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La sconfessione del Messia celata nel libro della Sapienza

Ultimo Aggiornamento: 29/11/2011 20:39
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Perché gli ultimi 10 libri dell'Antico Testamento non sono gli ultimi libri dell'indice della Bibbia?

Visto che recentemente qui a tal proposito si e' parlato di favole....

La parola agli esperti che avranno voglia di intervenire.

Anche per rianimare un po' questo forum a me particolarmente caro e carico di bei ricordi.

Mi rieclisso.
Tanto non e' certo argomento di mia competenza.

Ciao
Claudio


Perché gli ultimi 10 libri dell' Antico Testamento non sono gli ultimi libri dell'indice della Bibbia?

Perché questi 10 libri - più vicini alla natività - sono stati retrocessi?

Tutti i testi biblici che vanno dal III secolo a.C. alla nascita di Cristo non profetizzano l' avvento del Messia. Per nascondere l' intollerabile assenza, questi libri sono stati retrocessi affinché il lettore non scorga il vuoto profetico nei testi biblici più vicini a Cristo. Il libro Sapienza, ultimo in ordine temporale, è stato indietreggiato di 19 posti.

E simile sorte è toccata agli altri nove libri.
Proprio nel libro della Sapienza è racchiusa la più eclatante sconfessione biblica. Questo testo è stato scritto nella stessa epoca in cui è nato e vissuto Cristo (Introduzione La Bibbia - Ed. San Paolo, 2009), ma l'autore sapienziale non sa nulla di Cristo.

L'angelo del Signore aveva già annunciato il concepimento verginale di Maria, la madre di Dio aveva già partorito il figlio di Dio, erano giunti persino i re magi, ma l'agiografo - sotto l'ispirazione divina - ignora l’evento messianico già iniziato, nonostante la sacrosanta dichiarazione: "Egli [dio] mi ha concesso la conoscenza infallibile delle cose" [Sapienza 7,17].

Ma c’è qualcosa di più clamoroso che custodisce il libro della Sapienza.

Innanzitutto, la datazione post Cristo del libro Sapienza non ha origini recenti. Già nel 400 san Girolamo attribuisce la Sapienza a Filone di Alessandria (20 a.C. - 50 d.C.). La stessa attribuzione la troviamo nel 1270 in san Bonaventura, dottore della Chiesa. Successivamente, l'esegesi fu costretta a licenziare Filone perché nel trattato De Providentia [2,107] egli dichiara di recarsi ripetutamente a Gerusalemme per pregare e offrire sacrifici. Era intollerabile Filone e Gesù nella stessa città e nello stesso periodo. Per scoprire le ragioni del licenziamento occorre leggere le preziose informazioni racchiuse nella ricerca di David T. Runia (Filone nella prima letteratura cristiana, 1993): 1) Filone a Gerusalemme 2) Filone conobbe Pietro 3) Filone si allontanò dai cristiani. [fonte] Dopodiché, l'ultimo libro dell'Antico Testamento fu traslocato tra il II e il I secolo a.C. da un ignoto autore.

Nel 1967 il biblista Giuseppe Scarpat (in "Rivista Biblica", 15, pp. 170-189) analizza e indica come data di composizione di Sapienza: dal 30 a.C. al 40 d.C. Da tutti i critici è considerata un'indagine "su solide basi" e "di alto profilo scientifico". Ma i libri canonici della Chiesa non ne parlano. Perché? L’anno "40 d.C." sta a significare che Cristo era già morto! Pertanto, il sacro autore sapienziale, oltre a non sapere nulla della nascita di Cristo, non riconosce la risurrezione di Cristo. In sostanza, il figlio di Dio era già venuto al mondo, aveva predicato ed era pure "risorto", ma Jahvè non lo considera affatto. E' la più clamorosa rivelazione biblica nascosta dentro la data del testo: l'Antico Testamento sbugiarda il Nuovo Testamento e sconfessa Cristo come Messia.

Nel 1974 la Bibbia CEI indica la data di stesura di Sapienza tra il 120-80 a.C. (Ed. UELCI - pag. 643).

Nel 1979 il biblista David Winston, nel saggio The Wisdom of Solomon (New York), indica come data finale di Sapienza il periodo dell'impero di Caligola (37-41 d.C.). La stessa data di Scarpat.

Nel 1988, nell'introduzione a Il libro della Sapienza di G. Ravasi (Ed. Dehoniane - pag. 26) salta agli occhi una frase sibillina: "Per una serie di ragioni interne, tuttavia, oggi gli studiosi sono sempre più convinti che ci si debba orientare verso una data precisa, il 30 a.C.". Quali sono queste “ragioni interne" alla Chiesa? La data della stesura di un testo può essere stabilita da ragioni di politica religiosa? In verità, nei salotti teologici si paventava il pericolo sulla datazione post-Cristo che avanzava dalla ricerca storica e filologica.

Nel 1989 il libro Sapienza (M. Conti - Edizioni San Paolo) cita tra le probabili date anche quella di G. Scarpat. Nella stessa introduzione riferisce che la maggioranza degli studiosi ritiene che Sapienza sia stato scritto tra l’80-30 a.C. A pochi anni di distanza la data della Bibbia CEI 1974 non è più attendibile e si sposta verso l’anno zero.

Nel 1992 la "Rivista di Filologia e di Istruzione Classica" analizza e accoglie il terminus ad quem indicato da G. Scarpat.

Nel 2002, nella Facoltà Teologica di Firenze si insegna che il libro Sapienza è stato redatto alle "soglie del 1° sec. d.C." [Prof. Luca Mazzinghi, ordinario di Sacra Scrittura]. Anche qui c’è una minuzia da sottolineare: non si dice "sul finire del 1° secolo a.C." ma "alle soglie del 1° secolo d.C.". Un parlare implicito per gli addetti ai lavori.

Alcuni anni dopo, nella stessa facoltà teologica: "la datazione è generalmente posta intorno all'era cristiana tra il 30 a.C. e il 37 d.C." [Prof. F. Belli, Introduzione alla sacra Scrittura e greco biblico].

Nel 2004 don G. Bellia e don A. Passaro [Facoltà teologica di Palermo] - nel Il Libro della Sapienza tradizione, redazione, teologia - si spingono ad abbracciare la tesi di J. J. Collins (1977): "Il libro poté essere stato scritto in un periodo compreso tra il 30 a.C. e il 70 d.C.". Ma l'analisi di Collins è forzata nelle conclusioni: prevede più autori per alcune varianti di stile e d'intonazione linguistica tra alcuni capitoli del testo. Per di più, la data del 70 d.C. è doppiamente funesta perché oltrepassa il Vangelo di Marco (50 d.C.) e tutte le epistole di San Paolo (dal 50 al 67 d.C.).

Nel 2008 la nuova Bibbia CEI indica una nuova data di Sapienza: tra il 50 e il 20 a.C. (Ed. UELCI). Vale a dire, mezzo secolo dopo rispetto alla precedente Bibbia CEI 1974 e completamente all'esterno del precedente arco temporale.

Nel 2009 c'è il colpo di scena. La Bibbia Ed. san Paolo (stesso testo CEI 2008), nell'introduzione al libro Sapienza, assegna questa data: "tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I d.C. A confermarlo ci sarebbero le allusioni alla situazione storica del tempo, gli influssi filosofici (...) e letterari greci". E' la tesi di G. Scarpat, pur senza menzionarlo per non rammentare la dannosa datazione: dal 30 a.C. al 40 d.C. La scelta è comunque categorica perché non riporta la data indicata nella Bibbia CEI 2008 (un anno prima), né quelle di altre fonti-ipotesi. Il criterio d'indagine - basato sulla correlazione storica, filologica e filosofica - è lo stesso usato da san Girolamo nel trarre la dipendenza tra Filone e Sapienza. Anche la deduzione è palese: Liber Sapientae, da libro di frontiera del Vecchio Testamento, è entrato nello spaziotempo del Nuovo Testamento. Con la conseguenza che l'unico vero punto di congiunzione tra AT e NT ne attesta la disgiunzione. Un effetto esplosivo generato dalla ricerca di onesti e zelanti studiosi.

Alcuni biblisti che hanno partecipato alla revisione della Nuova Bibbia CEI 2008 hanno "condiviso" le introduzioni e le note della Bibbia Edizioni San Paolo, 2009 (B. Maggioni, G. Ravasi, M. Tàbet,...). Due date con due implicazioni diverse negli stessi soggetti.

La logica conclusione

La Bibbia (Ed. San Paolo 2009) ha contribuito con la sua ufficialità a demolire la commedia dell'allestimento cristologico. Nell'incrocio simultaneo tra l'ultima "Parola di Dio" (Sapienza) e la venuta del “figlio di Dio” c’è la prova concreta che l'uno non conosce l'altro, né riconosce l'altro. A pochi chilometri di distanza - tra Gerusalemme e Alessandria d'Egitto - la divina Sapienza non sa che il Messia era disceso in terra e salito in cielo, mentre il Messia non sa che la Parola di Dio è all'oscuro della sua venuta.

Com’è possibile tutto questo? Com’è possibile che neppure lo Spirito Santo ne fosse a conoscenza?

In un solo colpo crolla l'intero castello esegetico costruito tra Cristo e JHWH. Un muro alto fino al cielo divide ora le due religioni.

Il destino ha voluto che l'apice della rivelazione biblica si chiamasse "Sapienza": l'infallibile conoscenza di Dio. Ecco cosa attesta l'ispirato autore: "Tutto ciò che è nascosto e ciò che è palese io lo so, poiché [Dio] mi ha istruito la sapienza, artefice di tutte le cose." [Sap 7,21]

Se Sapienza è sinonimo di verità, allora, chi ha mentito? Dio o Cristo? Oppure entrambi?

Il tempo ristabilisce la verità. Anche per quella "divina". Le lancette cronologiche della predizione messianica hanno varcato il dopo-Cristo. Il cristianesimo non ha più l'imprimatur del Dio a cui si rifà. Ma i maestri del pensiero biblico sono già pronti a stravolgere e deformare ciò che essi stessi hanno scoperchiato. Ciò nonostante, la datazione di Liber Sapientae piomberà come un macigno sul popolo dei devoti. Volente o nolente, sarà dolente. E lo dico davvero a malincuore.



Fonte: www.utopia.it - Alfredo Alì

www.homolaicus.com/at/libro-sapienza.htm





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
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Caro Claudio,
Sono lieto del tuo reminiscente interesse a questo forum.
Francamente non provo più nessun interesse su argomenti religiosi miscelati in questo modo.
E' talmente pieno di sciocchezze il pezzo da te riportato che non merita risposta. E' privo di contenuto e di significato scientifico.
Il libro della Sapienza è un libro deuterocanonico o per meglio dire apocrifo (non ispirato). La cosa sconcertante sono la sequenza delle domande formulate senza nessun rigore scientifico ma solo per condannare non si sa cosa. Il pensiero logico è lontano da questo scritto che di solenne ha solo il cumulo di fesserie che vengono affermate.
Dobbiamo renderci conto che il mondo non è fatto di religioni o di ateismo,ma di uomini.

Ciao
Pino




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Re:
parliamonepino, 28/11/2011 20.37:

Caro Claudio,
Sono lieto del tuo reminiscente interesse a questo forum.
Francamente non provo più nessun interesse su argomenti religiosi miscelati in questo modo.
E' talmente pieno di sciocchezze il pezzo da te riportato che non merita risposta. E' privo di contenuto e di significato scientifico.
Il libro della Sapienza è un libro deuterocanonico o per meglio dire apocrifo (non ispirato). La cosa sconcertante sono la sequenza delle domande formulate senza nessun rigore scientifico ma solo per condannare non si sa cosa. Il pensiero logico è lontano da questo scritto che di solenne ha solo il cumulo di fesserie che vengono affermate.
Dobbiamo renderci conto che il mondo non è fatto di religioni o di ateismo,ma di uomini.

Ciao
Pino




Caro Pino,
temo di essere stato frainteso.

Eppure l' ho anticipato ("Visto che recentemente qui a tal proposito si e' parlato di favole....") che dal mio punto di vista si parla di favole.

Per spiegarmi meglio, se saltasse fuori uno scritto autografo di Cappuccetto Rosso dove confessa che la nonna l' ha accoppata lei e non il lupo, per me non cambierebbe niente.

Non dimostrerebbe che non e' una favola.

Abbraccioni
Claudio





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Re: Re:
Claudio Cava, 29/11/2011 07.05:



Caro Pino,
temo di essere stato frainteso.

Eppure l' ho anticipato ("Visto che recentemente qui a tal proposito si e' parlato di favole....") che dal mio punto di vista si parla di favole.

Per spiegarmi meglio, se saltasse fuori uno scritto autografo di Cappuccetto Rosso dove confessa che la nonna l' ha accoppata lei e non il lupo, per me non cambierebbe niente.

Non dimostrerebbe che non e' una favola.

Abbraccioni
Claudio



Ognuno è libero di credere alle "favole" che vuole, o di illudersi nel farsi dei sogni che lo rendono più sereno.
Non sono più interessato a confrontarmi su temi religiosi o di qualche corrente di pensiero, a meno che ci si basi su considerazioni formulate con rigore logico e scientifico, che in qualche modo dimostrino qualcosa, altrimenti si tratta solo di polemiche e di posizioni prese per scelta personale.
Caro Claudio, sei un uomo intelligente e puoi scegliere di dire la tua su qualsiasi cosa, ma è fondamentale che parta da tue riflessioni personali e non da quello che dicono improvvisati "studiosi".
La vera cultura e preparazione intellettuale sono patrimonio di pochi e non è certo questa la sede per affrontare argomenti complessi che richiedono prove, testi e documenti.
Un abbraccio
Pino

P.s. Cappuccetto Rosso deve ringraziare che al suo tempo non c'erano telecamere, telefonini e tutte le risorse scientifiche che ci sono oggi. Chissà!!! [SM=g27993] [SM=x1061946]







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Re: Re: Re:
parliamonepino, 29/11/2011 08.48]



Caro Claudio, sei un uomo intelligente e puoi scegliere di dire la tua su qualsiasi cosa, ma è fondamentale che parta da tue riflessioni personali e non da quello che dicono improvvisati "studiosi".


Ma infatti, caro Pino, gli inculcati non siamo certo noi liberi pensatori.



P.s. Cappuccetto Rosso deve ringraziare che al suo tempo non c'erano telecamere, telefonini e tutte le risorse scientifiche che ci sono oggi. Chissà!!! [SM=g27993] [SM=x1061946]


Parole sante (e lo dice un ateo).

[SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909]

Ciao
Claudio





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Comunque, tornando a bomba, credo che il punto cruciale di quell' articolo siano le date che riporta, e solo quelle.

Se sono giuste (io sinceramente non lo so) il discorso cambia.

Ciao
Claudio





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Re:
Claudio Cava, 29/11/2011 20.16:


Comunque, tornando a bomba, credo che il punto cruciale di quell' articolo siano le date che riporta, e solo quelle.

Se sono giuste (io sinceramente non lo so) il discorso cambia.

Ciao
Claudio



Non mi pronuncio anche se credo non siano corrette le date.

Dovrei chiedere all'amico Adriano che è uno studioso tra i più attendibili che conosco, possiede una libreria immensa. Poi, ti saprò dire.

Ad ogni modo, non sono certo questi scritti che rivelano qualcosa. In circolazione ci sono testi che trattano di teologia storica che possono soddisfare la curiosità di chi vuole conoscere veramente le cronologie. Invece, temo, che certi scritti siano solo un pretesto per screditare certe credenze.

Penso, mia opinione, che ci sono molti disturbati nello spirito che continuano ad inseguire questi discorsi pensando di capirci qualcosa. Continuano a leggere senza capire nulla o capendo solo quello che nella loro testa sono convinzioni radicate, mai analizzate con consapevolezza. Questo tipo di ignoranza è invincibile.

Ciao
Pino


[Modificato da parliamonepino 29/11/2011 20:40]



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