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Le menzogne della Torre di Guardia, la pitonessa, che diffamano Dio

Ultimo Aggiornamento: 15/07/2014 14:07
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Si adempì con questo evento, alla Pentecoste, la promessa fatta da Gesù Cristo che avrebbe inviato al posto suo, dopo la dipartenza dai suoi discepoli, <<un altro Paraclito>> che li avrebbe assistiti; infatti dicendo un altro Paraclito intendeva parlare di sé come Paraclito ed è evidente questa lettura in 1 Giov. 2:1: <<Paraclito>> che è presso il Padre. Paraclito significa soccorritore, avvocato, difensore. Non entra nel pensiero dei tdG che una persona possa essere piena di Dio quando invece la Scrittura lo esprime chiaramente: <<Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?>> (ICor. 3:16). E’ evidente che il cristiano essendo <<tempio di Dio>>, la sua abitazione, la persona dello Spirito Santo non assume lo stesso significato che i tdG gli attribuiscono.
Nella Scrittura dove ricorre la parola prosopon i tdG traducono quasi sempre con il termine persona, ma il termine prosopon fondamentalmente significa <<viso>>, <<volto>>, <<faccia>>, significa anche <<maschera>> che gli attori del teatro dell’antica Grecia usavano indossare nelle rappresentazioni teatrali. Tra i vari significati vi è pure quello adoperato nei confronti delle cose inanimate e quello anche degli animali, <<il muso>>, oppure tra l’altro come detto sopra vi è pure il significato di <<presenza>>, <<cospetto>> e infine anche il significato di <<persona>>, ma che: <<Nel NT πρόσωπον significa persona soltanto in 2 Cor. 1,11>> (Grande Lessico del Nuovo Testamento, Kittel, vol. XI , colonne 406-434). E’ lo stesso Gesù a spiegarci, più di ogni altro che lo Spirito Santo, chiamandolo <<un altro>>, ci comunica che si tratta di una persona come lui: <<E io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro soccorritore che sia con voi per sempre>> (Giov. 14:16, TNM). Difatti, sulla scorta di quello che dice Gesù così si esprimono gli studiosi J. Mateos e J. Barreto: “Lo Spirito è una realtà dinamica e personale (egli, cfr 15,26; 16,8.13; un altro soccorritore 14,16; il soccorritore: 14,26; 15,26; 16,7), la cui attività si estende nel tempo. Non parla di sé, fa ricordare e comprendere quanto insegnato da Gesù … a insegnare è lo Spirito Santo, colui che separa dal mondo della tenebra-morte … né si può penetrare il messaggio di Gesù senza ascoltare lo Spirito: questi è il maestro della comunità … lo Spirito si distingue da Gesù in primo luogo perché è oggetto della sua richiesta e poi, perché è chiamato << un altro soccorritore>>” (Il Vangelo di Giovanni, Cittadella ed. 1982, pag 605).
I tdG sono legati all’idea antropomorfa di Dio, risultato di una lettura fondamentalista non solo della persona in Dio, ma anche dei termini <<cielo>> e <<luogo>> dove Dio, secondo il loro credo, dimora con le sue creature angeliche. Sono prigionieri della convinzione che Dio sia dotato di corpo con la differenza, rispetto alla creatura, perché spirituale, non è altro che la rappresentazione materiale di un idolo tra gli idoli contro la Scrittura che dice che <<Dio è spirito>> e lo Spirito non ha forma da poterlo descrivere. Che Dio sia dotato di corpo è una dottrina assolutamente estranea alle Scritture che i favolieri di Brooklyn con ostinazione e disinvoltura hanno fabbricato per convincere gli inesperti. Una dottrina che pur sapendo che Dio non è soggetto a nessuna descrizione come essere continuano a divulgare: <<No, Geova non vive nell’universo fisico che lui ha creato, proprio come un falegname non vive all’interno di un mobile che ha fabbricato … Se Geova non vive nei cieli fisici, che cos’è il cielo in cui dimora?>>. Si rispondono i favolieri coinvolgendo la Bibbia: <<La Bibbia descrive il cielo come un luogo dove ferve l’attività (si lavora molto, senza tregua! Ndr), abitato da centinaia di milioni di fedeli creature spirituali. (Daniele 7:9,10)>>. (TG 1-2-2010, pagg. 4-5). Così ora veniamo a sapere che i cieli non sono più i cieli fisici nei quali avevano creduto prima; ci si chiede a che cosa servono allora le parole di Salomone che <<i cieli dei cieli non ti possono contenere>>? L’idea che Dio abiti in un luogo fuori dal cielo fisico era già stato trattato in una precedente rivista: Svegliatevi del 8-3-2005, pag. 20, dove si affermava che Dio: << … Perciò risiede in un reame spirituale distinto dall’universo fisico … la Bibbia, quindi, insegna che la dimora di Dio è chiaramente distinta dall’universo fisico, ma nello stesso tempo ne parla come di un luogo definito … >>. Quindi concludono che Dio essendo una persona, come essere, è soggetto ad una dimensione dal momento che egli <<vive>> in un <<luogo definito>>. Dopo questa lettura i tdG ci vengono a raccontare che essi non leggono la Bibbia in senso fondamentalista, come è uso fare da parte di alcuni.
Perciò le loro descrizioni hanno tutto il carattere di racconti infantili, quando invece l’essenza di Dio è legata indissolubilmente al mistero che trascende le categorie umane le cui realtà appartengono alle cose finite. Sì, la stessa persona umana , al di là dell’aspetto fisico, non è del tutto leggibile, quindi come può essere possibile allora comprendere Dio, il creatore dell’uomo, come pretendono i tdG? Dov’è scritto poi che un credente nella Trinità e nel suo mistero non possa avere <<una relazione personale con Dio>> (come afferma la TG nell’intestazione)con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo? Ho parlato di questo problema con alcuni credenti e non mi risulta per nulla che il mistero trinitario impedisca loro una relazione personale con Dio. Alcuni di questi mi hanno risposto con le parole: <<Quanto alla nostra comunione, essa è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo>>(1Giov. 1:3). Altri con le parole: <<Se uno mi ama osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e verremo presso di lui e dimoreremo presso di lui>> (Giov. 14:23). Questo a onta dei tdG! Come si può constatare non è per niente vero che il credente non possa avere una relazione personale con il Dio trinitario: il negarlo significherebbe spargere il seme della menzogna allo scopo di sedurre gli inesperti per condurli all’interno della setta! Come è evidenziato dalle Scritture, non solo Dio può dimorare nel cristiano, ma in tutto e in ogni luogo, nelle quali esiste la misteriosa presenza del suo essere. Secondo la mentalità materialista del CD, a differenza di ciò che insegnava il fondatore della setta C. T. Russell che la dimora di Dio si trovasse nella stella Alcione delle Pleiadi, e che non molto tempo fa l’attuale CD pensasse che abitasse sul <<circolo della terra>>; dopo questi vari trasferimenti ci informa di nuovo lo sfratto di Geova e di tutti i suoi angeli inviandoli fuori dai cieli fisici in un altro cielo che non è fisico, per occupare, come inquilino, assieme ai suoi corpi angelici, un altro spazio parallelo all’universo fisico! E’ una bella favola raccontata ai bambini! Questo è il risultato di leggere la Bibbia in senso letterale! Questi cambiamenti, sui quali si rallegrano i tdG, non annullano il concetto che Dio occupi uno spazio.
I tdG negando la Trinità e la sua trascendenza e le altre dottrine cristiane come il Regno di Dio con Cristo nel mondo celeste, naturalmente altro rispetto al mondo governato dalle sue leggi fisiche, essi si pongono dalla parte degli apostati; in questo modo viene inviato al mittente il loro discorso che calza molto bene visti gli spropositi dottrinali che propagano: <<Gli apostati sono ‘mentalmente’malati e cercano di infettare altri con i loro insegnamenti subdoli>> (TG 17-7-2011, pag. 5). Essi trovano incomprensibile l’insegnamento della dottrina della Trinità che fu formalizzata nel IV secolo durante la crisi ariana dove si negava da parte di Ario e compagni la piena divinità del Figlio, la stessa del Padre che lo ha generato. Peraltro è da rilevare che la dottrina era già insegnata e creduta dai cristiani prima di Nicea, da Teofilo di Antiochia, da Tertulliano ed altri. Il Concilio del 325 servì a chiarire i termini e a ufficializzare la fede in essa messa in dubbio da Ario e oggi dai suoi epigoni, i tdG.

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