, rivolto a tutti gli uomini, e come quello che capii sconvolse la mia anima e mi diede serenità e felicità. Non voglio fornire un’interpretazione, vorrei una sola cosa: proibire di interpretare.
Tutte le Chiese cristiane hanno sempre proclamato che tutti gli uomini, diseguali in istruzione e intelligenza, gli intelligenti e gli sciocchi, sono uguali davanti a Dio e che la verità è accessibile a tutti. Cristo disse persino che è volontà di Dio che si riveli agli insipienti quanto è celato ai sapienti..
Non tutti possono essere iniziati ai profondissimi misteri della dogmatica, dell’omiletica, della patristica, della liturgia, dell’ermeneutica, dell’apologetica, ecc., ma tutti possono e debbono comprendere quello che Cristo ha detto a tutti i milioni di uomini semplici e insipienti che sono vissuti e vivono ora. Eppure io prima non capivo quello che Cristo aveva detto a tutti quegli uomini semplici, che non avevano ancora avuto la possibilità di chiedere spiegazioni a Paolo, a Clemente, a Crisostomo e ad altri. Ora ho capito e voglio dirlo a tutti.
Il ladrone sulla croce credette in Cristo e si salvò. Sarebbe stato forse male e avrebbe nuociuto a qualcuno, se egli non fosse morto sulla croce, ne fosse disceso e avesse riferito agli uomini in che modo aveva creduto in Cristo?
Io, proprio come il ladrone in croce, credetti nella dottrina di Cristo e mi salvai. E non si tratta di un paragone remoto, ma è ciò che esprime meglio lo stato d’animo di disperazione e di orrore di fronte alla vita e alla morte in cui mi trovavo prima e la serenità e la felicità in cui mi trovo oggi.
Io, come il ladrone, sapevo di essere vissuto e di vivere male, vedevo che la maggioranza delle persone attorno a me viveva nello stesso modo.
Io, proprio come il ladrone, sapevo di essere infelice e di soffrire, e che coloro che mi circondavano erano altrettanto infelici e soffrivano; a questa situazione non vedevo altra via d’uscita che la morte. Proprio come il ladrone alla croce, ero inchiodato da qualche forza a questa vita di sofferenze e di malvagità. E come il ladrone era atteso dalle orrende tenebre della morte dopo le sofferenze insensate e il male della vita, così ero atteso io.
In tutto questo ero pienamente simile al ladrone, ma fra me e lui v’era la differenza che il ladrone era ormai in punto di morte, mentre io vivevo ancora. Egli poteva credere che la sua salvezza sarebbe stata là, oltre la tomba, mentre io non potevo crederlo, perché, a parte la vita dell’oltretomba, mi si prospettava ancora la vita qui. Ma io non capivo questa vita. Mi sembrava orribile. E improvvisamente sentii le parole di Cristo, le compresi, e la vita e la morte cessarono di sembrarmi male e, anziché la disperazione, provai la gioia e la felicità della vita, non turbate dalla morte.
Può essere di danno a qualcuno, se riferisco come questo accadde?>>
Spero ti accada la stessa cosa, amico mio!
Un abbraccio
Pino
smile0310 smile0310 smile002 smile002 __________________________________________________
|