00 31/03/2011 07:49

Uccisa a frustate a quattordici anni,
processo ai medici "pagati dall'imam"

Hena, accusata di adulterio
dopo le violenze di un cugino
era stata condannata a morte
per una colpa mai commessa.

Saranno processati i quattro medici bengalesi che, nell’autopsia stillata subito dopo la morte di Hena Begum, avevano escluso che sulla ragazzina di quattordici anni ci fossero segni di violenza. Un tentativo- secondo le autorità che stanno indagando sulla vicenda- di insabbiare il caso. L’adolescente, morta a fine gennaio per emorragia dopo aver ricevuto quasi 200 colpi di frusta, era accusata ingiustamente di aver avuto una storia extra-matrimoniale con un suo cugino sposato, Mahbub Khan, che in realtà l’ha violentata. Oggi la svolta, che porta in primo piano una storia niente affatto isolata.

Hena è stata giudicata da un “tribunale” locale di un villaggio e condannata alla pena – illegale, secondo le leggi dello Stato – della fustigazione, in base alla Shari’a, la legge islamica, per una colpa che non aveva commesso.

Ma in Bangladesh le storie come quella di Hena, dicono fonti citate da Asia News, sono all’ordine del giorno: «E’ un caso molto diffuso negli ambienti rurali e nelle fasce più povere della società». La notizia, pubblicata il mese scorso da un giornale locale, ha provocato un’ondata di indignazione verso i responsabili locali della polizia; è stata ordinata una riesumazione del corpo, e un esame medico nella capitale.




Hena Begum, lapidata a quattordici anni in Bangladesh


FONTE



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