Arriva dal tabacco, spesso sotto accusa per i problemi che il fumo causa alla salute, un nuovo farmaco contro l'Hiv: lo sostiene un progetto Pharma-Planta, partecipato da Cnr, Enea e Università di Verona, finalizzato a sviluppare la produzione di nuovi farmaci efficaci, sicuri ed economici su base vegetale.
Il tabacco si è rivelata la pianta ideale per sintetizzare efficacemente e a basso costo nuovi biofarmaci, capaci di contrastare virus come l’Hiv e sconfiggere gravi malattie. Pharma-Planta è un progetto del 6° Programma quadro, partito nel 2004 e finanziato dalla Commissione europea con 12 milioni di euro, che ha coinvolto 40 gruppi di ricerca appartenenti a 33 istituzioni di ricerca e industriali.
Grazie a piante geneticamente modificate di tabacco è stato prodotto e purificato un anticorpo umano che neutralizza ad ampio spettro molti isolati del virus HIV-1 e potrebbe presto diventare strategico per ridurre la diffusione del virus nei paesi più poveri e più colpiti.
I risultati di laboratorio sono stati sviluppati in una vera linea industriale e la quantità di farmaco prodotta è stata sufficiente per la sperimentazione clinica, che ha avuto inizio nel giugno 2011 presso l’Università del Surrey (Regno Unito). L’impianto realizzato per questo primo farmaco “verde” potrà essere utilizzato per produrre e purificare dalle piante altre proteine ricombinanti con effetti farmacologici.
«La missione principale di Pharma-Planta è stata quella di sviluppare metodologie innovative per la produzione di nuovi anticorpi e vaccini dalle piante - spiega Alessandro Vitale Dell’Ibba-Cnr - I farmaci sviluppati su base vegetale, rispetto a quelli prodotti per via biotecnologica in microorganismi o cellule animali, hanno costi di produzione notevolmente inferiori, e ci si aspetta che siano altrettanto efficaci e più sicuri».
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"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)