Nel marzo del 1992 consegnavo ai testimoni di Geova una lettera in cui mi dissociavo dal gruppo.
Naturalmente, in quelle 4 pagine spiegavo le ragioni della mia scelta. Una scelta molto sofferta ma consapevole, il risultato di ricerche, di studio e di prove raccolte.
Per quanto mi riguarda, non tornerei mai sui miei passi perchè in questi 21 anni ho apprezzato la libertà di vivere una vita sgombra da un sistema "fascista" religioso dove non è possibile fare contestazioni altrimenti vieni emarginato e messo alla porta. Non sento più la necessità di appartenere a qualche gruppo religioso o ad altre correnti di pensiero.
Il cammino spirituale di ogni persona è individuale e così deve rimanere.
Ci si può confrontare con altri nostri simili senza necessariamente difendere una "bandiera" di appartenenza.
Si diventa cittadini del mondo senza frontiere, senza ostacoli e senza voglia di mettersi in competizione per sostenere una "verità" che non può e non potrà essere assoluta, perchè la verità è solo una nostra interpretazione.
Fatta questa premessa, posso dire che ho avuto modo di conoscere, negli ultimi 8 anni, in questi spazi virtuali, centinaia (forse migliaia) di persone, di molteplici correnti di pensiero.
Ho conosciuto reduci dall’esperienza geovista.
Ho riscontrato, in questi anni, le varie reazioni che hanno avuto coloro che sono fuoriusciti dai tdG.
Sono nati una quantità enorme di forum e di gruppi su Facebook dove l’oggetto di discussione principale è la WTS.
Ci sono gruppi cattolici che vorrebbero guadagnare gli ex tdG, lo stesso vale per gli evangelici, lo stesso vale per gli atei.
Alcuni, da diversi anni, hanno intentato delle vere lotte contro la WTS con la speranza di riuscire almeno a scalfire questo colosso societario presente in tutto il mondo.
Ci sono gruppi virtuali che pur prendendo posizione per demolire l’ideologia dei tdG, nella mentalità e nel comportamento rivelano di non essere mai usciti dalla WTS. Hanno lo stesso modo “fascista” di gestire il loro gruppo, anzi con più regole e severità.
Poi, sono nati forum di tdG per poter controbattere le dichiarazioni e gli accanimenti di questi ex tdG. Uno di questi, inizia delle discussioni usando termini contro i suoi ex fratelli, come “imbecilli”, “pagliacci” e forme di ironia pesanti per dare forza alle loro confutazioni e per far capire a chi legge che loro sono i veri detentori della “verità”.
Poi, ci sono gli atei che credono nella loro corrente di pensiero come fosse una “verità assoluta”, per cui chi si dichiara credente è un idiota, un debole, un ignorante. Alcuni di questi continuano a citare trattati di altri atei per dare vigore alla loro posizione, o citano passi della Bibbia cercando ogni contraddizione.
Nessuno cambia opinione, tutti seguono le proprie determinazioni. Il vero dialogo è difficile perché, come succede nella vita reale, ci sono pregiudizi, rancori, pensieri da difendere ad ogni costo, prevaricazione.
Il numero delle persone competenti, in questi spazi, si conta sulla punta delle dita, mentre le persone che si reputano qualificate a trattare certi argomenti senza averne titolo culturale sono un esercito.
Forse le persone che si divertono di più, su internet, sono coloro che leggono tutti gli strafalcioni che vengono pubblicati e poi addosso con le battute.
Ma il motivo di questo mio scritto si basa su una riflessione di questi giorni.
Ho constatato che coloro che sono usciti dai tdG di propria volontà, facendo una scelta consapevole, difficilmente tornerebbero sui propri passi.
Invece molti di coloro che sono disassociati non hanno rifiutato la dottrina, ma sono stati vittima di qualche debolezza. In questo caso, proprio perché la loro fuoriuscita è stata solo frutto di un “incidente di percorso”, allora è possibile che ritornino sui propri passi.
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