00 27/04/2011 22:53
Uomini, donne e bambini bruciati vivi perché di religione cristiana. Sono anni ormai che in Costa d’Avorio si parla di emergenza umanitaria. In rete, da poche ore, c’è un video agghiacciante che mostra degli uomini mentre bastonano delle persone di fede cristiana e le scaraventano su un rogo fatto di sterpaglie e fogliame secco. La crudeltà delle immagini è spaventosa, nessuna pietà per chi cerca di sottrarsi disperatamente alle fiamme. Le forze dell’Onu denunciano che in varie località del paese si scoprono fosse comuni con corpi orrendamente mutilati o carbonizzati. Si parla di migliaia di cadaveri in pochi mesi. E’ da molto tempo – ha affermato il Papa - che il suo pensiero si rivolge alle popolazioni della Costa d'Avorio, “afflitte da dolorose lotte interne e da gravi tensioni religiose, sociali e politiche”. Esprime la sua vicinanza a quanti hanno perso i propri cari e “soffrono a causa della violenza”. Lancia quindi “un pressante appello affinché si intraprenda il più presto possibile un processo di dialogo costruttivo per il bene comune”.
Esiste uno schema di violenza inaudito, Secondo l'agenzia di Caritas Internationalis, infatti, almeno un migliaio di cristiani sono stati uccisi all'alba del 20 aprile. Quasi tutti in un quartiere di Duékoué, ad ovest della Costa d'Avorio. La violenza ha spinto più di 150 mila ivoriani a cercare rifugio nei paesi vicini. La Costa d’Avorio d’oggi, è un caso emblematico che aggrava la disperazione di tutti quelli che credono che non ci sia più niente da fare per l’Africa. Le comunità internazionali tergiversano su questi omicidi immondi documentati dall’Onu. Gli ivoriani cristiani sono abbandonati al loro destino. L’emergenza non aspetta. Domani sarà troppo tardi.

Pino

ArticoloTre.com

[Modificato da parliamonepino 27/04/2011 22:55]



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