È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!



   
 
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

“IL RE DEL NORD” E “IL RE DEL SUD”

Ultimo Aggiornamento: 28/02/2022 18:04
Email Scheda Utente
Post: 419
Post: 410
Registrato il: 03/09/2010
Città: VENARIA
Età: 90
Sesso: Maschile
Utente Senior
OFFLINE
28/02/2022 18:04
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota


“IL RE DEL NORD” E “IL RE DEL SUD”
Dal libro di Daniele nelle profezie dei testimoni di Geova


“auch du wirsts alter” (anche tu diventerai vecchio). Così era scritto in grassetto con vernice nera su una fiancata di un vecchio pullman sul ciglio di una strada in un deposito di auto per la demolizione. La vedevo tutti i giorni perché in quel periodo, tra il 1959 e il 1963 percorrevo quella strada per recarmi al lavoro da Lenzburg a Othmarsingen nell’Argovia in Svizzera di lingua tedesca. Era inevitabile non vedere quella scritta perché mi appariva non appena imboccavo quella strada.
Alla vista di quelle parole mi sorgeva spontaneo, quasi con scherno, pensare: “Tu sei diventato vecchio, ma io sono sicuro che non arriverò a questo”.
Nutro la speranza che fra breve questo mondo di rottami sarà reso nullo, spazzato via per sempre per dar vita ad un mondo perfetto.
Non è questo cimitero di rottami il luogo al quale sono diretto.
“Sono certo che la vecchiaia non la vedrò, ho appena 26 anni e il regno è imminente – altro che vecchio!”
Tanti altri pensieri affollavano la mia mente alla vista di quelle parole.
Tuttora le leggo e le vedo scritte in nero; presagio di funerale?
Non posso fare a meno di pensare che quelle parole non abbiano detto la verità, una verità purtroppo amara, alla quale nessuno può sfuggire e, con mio sofferto disappunto, per aver pensato il contrario, spinto dalla letteratura della Torre di Guardia che proclamava in nome di Geova “la fine imminente”.
Avevo investito, come tutti, la mia esistenza in vista di un futuro diverso.
Una vita tutta sul piano profetico: che delusione!
Quanti in quegli anni, più anziani di me, ci credevano e ci credono tuttora e che sono giunti alla vecchiaia, 80 anni, 90 anni, alcuni dei quali non ci sono più perché sono morti; forse, esalando l’ultimo respiro, scusate l’ironia, avranno detto: “la fine è vicina, il Regno di Dio trionfa!”. (E’ il titolo di un opuscolo).
“Fratelli” che hanno conosciuto la cosiddetta “verità” prima di me negli anni ’40 che ho conosciuto in quel lontano passato; allora avevano 30, 40,50 anni, erano convinti come me, che non sarebbero divenuti vecchi.
Dove sono ora?
Il “fratello” Fischer e il “fratello” Berger dove sono?
E poi che ne è dei “fratelli” B. Quilici e del “fratello” E. Trombi ai quali ero molto affezionato per la loro genuinità e buona fede?
Sono più anziani di me, spero di cuore che ancora siano in vita e abbiano la possibilità di riflettere sul sempre “imminente” Armaghedon per la distruzione di questi poveri miliardi di esseri umani, miliardi dei quali l’Armaghedon lo stanno soffrendo nelle forme più violente, nelle sofferenze più atroci.
E, nella speranza che riflettano sul sempre “imminente”, si rendano conto che è stata tutta una frode, e il solo fatto di aver rinunciato anche alle cose più semplici, come quello di un compleanno, considerato pagano, alle amicizie, ai parenti, perché non testimoni e appartenenti al mondo, è risultato tutto inutile, un sacrificio assurdo privo di senso.
Questo per star lontani da un mondo gravido di mali e di empietà di ogni genere.
Tutto accade perché il mondo, dicono i testimoni, si rifiuta di conoscere Geova e convertirsi alla Torre di Guardia: lo strumento di Dio.
Ciò che mi ha indotto a tornare in quel lontano tempo è stata la rivista Torre di Guardia del 1° giugno 2003 che mi è stata donata occasionalmente da una “sorella”.
Alla lettura degli articoli principali di studio che trattano i temi più volte suscitati nel corso del tempo dalla Società, che riguardano “il re del Nord” e “il re del Sud”.
Questo non mi ha impedito di evitare di tornare alla scritta del vecchio pullman e a ciò che i t.d.G. proclamavano e insegnavano con il libro “Sia fatta la tua volontà in terra” del 1961, uscito a puntate, prima della sua pubblicazione, nella TG tra gli anni 1958 e 1961.
In quella rivista dell’1 – 6 - 2003 troneggia sempre, quale cavallo di battaglia, la scrittura di II Tim. 3:1-3 (TNM) “Or sappi questo, che negli ultimi giorni ci saranno tempi difficili…” e così via, tutto per spiegare profeticamente dove ci troviamo nel corso del tempo.
Come spiegare che le stesse parole di Paolo erano citate prima del 1914 o prima del 1975 o prima del 2000?
Che significato potevano avere dal momento in cui in queste date e altre si attendeva “Armaghedon delle Scritture”?
E’ una scrittura che presa fuori dal suo contesto biblico storico si può adattare a tutti i tempi nei quali la vita umana viene solcata da sconvolgimenti politici e sociali, ed è evidente che ogni epoca è caratterizzata dai suoi mali.
I mali peggiori del nostro tempo sono le armi di distruzione di massa, purtroppo, ma, nello stesso tempo, vi è anche la consapevolezza da parte della maggioranza dei governanti che se venissero impiegate queste armi nessuno sopravvivrebbe alla catastrofe.
Solo dei pazzi come Hitler possono arrivare a questo, ma per fortuna pochi sono quelli che la pensano in questo modo.
Il cristiano confida nelle parole di Gesù che: “Ogni autorità mi è stata data in cielo e in terra” il quale non permetterà ai pazzi di mettere in pericolo di distruzione la stessa umanità e di cancellarne la vita; e questo, se non sbaglio, lo credono gli stessi testimoni.
Per la Società, tutto ciò che avviene sul pianeta, si tratti di eventi che sconvolgono la vita pubblica, con il suo malessere sociale, o di eventi naturali, come i terremoti, vengono presi strumentalmente per sottolineare che i “tempi difficili” sono questi.
Adesso salta fuori anche il terrorismo internazionale, che è usato pure in modo strumentale per insegnare che il fenomeno testimonia che “vuol dire che la liberazione è vicina” (pag. 13), che “l’opposizione” contro i testimoni “giungerà presto al culmine” (pag. 15), che i t.d.G. non temono nulla per quanto riguarda l’attacco di “Gog” che è “imminente” in quanto sanno “che presto il Regno di Geova spazzerà via una volta per tutte ogni forma di violenza” (pagg. 16, 17), che a causa di questo è “imminente” la grande tribolazione (non per i t.d.G.!) e Dio distruggerà sia “il re del Nord” sia “il re del Sud” in adempimento, scrivono, delle parole di Daniele.
Si tratta del solito linguaggio subliminale al quale spesso la Società fa ricorso per spaventare a livello inconscio i suoi sudditi.
Non evita, inoltre, di ricorrere, nonostante sia stata più volte avvertita da più parti, da fratelli e non, alle immagini subliminali come è evidente dalla figura demoniaca che appare nella parte visibile della testa del cavallo alla pag. 19 di detta rivista.
Si avverte che: “il popolo di Geova eviterà di fare congetture” (pag. 20) perché il C.D. (Corpo Direttivo) è il solo autorizzato a farle, tanto è vero che in tutta la sua storia iniziata col primo presidente T.C. Russell insegnò, innumerevoli volte, congetture come verità, pena l’espulsione per gli apostati che li mettevano in dubbio o che cercavano un coerente appoggio scritturale alle affermazioni della Società per darle autorità.
Quello che è grave è che il tdG comune non si rende conto, e che le congetture che sono presentate come verità vengono insegnate come provenissero da Gesù Cristo.
Infatti, l’insegnamento è che “lo schiavo fedele e discreto è guidato dallo Spirito di Geova”: Il comune t.d.G. ha così la garanzia che il CD dice la verità quando scrive e non ci deve essere dubbio da parte di alcuno sulle sue parole quali dottrine.
Il secondo articolo di studio di detta rivista, è dedicato al tema della fine di “Gog” e di “Magog” e dei suoi strumenti il “re del Nord” e il “re del Sud”. Si tace sul ruolo delle Nazioni Unite e su chi tra i suoi componenti potrebbero rappresentare i due re, perché a loro dire non sono ancora identificabili; dobbiamo aspettare, dicono, che Geova riveli ai suoi “profeti” le sue cose “confidenziali”, cioè al Corpo Direttivo.
Non ha importanza se poi queste cose “confidenziali” falliscono, Geova è buono ed è pronto a cambiare opinione sulle “lodevoli attese”, proprio perché tali sono per loro.
A me invece, che sono fuori, è concesso fare delle congetture senza correre rischi: non mancherà molto che il “re del Nord” sarà rappresentato dalle potenze di cultura cristiana e da quelle di cultura islamica, gran parte delle quali si trovano nell’emisfero sud del mondo.
Il ruolo di “re del Nord” potrebbe essere in seguito anche l’emergente potenza cinese, perché no?
E la potenza indiana? Potrebbe essere un giorno una delle potenze che rappresentano il “re del Sud”.
Oppure un’altra congettura potrebbe essere lo scontro tra le nazioni ricche, la maggioranza delle quali si trovano nell’emisfero nord, e le nazioni povere, che generalmente si trovano in quello sud del mondo.
Ci troveremo un giorno a leggere nelle riviste che una di queste congetture saranno insegnate, come quelle di prima, come verità della Bibbia, verità rivelate da Geova e da Gesù Cristo al C.D., il quale insegna di avere in mano “gli averi del Regno” che gli sono stati affidati in questo “tempo della fine”.
La Società da sempre ha strumentalizzato gli eventi del presente per dimostrare, alla luce di II Tim. 3: 1-3, le affermazioni di Gesù che riguardano la sua futura escatologia, lo fanno pure i suoi padri, gli avventisti, per spiegare che la fine è “imminente”.
Oggi, approfitta anche, tra l’altro, del grande problema che scuote le nazioni e cioè del terrorismo internazionale che tormenta il nostro tempo.
Dice la Torre di Guardia, che pure questo problema sarà risolto da Geova.
Invece di risolverlo Geova, sarà la storia a risolverlo, in gran parte, come è avvenuto per tanti altri problemi.
Dio o la storia risolverà anche un altro problema di natura terroristica: il terrorismo psicologico ed ideologico dei tdG che mietono vittime ogni giorno insegnando che se non “accetti Geova e i suoi insegnamenti, che provengono dallo Schiavo fedele e discreto, sarai distrutto”.
Quante volte ho udito, nella mia vita di testimone, dire dai genitori ai propri figli: “Se non studi la Torre di Guardia e tutte le altre pubblicazioni per imparare le norme di Geova sarai escluso dalla vita eterna”!
Crescendo in questo clima, come può trovarsi, sotto l’aspetto psicologico, il tdG?
Non è questo una specie di terrorismo psicologico? “Non toccare, non gustare nulla di questo mondo morente”.
Sinceramente provo un senso profondo di pena, pensando a questo, per i miei ex confratelli che vivono in perenne attesa di un regno che non arriverà mai, almeno secondo ciò che viene rivelato dalla Scrittura che parla invece di un regno celeste.
Il terrore psicologico di Armaghedon è evidente dalle continue citazioni bibliche trasportate da un contesto storico ad un altro; notate: “Geova è una virile persona di guerra…nell’abbondanza della sua superiorità puoi abbattere quelli che si levano contro di te; mandi la tua ira ardente, essa li divora come stoppia”.
Questo è il destino al quale, dicono i testimoni, è riservato questo mondo, per cui viene scoraggiato in questo modo ogni tdG a non permettersi ad avere nulla a che fare con esso, neppure a comprare o avere rapporti di lavoro con il disassociato o il dissociato.
Chi ha un esercizio il quale serve la maggioranza dei tdG, una volta disassociato il proprietario, nessun testimone entrerà più in quel locale, pena la disassociazione, e il proprietario disassociato può chiudere i battenti. Inevitabile conclusione di un ricattato dalla congregazione.
Se questo non è terrorismo psicologico che cos’è allora?
Quindi, è stato “divorato come stoppia”.
Per il fedele invece, che cammina coerentemente con le norme della Società parole di approvazione e di salvezza: ““…Nella tua amorevole benignità hai guidato il tuo popolo (cioè i tdG) che hai recuperato; nella tua forza certamente li condurrai al tuo santo luogo di dimora” (cioè nella terra paradisiaca) – Esodo 15: 1-19” (pag. 22).
Non manca l’autoglorificazione: “ma visto che il terrorismo è così iniquo, i testimoni di Geova non dovrebbero fare qualcosa per aiutare a combatterlo?
Sì, e lo fanno. Anzitutto non partecipano a nessuna attività del genere”. Come se tutti gli altri vi partecipassero! “In secondo luogo, insegnano alle persone quei principi cristiani che, quando sono seguiti, aiutano ad abbandonare ogni forma di violenza”. Così stando ai discorsi dei tdG, la maggioranza delle persone vivrebbe nella violenza senza principi morali, essendo soltanto loro a seguirli. (pag. 14)
I discorsi ed il ragionamento che porta avanti la suddetta rivista, inevitabilmente mi hanno portato indietro nel lontano 1959 alla scritta “anche tu diventerai vecchio”.
Confrontare il discorso attuale con quello di allora mi ha dato la prova che non è cambiato nulla, e, se di cambiamento si tratta, riguarda lo scenario politico che non è più quello di prima, quando l’equilibrio del mondo si reggeva sulla strategia della guerra fredda.
Oggi, purtroppo, il mondo si trova a fronteggiare un problema diverso, come la storia ci insegna: è crollato il muro di Berlino e tutte le speranze del socialismo reale e le sue promesse di un paradiso rosso e le sue minacce contro l’Occidente si sono infrante contro le nuove spinte ideologiche e politiche delle popolazioni assetate di libertà ed ora affrancate dall’oppressione comunista.
Il capitalismo selvaggio non è eterno, esso costituisce una minaccia per i poveri della terra ed è insensibile ai veri bisogni delle popolazioni che vivono ai margini di una povertà che avvilisce.
Il capitalismo, con i suoi risvolti negativi, minaccia i veri valori della vita, gli orizzonti dello spirito e della morale come quelli dell’amore e della fratellanza dei popoli indipendentemente dalla cultura e dal colore della pelle.
All’orizzonte di questo mondo, in crisi di valori e di ideologie, si sono innalzate le ombre oscure del terrorismo internazionale di matrice islamica che non fa certo onore alla grande cultura di quei popoli.
Come non fa certo onore al cristianesimo l’integralismo di alcuni cristiani.
Il terrorismo internazionale, come tutti i fenomeni che hanno interessato la storia, nascerà e morirà, appunto perchè nulla è eterno in questo mondo, si vive nel provvisorio, nel temporaneo, è solo questione di tempo, lo strascico della storia ci porta modelli per altre azioni violente o no nel nostro tempo.
Così anche il terrorismo, come altri fenomeni passati che hanno preoccupato le nazioni, è visto dai tdG come un segno dei tempi, la testimonianza tangibile che è “imminente” la fine del mondo, sicché le parole dell’apostolo in II Tim. 3: 1-3 diventano strumentali, come strumentale è stata la I guerra mondiale, la II guerra e il comunismo internazionale che dava l’impressione d’inghiottire il pianeta.
Tutto per il CD diventa strumento per irretire le persone impreparate, fragili emotivamente e culturalmente, intimorendole, presentando loro il quadro più tragico della vita, la base per rinvigorire l’opera di proselitismo.
Il terrorismo internazionale, la cosiddetta “guerra santa”, non è un fenomeno isolato o la caratteristica del nostro tempo, ma arriva da molto lontano, dall’antichità, dal tempo di Cristo.
La differenza sta in questo: che allora si trattava di un fenomeno che interessava la Palestina e che durò fino al II secolo d.C...
Quello di oggi, invece, è un terrorismo diffuso in tutta la terra e non sappiamo fino a quando durerà.
Pertanto, siamo informati dalla storia che il terrorismo non è una novità.
La storia di quel tempo, anche se molto scarna, ci informa che esso risale all’epoca dei Maccabei e con più violenza al tempo della dominazione romana della Palestina e della Giudea, al tempo di Gesù e degli apostoli, come registra in modo abbastanza approfondito lo storico giudeo Giuseppe Flavio.
Erano gli zelatori, movimenti messianici che pullulavano in quei territori, alcuni dei quali aggredivano in modo violento, con azioni armate, con imboscate, i dominatori stranieri e le corrotte autorità giudaiche.
Questi movimenti preoccupavano sia le autorità romane che quelle giudaiche.
Essi aspiravano alla realizzazione del Regno di Dio con l’azione armata, si trattava per loro di guerra santa.
Colpivano, dovunque, gli zeloti, specialmente la frangia estremista dei sicari, si mescolavano alla folla e colpivano chi avevano destinato alla morte: i violatori della legge e i romani che occupavano la Terra Santa.
Con sortite ben studiate assalivano le truppe romane con rapidità e violenza.
Possiamo ben immaginare quel tempo di terrore se riflettiamo sulle nostre esperienze del presente, carico di tensione; che cosa sta provocando nella nostra società e nella nostra generazione il terrorismo: disagio, inquietudine, incertezze, terreno fertile per la semina dei T.d.G.
L’iniziatore del movimento zelota, quale movimento armato, che combatteva per la signoria di Dio, ispiratore di tutti i movimenti armati per la liberazione della Palestina dalla dominazione straniera dal 6 al 70 d. C., fu Giuda il Galileo, una specie di Bin Laden, il quale si ispirò a figure bibliche e a rappresentazioni della letteratura rabbinica.
Non si trattava di un terrorismo semplicemente politico, ma di un terrorismo teocratico, messianico-escatologico, una guerra santa che aveva la mira di affrancare la Palestina dalla schiavitù dalla dominazione romana e purificare il popolo ebraico dai violatori della legge.
Erano zelatori armati per Dio e la sua parola: la Torà.
Il loro era uno zelo violento che spingeva anche al martirio, “kamikaze” che spaventavano con le loro azioni violente.
Si buttavano, senza pensarci troppo, nella mischia, felici di morire per la causa di Dio.
Come si può constatare è evidente che: “non c’è nulla di nuovo sotto il sole”, dice il saggio Qoelet.
Si può affermare lo stesso pensiero anche per le letture nelle pubblicazioni della Società riguardanti la fine dei tempi e la fine del re del nord e del re del sud: cambiano i suonatori, ma la musica è sempre la stessa.
Il movimento nato da Giuda il Galileo si era inspirato a figure come quella di Phineas e ai fratelli Simone e Levi, figli di Giacobbe, i quali, dopo aver ingannato gli abitanti di Sichem, li trucidarono e li spogliarono dei loro beni, un popolo pacifico pronto a sottomettersi alle leggi ebraiche.
L’assassinio avvenne per la sola colpa del principe del luogo di amare e voler sposare Dina, la loro sorella.
Phineas è l’esempio classico che uccide i peccatori, per zelo verso Dio e la sua legge: Il significato di zelo nelle Scritture, ha diverse sfaccettature positive e negative.
Si parla dello zelo di Gesù e degli apostoli in senso buono che non si deve confondere con quello degli zeloti, in special modo, con lo zelo dei movimenti armati. (Genesi 34 e Numeri 25)
I movimenti messianici del I secolo, che operavano in Palestina per l’emancipazione dalla schiavitù romana, continuarono le loro azioni armate anche dopo il 70 d. C. fino al 136 d.C. con l’insurrezione del rivoluzionario Bar Kokcba al tempo dell’imperatore Adriano, il quale pose fine a tutte le rivolte giudaiche.
Gli zeloti credevano che con l’azione armata eseguissero il volere di Dio e che fosse necessaria per la purificazione di tutto Israele.
A proposito dello zelo, ecco come viene spiegato dal dotto ricercatore Martin Engel: “Per gli zeloti questa era la connotazione determinante dello zelo. Rifacendosi a modelli veterotestamentari, essi erano dell’opinione che in questo mondo, dominato da potenze empie, solo con la spada si potesse far spazio al santo volere di Dio. Ai loro occhi, uomini come Gesù e Paolo, dovevano apparire pericolosi sognatori, forse proprio perché su altri punti erano loro tanto vicini. Sempre pronti a intervenire senza riguardi contro i trasgressori delle autorità giudaiche, gli zeloti svilupparono col tempo una sorta di giurisdizione segreta che interveniva anche nei casi in cui pure la giurisdizione giudaica, limitata dal potere dei procuratori, era nell’impossibilità di intervenire.”
*********************************************
In base alle predizioni profetiche questi movimenti erano convinti di essere giunti nel tempo della fine e della venuta del Regno di Dio in terra, per loro i segni erano evidenti: “La dominazione straniera con le sue sofferenze costituiva l’inizio “delle doglie messianiche”, e il censimento stesso aveva il significato di prova finale che avrebbe diviso Israele: solo coloro che rifiutavano obbedienza all’imperatore andavano ancora considerati veri membri del popolo di Dio. L’annuncio del Galileo, inoltre, aveva senz’altro connotazioni profetiche: come un tempo, grazie al loro zelo, Elia aveva conservato in Israele un “resto” di settemila, “il cui ginocchio non si era piegato dinanzi a Baal” così ora intorno a lui si raccoglieva il “resto santo” dell’Israele escatologico. La nuova setta fondata da Giuda condivideva quindi pienamente con altre formazioni tardo- giudaiche questa coscienza di essere la “vera comunità di Dio”.
Come si vede, i tdG trovano i loro precursori nei movimenti messianici, movimenti che pretendevano di essere la vera comunità di Dio uno dei quali, molto forte, si trova negli zelatori: “Poiché per la loro pretesa della signoria esclusiva di Dio in Israele si trovavano in asperrima opposizione alle pretese politico-religiose dell’imperatore romano e quindi all’impero romano in generale, è ovvio ammettere che gli zelatori identificassero la dominazione straniera dei romani con la tribolazione dei tempi della fine come aveva fatto a suo tempo Daniele con la dominazione di Antioco Epifane.
La minaccia costante arrecata al Tempio e l’ininterrotta persecuzione dei membri della setta da parte delle autorità romane erano i sintomi esterni di queste doglie.
Roma era quindi identificata col quarto regno di Daniele, con l’ultima “bestia del male”.
Taluni eventi naturali, soprattutto l’insistente carestia sotto Claudio, con le sue inevitabili conseguenze, rafforzarono la consapevolezza che l’agonia finale era già iniziata”. (Gli zeloti, Paideia ed., Brescia 1996, pagg. 264, 177, 286). Sembra di leggere la Torre di Guardia! Le stesse idee che la ispirano da 130 anni e non demorde.
Pure nel movimento essenico i tdG trovano, sotto alcuni aspetti significativi, il loro precursore, specialmente nell’attesa del Regno di Dio per la pace di Israele e quella di tutto il mondo, stabilendo con questo delle date sulla base di calcoli profetici.
Gli esseni si ritenevano gli unici rappresentanti legittimi dell’intero popolo di Israele.
Sono della stessa opinione tutti gli altri movimenti messianici del tempo di Gesù. I tdG sono della stessa convinzione, associati ad altri movimenti millenaristici del passato e del presente.
H.Stegemann, insigne studioso degli scritti del Qumran, afferma: “In realtà gli esseni hanno ritenuto fin dall’inizio di vivere nell’ultimo periodo della storia, prima del giudizio finale e del tempo della salvezza, e hanno designato tutto questo periodo – durasse un intero secolo o anche più, come il “tempo della fine” (come i tdG).
“Quando verso il 150 a.C. il maestro di giustizia fondò l’Unione essena di tutto Israele, lui stesso e i suoi seguaci erano profondamente convinti di vivere nell’ultima fase della storia del mondo, (come i tdG) a ridosso del giudizio finale di Dio e all’inizio del tempo della salvezza. Essi credevano addirittura che quella svolta in senso salvifico fosse così vicina che, nella loro prima regola della comunità (1QSa) e nella regola liturgica delle benedizioni (1Qsb), ritennero imminente – praticamente già presente – la futura comparsa del messia della casa di Davide”.
Non sono dello stesso avviso i tdG che considerarono presente nel 1914, (per loro una presenza invisibile) il messia e che fra “breve” interverrà in forma visibile nelle questioni del mondo?
Ed ora ecco alcune altre speculazioni messianiche sulle date per le quali gli stessi testimoni dovrebbero riflettere seriamente: “Il documento di Damasco (CD1, 5-8)”
“Composto verso il 100 a.C. e altre opere essene contengono i risultati cui essi giunsero in quel tempo. Essi interpretarono i 390 anni di Ez. 4, 5, durante i quali la loro casa d’Israele avrebbe dovuto portare un gravoso carico di iniquità, come il lasso di tempo fra gli inizi dell’esilio (587/6 a.C) (la data della Società invece è il 607 che è un’invenzione) e l’uccisione del sommo sacerdote Onia III (170 a.C.). Il fatto che al riguardo gli esseni si siano sbagliati per difetto di circa 27 anni non è rilevante. Essi condividevano questo errore con uno dei migliori scrittori ebrei di storia del tempo Demetrio (fine III sec. a.C.)…. Secondo le conoscenze scientifiche del tempo, la data del 390 dava esattamente il 170 a.C. solo la successiva coscienza storica l’ha corretta”.
“Con il numero 390 di Ez. 4, 5 gli esseni combinarono poi le 70 settimane di anni di Dn 9, stabilendo la data oramai definitiva del futuro giudizio finale nell’anno 70 a.C. Grazie ai profeti, essi potevano essere finalmente certi del perché Dio non avesse iniziato il giudizio finale già nel 170 a.C. e non avesse già da un pezzo estirpato tutto il male dal mondo”.
Quando gli esseni videro che nel 70 a.C. non accadde nulla delle loro “lodevoli attese” (dicono sempre i tdG quando scorgono di aver fallito la predizione) gli esseni spostarono la data al 70 d.C. allo stesso modo i testimoni, in analogia con gli esseni, spostano sempre in avanti l’evento finale.
Lo spostamento della data finale, stabilito dagli esseni, così viene spiegato da Stegemann sulla base della documentazione qumranica: “Questa data (cioè il 70 a.C.) è stata rivelata da Dio in modo tassativo (come allo stesso modo insegnavano sia T.C.Russell che Rutherford definendo le loro date, date di Dio) attraverso i profeti biblici. Inizialmente gli esseni avevano calcolato che si trattasse del 70 a.C.; poi avevano riconosciuto il loro errore e, sulla base di una rinnovata esegesi del libro di Daniele, avevano stabilito che il giudizio finale sarebbe avvenuto solo nel 70 d.C.”
Non è forse vero che la Società rivede spesso libri profetici della Bibbia per cercare nuove date?
L’analogia dei t.d.G. con gli esseni è sorprendente!
“Da questa precisa concezione del futuro deriva necessariamente il fatto che fino all’anno 70 d.C. non sarebbe potuto esservi alcun legittimo sommo sacerdote o re ebreo.”
Analogamente i tdG affermano che dal 607 a.C. sul trono di Davide fino al 1914, alla scadenza dei sette tempi profetici, nella casa di Israele non ci sarebbe stato nessun legittimo re che avrebbe rappresentato il potere di Geova e di conseguenza non ci sarebbe stata per le nazioni da parte di Dio alcuna interferenza del Regno dopo la distruzione di Gerusalemme avvenuta, secondo l’idea dei tdG, nel 607 a.C. durante la quale avvenne la deportazione del popolo israelita in terra straniera.
Geova avrebbe atteso, sempre seconda la dottrina dei testimoni, che Dio insediasse il suo re nel celeste monte Sion nel 1914. Da quel momento in poi Dio cominciò a interferire nelle questioni delle nazioni.
Nel 1914 i testimoni attendevano la fine del mondo, tanto è vero che T.C. Russell, primo presidente del movimento, aveva affermato che: “La presente guerra in Europa è l’inizio di Armaghedon delle Scritture” (Pastor Russell’s sermons, pag. 676).
Quando i testimoni dicono che predissero 37 anni prima una guerra mondiale è falso.
Essi in realtà predissero la fine dei tempi dei Gentili e la distretta finale per tutte le nazioni da parte di Geova.
Invece di Armaghedon delle Scritture, scoppiò la guerra mondiale che lì per lì fu confusa con l’inizio della battaglia di Armaghedon.
Era accaduta la stessa cosa agli esseni i quali spostarono la data del giudizio finale per Israele infedele e le nazioni pagane dal 70 a.C. al 70 d.C.; anche loro confusero la guerra giudaica e le varie sofferenze di quelle regioni come il compimento finale del disegno di Dio per il mondo e la venuta del Messia.
Dopo il fallimento degli anni 170, 70 a.C. e 66-70 d.C., in seguito a quest’ultima data, non ci fu più modo di conoscere che cosa sia successo al movimento essenico, perché tutti furono dispersi dalla guerra e dalle deportazioni romane e di essi non si seppe più nulla.
E’ evidente che i fallimenti profetici non portarono loro nulla di buono.
I tdG avranno modo, dopo i loro ripetuti fallimenti profetici, a insaputa dei nuovi, di spostare sempre in avanti le date del giudizio finale, usando sempre i loro messaggi con il logoro termine strategico “imminente”.
In questo modo annunciando che il regno è vicino, alle porte, tentano così tutte quelle deboli anime, disorientate dagli eventi del presente, spingendole verso i sentieri delle stesse illusioni esseniche.
Non si ricava nulla dalla dottrina delle “verità progressive”, non si possono giustificare tutti i fallimenti: costituisce solo un manto per nascondere la verità, verità che i neofiti non devono conoscere.
Il 1914, il 1918, il 1925, il 1942, il 1975, il 2000 tutte date profetiche fallite (e questo i dirigenti lo sanno) com’è possibile spiegare tutto questo con le “verità progressive”?
I fallimenti profetici pure ai testimoni non portarono nulla di buono.
Un episodio al quale ho assistito nel 1993, che ha relazione proprio col discorso della fine imminente, che coinvolge sempre profondamente il t.d.G. in quanto ha investito tutto il suo essere, è quello dell’esortazione da parte di un amico fratello “G.”, che in occasione della mia dissociazione dal gruppo nel 1992, mi disse che avevo sbagliato ad abbandonare la Società proprio in questo momento critico in cui “la fine è alle porte e non si sopravvivrà al 2000”.
“Tu sai benissimo” gli risposi che “la Società più volte ha indicato delle date relative alla fine e sono puntualmente fallite.
Credi che, sulla base di questi fallimenti, si possa ancora parlare di date?
Insomma che significato hanno le parole “prossimo” e “imminente”?
Gesù non ha specificato di non seguire coloro che dicono “è prossimo”?
Ascolta, mi premuro di mettere da parte in questo tempo una bottiglia di spumante e la stapperemo nel 2000 e brinderemo alla vita!”, “Sono convinto che non ci vedremo, perché allora tutto finirà”, mi disse.
Infatti, sono già passati tre anni dal 2000 e il fratello amico da tre anni non si è visto, certo non per la fine del mondo.
La bottiglia è ancora qui che l’attende, ma, a quanto mi risulta non si è ancora fatto vedere, prima o poi ci incontreremo, ma in considerazione della forma mentale del t.d.G. di sicuro mi risponderà: “E’ imminente”.
Pure nel prepararsi all’evento finale i tdG trovano la loro analogia negli esseni: “Nel 66 d.C. ebbe inizio la rivolta del giudaismo palestinese contro la dominazione romana in Terra Santa.
Secondo i calcoli, mancavano certamente ancora quattro anni alla data finale, ma essendo così prossimi all’attesa fine della dominazione romana, poteva essere utile un’attiva preparazione all’imminente svolta” (Gli esseni, Qumran, Giovanni Battista e Gesù, ed.Dehoniane, Bologna 1997, pagg. 164,176,178,228,229)
Come si riscontra, ci sono evidenti analogie interessanti, diciamo anche fondamentali, tra le credenze dei tdG e la setta del Qumran.
Si aggiunga quest’altro particolare di sostanziale somiglianza: gli esseni pensavano che mancavano dal 66 al 70 d.C., “certamente” 4 anni alla fine per il giudizio di Dio.
Allo stesso modo i tdG nel 1968, affermavano che: “Questo periodo di 7 anni finirà evidentemente nell’autunno del 1975” (Svegliatevi del 22 – 4 –1969, pag. 14).
Da osservare inoltre, nel brano sopraccitato di H. Stegemann quell’ “imminente” il cui significato è da mettere correttamente in relazione dall’inizio della guerra giudaica al 70 d.C.. Si noti anche quell’ “evidentemente” dei tdG pochi anni prima del 1975!
Un evidentemente che non è stato per nulla evidente, tutti quei fatti che vengono sottolineati dalla rivista appena citata, la quale porta l’impronta che “mancano pochi anni” alla fine del mondo o “sistema di cose”.
Altro che verità progressive! “Evidentemente” si tratta sempre del consueto fallimento profetico.
La storia si accanisce contro tutte le loro previsioni, come più volte sottolineato. Essa è la grande nemica dei T.d.G.
Nonostante ciò, continuino pure i tdG ad insegnare agli sventurati che il regno di Dio è “imminente”, è “vicino”, è “prossimo”, è “alle porte”, forse tra 100 o 200 anni, quando il Signore Gesù Cristo vorrà e si manifesterà, indipendentemente dalla situazione mondiale, come da sempre la Chiesa nelle sue liturgie e omelie tutti i giorni recita “in attesa della tua venuta” per sollevare tutta l’umanità, allora i tdG, se ci saranno ancora, diranno con soddisfazione: “ve l’avevamo detto che era imminente!”.
Un’altra analogia con gli esseni, sulla quale i tdG dovrebbero seriamente riflettere è la seguente: “Nel futuro giudizio finale gli esseni non sono più giudicati (come avviene agli “unti” tdG che andranno in cielo, il cui numero centoquarantaquattromila è preso letteralmente dall’Apocalisse), ma si siederanno (come gli “unti”) in giudizio, insieme a Dio, contro il resto del mondo (4QpPSa 1-10, IV, 11-12), analogamente a quanto si aspetterà in seguito l’Apostolo Paolo per i cristiani (1Cor 6, 1-3)”.
Con la differenza fondamentale che, mentre Paolo parla di tutti i cristiani, gli esseni e i tdG parlano soltanto rispetto ai credenti di un gruppo separato e giudici del mondo.
Per precisare: gli esseni nei confronti dei loro fratelli ebrei, e i tdG “unti”, nei confronti dei loro fratelli con destino terrestre, sono preordinati per il giudizio alle nazioni accanto a Dio.
Un’altra analogia sorprendente dei tdG con gli esseni, sempre in relazione, tra l’altro, alla fine del mondo, consiste in questo: quando scoppierà, tra “breve”, il rimanente degli “unti” sopravvivrà alla catastrofe e riceverà da parte di Geova l’alto compito di accompagnare nella terra liberata la “grande folla” di salvati.
Questo avverrà una volta che Dio avrà eliminato piccoli e grandi in un’immensa carneficina, tutti gli infedeli i quali saranno tolti di mezzo, mangiati e divorati dagli uccelli del cielo e dalle fiere della campagna e si saranno saziati delle loro carni (dicono i tdG) di piccoli e di grandi e vivranno così eternamente per sempre sulla terra. (Vedere il libro “E le Nazioni conosceranno che io sono Geova, come?”, pagg. 376-379)
Visto che gli animali rapaci e le fiere dei campi sono in via di estinzione e se ne vedono pochi in una terra spoglia, ma sono numerosi nei cartoni animati, a questo punto mi chiedo: da dove i tdG trarranno tutti questi uccelli e fiere per divorare i miliardi di cadaveri compresi i bambini e tutti i potenti della terra?
Questo ci fa riflettere sull’amore tanto sfoggiato dai testimoni, presente in tutte le loro pubblicazioni.
Il millenarismo per sua natura non ama il prossimo, ma solo se stesso e chi aderisce al gruppo.
Ecco un’altra analogia: “Riguardo al giudizio finale si trovano giustapposte nei testi di Qumran concezioni diverse. Un inno presenta la fine come il momento in cui tutta la terra si dissolve come in un fuoco di lava vulcanica, mentre i giusti sfuggono miracolosamente a una tale catastrofe cosmica (1QH III, 19-36).
La vita di singole persone, come quella del sacerdote empio Gionata, finirà nel fuoco di zolfo (1QPHab X,5) o in luoghi di eterna tenebra”.
Mentre tutti gli altri, “i giusti”, a differenza dei cristiani che credevano nel cielo quale dimora, “gli esseni invece il luogo dei beati dopo la resurrezione, il paradiso terrestre, (proprio ciò che insegnano i tdG) il giardino dell’Eden descritto in Gen. 23,3, qui sulla terra”. (Si noti il titolo del libro dei testimoni “Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato”).
L’apostolo Paolo (invece) pensava al paradiso del terzo stadio di un cielo a sette piani (2Cor. 12,2-4) secondo la cultura ebraica.
Così gli esseni (come i tdG “unti”) si “siedono accanto a Dio, ossia siedono in giudizio sopra tutti gli altri, senza essere essi stessi giudicati” (H:Stegemann, pagg. 184,5,298-302).
È vero che il discorso di Gesù (Matt. 25:31-46) potrebbe dare adito alla convinzione che in sostanza sia lo stesso discorso essenico.
Se analizzato a fondo, intende ben altre cose, egli insegna che la realtà futura, evidente nei Vangeli e nel resto del N.T., non è di natura fisica terrestre come insegnano gli esseni, ed oggi i t.d.G., ma totalmente celeste: il “terzo cielo”, “la Gerusalemme Celeste”; in altre parole si tratta della trasfigurazione del mondo al momento dell’apparizione del figlio di Dio alla sua gloriosa venuta.
Il fuoco adoperato da Gesù è immagine di tormento per coloro che scelgono, all’apparire del “regno”, di continuare nel loro libero arbitrio, a vivere lontani da Dio.
Dio non tormenta nessuno e non prova nessuno con il male.
“Kolasis” non significa stroncamento, cioè sradicamento della pianta, come astutamente e falsamente traducono i t.d.G., ma “potatura” che significa tutt’altra cosa che l’estinzione e il nulla!
Un’altra analogia sorprendente tra gli esseni e i t.d.G., si riscontra leggendo che i romani sono lo “strumento di cui Dio si serve per punire i malvagi di Israele” loro fratelli e compatrioti, cioè l’infedele nazione di Israele.
Allo stesso modo i testimoni insegnano che Dio si servirà delle Nazioni Unite, delle quali fanno parte sia il “re del Nord” sia il “re del Sud” per distruggere “l’empia cristianità”, la controparte dell’Israele infedele. (H:Stegemann, pag. 189).
Tra l’altro, in tutte le applicazioni profetiche dei libri di Isaia, Ezechiele, Daniele, Abacuc, ecc.ecc., nello studio sistematico delle Scritture che comprende anche altri scritti rabbinici, gli esseni precedettero di più di duemila anni i . Pertanto invito i testimoni (il C.D.) a confrontare la propria dottrina con il libro di H. Stegemann, menzionato in questo scritto, e a confrontarsi inoltre con gli scritti dello specialista Martin Engel e di tutti gli studiosi che si occupano da molti anni dello studio della letteratura del tempo di Gesù, prima e dopo di lui, e sono molti.
Segnalo che Stegemann è autore di numerose opere scientifiche, e non è poco!
Con la rivista Torre di Guardia del 1/6/2003 è evidente che il C.D. sta preparando per i t.d.G., come sua abitudine, le sue nuove dottrine profetiche per un rinnovato “re del Nord” e “re del Sud” da buttare in pasto alle persone che non conoscono la letteratura precedente e la storia che dimostra tutti i suoi insegnamenti profetici falliti.
E quelli che sanno, della mia generazione, fanno finta di nulla e si sforzano di mettere nel dimenticatoio ciò che è avvenuto nel passato, se parlano a qualcuno circa il passato, di come il C.D., abbia spacciato menzogne profetiche, corrono il rischio, come una volta è capitato al sottoscritto, della disassociazione.
E dopo 30, 40, 50 e anche 60 anni di convivenza con i testimoni, nell’isolamento dal mondo, vale la pena?
Vale la pena perdere l’incarico di congregazione e tutte le amicizie che durano da una vita?
Meglio starsene tranquilli e aspettare.
Dare qualche nuova rivelazione può essere di aiuto per rinfrancare lo spirito deluso e avere così qualche argomento da poter discutere con i “fratelli” per trovare nuova forza.
Per i neofiti vivere tutto ciò che viene scritto nella Torre di Guardia è bello, edificante e tutto nuovo, come successe a me negli anni cinquanta; ignoravo purtroppo che esistessero libri come “Studi sulle Scritture”, “L’arpa di Dio”, “Rivendicazione”, “Vita”, “Profezia”, ecc.ecc. e se nel corso degli anni il C.D. cita qualche brano da essi lo fa sempre ad arte allo scopo di convincere il testimone comune che si aderisce quasi sempre in modo armonico alla cosiddetta “verità”.
Tutte menzogne e profezie fallite!
I neofiti di oggi non sanno nulla della letteratura degli anni ’60, ’70, ’80 circa il fallimento profetico.
E chi conosce, per la buona armonia e per la pace nella congregazione, è meglio non ricordare, ricordare fa male e mina la fede.
Per il “nuovo mondo”, sempre “vicino”, desiderio che hanno trasferito in Dio e che assorbe quasi totalmente la loro mente e tutta la loro esistenza, questo desiderio spasmodico ha fatto sì da distruggere la capacità di amare la vita e il bello dell’arte: “la bellezza conquisterà il mondo” (Dostoevskij).
Come quelli del Qumrann, che si erano isolati dal resto di Israele e del mondo, rinchiusi in se stessi in attesa della fine del mondo, così i tdG, seguendo queste orme, si sono resi insensibili ai veri bisogni dell’umanità che soffre ingiustizie: le guerre e la fame.
Tutti noi che abitiamo nel mondo dell’opulenza il cui problema è quello di ingrassare, compresi i tdG, siamo in qualche misura colpevoli del mondo che giorno per giorno continua a dimagrire per mancanza di cibo, una fame endemica, affamati cronici, scheletriti dalle privazioni di ogni genere, un’immensa folla che ci interpella ogni giorno, che ci interroga per la sua condizione di sofferenza indicibile.
L’indifferenza è uno dei modi più spietati del nostro mondo ricco nei confronti di quello povero, peggio ancora è la mancanza di amore e di sentimento verso chi soffre: il nostro prossimo vicino e lontano.
Sono questi i veri problemi della società umana, non i tdG!
Per fortuna ci sono le organizzazioni umanitarie di tutte le confessioni religiose (assente quella dei tdG) e anche laiche, che, anche se purtroppo insufficienti per l’enormità del problema, sono le uniche da santificare per il loro encomiabile impegno per risollevare, fin dove possono, chi soffre.
Non si dimentichino neppure i singoli uomini e donne che operano per lo stesso motivo.
Altro è isolarsi e pensare solo al proprio gruppo di appartenenza, indifferenti al mondo esterno e ai suoi bisogni e servirsi di esso solo per far proseliti e offrire una speranza inesistente di vita eterna sulla terra, sempre tra “breve”, per giustificare così, in modo cinico, che non c’è tempo da perdere per le opere umanitarie, tanto i problemi non si possono risolvere in questo mondo di egoismo.
Questa, purtroppo, è l’immagine che il C.D. propone ipocritamente ai suoi lettori, in quanto, per giustificare se stesso non fa nulla per intervenire negli urgenti bisogni del mondo.
Un rimprovero che non finirò mai abbastanza di ripetere!
Rimandando ad un futuro “prossimo”, l’azione del “re del Nord” e di quello del “Sud”, il C.D. per l’ennesima volta ha trovato la giustificazione che l’urgenza dei tempi non consente di dedicarsi in opere umanitarie, perché “tra breve” il “Regno di Dio” risolverà tutti i problemi degli uomini.
Di quali uomini, se l’intero genere umano (eccetto i tdG) che, per la sua conformazione di differenti culture, non accetterà mai il messaggio da loro predicato?
Devo comprendere allora che le sofferenze di questo mondo saranno risolte con la distruzione dello stesso nella battaglia di Armaghedon?
E’ ovvio che il problema sarà risolto proprio in questo modo.
Così almeno è ciò che traspare in tutta la loro letteratura.
Come è impostato oggi il discorso del “re del nord” e del “re del sud” sulla base della Torre di Guardia dell’1/6/2003, essi dimenticano, o meglio fanno finta di non saperlo, come l’identificazione e l’azione di questi re veniva insegnata nel passato.

La curiosità mi ha spinto ad andare a rileggere il libro “Sia fatta la tua volontà in terra” per riscoprire che nel lontano 1958 il C.D. aveva identificato il “re del nord” con l’Unione Sovietica e suoi satelliti.
Questo discorso sarà ripetuto in seguito nella Torre di Guardia dell’1/9/1968, pag. 525; l’Unione Sovietica viene identificata come il “totalitario re del nord” e nella stessa, a pag. 529, si insegna che: “il “re del nord” sotto Gog farà sicuramente la sua parte nel devastare il moderno impero mondiale della falsa religione” come la loro parte la faranno gli altri “governanti nazionali della terra”.
A onta delle profezie del C.D. tutte le religioni sono ancora qui, più vive che mai!
A pag. 525 della stessa rivista viene profetizzato che: E in quanto al nazionalistico “re del nord” (l’Unione Sovietica) è predetto che ci saranno notizie da parte di Geova e del suo re, trasmesse per mezzo degli unti testimoni sulla terra, le quali inciteranno questo “re” a infuriarsi contro il popolo di Dio.
Ma allora Geova agirà!
Il totalitario “re del nord” perirà, “e non ci sarà per lui alcun soccorritore”.
Anche il “re del sud” (cioè le nazioni democratiche, capeggiate dagli U.S.A.) sarà tolto senza mano. (Dan. 11: 44,45; 8:25).
È evidente che le notizie di Geova e del suo Re, trasmesse per mezzo degli “unti”, si dimostrarono false e anche blasfeme, perché il “re del nord” non è stato distrutto ad Armaghedon da Geova cioè “senza mano”, ma in parte per mano dell’attuale Pontefice, dando l’ultima “spallata” al muro che divideva oriente e occidente durante l’ultimo presidente del bolscevismo M. Gorbaciov, questo a detta anche di lui in una trasmissione televisiva di qualche anno fa.
Che l’Unione Sovietica a capo del comunismo mondiale terminasse i suoi giorni ad Armaghedon lo rende chiaro il libro “Sia fatta la tua volontà in terra” alla pag. 298 “l’angelo di Geova predisse ulteriori aggressioni del comunista re del nord prima della sua fine ad Armaghedon: “Egli estenderà la sua mano sui vari paesi …””.
Così anche l’angelo assieme a Geova predisse il falso, Armaghedon non è arrivato per distruggere il “comunista re del nord” e in molti paesi che aderiscono ad esso, ora affrancati dalla sua schiavitù, sono tutt’ora esistenti.
Tutti questi falsi presagi e contraddizioni avvengono perché non si tiene conto dell’ambiente storico nel quale la parola del profeta Daniele e quella degli altri profeti sono state riportate.
Esse espongono la storia del loro tempo e il voler dare a tutti i costi a quelle parole un’interpretazione profetica, come fanno i tdG, si cade nel ridicolo e, più grave ancora, in una presunta volontà divina che non si è vista all’opera, come profetizzato dal C.D. Sono arrivati al punto di affermare che “secondo il divino calcolo del tempo”, per nulla divino, nel 1914 terminarono i << “fissati tempi delle nazioni” >> iniziati con la falsa data della distruzione di Gerusalemme nel “607” a.C. quando invece, sostenuto da tutti gli storici, si tratta del 586/87 a.C.!
Se Dio è verità, Cristo è verità, da quali “voci dell’oriente” i tdG hanno ricevuto le informazioni che hanno riportato nel libro “Sia fatta la tua volontà in terra”(pagg. 268, 269) che, assolutamente, sono risultate, alla luce dei fatti, menzognere?
Segue ora un breve elenco in cui la Torre di Guardia “la voce di Geova”, strumento identificato “infallibilmente” (TG 1/12/1957 pag. 718), afferma circa il “re del nord” nel “tempo della fine”:
TG 1969 pag. 658, 659: “il comunista re del Nord ha dovuto privare il suo popolo di molti beni di consumo e di comodità materiali.
Queste cose desiderabili sono sacrificate sull’altare del dio del materialismo scientifico…Comunque, la distruzione del “re del nord” non sarà causata dal “re del sud” (cioè gli U.S.A. assieme alle altre nazioni democratiche), al contrario entrambe avranno fine al tempo fissato da Geova, alla battaglia di Armaghedon. Le parole di Daniele (11: 40-45) descrivono l’approssimarsi del “re del nord” ad Armaghedon e la sua posizione lì ad Armaghedon, dove esso è in opposizione all’unto popolo di Dio e alla “grande folla”….
Pertanto, come è evidente, non fu l’Armaghedon di Dio a far crollare il “comunista re del nord”, ma il peso politico- sociale dell’occidente con le sue democrazie e i suoi valori di libertà come è evidente, di sicuro, non fu Armaghedon a porre fine al comunista re del nord!
T.G. 15/5/1981 pag. 30: “Esistono rivalità e competizioni fra la potenza mondiale anglo-americana (“re del sud”) e il socialista “re del nord”, ma nelle Scritture non c’è nulla che indichi che quest’ultimo sostituirà il primo quale ottava potenza mondiale prima che entrambi pervengano alla loro fine. Dan. 11: 40-45”.
Dove se ne è andata questa competizione tra i due blocchi?
T.G. 1/3/1982 pag. 6, 7: “visto che il moderno “re del nord” è il blocco comunista, con a capo l’Unione Sovietica, il “re del sud” non può essere altri che il rivale blocco dei paesi non comunisti, capeggiato dagli Stati Uniti. Riguardo a questi “re” la profezia di Daniele prosegue dicendo: “E nel tempo della fine il re del sud si impegnerà con lui (col re del nord) in uno scontro”. Dan 11: 40…
L’odierno adempimento di queste profezie mostra che stiamo vivendo nel “tempo della fine”.
Presto Cristo porrà fine al comunista “re del nord” e al non comunista “re del sud”.
L’intronizzato re Gesù Cristo ‘colpirà’ sia loro che tutte le altre nazioni politiche con una “lunga spada affilata” e le “pascerà con una verga di ferro”. (Riv. 19: 11-21)”.
Tutto è risultato falso alla luce della storia moderna. Un “presto” che dura da ventuno anni, dal 1982!
T.G. 1/9/1984 pag. 18-20: “Questo ateo “re del nord” (comunista, allora colmo di armi nucleari più del “re del Sud”) è pronto a scontrarsi col “re del sud”, come profetizza la Torre di Guardia: “Infatti Satana, il Diavolo, il simbolico Gog di Magog, manovrerà sia il “re del nord” sia il “re del sud” per attaccare con ogni mezzo disponibile i veri servitori di Dio. (Ez. 38: 10-12) (E’ il solito vittimismo presente in tutta la letteratura sfornata da più di un secolo). Ma i leali testimoni di Geova non devono temere di essere annientati (come succederà all’intera umanità fuori dai tdG!). L’Altissimo li salverà, (il resto sarà letame per il suolo) ed entrambi i re saranno tra quelli che verranno distrutti nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Armaghedon. Riv. 16: 14-16; Ez. 38:18-23”
T.G. 15/10/1986 pagg. 4-7: “…il “re del nord” e il “re del sud”, devono pervenire (comunisti e nazioni democratiche capeggiati il primo dall’Unione Sovietica, e il secondo dagli Stati Uniti) alla loro fine ed essere sostituiti dal Regno di Dio retto da Cristo. – Dan. 2: 44; …”.
Naturalmente “imminente”, secondo il sottotitolo con tanto di esclamativo, nel 1986! “Iniziato nel 1914, “il tempo della fine” ora è molto inoltrato.
CONTINUA
[Modificato da Adriano Baston 28/02/2022 18:05]
Email Scheda Utente
Post: 419
Post: 410
Registrato il: 03/09/2010
Città: VENARIA
Età: 90
Sesso: Maschile
Utente Senior
OFFLINE
28/02/2022 18:04
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Gesù disse che la generazione che avrebbe visto l’inizio di quel tempo ne avrebbe visto anche la conclusione. (Matteo 24: 32-34)” Notate quel “Gesù disse”.
Ora da parte di Lui è arrivato un contrordine visto che la generazione del 1914 è quasi scomparsa: “…il termine “generazione”, come fu usato da Gesù, si riferisce principalmente ai contemporanei di un dato periodo storico con le loro caratteristiche distintive”, si fa slittare in avanti la “generazione”, così vuole Gesù, a oltraggio dei “servitori di Geova” che “hanno fatto congetture” sulla “generazione del 1914”!
Chi sono gli autori, domando, i “servitori di Geova che hanno fatto congetture”?
Notate le parole a pag. 20: “questo punto di vista più preciso”. Che cosa significa “questo punto di vista più preciso” quando va a capovolgere radicalmente il discorso di prima che la “generazione del 1914” sarebbe sopravvissuta ad Armaghedon?
Chi ha speculato sugli anni della generazione del 1914?
Chi ha affermato che quelli della generazione del 1914 dovevano almeno avere 14 anni per ricordare quegli avvenimenti?
Chi ha detto più tardi che almeno dovevano avere 8 anni?
Chi ha di nuovo affermato, man mano che ci si allontanava da quel tempo, che almeno dovevano essere nati nel 1914 per dar modo, visto che è “imminente”, alla salvezza almeno di alcuni di quella generazione? Non certo il semplice testimone! (T.G. 1/11/1995 pag. 17-21.)
Anche in questo caso si tratta di un presagio che non ha portato nulla di buono.
Così ora il C.D. fa la stessa cosa con la dottrina del “re del Nord” e del “re del sud”.
E’ il solito lupo che perde il pelo, ma non il vizio.
Trovano divertente farsi beffe dei poveri testimoni che ci credono?
Infatti, nel “1986, ci troviamo già a 72 anni nel “tempo della fine”. Gesù promise (notate quel “Gesù promise”) che alcuni della generazione di quelli abbastanza grandi da essere testimoni del suo inizio sarebbero stati in vita quando la grande tribolazione vi avrebbe posto fine” (T.G. 1/11/1986, pag. 7).
A quelli del C.D. cosa costa parlare apertamente e onestamente, piuttosto di fare congetture insegnandole come dottrine?
Farlo significherebbe perdere la fede dei testimoni, col pericolo dello scioglimento del movimento.
Meglio continuare a raccontare favole, piuttosto che subire una simile umiliante sconfitta.
Così, essi si nascondono dietro all’ambiguo termine <>.
In verità, e questo il C.D. lo sa benissimo, gli “aggiustamenti” costituiscono radicalmente i cambiamenti di dottrina.
Se nel 1986 erano passati 72 anni dal 1914, “quanto pensate, cari fratelli, possa andare avanti la generazione del 1914 sulla base di ciò che disse Mosè sulla durata di una generazione?”.
Ecco qual è il messaggio che lancia quella rivista!
Quando avviene che le aspettative profetiche si infrangono contro gli scogli del tempo, il C.D. si affretta a giustificarle dicendo che sono necessari degli “aggiustamenti”, dando così ai fratelli la falsa idea che la dottrina non sia cambiata, quando in realtà si tratta invece di un mutamento della stessa che si proietta così in avanti in un’altra “verità”, che in realtà si tratta di una falsità, ché alla “pecora” non è accessibile conoscere altro.
Insegnano che le profezie sono rese chiare al loro adempimento, ma vogliono spiegare, di tutte le profezie annunciate, quali si sono adempiute? Ne avessero azzeccata una!
T.G. 1/7/1987, pag. 13 – 16. Parlando ancora sul “re del nord” il C.D., applicando Dan. 11: 40-45 all’Unione Sovietica, afferma: “E non prenderà in considerazione il Dio dei suoi padri…ma al dio delle fortezze… Possono esserci forse incertezze nell’identificare chi viene qui descritto?... Preferisce confidare negli armamenti, nel “dio delle fortezze”… Il solo “re del nord” nel 1985 ha investito quasi 300 miliardi di dollari in spese militari…il “re del Nord” minaccerà la condizione spirituale del popolo di Dio prima di “pervenire alla sua fine”… E quindi evidente che il tempo della fine del re del nord è anche il tempo della fine per Gog e per tutta la sua folla, re del sud compreso”.
Il cosiddetto “dio delle fortezze”, il dio rosso, alla sua ascesa al potere si oppose e odiò la religione del suo paese e lo dimostrò distruggendo le chiese, i monasteri e le icone religiose ponendo al loro posto la sua.
Ora, il dio rosso, è crollato assieme al muro di Berlino e la Chiesa, quasi ridotta al silenzio, è uscita dalle catacombe per continuare ad operare come prima alla luce del sole.
Riguardo la distruzione della religione, profetizzata dal C.D., è risultata un grande falso.
Poi, secondo il C.D., la preoccupazione maggiore delle nazioni sarebbe quella dei tdG e la loro religione.
Le preoccupazioni delle autorità romane e di quelle giudaiche nei confronti dei cristiani del I secolo, i tdG vorrebbero trasferirle nel nostro tempo; vano è ogni loro sforzo; non ha senso il tentativo di equiparare i testimoni con i primi cristiani; siamo molto distanti da quel tempo in quanto la vita politica e sociale è mutata radicalmente.
Dove si trova poi tutta la persecuzione di cui parla la T.G.?
Dove si trova questa gigantesca opposizione ai t.d.G.?
Cosa credono essi di aspettarsi dalle autorità quando rifiutano ai propri figli la trasfusione di sangue in punto di morte?
Come devono reagire le autorità nazionali quando il C.D. obbliga ai suoi sudditi di non votare e a non indossare la divisa perché si sentono membri della Società del Nuovo Mondo?
Può essere lodevole da parte loro non indossare la divisa militare quando significa offesa, cosa che condivido, ma è altrettanto lodevole non indossarla per opere di pace?
Il gracidare, così, in modo massiccio, persecuzioni da parte di tutti gli stati del mondo, come se essi avessero concentrato tutti i loro sforzi per arginare il pericolo dei tdG, come fosse il loro principale problema, come messo in evidenza dal libro “Sia fatta la tua volontà in terra”, come da altre letture, bisogna essere dotati di grande fantasia.
Si fa notare con estrema esagerazione che la preoccupazione maggiore dello stato sovietico negli anni descritti dal suddetto libro, siano i tdG, anche per quello anglo-americano.
Il mondo sarebbe, secondo loro, terrorizzato dall’annuncio apocalittico divulgato dai tdG con miliardi di stampati tutti andati nella pattumiera.
Uno sparuto gruppo di annunciatori apocalittici avrebbe spaventato l’Unione Sovietica!
A quel tempo l’Unione Sovietica aveva ben altri grattacapi che quello di pensare ai tdG!
Le notizie che provengono dal “sol levante” e che spaventano il “re del Nord” uscirebbero dal “santuario” (vale a dire Brooklyn).
Tutto questo diretto dal Dio Geova e da Gesù Cristo: sono annunci di giudizio di morte.
Piuttosto che gli annunci lugubri dei tdG, che forse il “re del Nord non ne conosceva nessuno, che lo preoccupava erano ben altre cose; ma anche se fosse stato a conoscenza, che poteva fare questo governo che non credeva in Dio perché ateo?
Alle letture di tutte le petizioni che sono state inviate all’Unione Sovietica negli anni 50, pure dal sottoscritto, il minimo che potevano fare le autorità era quello di ignorarle totalmente e di cestinarle.
Le preoccupazioni dell’Unione Sovietica erano di ben altra natura e molto più serie: la guerra fredda, i malumori interni delle popolazioni specialmente dei “kulaki”.
I dissidenti intellettuali, come Salamov, Solzenitsyn, Sinjavskij, Sakharov e la loro letteratura che clandestinamente veniva trafugata attraverso la cortina di ferro nel libero occidente.
La preoccupazione che l’occidente venisse a conoscenza che il “paradiso rosso” era un’ipocrisia e una menzogna; invece che paradiso era un grande campo di concentramento.
Non si dimentichi pure l’insurrezione popolare ungherese del 1956, la primavera di Praga, e in seguito i moti insurrezionali di Danzica in Polonia; queste erano le preoccupazioni vere del governo sovietico, altro che le notizie che provenivano dall’“oriente”!
Certamente non erano né i tdG, né gli evangelici, i cattolici e i religiosi ortodossi in generale a preoccupare maggiormente le autorità sovietiche.
Piuttosto erano gli esponenti religiosi di spicco e gli intellettuali che potevano caso mai dar fastidio alle autorità.
Il discorso del libro “Sia fatta la tua volontà in terra” è così zeppo, fino all’assurdo, di cosiddette persecuzioni, odio, da parte dell’Unione Sovietica e dell’intero mondo politico, che danno così ai tdG, che leggono, l’impressione che il mondo sia coalizzato solo contro di loro.
Danno a intendere che tutte le riunioni dei governi in tutto il mondo avverrebbero allo scopo di parlare su come arginare il problema dei tdG, come fosse il maggiore di tutti i problemi da risolvere!
Inculcano nell’adepto l’idea di essere vittima di intolleranza e oggetto di odio da parte di tutti.
Questo è lo scopo dei dirigenti: riportare indietro al tempo di Nerone o di Diocleziano il credente testimone.
Deve essere convinto a tutti i costi che è dalla parte del vero e che è il fine di tutta la propaganda geovista.
Tanto è vero, che sono giunti ad affermare che le guerre scoppiano da parte del diavolo per cercare, senza riuscirci, di “annientare i leali servitori di Dio con la persecuzione, nella sua ira cerca di far massacrare intere popolazioni, sperando probabilmente di distruggere i servitori di Geova insieme al resto della popolazione”.
Questo nella ex Iugoslavia e nelle altre nazioni (TG, 1/1/1995, pag. 6).
A loro dire sarebbe una specie di strage degli innocenti!
Milosovic, il nuovo Erode, ossessionato dal delirio dei tdG e dal loro annuncio, nell’intento di distruggerli, muove una guerra etnica con la convinzione di colpire nel mezzo gli stessi tdG come se fosse stato l’unico modo per colpirli, visto che le stesse autorità erano nell’impossibilità di rintracciarli per sbarazzarsi di loro.
Che assurdità!
Era così problematico e difficile scovarli tanto da ricorrere alla guerra contro le popolazioni di altre etnie rispetto ai Serbi?
Questa è la logica ed il ragionamento del CD!
E giudichi il lettore se tutto questo ha senso.
I cristiani dei primi secoli erano perseguitati, dice Jean Danielou, commentando alcuni scritti di Origene, perché: “In uno stato di cose ove l’ordine politico e l’ordine religioso erano così strettamente legati come l’Impero Romano, le due questioni erano necessariamente connesse. Il cristiano, per il fatto stesso della sua rottura con gli dei della città, si metteva fuori dalla città e dalla vita sociale del paese…essa è quella di tutto il Cristianesimo primitivo. Noi oggi dissociamo il problema politico dal problema religioso, ma questa è una conquista del cristianesimo…la grande tentazione era l’idolatria, cioè i culti nazionali, che nella prospettiva di Origene sono resi agli dei delle nazioni.” (Origene, il genio del cristianesimo, ed. Arkeios, Roma 1991, pag. 280, 281).
Il ”Dio delle fortezze” ora sta arrugginendo nei mari della Russia e il loro “Michele Arcangelo” è ancora latitante; si attende che compaia in una “prossima” data e il loro Gog è ancora qui con il suo mondo già molto piagato in attesa che il “furore (dice Geova) mi salirà al naso. E certamente verrò in giudizio con lui, con la pestilenza e col sangue; (povero mondo! A quale destino i tdG l’hanno condannato) e farò piovere un rovescio di pioggia inondatrice e chicchi di grandine, fuoco e zolfo su di lui e sulle sue schiere e sui molti popoli che saranno con lui (cioè tutti i popoli della terra che non sono tdG)”. (Ez. 38: 18, 22).
Che originale sensibilità!
Notate il modo sottile col quale introducono la nuova dottrina: TG, 1/9/1991, pag. 6 “Daniele indicò che il tempo d’angustia sarebbe venuto alla fine di un lungo conflitto tra i due blocchi di potenze, l’uno chiamato il “re del nord” e l’altro “re del sud” (Dan. 11: 5-43) Dopo la seconda guerra mondiale, questi blocchi di potenze sono stati rappresentati da un “re del sud” capitalista e da un “re del nord” socialista”.
Ma tacciono su quella che doveva essere la loro sorte.
“Daniele predisse che l’accesa rivalità tra questi due blocchi, come si è vista negli scorsi 45 anni, sarebbe stata simile ad uno “scontro”… Recentemente sembra che sia diminuita di intensità… Se questa apparente amicizia tra le due superpotenze sia temporanea o permanente lo dirà solo il tempo”, questo nella prospettiva che si accenda di nuovo il contrasto tra i due re rivali.
Intanto, contro tutte le previsioni profetiche del C.D. che riguardano l’imminente scontro tra i due re, uno comunista e l’altro capitalista, si è sgretolato assieme al muro di Berlino, nel dicembre del 1989 e il futuro (oggi 2003) di sicuro non depone a favore delle profezie tanto ampollosamente proclamate, come del resto si è sempre riscontrato nel pensiero più volte espresso sui cambiamenti politici e sociali del mondo.
Il C.D. non vuole mettersi nella “zucca” che il discorso di Daniele è un discorso storico, che alcune sue espressioni trovano la loro collocazione nel periodo della composizione del suo scritto e che la sua risonanza, come: “Il Figlio dell’Uomo” e “l’abominazione che causa desolazione” agli autori degli scritti del N.T. a quelle parole, hanno dato molto da riflettere.
Il libro di Daniele è stato scritto nel II secolo a.C. e tratta più che altro della storia del periodo maccabeico e che, naturalmente, non ha alcuna applicazione profetica del genere proposto dai tdG che in modo insistente vogliono dimostrare.
A chiare lettere, nel libro “Sia fatta la tua volontà in terra "alle pagg. 289-299 si afferma che il < Nella “guerra del gran giorno di Dio onnipotente” Geova porrà fine alla sua ira e alla sua denuncia…L’angelo di Geova predisse ulteriori aggressioni del comunista re del nord prima della sua fine ad Armaghedon…”.
Che questo sia tutto falso lo dimostra lo stesso C.D. dicendo che: <> (TG del 1/3/1992 pag. 5) e con essa crollava tutto il comunismo mondiale, eccetto Cuba o la Cina, che oggi si sta lentamente democratizzando come viene dimostrato dai fatti politici recenti.
Cercare di mettere in pace gli uomini, sia da parte di religiosi che di laici, è una lotta nobile e anche cristiana a differenza dei testimoni che condannano questi sforzi guardando impassibili e addirittura con disprezzo verso tutti quelli che si adoperano per la pace, come di continuo viene promossa, specialmente dal Papa, “felici gli operatori di pace”, dice Gesù.
Motivo per cui, dicono i tdG: “tanto questo mondo è destinato a perire per mano di Geova, perché corrotto e suo nemico. A che serve mettere una “toppa nuova ad un mantello vecchio”?”.
Questa purtroppo è la loro sensibilità e il loro declamato amore verso gli esseri umani e non si rendono conto di quelle che sono le realtà prospettate per il futuro di questo mondo.
Come possono rendersi conto dei piani divini per questo mondo?
Questo non è un problema per i tdG, loro hanno già tutto programmato.
Il mondo segue i ritmi della sua esistenza, purtroppo, per gran parte contrassegnati dalla violenza, contro i quali gli uomini di buona volontà si sforzano, nell’intento di aiutare gli sfortunati, di guardarli come esseri bisognosi di tutte le cure, sventurati, per essere nati in un mondo dove i valori morali e spirituali sono seguiti non dalla maggioranza, ma dai pochi che vogliono dedicarsi, fin dove è possibile, a soddisfare i bisogni più urgenti.
E se molti giovani, oggi, soffrono problemi, compresi anche dei giovani testimoni, le colpe vanno ricercate nel mondo nel quale vivono.
Se lo domanderanno i vecchi di Brooklyn?
E a questo punto non è ipocrisia domandarsi: “Perciò, chi è oggi il “re del nord”? E’ da identificarsi con uno dei paesi dell’ex Unione Sovietica? O sta cambiando completamente identità, come è già successo più volte nel passato? Non siamo in grado di dirlo. Chi sarà il re del nord, quando si adempirà Daniele 11: 44, 45? La rivalità fra i due re si riaccenderà?… Solo il tempo risponderà a queste domande”.
Ma subito dopo la TG si affretta ad affermare, per non scoraggiare l’adepto: “Una cosa però sappiamo. Presto il re del nord scatenerà un’offensiva che sarà innescata da “notizie che lo turberanno da levante e dal nord.” Questa campagna precederà immediatamente la sua fine…” ecc.ecc. (TG 1/11/1993, pag. 21).
“Presto” è un termine molto caro al corpo direttivo che serve a caricare le batterie psicologiche affinché non si affievoliscano e non si esauriscano le speranze del paradiso terrestre sempre a portata di mano.
Ciò che può provocare la perenne illusione profetica, che sbatte contro la realtà nell’abisso dell’inconscio del testimone, credo non lo possano spiegare chiaramente nemmeno Freud o Jung.
Sono passati 10 anni e questo atteso “presto” è ancora clandestino.
Le profezie della TG vanno a braccetto con tutte le previsioni profetiche del millenarismo, perché si possono adattare in ogni tempo.
Dicendo che il re del nord cambia “come già successo altre volte” si può spiegare sulla base di una profezia che va all’infinito senza risultato.
Non è la prima volta che il C.D. prova piacere a scrivere una cosa del genere e a insegnarla come dottrina, pur sapendo quali risultati il suo insegnamento può provocare nella mente delle persone che lo seguono: l’ossessione.
Le “notizie che lo turberanno” non sono più i messaggi di Geova proclamati dal suo strumento, i cosiddetti “unti”, ma astutamente, usando il condizionale: “potrebbe essere la propaganda satanica che inciterà il re del nord (futuro) e tutti gli altri re ad attaccare il popolo di Geova…”.
Anche ciò che era sicuro, “Che le notizie dal nord” siano di Geova, si tramuta in un fatto ipotetico, si capovolge, quindi, il discorso pronunciato prima. Così ragionano i tdG! (pag. 22 di suddetta rivista).
E’ l’inizio della negazione della dottrina precedente che il comunista re del nord e il democratico re del sud dovevano pervenire con assoluta certezza alla loro fine ad Armaghedon.
Che non siano nuovi questi “aggiustamenti profetici” che, tra l’altro, riguardano il re del nord e il re del sud come fatti sicuri e poi smentiti in modo clamoroso dalla stessa storia della Società, non costituiscono un fatto isolato: sono innumerevoli e trattarli tutti non è impresa da poco, vista l’enorme quantità di carta stampata.
Segnalerò solo alcuni punti. Il libro “L’arpa di Dio” del 1925, circa il re del nord e il re del sud, di Daniele 11: 40-45, afferma: “L’adempimento di questa profezia fissa il principio del tempo della fine, perché la profezia così dichiara in modo definito. La campagna del gran guerriero Napoleone Bonaparte è chiaramente un adempimento di questa profezia, come lo mostrano apertamente le referenze ai fatti storici intorno alle sue campagne. Il re del Sud., menzionato nella profezia, è l’Egitto e il “re del Nord” è la Gran Bretagna, che era allora parte integrale dell’impero romano, Napoleone era in Egitto combattendo contro gli eserciti egiziani, guidati da Murat Bey, e li aveva disfatti… Mentre egli compiva ciò, la Britannia nordica, sotto il comando di Lord Nelson, faceva un aperto attacco contro le forze militari di Napoleone. Napoleone cominciò la sua campagna egiziana nel 1798 e la finì e tornò in Francia il 1° ottobre 1799. La campagna è descritta brevemente, ma graficamente, nella profezia, ai versetti 40-44; ed essendo finita nel 1799 essa segna, secondo le proprie parole del Profeta, il principio del tempo della fine…” (pagg. 230-231).
Si dice pure, tra l’altro, che: <>.
Gli: “Studenti della Bibbia” sono usciti allora per “proclamare…particolarmente… “il mondo è finito, milioni di persone ora viventi (cioè quelli vissuti negli anni venti) non morranno giammai; e questo fatto è un chiaro adempimento delle parole del Maestro nel testo citato sopra>> (Mt. 24: 14); (pagg. 251, 252).
È il linguaggio del loro Gesù!
A prescindere dal mio giudizio, sarei curioso di conoscere cosa ne pensa di questi argomenti di Rutherford, uno storico.
“I fatti fisici, l’adempimento delle profezie e le profezie in via di adempimento, provano in modo schiacciante, e al di là di ogni ombra di dubbio, che il Signore è presente, che il mondo è finito, che il Regno dei cieli è imminente”(pag. 253, 254).
“Le prove citate fin ora mostrano che il vecchio mondo (sociale e politico) è finito ed è cominciato a tramontare nel 1914 e che questo tramonto sarà ultimato in pochi anni e la giustizia pienamente ristabilita” (pag. 337).
Per i tdG 78 anni sono pochi dal 1925!
Ora nel 2003 la Gran Bretagna è ancora qui, viva e vegeta, assieme all’Egitto e a tutto il resto del mondo che non è finito.
Tutto segue il suo corso, nulla di nulla di ciò che è stato profetizzato dal C.D. si è verificato.
Si aggiunga a tutto questo la risurrezione dei patriarchi tuonata dai pulpiti degli stadi e il ritorno in patria degli ebrei quale ulteriore prova che il Regno è imminente: è tutto fallito miseramente.
Il “senza dubbio” delle parole di Rutherford dovrebbero far riflettere il “senza dubbio” anche del tempo presente, tutti i tdG su come possono essere interpretate le parole di Daniele sulla rivalità tra il re del nord e il re del sud posti in relazione alla fine: “Lo scopo della seconda venuta di nostro Signore è stato assai malinteso ed erroneamente rappresentato”! (pag. 254).
Chi erroneamente ha mal rappresentato Gesù?
Di certo non la cristianità, come vuol far credere lo stesso C.D. che sulla base dei suoi fallimenti ha sentenziato contro se stesso.
Dopo l’ennesimo fallimento profetico, la Società, in base a ciò che dice nella TG del 1/6/2003 sulla prossima presenza dei due re, che non è possibile per ora la loro identificazione, dimostra che tutta la loro attenzione è rivolta a scrutare gli avvenimenti politici del nostro tempo, indifferente a ciò che insegnava prima, nell’intento di scoprire quale elemento combini con le loro nuove fantasie profetiche e si dia così un altro volto al re del nord e, anche, forse, a quello del sud.
Sono i prodromi di nuovi annunci profetici destinati, come tutti gli altri, a un sicuro naufragio.
Ciò che prima era applicato al re del nord nazista assieme a quello comunista, del cap. 11: 38-45, oggi, in modo astuto, la Società ha diviso gli ultimi versetti di Daniele cap. 11 in due parti, gli ultimi dei quali, versetti 44-45. Il CD si prefigge così di proporre il suo nuovo futuro, presunto, re del nord. (“Prestate attenzione alle profezie di Daniele!”, pag. 284).
Un giorno, che i tdG sapranno o crederanno di scorgere il nuovo re del nord, avranno modo di sbizzarrirsi per provare con gli stessi argomenti di prima che l’aggressivo re del nord uscirà per distruggere e votare alla morte, uscirà, diranno, per l’ennesima volta, allo scopo di distruggere il “popolo di Geova” ed allora Geova si alzerà per colpire senza pietà sia il re del nord che quello del sud e Gog di Magog che sta alla loro testa, l’ispiratore di questi blocchi politici con il resto del genere umano.
Per essere “presto”, diranno, distrutti ad Armaghedon.
Profezie che senza ombra di dubbio si dimostreranno di nuovo predizioni fallaci e si rimanderà all’infinito la lettura “profetica” del libro di Daniele 11: 40-45, scritto nel II sec. a.C.
In tutto ciò che dicono i libri della Bibbia, i tdG vedono rappresentati se stessi; così con questo metodo tutta la parte apocalittica della Bibbia viene applicata al futuro di questo mondo, ma, priva di ogni analisi scientifica approfondita del suo significato, è destinata a fallire; gran parte degli avvenimenti descritti nel libro di Daniele e negli altri libri profetici, infatti, è storia e non profezia.

La storia di due re del Medio Oriente è stata adattata a profezia inserendola e conformandola agli eventi della storia in due grandi rivali blocchi politici; in realtà non si tratta di nord e sud, ma di oriente e di occidente.
Quello di piegare la Scrittura alle proprie fantasie è il sistema tipico di tutte le sette.
Caro giovane che hai 17, 20 o 25 anni, anche tu diventerai vecchio, ma allora io per ricordarti quanto ho detto sopra, non ci sarò più da molto tempo!
Invito i tdG a leggere le scritture di Deut 13: 1-3; 18: 21-22 (TNM) per riflettere seriamente su questo scritto.
Ma sembra che l’eccitazione di profetare sia più forte della preoccupazione di pensare all’ammonimento divino e al destino al quale è riservato il falso profeta e anche alla figuraccia, a fronte di falsi profetici sulla fine del mondo, al cospetto del pubblico informato: “Svegliatevi!”

Venaria Reale, 05 / 10 / 2003
ADRIANO BASTON
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:42. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com