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Una pessima figura di Delemme

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    00 02/04/2011 21:30
    Re:
    Polymetis, 01/04/2011 19.40:



    “Ha diritto chi informato o autodidatta o ignorante ad esporre le sue opinioni su determinati argomenti? “



    Ogni ignorante può esporre quel che vuole a suo rischio e pericolo, è suo diritto, esattamente come chi ha studiato ha il diritto di rinfacciargli che non ha capito niente.




    Questa tua frase suona più come un’intimidazione che come risposta, ma evito di dirti dove te la puoi mettere. Figuriamoci quelli che sono i tuoi ipotetici diritti (dall’alto delle tue lauree che valgono sempre meno) nel rinfacciare il non hai capito niente, sostituendolo ora ad arte dal tuo mal costume di dar direttamente dell’ignorante al tuo interlocutore.


    Nonostante i casi, rischieresti ugualmente una sana e buona dose virtuale di calci nel culo.

    Polymetis, 01/04/2011 19.40:


    Comunque, la libertà di opinione dev’essere espressa nei limiti consentiti dalla legge, cioè senza volgarità,



    Volgarità ? “Berlusconi” avrebbe detto: questione di interpretazione.
    Difatti 2 giudici di cassazione, sul “vaffanculo” si sono espressi con sentenze diametralmente opposte.


    Polymetis, 01/04/2011 19.40:


    e senza incitamento all’odio. Se ad esempio dici “i negri sono inferiori e vanno ghettizzati”, ti mettono in galera per incitamento all’odio razziale, perché la libertà di parola non c’entra più, in quanto ciò che dici istiga a danneggiare altre persone, e dunque a ledere la libertà di terzi.



    Concordo.

    Polymetis, 01/04/2011 19.40:



    “Ti faccio osservare che qui sei in un forum e non presso l'organizzazione mondiale della sanità, ne tantomeno nell’Ordine degli psicologi italiani “



    E infatti, a differenza di quello che succedere in quelle istituzioni, circolano opinioni frutto di pregiudizio ed ignoranza.



    Prof. polymetis
    Vorresti far intendere che i pareri contrari “ai tuoi” sono tutti frutto di pregiudizio e ignoranza?

    Polymetis, 01/04/2011 19.40:



    L'età piu alta?
    tra cui il nostro?
    E' un parere supportato da laurea? “


    No, è banalmente così. L’età del consenso in Italia è più alta che in Spagna (dove è 13 anni), infatti in Italia è 14. Il codice penale non è un’opinione.



    Bell’esempio quello della Spagna:




    Polymetis, 01/04/2011 19.40:



    “Grazie alla tua chiesa le lesbiche
    non se la passano certamente meglio.
    Ma diciamo pure la donna in generale. “


    La Chiesa non ha mai detto una parola sui gay o sulle lesbiche.
    Ancora non sai distinguere il clero dalla Chiesa? Ancora non hai capito in che tipologia di documenti sia trovabile il parere della Chiesa?


    La disamina “inculcatata” che fai sulla chiesa, evita anche i processi alle massime cariche quali il papa stesso per aver coperto i preti pedofili.


    Polymetis, 01/04/2011 19.40:


    Se invece con Chiesa intendi, come fa il popolo, il clero, allora posso concedere che esista una parte del clero omofoba.



    Puoi concedere ? Bene.
    Innanzi tutto, dovresti spiegare una volta per tutte cosa significa la parola omofobo.
    In secondo luogo dovresti spiegare dettagliatamente quali sono le tue personali pretese.
    In ultimo visto che ripeti incessantemente la parola omofobo, dovresti spiegare se la tua/vostra, è o no è una forma di discriminazione.

    Polymetis, 01/04/2011 19.40:



    “Ovviamente, viene da chiedersi che cosa interessi a noi, nel XXI secolo, di uno strumento di consultazione che fa semplicemente la storia delle idee psicanalitiche di inizio XX secolo. Sarebbe come discutere di fisica mettendosi a citare le opere di Enrico Fermi, il quale per quando sia stato geniale è nella tomba da decenni e non può essere aggiornato.



    Citare la mia frase non serve a nulla sulla tua bocca,


    Tu che hai ancora la bocca di latte o forse d’altro, usi la bocca anche per discutere in internet?

    Polymetis, 01/04/2011 19.40:


    perché vedi, solo chi è a conoscenza della storia della psicanalisi sa quando citare Freud e quando non citarlo, a seconda che le sue idee su un particolare argomento siano state superate o meno. Sicché, ancora una volta, solo io possono citare Freud, perché conoscendo la psicanalisi di oggi e d’allora (sono allievo di U. Galimberti), possa sapere in cosa la psicanalisi della scuola viennese è superata ed in cosa non lo è.



    Solo tu puoi citare Freud ?
    Non fai mica confusione fra imprinting e imprimatur.

    Polymetis, 01/04/2011 19.40:



    Chi discrimina chi?

    E ora che hai generalizzato ,
    possiamo a questo punto asserire
    che il Vaticano è uno stato non democratico in mano al fondamentalismo islamico”



    Non hai capito nulla. Innanzitutto perché il Vaticano è uno stato osservatore che non ha diritto di voto, e dunque non ha affatto votato contro questa risoluzione. E’ vero che l’osservatore del Vaticano s’è opposto alla risoluzione suddetta, ma non per argomenti che abbiano a che fare con quello che stiamo discutendo, cioè se sia un paese civile quello che nega il diritto alle coppie gay di esistere. Il magistero infatti s’è già da tempo espresso, nel suo magistero, contro la violenza che i gay devono subire nei paesi islamici (par. Iv della Cura pastorale per le persone omosessuali), se dunque il documento si fosse limitato a dire che occorre condannare la violenza verso i gay, il Vaticano l’avrebbe appoggiato caldamente. Ma il testo approvato va molto oltre, ed incita gli stati ad abolire ogni discriminazione, e dunque anche in fatto di materia matrimoniale, ed è per questo che il Vaticano s’è opposto.
    Resta comunque stabilito che, per quanto concerne il diritto di un gay a non essere insultato o perseguito, cose che invece tu sembri non riconoscere, c’è pieno riconoscimento e allineamento dello Stato del Vaticano cogli altri stati. Il problema per il Vaticano è se oltre al diritto di esistere si concede quello al matrimonio.



    Ho la vaga sensazione che estrapoli dal “tuo” magistero solo il lato che vi accomuna e nel contempo rinfacci al singolo (interlocutore) quel che sono “quasi” le stesse identiche critiche che il magistero stesso afferma. Infatti nega anche il matrimonio.

    Polymetis, 01/04/2011 19.40:


    Quale sia stato il parere del Vaticano su questa risoluzione è comunque irrilevante, quel che conta è quanto volevo asserire rispondendo alla tua domanda circa il fatto se siano civili i paesi in cui si nega ai gay il diritto di far coppia, e la risposta è no, perché come questa risoluzione ONU afferma ai massimi livelli i diritti delle coppie gay sono a tutti gli effetti diritti umani.


    Prendo nota.

    Polymetis afferma:
    1-Il parere del vaticano è irrilevante.
    2-tutti i paesi che negano il diritto a far sesso fra un uomo con un altro uomo, o fra una donna con un'altra donna, Sono incivili.

    Polymetis, 01/04/2011 19.40:



    “Sempre la solita tiritera, sei ripetitivo.

    p.s.
    nell'articolo dello psichiatra non c'è scritto "la maggior parte"
    come tu hai voluto far intendere, ma:

    tutti i sacerdoti che ho trattato che sono coinvolti sessualmente con minori erano stati protagonisti in precedenza in relazioni omosessuali adult “


    E io t’ho già risposto che questo è irrilevante. Sia perché il parere di un singolo psichiatra è irrilevante per fare una statistica (e non perché lo psichiata non sia competente, ma perché un singolo terapeuta nella vita può incontrare un numero limitato di pazienti, e dunque non fa statistica), sia perché affrontava dei soggetti particolari (dei preti), sia perché non c’è alcuna reversibilità nelle implicazioni logiche. O forse non hai ancora capito la differenza tra “tutti i daltonici sono maschi” e “tutti i maschi sono daltonici”?
    Dire che, per ipotesi, la pedofilia può insorgere solo nei gay, così come solo nei maschi può insorgere il daltonismo, non implica che la maggioranza dei gay sia pedofila o che la maggioranza dei maschi sia daltonica.




    Prendo nota.

    Polymetis afferma:
    1-Il parere di un singolo psichiatra è irrilevante. Per fare una statistica

    2- qui non stiamo parlando ne di daltonici ne di daltonismo.

    3- semmai si vuol entrar nello specifico, m si spieghi la differenza

    fra:
    ego sintonico
    ed
    ego distonico

    Polymetis, 01/04/2011 19.40:



    “Le prove? ma non eri tu che insegnavi al cava che chi nega deve dimostrare? “


    Temo di avergli insegnato il contrario, la massima latina infatti dice : sapiens nihil adfirmatu quod non probat, e Ockahm avrebbe aggiunto “entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem”. Sicché è chi postula degli enti, in questo caso un gruppo ideologico, che deve corroborare con prove od indizi la loro esistenza, e non chi li nega.



    Da lui ti sei beccato un: sei un fanfarone.
    freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9662983&p=2
    Io aggiungo qui, che sei un bugiardo.

    Ora mi dirai che lui ha affermato che dio non esiste.
    Evita di farlo se non vuoi usar le lauree come carta igienica.




    Polymetis, 01/04/2011 19.40:



    “Autodeterminazione degli individui? in questo Vs caso qual è l'elemento scatenante per autodeterminarsi...l'amore, la libertà sessuale?”



    Entrambi. Non vedo come possano escludersi.


    Cicciolina lo ha fatto con un cavallo.
    Zapatero ha legiferato sui primati.


    Con questa libertà sessuale travestita da amore,
    da qui all’approvazione della pedofilia il passo è breve.

    Tuttavia più che libertà sessuale io personalmente lo definirei libertinaggio,approvato in quei paesi che polymetis ritiene civili,
    dove si liberalizza:

    sesso, alcool, droghe, matrimoni e affidamenti ai gay.

    Fortunatamente e mi auguro che le notizie raccapriccianti che escono fuori dai media, riferite a determinati ambienti e lobby, riusciranno a illuminar qualche nostro politico (con un minimo di materia grigia), a non sposare questo business negativo sotto tutti gli aspetti

    P.s.
    Se mi è consentito riporterò varie notizie a supporto di quanto ho scritto e sulle quali si basa questa mia opinione personale a difesa dei reali diritti umani.

    Adesso però, sono necessarie alcune domande:

    1-Un ragazzo/a di 14 anni (età del consenso in Italia) che fa sesso (per il momento con coetanei dello stesso sesso) -qui è di questo che parliamo, o no poly ?-

    Come crescerà, che adulto/a sarà, che mentalità avrà ?

    2- E’ vero o no che molti gay si infatuano per un etero e/o viceversa?

    3- il gay può condizionare un etero a farlo diventare gay?

    Polymetis, 01/04/2011 19.40:



    “Hanno qualche interesse comune?
    L’otterranno? “


    Se ho saltato le domande, è perché ho inficiato le premesse di quelle domande. Tu mi chiedi se c’erano dei pedofili al gay pride, e che cosa vogliono ottenere, ed io ti ho risposto che la percentuale di pedofili al gay pride è la stessa che troveresti in un gruppo qualsiasi di eterosessuali presi a caso per strada.
    Il gay pride non sfila per ottenere il riconoscimento dei diritti di alcun pedofilo, quindi, che ci siano per ipotesi dei pedofili nella sfilata, è irrilevante.


    Prendo nota.

    Polymetis evadendo per la seconda volta le domande postogli, afferma:

    che ci siano per ipotesi dei pedofili nella sfilata, è irrilevante.

    Polymetis, 01/04/2011 19.40:



    “Di lesa maesta,
    o cos'altro ancora?



    Non è la lesa maestà, è la lesa umanità. Ogni persona ha diritto al rispetto e a non essere insultato non perché re, ma perché essere umano.


    Bisogna prima saper discernere l’insulto nel contesto della frase e di tutta la discussione,
    ma certo non sei tu quel che ha il potere di condannarlo come tale.

    Anche dare dell’ignorante per me è un insulto.

    Polymetis, 01/04/2011 19.40:




    Molti gay si riconosconi tali perchè abusati in tenera età (imprinting)?



    Molti? La domanda è posta male. E’ vero che ci sono alcuni gay che in età pre-puberale non stati abusati,



    Forse volevi dire:

    Molti? La domanda è posta male. E’ vero che ci sono alcuni gay che in età pre-puberale SONO stati abusati,


    Polymetis, 01/04/2011 19.40:


    ma non c’è alcuna evidenza che questo abbia prodotto la loro omosessualità, stante il fatto che gli abusati sessualmente in età adulta divengono indifferentemente etero od omosessuali, e dunque non è l’abuso sessuale che può dirsi causa di omosessualità.
    Questo ovviamente non toglie il fatto che una persona possa ritenere che, nel suo personale e singolo caso, la propria omosessualità sia stata causata da un abuso, ma non è detto che tale persona sia in grado di analizzare correttamente le cause del proprio orientamento sessuale.


    Chissà se mai verremo a capo per risalire alle cause di questo (Mi permetto di chiamarlo comportamento) visto che gay non si nasce ma si diventa.
    Polymetis, 01/04/2011 19.40:


    Ed inoltre, il fatto che l’omosessualità di tale persona sia stata ex hypothesi causata da un abuso nell’infanzia, non toglie che se anche questa causa fosse verificata essa non può essere usata per spiegare la gran parte dei delle tendenze omosessuali di questo pianeta, cioè le tendenze omosessuali della gran parte dei gay, nessuno dei quali è stato abusato da giovane.



    Infatti, essere gay è una scoperta
  • ®@ffstef@n
    00 02/04/2011 21:41
    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
    Kalos52, 01/04/2011 22.04:






    In questo mondo esistono solo due tragedie. La prima consiste nel non ottenere quello che si desidera, l'altra sta nell'ottenerlo.
    La seconda e' di gran lunga la peggiore: e' una vera tragedia!



    E' in parte il principio espresso nel "sabato del villaggio": la vera felicità si assapora nel percorso e non col raggiungimento di un sogno.
    La vita è concretezza e non fantasia.
    Comunque, sempre per non essere banali, a prescindere dalla citazione ad effetto, la conclusione non è così scontata ma soggettiva




    Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno; insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.


    Kalos52, 01/04/2011 22.04:




    Essere o non essere, non è una questione da compromesso.
    O sei, oppure non sei.


    "Cogito ergo sum", dicevano i latini.

    Per "Essere" o esistere occorre usare logica e ragione, altrimenti ci si limita a vegetare.






    Ognuno è come "il cielo" lo ha fatto, e qualche volta molto peggio
  • ®@ffstef@n
    00 02/04/2011 22:44
    Re:
    Kalos52, 02/04/2011 16.07:



    Normale quindi se anche io perdo la pazienza e prendo posizione contro "le relazioni fra persone dello stesso sesso (molti dei quali oggi pedofili)" pronti a rimarcar diritti e pretese.




    Questa affermazione contiene un errore di fondo: è già stato più volte rimarcato in questa discussione che omosessualità e pedofilia non hanno alcun nesso, tant'è che la stragrande maggioranza dei pedofili risultano essere "normali" padri di famiglia, con mogli e figli ed è ampiamente noto che molti pedofili sono "normalissimi" parenti delle vittime (nonni, zii, ecc.) insospettabili proprio perchè conducono una classicissima vita sessuale etero.

    inoltre, vittime di pedofili non sono solo bambini (come l'affermazione fa sottintendere) ma anche, in maggioranza, bambine e quindi non si vede alcun collegamento tra pedofilia e l'omosessualità.




    Continuare quindi ad associare la pedofilia, che è un reato ripugnante con la scelta omosessuale di adulti consenzienti è non solo fuori contesto ma anche scorretto.

    kalos





    Ci sono si o no dei casi di omosessuali e/o lesbiche che pur ritenendosi tali son poi stati condannati per pedofilia ?

    Hanno necessità i "gay" di far abbassare -se non abolire- l'età del consenso?

    Avevano necessità di associarsi col NAMBLA?

    Infine spiegami un pò

    come stabilisci iin caso di violenza di una quattordicenne da parte di suoi coetanei se la "stuprata era consenziente o meno ?

    Li leggi vero i fatti di cronaca

    tutti buonisti vero

    ma di chi è la vera colpa?
  • ®@ffstef@n
    00 02/04/2011 23:04
    X kalos,


    Se hai tempo scaricati questa pagina in formato pdf de Il Giornale
    (basta cliccare sull'immagine)

    ma attenzione, leggiti l'articolo di Luca Doninelli,

    poi con calma vorrei sapere la tua opinione.


    www.ilgiornale.it/edizione_pdf/187/07-08-2008/14/page=83876-pdf_...


    [Modificato da ®@ffstef@n 02/04/2011 23:11]
  • Kalos52
    00 03/04/2011 14:33
    Re: Re:
    ®@ffstef@n, 02/04/2011 22.44:




    Ci sono si o no dei casi di omosessuali e/o lesbiche che pur ritenendosi tali son poi stati condannati per pedofilia ?



    Se omosessuali o lesbiche sono stati condannati per pedofilia ciò è avvenuto esclusivamente perchè alcuni si sono macchiati di tale reato, non certo per l'appartenenza ad una "denominazione di classe".


    Hanno necessità i "gay" di far abbassare -se non abolire- l'età del consenso?


    Non posso risponderti per scelte di altri.


    Avevano necessità di associarsi col NAMBLA?

    Anche a questa domanda non posso risponderti per conto di altri.



    Infine spiegami un pò

    come stabilisci iin caso di violenza di una quattordicenne da parte di suoi coetanei se la "stuprata era consenziente o meno ?



    Lo stupro presuppone l'assenza di consenso, anche in caso di adulti. Hai visto il Film "The Guilty" (Il colpevole)?
    Stabilire se c'era consenso o no è compito degli inquirenti.


    Li leggi vero i fatti di cronaca

    tutti buonisti vero

    ma di chi è la vera colpa?




    La colpa è sempre dell'autore del reato.
    La responsabilità è anche di alcune istituzioni, dell'ambiente, della società.


    Ti ripeto, non c'è nesso tra omosessualità con pedofilia e stupro. la stragrande maggioranza di stupratori e pedofili non sono omosessuali ma comunissimi etero.

    [Modificato da Kalos52 03/04/2011 14:35]
  • Kalos52
    00 03/04/2011 14:48
    Re:
    ®@ffstef@n, 02/04/2011 23.04:

    X kalos,


    Se hai tempo scaricati questa pagina in formato pdf de Il Giornale
    (basta cliccare sull'immagine)

    ma attenzione, leggiti l'articolo di Luca Doninelli,

    poi con calma vorrei sapere la tua opinione.


    www.ilgiornale.it/edizione_pdf/187/07-08-2008/14/page=83876-pdf_...










    Luca Doninelli, noto scrittore e giornalista scrive e racconta, esattamente come migliaia di altri suoi colleghi, la sua personale esperienza e raccolta di altrui ricerche e considerazioni. Ognuno è libero quindi di leggere i suoi articoli e quelli di altri giornalisti e poi trarre le somme, perchè i loro scritti, certamente aprrezzabili , non sono però incontestabili dogmi.


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    00 03/04/2011 15:08


    “Questa tua frase suona più come un’intimidazione che come risposta”


    E’ una risposta. Chiedevi se ognuno può dire quel che vuole, e io ho risposto: “Ogni ignorante può esporre quel che vuole”.


    “Figuriamoci quelli che sono i tuoi ipotetici diritti (dall’alto delle tue lauree che valgono sempre meno) nel rinfacciare il non hai capito niente”



    Il diritto di pontificare in fatto di psicologia me lo dà il mio libretto universitario e gli esami che ho dato, non c’è nulla di ipoetico.


    “Volgarità ? “Berlusconi” avrebbe detto: questione di interpretazione.
    Difatti 2 giudici di cassazione, sul “vaffanculo” si sono espressi con sentenze diametralmente opposte. “



    Non vedo come una divergenza di opinione ipotetica sulla natura del termine “vaffanculo” possa inficiare l’univocità di interpretazioni giuridiche che invece c’è sulla parola “frocio”. O forse qualche sentenza dice il contrario?

    “Prof. polymetis
    Vorresti far intendere che i pareri contrari “ai tuoi” sono tutti frutto di pregiudizio e ignoranza? “



    Non sono i miei, sono quelli dell’Organizzazione mondiale della sanità. E poi non parlo di parere in generale, ma dei miei pareri su questo specifico argomento.


    “Bell’esempio quello della Spagna: “



    Ma in Spagna lo scimmie non si sposano… Quel cartellone è una deliberata denigrazione del governo zapatero che, assai esplicitamente, associa i gay alle scimmie, come a dire che se due gay possono sposarsi allora il prossimo passo è legalizzare il matrimonio tra gli animali… Non c’è che dire, un cartellone veramente illuminante.
    Zapatero comunque in materia di scimmie ha deciso di concedere alcuni diritti ai grandi primati, cioè le scimmie più simili all’uomo e che dunque hanno una coscienza di sé più evoluta: anche questa posizione è sacrosanta.


    “La disamina “inculcatata” che fai sulla chiesa, evita anche i processi alle massime cariche quali il papa stesso per aver coperto i preti pedofili.




    Purtroppo per te è una bufula internettiana che il papa sia stato incriminato per abusi sessuali e sia stato salvato solo all’immunità diplomatica. www.cesnur.org/2007/mi_buf.htm
    E comunque quel che sto dicendo, cioè che la Chiesa non è il papa, non ha nulla a che fare con la questione giuridica in oggetto.


    “Puoi concedere ? Bene.
    Innanzi tutto, dovresti spiegare una volta per tutte cosa significa la parola omofobo. “


    Hai un dizionario?

    “In secondo luogo dovresti spiegare dettagliatamente quali sono le tue personali pretese.”



    Nessuna che lo stato italiano non conceda già. E tra le cose che lo stato italiano già concede c’è quella di non essere insultati con termini di registro linguistico volgare.


    In ultimo visto che ripeti incessantemente la parola omofobo, dovresti spiegare se la tua/vostra, è o no è una forma di discriminazione.”



    Discriminazione verso chi? Verso l’ignoranza? Allora è ovvio che sia così. La scuola ad esempio discrimina forse i razzisti perché spiega che le idee naziste sono idiote? Certo che li discrimina, e fa bene a farlo. La scuola deve prendere posizione su alcune questioni ormai assodate e che fanno parte dei diritti umani.


    “Tu che hai ancora la bocca di latte o forse d’altro, usi la bocca anche per discutere in internet? “



    Uso la bocca per correggere l’errore.


    Solo tu puoi citare Freud ?



    Può citarlo chiunque l’abbia studiato nelle sedi appropriate. Sono persuaso che tu non abbia mai letto una sola opera di Freud, e tu non abbia mai studiato psicologia all’università. E allora, che cavolo vuoi saperne?


    “Non fai mica confusione fra imprinting e imprimatur.



    Faccio distinzione tra istruzione ed ignoranza.


    “Ho la vaga sensazione che estrapoli dal “tuo” magistero solo il lato che vi accomuna”



    No, estrapolo solo quello che è infallibile, perché il magistero cattolico ha diversi gradi di infallibilità a seconda del tipo di documento in cui si trovi (ma occorre conoscere il diritto canonico per saperlo).


    “nel contempo rinfacci al singolo (interlocutore) quel che sono “quasi” le stesse identiche critiche che il magistero stesso afferma. “



    Il magistero cattolico, sia quello fallibile sia quello infallibile, non usa mai i toni che tu ti sei permesso di usare.


    “Infatti nega anche il matrimonio. “



    E chi ha mai parlato di matrimonio gay? Non ho mai detto la mia opinione al riguardo.


    “Polymetis afferma:
    1-Il parere del vaticano è irrilevante. “



    Polymetis afferma: il parere del Vaticano riguardo quel documento è irrilevante perché il Vaticano è contrario solo ad alcune parti di quel documento, e non alla parte sul rispetto dei gay.


    “tutti i paesi che negano il diritto a far sesso fra un uomo con un altro uomo, o fra una donna con un'altra donna, Sono incivili.



    Esattamente.


    2- qui non stiamo parlando ne di daltonici ne di daltonismo. “



    L’esempio serviva a far capire, al pari di mille altri che si potevano fare, perché la tua deduzione partendo da quelle premesse fosse logicamente insostenibile. Da “tutti i pedofili sono gay” non si può dedurre “tutti i gay sono pedofili” più di quando da “tutti i daltonici sono maschi” si possa dedurre “tutti i maschi sono daltonici”. Chiaro perché ho citato questo esempio?


    parere di un singolo psichiatra è irrilevante. Per fare una statistica “



    Il parere di un singolo è irrilevante per fare una statistica su qualsiasi argomento. Questo psichiatra poi, non ha detto nulla di quel che tu vi vuoi leggere: la parola “collegamento” è troppo vaga.

    “3- semmai si vuol entrar nello specifico, m si spieghi la differenza

    fra:
    ego sintonico
    ed
    ego distonico


    L’io distonico (o egodisintonico) è l’io che non si sente in pace con se stesso, e che manifesta comportamenti contrari ai bisogni dell’io. L’altro termine, il contrario.


    “Da lui ti sei beccato un: sei un fanfarone. “



    E la mia demolizione della sua accusa sta alla pagina seguente, post alle coordinate temporali 22/02/2011 00.26.


    “Io aggiungo qui, che sei un bugiardo. “



    E perché? Specifica.


    “Ora mi dirai che lui ha affermato che dio non esiste. “





    Io non ho mai affermato che lui abbia affermato che dio non esiste.


    Cicciolina lo ha fatto con un cavallo.
    Zapatero ha legiferato sui primati.


    Con questa libertà sessuale travestita da amore,
    da qui all’approvazione della pedofilia il passo è breve. “



    Non vedo cosa ci sia in comune tra le cose che hai elencato. Legiferare sui primati non ha nulla a che vedere col sesso. Né vedo come la libertà sessuale tra adulti possa avere qualcosa a che fare con la pedofilia, né vedo in base a che cosa tu giudichi cosa sia travestito da amore e che cosa sia amore genuino. Sei forse telepate per sapere cosa passa nella mente altrui?


    “Tuttavia più che libertà sessuale io personalmente lo definirei libertinaggio,approvato in quei paesi che polymetis ritiene civili,
    dove si liberalizza:

    sesso, alcool, droghe, matrimoni e affidamenti ai gay. “



    Mi sembra che tu stia accomunando cose un tantino diverse. La libertà del sesso e dell’alcol ad esempio è anche italiana. Inoltre, il rispetto che esige il mondo gay non richiede necessariamente l’approvazione di leggi pro matrimoni gay.


    “Fortunatamente e mi auguro che le notizie raccapriccianti che escono fuori dai media, riferite a determinati ambienti e lobby, riusciranno a illuminar qualche nostro politic”



    S’è già visto che sguazzi nel mare della melma intenettiana e non sapresti distinguere una notizia vere neppure col binocolo.


    “Un ragazzo/a di 14 anni (età del consenso in Italia) che fa sesso (per il momento con coetanei dello stesso sesso) -qui è di questo che parliamo, o no poly ?-

    Come crescerà, che adulto/a sarà, che mentalità avrà ? “



    La domanda è priva di senso, perché presume che un singolo evento dia sempre lo stesso esito nella psiche di una persona. Ogni vita è diversa, ogni rapporto è diverso. Non esiste comunque nessuna correlazione tra del sesso fatto a 14 anni e il futuro orientamento sessuale. A 14 anni l’orientamento sessuale c’è già.

    “E

    ’ vero o no che molti gay si infatuano per un etero e/o viceversa? “


    Sì.


    il gay può condizionare un etero a farlo diventare gay?



    No.


    “Polymetis evadendo per la seconda volta le domande postogli, afferma:

    che ci siano per ipotesi dei pedofili nella sfilata, è irrilevante. “



    E’ irrilevante perché ce ne sono con la stessa percentuale ovunque, e dunque, che stiano anche in una sfilata, non è significativo.


    “Bisogna prima saper discernere l’insulto nel contesto della frase e di tutta la discussione,
    ma certo non sei tu quel che ha il potere di condannarlo come tale.



    Il contesto di questa discussione è stato un reiterato attacco con vilipendio.


    “Anche dare dell’ignorante per me è un insulto. “



    La parola ignorante significa solo “che ignora qualcosa”, dunque tutti siamo ignoranti di qualcosa. La tua ignoranza psicanalitica è un fatto oggettivo quanto la mia ignoranza in fatto di ingegneria dei materiali. E comunque, a differenza di altri termini con cui tu ci hai deliziati, il termine ignorante non appartiene al registro linguistico volgare.


    Chissà se mai verremo a capo per risalire alle cause di questo (Mi permetto di chiamarlo comportamento) visto che gay non si nasce ma si diventa. “



    Non è chiaro se gay si nasca o si diventi. La comunità scientifica non ha un parere unanime. Se non esiste chiarezza sulle cause dell’omosessualità, c’è però un consenso sul fatto che l’omosessualità sia una variante naturale del comportamento umano, che non nasca da traumi famigliari, e che soprattutto non è reversibile.


    “i sono si o no dei casi di omosessuali e/o lesbiche che pur ritenendosi tali son poi stati condannati per pedofilia ?



    Così come ci sono casi di etero condannati per pedofilia. E dunque?


    “Hanno necessità i "gay" di far abbassare -se non abolire- l'età del consenso? “


    Attualmente no. Avevano questa necessità, come del resto dovrebbe averla qualsiasi persona civile, quando l’età del consenso coincideva con la maggior età, sicché chiunque, omo ed etero che sia, maschio o femmina che fosse, anche a 16 o 17 anni non poteva amare chi voleva e doveva stare sotto il controllo dei genitori. Ora che l’età del consenso è stata giustamente abbassata, non c’è bisogno di abbassarla ulteriormente.

    “A

    vevano necessità di associarsi col NAMBLA? “



    I gay non si sono associati al NAMBLA. Non puoi parlare di una associazione gay come fossero i gay tout court. La domanda che devi fare è “Aveva l’IGLA la necessitò di associarsi col NAMBLA?”
    E la risposta è: sì, avevano necessità, fintanto che i loro obiettivi sono stati comuni, cioè il permettere ai minori coscienti di fare le loro scelte.


    “come stabilisci iin caso di violenza di una quattordicenne da parte di suoi coetanei se la "stuprata era consenziente o meno ? “



    Il fatto che lei asserisca d’essere stata consenziente o meno costituirà il punto di partenza o meno delle indagini. Perché è ovvio che se dichiara d’essere stata consenziente, chi può smentirla?


    Ad maiora
    [Modificato da parliamonepino 03/04/2011 21:34]



    ---------------------
    Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
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    00 03/04/2011 19:28
    Refuso:
    L’io distonico (o egosintonico)
    In realtà è
    L’io distonico (o egodisintonico)



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    Re:
    Polymetis, 03/04/2011 19.28:

    Refuso:
    L’io distonico (o egosintonico)
    In realtà è
    L’io distonico (o egodisintonico)



    Fatta correzione!

    Pino

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    Re:
    Polymetis, 03/04/2011 15.08:


    E’ una risposta. Chiedevi se ognuno può dire quel che vuole, e io ho risposto: “Ogni ignorante può esporre quel che vuole”.



    Ovviamente ed è quel che immagino, detto alla Socrate, tu non conosci nemmeno te stesso.


    Polymetis, 03/04/2011 15.08:


    Il diritto di pontificare in fatto di psicologia me lo dà il mio libretto universitario e gli esami che ho dato, non c’è nulla di ipoetico.



    Diritto di pontificare ?

    che iella (sfortuna) ch’ hai avuta, piccolina,
    co’ sti religiosi che se sposeno li santi
    perché vita comune li spaventa;
    con la superstizione sacrata in religione, e
    cercando nei pargoli il sesso degli angeli
    s’ arrogano il diritto di pontificare
    a noi, che si smazza per crescere famiglie,
    come dove e quando far sacra anche ‘na sega ?



    Polymetis, 03/04/2011 15.08:


    Non vedo come una divergenza di opinione ipotetica sulla natura del termine “vaffanculo” possa inficiare l’univocità di interpretazioni giuridiche che invece c’è sulla parola “frocio”. O forse qualche sentenza dice il contrario?



    Spero di spiegartelo una volta per tutte.

    In quei paesi (tanti in Italia) dove è radicato un modo d'esprimersi comune (dialettale) la parola gay e/o omosessuale, non fa parte del loro vocabolario, per cui (in tantissimi casi) usare la parola ricchione,frocio ecc., non è certo sinonimo di “istigazione all’odio”.

    In questo caso e in molti altri, un eventuale denuncia per ingiuria, non servirebbe certo a creare una società più tollerante, ma il contrario.

    Fra l’altro assistiamo anche al mercimonio che questi individui fanno della propria persona e se li vuoi allontanare le loro avance (non è certo facile), meglio usare il dialetto e mai la violenza.


    Polymetis, 03/04/2011 15.08:


    Non sono i miei, sono quelli dell’Organizzazione mondiale della sanità. E poi non parlo di parere in generale, ma dei miei pareri su questo specifico argomento.



    Credo che il tuo "singolo" parere in questo specifico argomento sia irrilevante per fare qualsiasi statistica.


    Polymetis, 03/04/2011 15.08:


    Ma in Spagna lo scimmie non si sposano… Quel cartellone è una deliberata denigrazione del governo zapatero che, assai esplicitamente, associa i gay alle scimmie, come a dire che se due gay possono sposarsi allora il prossimo passo è legalizzare il matrimonio tra gli animali… Non c’è che dire, un cartellone veramente illuminante.
    Zapatero comunque in materia di scimmie ha deciso di concedere alcuni diritti ai grandi primati, cioè le scimmie più simili all’uomo e che dunque hanno una coscienza di sé più evoluta: anche questa posizione è sacrosanta.



    Sono state le scimmie a chiedere a Zapatero la concessione di alcuni diritti ?
    Ne chiederanno altri ?




    Polymetis, 03/04/2011 15.08:


    Purtroppo per te è una bufula internettiana che il papa sia stato incriminato per abusi sessuali e sia stato salvato solo all’immunità diplomatica. www.cesnur.org/2007/mi_buf.htm
    E comunque quel che sto dicendo, cioè che la Chiesa non è il papa, non ha nulla a che fare con la questione giuridica in oggetto.



    Eccoti un’altra bufola:

    www.kanzlei-sailer.de/papa-denuncia_penale-2011.pdf

    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    “Puoi concedere ? Bene.
    Innanzi tutto, dovresti spiegare una volta per tutte cosa significa la parola omofobo. “


    Hai un dizionario?



    Ho quello della Garzantina.
    Va bene….

    dubito di no.

    Quindi ?


    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    In secondo luogo dovresti spiegare dettagliatamente quali sono le tue personali pretese.”



    Nessuna che lo stato italiano non conceda già. E tra le cose che lo stato italiano già concede c’è quella di non essere insultati con termini di registro linguistico volgare.




    Quindi... -le foto che avevi riportato, che ti ritraevano alla manifestazione del gay pryde-.
    Immagino eri li solo per vedere i carri ?


    N.b.
    Vittimismo n.1


    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    In ultimo visto che ripeti incessantemente la parola omofobo, dovresti spiegare se la tua/vostra, è o no è una forma di discriminazione.”



    Discriminazione verso chi? Verso l’ignoranza? Allora è ovvio che sia così. La scuola ad esempio discrimina forse i razzisti perché spiega che le idee naziste sono idiote? Certo che li discrimina, e fa bene a farlo. La scuola deve prendere posizione su alcune questioni ormai assodate e che fanno parte dei diritti umani.



    La scuola in molti paesi sta prendendo posizione in base a “agenda gay”
    Infatti una Giornalista inglese critica la lobby omosessuale e riceve minacce di morte.


    www.notiziegay.com/?p=71733

    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    “Tu che hai ancora la bocca di latte o forse d’altro, usi la bocca anche per discutere in internet? “



    Uso la bocca per correggere l’errore.


    Si, ma non inghiottire la tastiera

    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    Solo tu puoi citare Freud ?



    Può citarlo chiunque l’abbia studiato nelle sedi appropriate. Sono persuaso che tu non abbia mai letto una sola opera di Freud, e tu non abbia mai studiato psicologia all’università. E allora, che cavolo vuoi saperne?



    Hai forse dimenticato che siamo nell’universo internettiano ?

    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    “Non fai mica confusione fra imprinting e imprimatur.



    Faccio distinzione tra istruzione ed ignoranza.



    Guarda le differenze:

    Chi è il ministro dell’istruzione in Italia ?


    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    “Ho la vaga sensazione che estrapoli dal “tuo” magistero solo il lato che vi accomuna”



    No, estrapolo solo quello che è infallibile, perché il magistero cattolico ha diversi gradi di infallibilità a seconda del tipo di documento in cui si trovi (ma occorre conoscere il diritto canonico per saperlo).



    Con questa favola han venduto solo sogni campati in aria (e si son arricchiti).

    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    “nel contempo rinfacci al singolo (interlocutore) quel che sono “quasi” le stesse identiche critiche che il magistero stesso afferma. “



    Il magistero cattolico, sia quello fallibile sia quello infallibile, non usa mai i toni che tu ti sei permesso di usare.



    E se i toni del TUO magistero sono di condanna io che dovrei di che l’omosessualità è un piacere…ma de che ?

    N.b.
    Vittimismo n.2


    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    “Infatti nega anche il matrimonio. “



    E chi ha mai parlato di matrimonio gay? Non ho mai detto la mia opinione al riguardo.



    Ok, eri a vedere i carri.

    Polymetis, 03/04/2011 15.08:


    Polymetis afferma: il parere del Vaticano riguardo quel documento è irrilevante perché il Vaticano è contrario solo ad alcune parti di quel documento, e non alla parte sul rispetto dei gay.



    Hai ragione.(punto)
    Se scindi il Vaticano come fai con la chiesa, qui non ne usciamo mai,
    Intanto abbiamo capito che Bertone, il papa, i preti, insomma tutti coloro che condannano l’omosessualità in tutte le sue forme, fanno parte di un’altra parrocchia.


    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    “tutti i paesi che negano il diritto a far sesso fra un uomo con un altro uomo, o fra una donna con un'altra donna, Sono incivili.



    Esattamente.



    In base all’affermazione del professor Polymetis
    Possiamo asserire(per come fin’oggi hanno interpretato alcuni passi biblici), che gli stessi sono incivili


    (Levitico 18:22) INCIVILE
    (Levitico 20:13) INCIVILE
    (Genesi 13:13) INCIVILE
    (Giu 1:7 ) INCIVILE
    (1 Re 14:24) INCIVILE
    (Romani 1:26) INCIVILE

    Esatto ?

    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    2- qui non stiamo parlando ne di daltonici ne di daltonismo. “



    L’esempio serviva a far capire, al pari di mille altri che si potevano fare, perché la tua deduzione partendo da quelle premesse fosse logicamente insostenibile. Da “tutti i pedofili sono gay” non si può dedurre “tutti i gay sono pedofili” più di quando da “tutti i daltonici sono maschi” si possa dedurre “tutti i maschi sono daltonici”. Chiaro perché ho citato questo esempio?



    Ho mai detto che tutti i pedofili sono gay ?
    Ho mai detto che tutti i gay sono pedofili ?

    Invece è mia ferma opinione, in base anche a fatti di cronaca,
    che molti gay/omosessuali hanno stuprato dei fanciulli, per cui sono anche pedofili.

    Chiaro ?



    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    parere di un singolo psichiatra è irrilevante. Per fare una statistica “



    Il parere di un singolo è irrilevante per fare una statistica su qualsiasi argomento. Questo psichiatra poi, non ha detto nulla di quel che tu vi vuoi leggere: la parola “collegamento” è troppo vaga.


    Io ho letto e riportato quel che anche tu hai letto…o no ?

    Polymetis, 03/04/2011 15.08:


    “3- semmai si vuol entrar nello specifico, m si spieghi la differenza

    fra:
    ego sintonico
    ed
    ego distonico


    L’io distonico (o egodisintonico) è l’io che non si sente in pace con se stesso, e che manifesta comportamenti contrari ai bisogni dell’io. L’altro termine, il contrario.



    Tutto qui ?
    Mi aspettavo di più da un professore, ma forse non ti conviene dato che potremmo entrare nei meandri oscuri di ipotetiche cure

    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    “Da lui ti sei beccato un: sei un fanfarone. “



    E la mia demolizione della sua accusa sta alla pagina seguente, post alle coordinate temporali 22/02/2011 00.26.


    “Io aggiungo qui, che sei un bugiardo. “



    E perché? Specifica.


    Mi sa che hai demolito solo ed esclusivamente le tue elucubrazioni campate in aria
    Babbo Natale compreso.



    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    Cicciolina lo ha fatto con un cavallo.
    Zapatero ha legiferato sui primati.


    Con questa libertà sessuale travestita da amore,
    da qui all’approvazione della pedofilia il passo è breve. “



    Non vedo cosa ci sia in comune tra le cose che hai elencato. Legiferare sui primati non ha nulla a che vedere col sesso. Né vedo come la libertà sessuale tra adulti possa avere qualcosa a che fare con la pedofilia, né vedo in base a che cosa tu giudichi cosa sia travestito da amore e che cosa sia amore genuino. Sei forse telepate per sapere cosa passa nella mente altrui?



    Associando la libertà sessuale a quel di 14enni, evita quantomeno di usar la parola adulti poiché da li a cader in atti di stupro e pedofilia il passo è troppo labile.
    Infatti anche le statistiche non giocano certo a favore delle relazioni stabili fra gay
    Altro che amore genuino.


    P.s.
    Segui articolo mare magnum N°1




    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    “Tuttavia più che libertà sessuale io personalmente lo definirei libertinaggio,approvato in quei paesi che polymetis ritiene civili,
    dove si liberalizza:

    sesso, alcool, droghe, matrimoni e affidamenti ai gay. “



    Mi sembra che tu stia accomunando cose un tantino diverse. La libertà del sesso e dell’alcol ad esempio è anche italiana. Inoltre, il rispetto che esige il mondo gay non richiede necessariamente l’approvazione di leggi pro matrimoni gay.



    Accomunare dici ?
    Segui articolo mare magnum N°2


    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    “Fortunatamente e mi auguro che le notizie raccapriccianti che escono fuori dai media, riferite a determinati ambienti e lobby, riusciranno a illuminar qualche nostro politic”



    S’è già visto che sguazzi nel mare della melma intenettiana e non sapresti distinguere una notizia vere neppure col binocolo.



    Segui articolo mare magnum N°3

    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    “Un ragazzo/a di 14 anni (età del consenso in Italia) che fa sesso (per il momento con coetanei dello stesso sesso) -qui è di questo che parliamo, o no poly ?-

    Come crescerà, che adulto/a sarà, che mentalità avrà ? “



    La domanda è priva di senso, perché presume che un singolo evento dia sempre lo stesso esito nella psiche di una persona. Ogni vita è diversa, ogni rapporto è diverso. Non esiste comunque nessuna correlazione tra del sesso fatto a 14 anni e il futuro orientamento sessuale. A 14 anni l’orientamento sessuale c’è già.



    La larga maggioranza non ha però la maturità necessaria ?

    Basta solo pensare che frequentano ancora la terza media.




    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    “Polymetis evadendo per la seconda volta le domande postogli, afferma:

    che ci siano per ipotesi dei pedofili nella sfilata, è irrilevante. “



    E’ irrilevante perché ce ne sono con la stessa percentuale ovunque, e dunque, che stiano anche in una sfilata, non è significativo.



    Prendo atto, ma ciò non toglie alla loro partecipazione propositi già verificatosi in olanda ("paese civile")

    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    “Bisogna prima saper discernere l’insulto nel contesto della frase e di tutta la discussione,
    ma certo non sei tu quel che ha il potere di condannarlo come tale.



    Il contesto di questa discussione è stato un reiterato attacco con vilipendio.



    N.b.
    Vittimismo n.3


    Sua maestà dall’alto del suo trono non spetta a lei stabilirlo
    Al massimo faccia preparare la forca cosi evita di far la vittima.


    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    “Anche dare dell’ignorante per me è un insulto. “



    La parola ignorante significa solo “che ignora qualcosa”, dunque tutti siamo ignoranti di qualcosa. La tua ignoranza psicanalitica è un fatto oggettivo quanto la mia ignoranza in fatto di ingegneria dei materiali. E comunque, a differenza di altri termini con cui tu ci hai deliziati, il termine ignorante non appartiene al registro linguistico volgare.



    Anche questo tuo escamotage non rientra nei tuoi decreti anzi smettila di frignare
    come una femminuccia e di ripetere a pappagallo sempre la solita filastrocca.


    N.b.
    Vittimismo n.4


    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    Chissà se mai verremo a capo per risalire alle cause di questo (Mi permetto di chiamarlo comportamento) visto che gay non si nasce ma si diventa. “



    Non è chiaro se gay si nasca o si diventi. La comunità scientifica non ha un parere unanime.


    Segui articolo mare magnum N°4

    Polymetis, 03/04/2011 15.08:


    Se non esiste chiarezza sulle cause dell’omosessualità, c’è però un consenso sul fatto che l’omosessualità sia una variante naturale del comportamento umano, che non nasca da traumi famigliari, e che soprattutto non è reversibile.



    Cioè fammi capire bene
    Non nasce da traumi famigliari, e soprattutto non è reversibile ?


    Non è forse vero che l’omosessuale ego distonico
    Come tu stesso affermi:



    L’io distonico (o egodistonico) è l’io che non si sente in pace con se stesso, e che manifesta comportamenti contrari ai bisogni dell’io. L’altro termine, il contrario.



    Viene “curato” fino a trasformarlo in omosessuale ego sintonico ?

    Perché mai dunque questa condizione non è reversibile, nel senso che un omosessuale non può diventare etero ?

    E come la mettiamo sulle testimonianze di ex gay/omosessuali?


    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    “i sono si o no dei casi di omosessuali e/o lesbiche che pur ritenendosi tali son poi stati condannati per pedofilia ?



    Così come ci sono casi di etero condannati per pedofilia. E dunque?



    Dunque ?

    Alcune sdati dicono questo:

    Il pedofilo eterosessuale abusa in media di 19,8 bambine commettendo 23,2 atti sessuali.

    Il pedofilo omosessuale abusa in media di 150 bambini commettendo 281,7 atti.

    The stop Children molestation Book (Gene G. Abel, M. D. and Nora Harlow, edito da Xlibris 2001)

    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    “Hanno necessità i "gay" di far abbassare -se non abolire- l'età del consenso? “


    Attualmente no. Avevano questa necessità, come del resto dovrebbe averla qualsiasi persona civile, quando l’età del consenso coincideva con la maggior età, sicché chiunque, omo ed etero che sia, maschio o femmina che fosse, anche a 16 o 17 anni non poteva amare chi voleva e doveva stare sotto il controllo dei genitori. Ora che l’età del consenso è stata giustamente abbassata, non c’è bisogno di abbassarla ulteriormente.



    Prendiamo atto dalle suddette "affermazioni" del professor polymetis e in base ai suoi ragionamenti sino ad ora sostenuti, (se tanto mi da tanto), possiamo “azzardare” che quei stati in cui l’età del consenso è fra i 16/17 anni,
    Sono Incivili.

    O sbaglio ?



    Polymetis, 03/04/2011 15.08:


    “A

    vevano necessità di associarsi col NAMBLA? “



    I gay non si sono associati al NAMBLA. Non puoi parlare di una associazione gay come fossero i gay tout court. La domanda che devi fare è “Aveva l’IGLA la necessitò di associarsi col NAMBLA?”
    E la risposta è: sì, avevano necessità, fintanto che i loro obiettivi sono stati comuni, cioè il permettere ai minori coscienti di fare le loro scelte.



    Mi sa che la questione è assai diversa da quel che tu sostieni.

    Segui articolo mare magnum N°5


    Polymetis, 03/04/2011 15.08:



    “come stabilisci iin caso di violenza di una quattordicenne da parte di suoi coetanei se la "stuprata era consenziente o meno ? “



    Il fatto che lei asserisca d’essere stata consenziente o meno costituirà il punto di partenza o meno delle indagini. Perché è ovvio che se dichiara d’essere stata consenziente, chi può smentirla?


    Ad maiora



    E già…si fa presto a dire:
    Vestiva in modo provocante.
    Sono bravi ragazzi ecc.
    Intanto anche i media danno risalto alle notizie fin quando fa comodo a qualche burattinaio, (che amarezza poi scoprire -nel silenzio più assordante- che il bacio al Colosseo non era altri che un rapporto orale).

    E’ questi il sesso libero ?


  • ®@ffstef@n
    00 04/04/2011 17:44
    Mare magnum n. 1
    http://www.gay.tv/article_detail_community.jsp?article=12280&category=3
    I gay fanno sesso con tutti
      
                             

    Ogni ragazzo gay ha fatto sesso con quasi tutti i ragazzi gay con cui tu hai fatto sesso.

    Concetto contorto? No, verità scientifica.
     

    L'altra sera faceva molto caldo e in giro era pieno di zanzare. Arrivato a casa, infastidito da quelle maledette succhiasangue, mi misi a leggere su internet di insetti, fino a quando un articolo non attirò in modo particolare la mia attenzione. In uno studio condotto aLiverpool, Regno Unito, e pubblicato qualche tempo fa  sulla rivista Current Biology, la promiscuità sessuale ridurrebbe il rischio di estinzione della popolazione. 

    L'oggetto dello studio era la Drosophila pseudoobscura, il moscerino della frutta. Ma all'improvviso, ronzando via in sciame, gli insetti uscirono dalla mia testa  lasciando sufficientemente vuoto per fare riecheggiare, come un tuono, una (lecita?) domanda: "E i gay?!?"
     Ai gay andrebbe assegnato il nobel per la promiscuità sessuale. L'altro giorno abbiamo fatto un gioco tra amici in stile "7 gradi di separazione". Beh, in un modo o nell'altro, più o meno indirettamente, tutti avevamo fatto sesso con tutti. Senza peraltro dover  arrivare proprio al settimo grado di separazione, ci si fermava molto prima.    

    La promiscuità sessuale è, di fatto, una condotta sessuale ad alto rischio per la trasmissione di alcune malattie, alcune anche molto gravi, che prevede il consumo di atti sessuali protetti o meno, occasionali e multipli con numerosi partner. La tragedia è che non solo la maggior parte degli omosessuali non sa definire la parola promiscuità, ma di quella piccola percentuale orientata su tale concetto, solo pochissimissimi la associano a un comportamento negativo, anzi. E il dramma sta proprio qui: il valore aggiunto che è stato assegnato al comportamento sessuale promiscuo. Qualcosa di cui vantarsi, qualcosa che rende fighi, qualcosa da imitare, qualcosa da invidiare, qualcosa da bramare. E, per l'amor del cielo, non fare quella faccia che sto immaginando, perché potrei perdere le staffe, siamo promiscui. E punto. 
     

    Scagli la prima pietra chi è senza peccato
    . Evitate anche di dire "parla per te" perché sarebbe il tipico comportamento da italiano medio che vede la responsabilità o i difetti solo nel cortile altrui. C'è del marcio in mezzo ai gay. Ammettiamolo e basta. Perchè sono uno che un po' la vita la conosce La discussione: "l'altra sera ho fatto sesso con uno sconosciuto", "un altro?" "sì, ma era bonissimo" "ma l'hai risentito?" "no, perché poi ho conosciuto su gayromeo un altro più bono" "dai che figata, poi quando hai finito magari passalo a me, almeno uno" è all'ordine del giorno. E poi di solito la discussione finisce così: "Ma io cerco l'amore". Ed è davvero molto, molto, molto, molto triste. E mi ci metto dentro pure io ragazzi, è ovvio.  

    Il punto è che la promiscuità per ovvie ragioni non riduce il rischio di estinzione dei gay. E quindi? come me la spiegano adesso la promiscuità sessuale 'sti scienziati inglesi? Il sesso è la chiave, il primo movens, è ciò che move il sole e l'altre stelle. L'attrazione sessuale, anche solo quella ipotetica, fa spostare le montagne: ci fa fare km su km, ci fa scrivere articoli improbabili, ci fa stare simpatici chi normalmente non riusciremmo a tollerare per un secondo, ci fa mangiare del cibo che odiamo, ci fa stare svegli fino a tardi, ci fa innamorare, ci fa andare a teatro quando del teatro ce ne sbattiamo entrambi i didimi.
     

    Quindi poche balle la promiscuità, etero o gay che sia, non è tanto qualcosa che serve a ridurre il rischio di estinzione della specie. La promiscuità è quello a cui il maschio tende per natura. Godere riponendo il proprio augello in più cavità atte a contenerlo possibili. Il maschio etero però ha però dei freni, non sempre totali e neppure sempre efficaci, di tipo contrattuale, mentre quello omosessuale non ha inibizioni e, squisitamente, totalmente frontalizzato gode nell'avere numerosi partner, vantandosene con gli amici. 
     La prossima volta in cui i vostri gomiti e le vostra ginocchia punteranno su un letto di uno sconosciuto mentre quest'ultimo è dietro di voi a giocare al cowboy vi invito a farvi questa domanda "portereste quell'uomo a cena con i vostri genitori?" La risposta è no. Perché ce ne vergogneremmo (60 casi su 1).

    Tutto questo lo facciamo perché siamo vanitosi e il rimorchiare ci fa sentire più belli degli altri, più affascinanti; il rimorchio diventa in modo inconsapevole il metro di giudizio nei confronti dei nostri amici. E quindi si fa di tutto per rimorchiare, per non sentirsi inferiori all'amico che sfoggia le braccia in una canottiera aderente e che fa intravedere l'enorme pacco in una tuta Adidas.

    Si finisce anche a fare delle cose squallide per fare pace con se stessi.
     E i ragazzi fidanzati? Nel caso in cui il maschio gay fosse fidanzati la cosa avverrebbe di nascosto, ma avverrebbe. Lo dicono chiaro le statistiche: il 50% delle persone tradisce almeno una volta nella vita. Questo vuol dire che se non sei tu, è il tuo compagno. 

    Come sempre ricordatevi di fare sesso protetto, almeno quello. 
    [Modificato da ®@ffstef@n 04/04/2011 17:51]
  • ®@ffstef@n
    00 04/04/2011 18:06

    LE RELAZIONI GAY SONO DIVERSE?
    Perchè le coppie gay litigano meno e hanno meno tensioni di quelle etero ma comunque non riescono ad avere delle relazioni durature?

    Un articolo del Time affronta la questione dal punto di vista psicologico.
    Archivio GAY.Tv 1.0coppie Gay  Coppia Gay  Relazioni Gay  Time  
    DI GAY.TV 1.0
    29 Marzo 2007viste22538commenti57rating0
    Nel primo numero di febbraio Time ha affrontato il difficile tema dell'innamoramento dal punto di vista scientifico: procedure e finalità dell'amore dal punto di vista chimico, psicologico, antropologico e sociale. E tra le varie facce dell'amore viene analizzata anche quella delle relazioni omosessuali. Questo è l'articolo di John Cloud.
    Michael e io stavamo assieme da 7 anni e mezzo quando andai via di  casa nel 2006. Ci eravamo incontrati in un bar nel 1998. Avevo appena visto Shakespeare in love con una coppia di amici e mi sentivo pronto ad innamorarmi, in particolare di Joseph Fiennes. Michael ci provò con un mio amico, poi visto che era stato rimbalzato, ci provò con me.
    Questo fatto è poi diventato una storia divertente da raccontare agli amici a  tavola. Era una fonte inesauribile di risate perchè ai nostri amici sembrava impossibile che noi due non ci fossimo riconosciuti come anime gemelle. Eravamo così felici, il nostro amore era incrollabile. Andai a casa di Michael la notte in cui lo incontrai e ne uscii, figurativamente, 7 anni e mezzo dopo. La rottura fu molto dolorosa, soprattutto perchè nessuno di noi due ne aveva colpa. La nostra relazione aveva  cominciato a soffrire della maledizione del settimo anno (non è un mito: l'ufficio di statistica nazionale dice che la media delle prime nozze che poi finiscono in divorzio è 7.9 anni). Io e Michael ci amavamo ma lentamente avevamo cominciato a capire che non eravamo più attratti l'uno dall'altro. Eravamo intimi ma non più passionali. Avevamo gatti ma non figli.
    Le cose stettero a galla per un po'. C'è stato il periodo del  counseling e le spese terapeutiche in vacanze, vestiti, mobili. Eravamo  perduti. La notte in cui Michael non stette con me a casa a vedere la  finale di The Office, capii che non c'era più spazio per me. Si, lui  era stanco, ma se non poteva dedicarmi lo spazio di una sitcom in cui Jim e Pam si sarebbero baciati allora eravamo veramente fatti.
    Cosa seguì per me, in ordine preciso, fu tanta palestra e perdita  di peso; stati di fuga interrotti da leggera psicoterapia, alcol a  fiumi e qualche droga; tanto sesso; lezioni di italiano (dove ho  imparato a dire perfettamente divorzio); e maratone di cucina. Ma al mattino, da solo prima dell'alba, una scheggia di terrore: cosa avevo  fatto? Avevo finalmente cominciato a leggere tutto quello che c'era di scientifico sulle relazioni. Ero ossessionato.
    Cosa avremmo potuto  fare io e Michael per salvare la nostra unione?
    Che impatto aveva la nostra omosessualità sulla longevità e sulla dissoluzione della nostra relazione?
    Avevamo rinunciato perchè eravamo gay o perchè eravamo uomini?
     I nostri amici ci proponevano solo clichè: alcune persone non sono fatte l'una per l'altra. Ma i nostri amici etero rimanevano sposati. Perchè non noi?
    [  ]
    Quando avevo 13 anni avevo letto una vecchia copia del libro del Dr  David Reuben "Tutto quello che volevate sapere sul sesso" pubblicato nel 1969. Il capitolo sull'omosessualità spiegava che "l'omosessuale è sempre alla ricerca di quell'uomo, di quel pene, di quella esperienza che lo porti alla soddisfazione.
    Per questo cambia sempre partner. Anche nelle relazioni i due partner non smettono di cercare altro.
    Possono vivere assieme, ma la parata di peni continua indisturbata. Per loro fortuna, le loro relazioni non durano". Ricordo di essere diventato viola dall'imbarazzo.
    Ora so che quel libro era stupido e pieno di pregiudizi, ma penso anche che molte persone, gay e etero, pensano che i gay siano incapaci di far durare le relazioni come fanno gli etero.
    Avevo bisogno di esperti e di risposte. Come società, trattiamo i  single con più di 30 anni con condiscendenza e pietà, ma forse la  risposta era che ero entrato in una relazione seria troppo giovane. 
    Volevo a 20 anni impressionare la mia famiglia e i miei amici con la  mia stabilità.
    La ricerca sulle relazioni gay è abbastanza recente. Il primo studio  che osservava le interazioni di gay e lesbiche durante le conversazioni è datato 2003 nonostante l'abbondanza dei relativi studi per gli etero. (...) Gli psicologi hanno concluso che, durante i litigi con il partner le coppie gay e lesbiche sono migliori: molto meno aggressivi, meno dominanti e meno paurose. Gay e lesbiche usano di più lo humour, in particolare le lesbiche. Gli studiosi concordano che "le coppie etero hanno da imparare da quelle gay su come litigare" ma anche che quando i gay iniziano discussioni difficili, le coppie omosessuali hanno molta più difficoltà a riparare, ricucire. Il punto debole delle coppie gay è proprio quello.
    I terapisti da cui eravamo in cura io e Michael non ci hanno mai incoraggiato o insegnato a riparare. Forse perchè la nostra relazione era diventata così indolente che non avevamo neanche argomenti su cui lottare. Non c'era passione. Infatti le coppie gay che esprimono più tensione sono quelle che hanno relazioni più soddisfacenti. Per le coppie etero, alte pulsazioni cardiache erano associate a minore soddisfazione della relazione. Per gay e lesbcihe è vero l'opposto. Per i gay, è l'apatia che uccide la relazione, non la tensione. Gli etero invece cercano una lenta placidità.
    Perchè i gay sono meglio nel litigare ma sono così negati nel  riparare dopo gravi litigi e trovano soddisfacente vivere in uno stato di perenne palpitazione?
    Gli studiosi sono sicuri che questo non c'entra con i ruoli  all'interno della coppia - non esistono la moglie e il marito in una  coppia gay o lesbo - e infatti entrambi i ragazzi lavano i piatti e  entrambe le ragazze pitturano la cucina. "Nelle coppie etero gli uomini  sono molto sensibili alla tristezza o alla rabbia delle mogli. - afferma Robert Levenson, docente di Psicologia a Berkeley - 
    Per  loro è tossico. Vogliono che le mogli idolatrino il marito e quindi  sono molto sensibili alla rabbia e non la trovano divertente. Nelle coppie gay invece si pensa "siamo arrabbiati: non è divertente?"
    Nessuno è sicuro del perchè le coppie gay siano incapaci a riparare ma  ho una teoria: è meno importante per la loro vita sessuale.  Probabilmente perchè non hanno limiti nella possibilità di scelta  sessuale, i gay sono più inclini alla non monogamia nelle relazioni,  cosa che abbassa le possibilità di non riparare il rapporto quando le  cose vanno male.
    E, in base alle rilevazioni datate 2006 del The Journal of Sex Research, pubblicazione di psicologia norvegese, i gay sono i più grandi consumatori di porno, il che li rende ancor più indipendenti in  fatto di sesso.
    Infine, si pensa che le coppie gay e lesbiche preferiscano relazioni  conflittuali a causa di cosa succede loro da piccoli. Sebbene il  mondo stia cambiando - più di 3700 scuole negli STates hanno club di  accoglienza per studenti gay - molti ragazzi gay crescono circondati da  persone che trovano disgustoso quello che sono. Reprimono per anni e  quando finalmente hanno relazioni hanno bisogno di avere una tensione  sufficiente per riempire quegli spazi emozionali che sono stati  lasciati vuoti così a lungo.
    I gay hanno bisogno di infuocare le loro relazioni. E proprio per questo le loro relazioni durano di meno in media.
    Troppi sono gli strascichi emotivi dell'adolescenza, delle aspettative sociali e delle degenerazioni tipiche dei gay come il  bisogno di droghe. Ma anche se le relazioni finiscono prima non degradano più velocemente. In altre parole, le coppie etero e gay hanno bisogno dello stesso tempo per arrivare al punto di non ritorno.  Ma le coppie etero trovano più spesso ostacoli legali o finanziari per fermare il degrado. (...)
    Oggi io e Michael siamo amici. Ci troviamo a natale e in ogni  occasione possibile con i nostri amici. Io sono molto più in forma che  non nell'adolescenza, a riprova del detto che gli uomini divorziati  godono di miglior salute. Eppure penso che se fossimo una coppia  etero io e Michael saremmo ancora assieme. Avevamo i soldi e  l'appoggio delle famiglie. Avremmo avuto dei figli. Non polemizzo contro la mia omosessualità, ma se è vero che le coppie etero hanno da imparare  su come litigano le coppie gay, penso che l'inverso sia molto più vero.
    traduzione di Giorgio Lazzarini
    [Modificato da ®@ffstef@n 04/04/2011 18:17]
  • ®@ffstef@n
    00 04/04/2011 20:10
    Mare magnum n. 2

    GAY DROGATI

    By admin
    Uno dei temi più rimossi dentro la comunità gay italiana è l’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti tra le persone omosessuali.

    “Si rischia il moralismo peloso, per cui meglio non parlarne”, ho sentito dire più volte dai tantissimi dirigenti associativi anti proibizionisti. E’ vero bisogna fare un ragionamento pacato e lontano dalla retorica proibizionista, di cui la sconfitta è davanti agli occhi di tutti: aumento continuo di diffusione di antiche e nuovissime droghe, la repressione è concentrata sui consumatori e non sul traffico internazionale e le grandi organizzazioni criminali, assenti politiche di riduzione del danno e di prevenzione.
     
    Detto questo possiamo dirci con franchezza che la diffusione di droghe nella comunità gay italiana è davvero preoccupante?

    Non sappiamo come si comportano rispetto alle droghe i 4/5 milioni di omosessuali, ma possiamo invece osservare che tra i 300-400 mila frequentatori di locali, feste, grandi happening, pride ecc, quindi la comunità più consapevole, la droga e l’alcool sono consumati abbondantemente.

    Di tutto questo non è possibile parlare mai in nessun luogo, le politiche sulla salute lgbt (quando c’è) tratta di malattie sessualmente trasmesse e punto.

    Naturalmente s’informa sul fatto che assumere droghe e alcool in dosi eccessive provoca un abbassamento della soglia di attenzione, quindi, aumenta il rischio d’infezioni. Oltre non si va, ovvero non si analizza con cura il fatto che questo abuso di droghe è dilagante, e dovrebbe interrogare, almeno le menti più vivide, rispetto al perché così tanti gay utilizzino queste sostanze.

    Alcuni affermano che l’abuso tra le persone lgbt sia identico di quello tra le persone etero, ragione per cui il problema è più generale, bla, bla, bla…

    Ma è davvero così?

    Sicuramente la popolazione giovanile lgbt e quella etero si somigliano molto, ci sono però alcune peculiarità emotive che andrebbero affrontate con serietà, prima fra tutte il fatto che la solitudine emotiva è più marcata tra i gay, che l’accettazione di se e del proprio orientamento sessuale è assolutamente originale tra le persone omosessuali.

    La sofferenza, lo stress da accettazione, procura dolore profondo, che incita in alcuni casi alla liberazione in ambienti protetti (discoteche, feste, ecc.) in forme patologiche, che implicano l’aiuto farmacologico o alcolico.

    Nessun giudizio, nessuna pena, ma vogliamo davvero discuterne o continueremo a fregarcene di un aspetto concreto della vita di tanti giovani e giovanissimi gay italiani?

    Perché abbiamo bisogno del Popper per scopare meglio?

    Di coca, pastiglie di ogni genere, per esser brillanti e disinibiti?

    Spero che verrà il tempo che con intelligenza si affronti questa tematica.


    http://www.gayfreedom.it/?p=68

     
  • ®@ffstef@n
    00 04/04/2011 20:37
    Mare magnum n. 3

    La casta gay, i nuovi intoccabili

      di Stefano Lorenzetto

    E' una lobby: in onore del politicamente corretto se ne può parlare solo bene. E chi li critica è subito un "omofobo"

    Alberto Ruggin, diplomato di Este, è gay, e fin qui è affar suo. Alberto Ruggin va a confessarlo in Tv, a Ciao Darwin, programma condotto su Canale 5 da Paolo Bonolis, che lo include col numero 23 nella squadra omosex schierata contro la squadra etero, e da lì in avanti diventa affare di 5 milioni di spettatori. Alberto Ruggin è, o perlomeno ha dichiarato di essere, «capo dei chierichetti» (a 21 anni?) e solista del coro nella basilica di Santa Maria delle Grazie, non una chiesa qualsiasi, un santuario, e questo, se l’interessato permette, è anche e soprattutto affare del parroco, don Paolino Bettanin. Il quale ha deciso di reagire come meglio credeva: escludendo il giovanotto da entrambe le mansioni liturgiche.

    Così Ruggin è finito sui giornali, come forse sperava in cuor suo, e questo ancora una volta diventa anche affar nostro, di tutti noi che i giornali li facciamo e li leggiamo.

    Ha agito bene o male il reverendo nel retrocederlo al rango di semplice fedele?

    Giudicate voi dalle successive dichiarazioni del ventunenne: «Voglio che vengano autorizzate le unioni omosessuali e per questo mi impegnerò politicamente nel mio Comune».

    Dal punto di vista dell’ortodossia, nulla si può rimproverare a don Paolino: non ha fatto altro che attenersi alle prescrizioni dettate dall’altro Paolo nella Prima lettera ai Corinzi: «Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio».

    Nell’attesa del giudizio finale, si presume che le medesime categorie, tutte peraltro più o meno rappresentate nella Chiesa, debbano almeno essere dispensate dal provvedere alla gestione del regno sulla Terra, anche se le indicazioni del convertito di Tarso al riguardo non appaiono altrettanto esplicite. Dal punto di vista dell’opportunità, il sacerdote ha commesso un errore inescusabile: è andato a infilarsi nel tritacarne mediatico. Il che dimostra se non altro una grandissima ingenuità. Avrebbe dovuto sapere che la piazza era già saldamente presidiata dal suo ex confratello don Sante Sguotti, già parroco di Monterosso, meno di 30 chilometri da Este. Troppa grazia, Sant’Antonio, per la sola diocesi di Padova, in appena tre mesi.

    «Il parroco di Este ha superato in omofobia le posizioni più retrive della Chiesa cattolica», ha sentenziato Alessandro Zan, presidente dell’Arcigay veneto.

    Omofobia. Accusa tremenda.

    Una parola gettonatissima, di questi tempi. Designa l’«avversione per l’omosessualità e gli omosessuali». L’Accademia della Crusca non la registra nemmeno. L’Ansa la usò per la prima volta (e una sola volta) nel 1984. Dall’inizio di quest’anno la medesima agenzia di stampa l’ha già ripetuta 385 volte.

    Sullo Zingarelli risulta inventata nel 1985.

    Penso di non essere distante dal vero nell’attribuire la paternità dello sdoganamento semantico all’onorevole Franco Grillini, presidente emerito dell’Arcigay e deputato diessino.

    Ai tempi in cui il neologismo fu coniato, gli omosessuali non avevano diritto di cittadinanza non solo nelle sagrestie ma neppure nel Pci. Era il 1986 quando Giancarlo Pajetta, alla vista di una foto che ritraeva Grillini con un gruppo di dirigenti gay davanti al Bottegone, reagì con uno dei suoi lapidari niet: «Io qui i finocchi non ce li voglio».

    Rimaneva pur sempre il partito che 37 anni prima, a Udine, aveva espulso l’omosessuale Pier Paolo Pasolini.


    Il mio amico Claudio Sabelli Fioretti ha appena pubblicato un libro-intervista con Grillini. S’intitola Gay. Molti modi per dire ti amo.

    Viene presentato così: «Volete sapere quanti calciatori in Italia sono gay?
    Volete leggere le polemiche fra Grillini e i cardinali omofobi?
    Volete sapere che cos’è il gaydar?
    Volete indovinare quale presidente della Repubblica era omosessuale?».

    Quante morbose curiosità: non avevano detto d’essere come gli altri?

    La pubblicità contempla un quinto interrogativo, assai sintomatico: «Volete capire perché più si è omofobi più si è omosessuali?». Suona minaccioso.

    Si può tradurre così: se ci critichi tanto, vuol dire che sei come noi. Curioso modo di procedere: viene rovesciato su chi osa dissentire da certi stili di vita il sospetto d’appartenere a una categoria che pretende legittimazione naturale e giuridica. Insomma, più sei omofobo più sei normale. O no?

    Mi sfugge allora in che cosa consista la straordinarietà delle rivelazioni di Grillini raccolte da Sabelli Fioretti.


    La strategia della potentissima lobby gay appare chiara: non parlate di noi, se non per dirne bene. Questo sì che è razzismo. Significa davvero considerarli diversi da tutti. E su chi non si allinea, come il sacerdote di Este, sia anatema. Un cantore si può escludere dal coro parrocchiale se stona. Ma per uno scrupolo morale no.

    Qui bisogna mettersi d’accordo. Prima si accusa la Chiesa di non vigilare a sufficienza affinché a chierici e preti attratti da persone del loro stesso sesso sia impedito di riversare le proprie pulsioni all’interno di seminari e parrocchie. Poi ci si lamenta se un prevosto di paese, avuta pubblica e assordante notifica che il «capo dei chierichetti» si dichiara gay, ricorre spicciativamente a un allontanamento a scopo cautelativo, per non ritrovarsi nell’imbarazzante situazione di doversi un giorno giustificare con qualche genitore, immagino.

    Certo, la decisione appare poco caritatevole e anche ingiusta, non essendosi il giovane in cerca di facile notorietà macchiato di alcuna colpa. Ma mettetevi nella tonaca del parroco: che altro doveva fare, pover’uomo? Sorvolare? Fingere di non aver visto? Tollerare lo scandalo?

    Converrà ricordare, di passata, che la lettera Homosexualitatis problema stilata nel 1986 dal prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale che oggi è papa col nome di Benedetto XVI, bolla l’inclinazione omosessuale «come oggettivamente disordinata», concetto peraltro ribadito nel Catechismo della Chiesa cattolica al paragrafo 2358.


    Qualche tempo fa Vittorio Messori mi ha spiegato che la Chiesa, nella sua saggezza di «mater et magistra», in passato aveva sempre fatto in modo che le persone con tendenze omosessuali rimanessero pecorelle nel gregge e non fossero ammesse ai sacri uffici. Ma poi, in ossequio al politically correct che negli Stati Uniti scambiava questa forma di prudenza per un’intollerabile discriminazione, ha dovuto spalancare le porte delle istituzioni religiose a chiunque.


    In precedenza l’ostracismo si estendeva anche a coloro «che sostengono la cosiddetta cultura gay», come si legge in un memorandum della Congregazione per l’educazione cattolica, non a caso redatto in lingua inglese. Occhio alla data: il documento è del 1985. Lo stesso anno in cui entra nel vocabolario il sostantivo «omofobia». Se oggi molte diocesi americane sono screditate e in bancarotta, subissate da richieste di risarcimento presentate dalle vittime del clero gay, lo si deve esattamente a questo: alla paura della Chiesa di apparire omofoba.


    Per cui, parafrasando la frase pronunciata da Madame Roland, vittima della rivoluzione francese, un attimo prima che la lama della ghigliottina le separasse la testa dal collo, viene da chiedersi: omofobia, quanti delitti si commettono in tuo nome?

    Qualche settimana fa è accaduto in Inghilterra un fatto emblematico. I giornali britannici di qualità, dal Times al Telegraph, ma anche quelli popolari, come il Daily Mail, ne hanno riferito con ampiezza. Idem la Bbc. In Italia silenzio di tomba. Due gay dichiarati, Ian Wathey e Craig Faunch, che vivevano more uxorio a Pontefract, nello Yorkshire occidentale, sono stati lasciati liberi di violentare per lungo tempo i ragazzini dati loro in affidamento.

    Ebbene, durante il processo è emerso che gli assistenti sociali del Metropolitan district council della città di Wakefield non avevano mosso un dito per paura di essere marchiati come «homophobic».

    La coppia era anzi considerata «da trofeo». L’orientamento sessuale degli «educatori» non è stato giudicato un motivo significativo «per pensare l’impensabile».

    I due omosex, fra i primi a poter diventare genitori adottivi nel Regno Unito, hanno ottenuto la custodia di 18 ragazzi in soli 15 mesi.

    La coppia ha abusato di bambini di appena 8 anni. Quando una madre è andata a esporre i suoi dubbi, gli assistenti sociali, sempre per non apparire omofobi, si sono accontentati dei chiarimenti forniti da Wathey e Faunch e hanno spedito a casa loro persino un quattordicenne affetto da una grave forma di autismo, la sindrome di Asperger, che è stato «curato» con dosi massicce di pornografia gay.


    Michelle Elliott, direttrice di Kidscape, un’organizzazione contro gli abusi infantili, ha commentato: «Il buonsenso è uscito dalla finestra quando hanno permesso alla political correctness di prendere il sopravvento».

    In Italia sta uscendo dalla porta principale.

     

  • ®@ffstef@n
    00 04/04/2011 21:08
      24 settembre 2008

    "Il 31 maggio la corte d'appello di New York si è riunita per prendere in considerazione quattro casi di coppie omosessuali che si sono viste rifiutare dallo Stato la licenza matrimoniale. Se la sentenza, attesa fra pochi mesi, sarà a favore delle coppie, il matrimonio gay sarà reso legale nello Stato di New York, come lo è già nel Massachusetts e nel Vermont.

    La
     lobby gay di New York attraverso l'Empire State Pride Agenda e la Lambda Legal Defense and Education Fund si è preparata per due anni a questo caso, raddoppiando il personale e ottenendo il consenso del sindaco Michael Bloomberg e del procuratore generale Eliot Spitzer, attualmente in corsa per diventare governatore dello Stato.

    Nel frattempo, il 7 giugno, dopo due giorni di intenso dibattito, l'offensiva anti-famiglia ha registrato una vittoria: ottenendo solo 49 dei 67 voti necessari, il tentativo del presidente Bush di far passare in Senato l'emendamento costituzionale per definire una volta per tutte il matrimonio civile come unione tra un uomo e una donna è fallito, e per ora i singoli Stati potranno continuare a legiferare a favore delle nozze
     gay.


    La lobby omosessuale internazionale, che ha le sue roccaforti a New York, Washington D.C., San Francisco e Bruxelles, è sempre più influente e determinata al sovvertimento dell'istituto della famiglia tradizionale in favore del riconoscimento dei cosiddetti diritti riproduttivi di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (glbt).

    È una
    lobby che riceve finanziamenti sia dalle grandi corporation private americane sia dai governi e dalle istituzioni internazionali, sotto forma di donazioni a organizzazioni non governative e fondi per la lotta all'Aids.

    Uno tra i più influenti gruppi che appoggiano le battaglie per i cosiddetti diritti riproduttivi glbt negli Stati Uniti come in America Latina e in Europa è quello dei Catholics for a Free Choice (Cffc).

    Questa organizzazione, insieme con la International Lesbian and
     GayAssociation (Ilga), lavora costantemente a Bruxelles per fare pressione sui legislatori europei affinché agiscano contro quegli Stati che non riconoscono le unioni omosessuali, cioè contro gli Stati definiti "omofobici" dalla risoluzione approvata il 22 gennaio di quest'anno dal Parlamento europeo.

    Negli Stati Uniti la Cffc lavora a stretto contatto con le più importanti organizzazioni omosessuali, come la Human Rights Campaign, la Ilga America, la American Civil Liberties Union (Aclu), l'America's Union Movement (Afl-Cio) e la National
     Gay and Lesbian Task Force.  

    Fondato nel 1972, il gruppo Cffc dispone di un budget annuale di 900 mila dollari e conta su 8 mila iscritti. Ne è illustre esponente Daniel Maguire, docente di Teologia morale alla Marquette, prestigioso ateneo dei gesuiti a Milwakee (Wisconsin).

    Il professor Maguire ha scritto vari saggi in favore di aborto, eutanasia e matrimonio
     gay fino a quando lo Stato del Vaticano è intervenuto esortando l'università ad essere più coerente con i princìpi professati.


    Nomi pesanti e montagne di denaro


    L'organizzazione è finanziata da molte fondazioni, tra cui la rivista pornografica Playboy (attraverso la Playboy Foundation) con 10 mila dollari l'anno, la MacArthur Foundation (600 mila dollari), la fondazione della casa automobilistica Ford (1.200.000 dollari), l'Open Society Institute del finanziere George Soros (150 mila dollari annui), il Goldman Fund di San Francisco, che nel 2000 ha devoluto ben due milioni di dollari, la Turner Foundation (del Ted Turner di Cnn), che versa 60 mila dollari ogni anno come la Rockefeller Foundation.

    Le medesime fondazioni, poi, con l'aggiunta di Kodak, Hewlett-Packard, American Airlines, Apple, AT&T, BP, Chevron, Citigroup, Credit Suisse First Boston, Daimler Chrysler, Dell, Deutsche Bank, Ernst & Young, Estee Lauder, Intel, Ibm, J.P. Morgan Chase & Co, Johnson & Johnson, Levi Strauss & Co, Merril Lynch, MetLife, Microsoft, Nike, Pepsico, Toyota, Ubs, Xerox, finanziano per decine di migliaia di dollari la più importante organizzazione
     Gay con sede a Washington D.C., la Human Rights Campaign.  

    Particolarmente attenta alla causa omosessuale è la Motorola, i cui dipendenti non possono esprimere liberamente le proprie opinioni mentre assistono a corsi promossi dalla società su come eliminare l'omofobia sul posto di lavoro.

    L'azienda ha inoltre dedicato al mondo glbt un'appostita sezione del proprio sito web chiamata MotoPride. Ma non è l'unica corporation a darsi da fare.
    La Sony, per esempio, è tra i fondatori di Mtv Gay Channel, e in più sponsorizza gli attivisti pro-nozze gay e pro-aborto della Rock for Choice, che coinvolge numerosi artisti del calibro di Pearl Jam, Soul Asylum, Red Hot Chili Peppers, Iggy Pop, R.E.M., Green Day, Cyndi Lauper, Peter Gabriel e Tracy Chapman.

    Il già citato multimiliardario George Soros, poi, durante l'ultima campagna presidenziale americana (2004), ha deciso di concentrare tutte le sue energie per cercare di sconfiggere Bush, colpevole di aver tradito i princìpi in cui crede l'Open Society Institute.

    Soros è diventato così in breve tempo il più grande donatore della storia politica americana, finanziando per oltre 25 milioni di dollari Ong che grazie alla legge 527 delle ultime elezioni americane hanno potuto ricevere fondi e finanziamenti illimitati per le proprie battaglie culturali.
     In particolare Soros contattò Ellen Malcom, la responsabile di Emily's List, il più grande comitato pro-choice d'America, e Steve Rosenthal dell'Afl-Cio. Insieme, Malcom e Rosenthal hanno così dato vita all'ennesimo gruppo portavoce delle istanze omosessuali, America Coming Together (Act).

    L'altra potente
     lobby di orientamento radicale e libertario finanziata generosamente da Soros nel 2004 è MoveOn.org. Nato per difendere l'operato di Bill Clinton, questo gruppo di pressione insieme all'Act ha raccolto per le presidenziali circa 75 milioni di dollari.

    Ma la possibilità di sovvenzionare le lobby gay che hanno assunto lo statuto di Ong è ampiamente utilizzata anche dai singoli governi, dalle amministrazioni locali e dalle Nazioni Unite, anche se a volte la foglia di fico cade lasciando scoperte nudità imbarazzanti. Come è accaduto il 19 maggio scorso, per esempio, quando l'Onu, dopo un acceso dibattito conclusosi con un voto sostanzialmente diviso, si è trovata costretta a revocare all'Ilga Europe lo stauts di Ong (concessole nel 1993) dopo che l'organizzazione si era formalmente associata con gruppi sospettati di promuovere la pedofilia, come la molto controversa North American Man-Boy Love Association (Nambla).

     
    Una vera potenza economica


    Ogni anno, in questo periodo, si tengono nella città di San Francisco e a New York due tra le più imponenti parate omosessuali del mondo. Decine di migliaia di persone provenienti da tutti gli Stati Uniti si raccolgono qui a ogni nuova edizione. La città di San Francisco assicura un contributo pubblico per l'evento, circa 70 mila dollari su una spesa organizzativa di circa 350 mila dollari. Il resto è coperto dai contributi dell'importante banca californiana Wells Fargo, dalla Kraft Foods, e dalla catena farmaceutica Walgreens.

    Molto significativo anche quanto avviene in California, dove la parlamentare democratica Nancy Pelosi è riuscita a destinare un milione e mezzo di dollari nelle casse del dipartimento di Salute pubblica di San Francisco per programmi rivolti ai malati di Hiv, fondi che in gran parte finiscono, sotto forma di contributi per attività culturali e di prevenzione, nelle casse delle organizzazioni gay come quelle che animano il quartiere Castro di San Francisco.

    Il Castro è un esempio di mercato immobiliare fondato sulle esigenze della comunità omosessuale, che beneficiando mediamente di stipendi medio-alti e non dovendo provvedere al mantenimento dei figli, sceglie volontariamente di ristrutturare e valorizzare aree depresse.
    Costituendo un mercato alternativo, la comunità omosessuale porta anche il proprio turismo e consumi specifici (basti pensare a cinema e riviste per gay).

    Qualcosa di analogo al quartiere Castro si è sviluppato a Washington D.C. nella zona di Dupont Circle e a New York, zona Chelsea. È proprio nel quartiere newyorchese di Chelsea che ha sede uno dei più importanti giornali gratuiti (free press) per
    gay, Gay City News. Ed è sempre qui il quartier generale delle organizzazioni omosessuali che hanno condotto la settimana di sensibilizzazione che quest'anno ha preceduto il Gay Pride cittadino.

    Oltre che dalla Human Rights Campaign e dalla storica Stonewall Foundation, il
     Gay Pride della Grande Mela è promosso anche dal Glbt Community Center, che riceve parte di quegli 8,5 milioni di dollari destinati alla lotta contro l'Hiv nello Stato di New York. 


    di Sorbi Mattia   




    SOLO BUSINESS   al diavolo tutto il resto.
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    Polymetis
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    00 05/04/2011 00:07

    “I gay fanno sesso con tutti
    Ogni ragazzo gay ha fatto sesso con quasi tutti i ragazzi gay con cui tu hai fatto sesso. Concetto contorto? No, verità scientifica. “



    Non si vede proprio che cosa dovrebbe provare quest’articolo, se non il fatto che, ancora una volta, tu non sai valutare quel che leggi, non sai cioè valutare né l’attendibilità degli autori, né l’attendibilità dei posti dove pubblicano, né la coerenza tra quanto enunciato e il modo che si usa per dimostrarlo. Il titolo dell’articolo parla di verità scientifica, ma non cita alcun studio, e trae delle conclusioni arbitrarie da premesse deboli. La cosa più grave però è che tu, leggendolo, abbia pensato di potervi ricavare qualcosa in merito alle tue sordide teorie. Forse non ti sei accorto che l’autore di questo articolo non mette in relazione l’estrema promiscuità del mondo omosessuale maschile in relazione al fatto che i suoi protagonisti siano gay, bensì la mette in relazione al fatto che siano due maschi. Il ragionamento dell’autore è che le relazioni gay durino di meno, o anche una sola notte, non perché siano gay, ma perché sono una coppia composta da due uomini. Si sa che l’uomo è cacciatore, meno incline alla monogamia delle donne, mentre le femmine tendono a volere relazioni più stabili. Se nelle coppie è il maschio l’elemento disgregante, perché la sua biochimica lo spinge a cercare il nuovo, allora nelle coppie gay questo elemento è duplicato, mentre nelle coppie lesbo è azzererato, col risultato che le coppie gay maschili durano di meno, quelle etero mediamente, e quelle lesbiche più di quelle etero. Si vede dunque che ciò è causato non dal fatto che i maschi gay siano malati, o amino meno di quelli etero, ma proprio dal fatto che in una coppia gay maschile di maschi ce ne sono due. Ciò indica che quest’articolo non ha nulla da dire sull’omosessualità e le sue caratteristiche, ma rientra semplicemente negli articoli descrittivi sulle teorie di genere, e in questo caso sui comportamenti del maschio. Come lui stesso scrive: “Quindi poche balle la promiscuità, etero o gay che sia, non è tanto qualcosa che serve a ridurre il rischio di estinzione della specie. La promiscuità è quello a cui il maschio tende per natura”. Quest’articolo dunque fallisce totalmente il tuo tentativo di criminalizzare il maschio gay e di renderlo più promiscuo, perché il discorso è che i maschi etero hanno le medesime inclinazioni, ma siccome all’altro capo del rapporto c’è una donna, la quale a differenza del maschio non ha in mente solo il sesso, allora l’uomo etero non può sfogarsi come vorrebbe (e infatti va a puttane).
    C’è da dire che inoltre il metodo con cui quest’articolista, che evidentemente non è un sociologo, ha preteso di ricavare il suo risultato in base a cui i gay fanno sesso con tutti, è alquanto ridicolo, egli infatti sostiene d’essere arrivato a questa conclusione intervistando la sua cerchia di amici. Ora, la prima cosa che ti insegnano in sociologia è proprio a non intervistare i tuoi amici, proprio perché, visto che sono i tuoi amici, rischi di avere un campione monotematico perché se una compagnia di amici sta insieme significa che ha gli stessi gusti, le stesse tendenze. Insomma, sarebbe come se un patito del rock si chiedesse a quanta gente oggi piace il rock, e per farlo facesse una statistica tra i suoi amici, col risultato che, se sono suoi amici, allora girano nel suo stesso ambiente e hanno le sue stesse passioni. Il risultato dell’intervista sarebbe che il 90% della sua compagnia di rockettari ascolta il rock, ma ovviamente l’indagine avrebbe avuto un risultato diverso se fosse andato ad intervistare i componenti di un circolo di musica classica, sdegnosi verso il rock. Allo stesso modo l’autore dell’articolo si auto-classifica chiaramente come una sciacquetta intenta ad andare in giro per locali a rimorchiare, ed è dunque ovvio che se esce con una compagnia di amici simili, intenti solo ad andare di discoteca in discoteca il sabato sera, non possa che avere quel risultato, vista la gente di cui ci circonda. La promiscuità è cioè presente parimenti anche nel mondo etero, il problema è che gruppo sociale si intervista, perché non si deve mai andare a fare interviste solo all’interno del proprio gruppo se si vuole una campionatura. Sarebbe come cercare di provare che gli etero sono promiscui e per farlo intervistare le compagnia di amici ubriaconi che girano per i nightclub andando a vedere degli strip infilando banconote nelle mutandine delle ballerine che si dimenano attorno ad un palo.
    Similmente il mondo gay ha la stessa stratificazione del mondo etero, chi gira incessantemente per locali e discoteche ingurgitando pasticche, e chi invece sta nei circoli letterari sorseggiando tè e discutendo dell’ultimo libro del filosofo più in voga al momento.
    Anch’io ho amici gay, ovviamente, e non ho mai fatto sesso con nessuno di loro o con persone con cui essi avevano avuto rapporti sessuali. Che dire dunque? Dico che, per l’appunto, i discorsi variano a seconda del gruppo di riferimento che si prende in esame.
    Possiamo dunque respingere in modo completo le conclusioni di questo articolo e la sua indebita estensione a tutto il mondo gay, visto le premesse ascientifiche da cui ha preteso di trarre la conclusione.
    Viene da chiedersi poi, in ultima istanza, cosa sia questa moraleggiante pretesa di accomunare i gay alla promiscuità, e soprattutto che cosa dovrebbe dimostrare. Giudicare malevolmente il fatto che una persona abbia diverse relazioni sessuali dovrebbe attenere all’ambito dei giudizi religiosi, ma la cosa non ha alcuna attinenza con la psicopatologia. Vale a dire che, se discutiamo di etica religiosa, posso anche chiedermi se dal punto di vista cristiano tale promiscuità sia giustificata o meno, ma questo non ha alcuna ricaduta su altri piani. In questo mondo tutti fanno una quantità di esso impressionante, omo od etero che siano, e dunque un articolo in cui si dice che i gay fanno molto sesso non si vede in che modo potrebbe essere recepito come un attacco. Molte persone replicherebbero banalmente con: buon per noi! L’idea cioè che il molto sesso sia una cosa negativa appartiene alla sfera concettuale della religione e del peccato, non alla sfera concettuale della sanità mentale.


    “Perchè le coppie gay litigano meno e hanno meno tensioni di quelle etero ma comunque non riescono ad avere delle relazioni durature?
    Un articolo del Time affronta la questione dal punto di vista psicologico.”



    Neppure questo articolo, che comunque presenta la singola ed irripetibile esperienza di una persona, vittima come molti altri gay od omosessuali, della crisi del settimo anno, presenta frecce per l’arco degli omofobi. L’articolista stesso dice che la causa della rottura stava nel fatto che avevano smesso, lui e il suo compagno, di trovarsi attraenti, una storia che abbiamo sentito un’infinita di coppie etero, e che dunque non è certo prerogativa dei gay. Se poi si analizzano le motivazioni per cui, secondo costui, all’interno delle coppie gay, la passione si spegne, notiamo che l’autore pone la causa non nell’omosessualità in sé ma nell’omofobia sociale. Dice cioè che durante l’infanzia i gay si abituano a stare in tensione perché crescono in un mondo dove la gente li disprezza (il poveretto è nato qualche decina d’anni fa!), e dunque, proprio perché devono nascondersi e stare attenti, la loro mente è carica di energia psichica. Sicché, quando finalmente si accasano, la loro mente, solitamente abituata ad una grande tensione, non riesce a capacitarsi della quieta e cerca nuove avventure, nuove caos. Balza agli occhi dunque che l’articolo, più che essere un atto d’accusa contro i gay, è un atto d’accusa contro gli etero omofobi. Sarebbero loro infatti la causa, con lo stress che inducono nei giovani gay, delle future frustrazioni con cui da adulti i gay devono fare i conti. Se ne deduce dunque che il problema non è l’omosessualità in sé, ma il giudizio sull’omosessualità della società, e che se la società la smettesse di discriminare i gay, anch’essi potrebbero crescere più sereni e senza strascichi patologici nell’età adulta.
    Le osservazioni da fare dunque sono le seguenti: 1)L’autore parla della sua esperienza, della sua infanzia difficile, e pone come causa dell’assenza di stabilità delle coppie gay la mancata approvazione del mondo etero, che discrimina i gay sin dalla fanciullezza. Al che, ovviamente, la soluzione prospettata dall’articolo è che banalmente gli etero debbano smetterla di insinuare frottole sui gay, come stai facendo tu Raf, che, stando a questo articolo, sei perfettamente inquadrabile come uno dei complici del disagio dei gay adulti.
    2)L’autore pone come causa della volontà dei gay di non riparare le loro coppie infrante il fatto che, a differenza di quanto avviene nel mondo etero, è molto più facile trovare un ripiego, proprio perché, da capo, trattandosi di due uomini, ed essendo l’uomo sempre disposto ad una sveltina, non c’è mai problema a trovare un partner per una notte. Anche questa osservazione, discutibilissima, non criminalizza comunque l’omosessualità, ma semmai dice che le coppie gay si trovano per puro caso a non aver bisogno di ripararsi proprio perché, in quanto composte da due uomini, la probabilità di incontrare qualcuno che abbia voglia di far sesso è più alta.
    3)Si osservi poi che l’autore descrive la sua personale esperienza in maniera patologica, citando pure l’alcolismo e la droga. Siccome si tratta di un caso estremo, le sue conclusioni non possono valere per gente che non è affetto da simili dipendenze.
    4)Personalmente, visto che quella dell’autore dell’articolo è solo una singola esperienza personale, mi permetto di bilanciarla e annullarla con un’altrettanto singola esperienza personale. L’autore sostiene che i gay litighino di meno e meglio, e questa apatia distrugge le relazioni: io posso dire di fare l’esperienza contraria, cioè litigate furiose. Ogni cosa dipende dagli esseri umani di volta in volta in gioco.



    “GAY DROGATI
    By admin
    Uno dei temi più rimossi dentro la comunità gay italiana è l’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti tra le persone omosessuali.



    Anche l’utilizzo di questo articolo dimostra la tua assoluta incapacità di scegliere una qualsivoglia fonte all’interno del mare magnum della spazzatura internettiana. Innanzitutto perché l’articolo fa lo stesso errore del primo, cioè parla dei “300-400.000 frequentatori di locali e feste”, e dunque sceglie di fare una statistica su un campione omogeneo che, in quanto frequentatore di discoteche, è portato a venire in contatto con droghe. Ora, che i giovani che vanno in discoteca, omo od etero che siano, abusino di alcol droghe, non è certo un mistero: quasi a cadenza settimanale i telegiornali, parlandoci del morti del sabato sera per guida in stato di ubriachezza, ci dicono che gli adolescenti assumono superalcolici sempre più da giovani, e che si fanno di ecstasy. Se questo è un problema comune in tutte le discoteche, il fatto che il fenomeno si presenti nelle discoteche gay non è di nessuna rilevanza, in quanto si presenta in esse unicamente perché c’è in generale nel mondo di chiunque vada in discoteca. L’autore dell’articolo cita quest’obiezione, ma non la risolve minimante. Si limita a glissarla con un “ma ne siamo sicuri?”. Che non ne sia sicuro lui, non vedo come possa essere rilevante, visto che non viene citata alcuna statistica comparativa tra l’uso di droghe ed alcolici nelle discoteche normali ed in quelle gay che permetta di fare un raffronto.
    Comunque sia, anche ammesso, e non concesso, che nelle discoteche gay si consumi più alcol e droga, ancora una volta l’autore impedisce agli omofobi di usare l’articolo come freccia per il loro arco, in quanto sostiene anche che la causa dell’abuso di droghe sia, ancora una volta, nell’omofobia sociale. Scrive: “
    La sofferenza, lo stress da accettazione, procura dolore profondo, che incita in alcuni casi alla liberazione in ambienti protetti (discoteche, feste, ecc.) in forme patologiche, che implicano l’aiuto farmacologico o alcolico.”
    Sicché ancora una volta il problema non è l’omosessualità ma sono gli omofobi che fanno star male i gay discriminandoli, sicché la colpa è di persone come te, Raf. Non si vede dunque perché tu abbia citato quest’articolo che non solo non prova in alcun modo che i gay usino più droga degli etero, ma per di più attribuisce questa presunta superiorità nel consumo non a dei problemi dell’omosessualità ma ad un problema che la società omofoba, cioè tu e i tuoi pari, create. Quest’articolo criminalizza te, non i gay. Forse neppure leggi quel che posti, visto che tutti e tre gli articoli anziché fornire frecce per il tuo arco, le danno al mio.



    La casta gay, i nuovi intoccabili
    di Stefano Lorenzetto
    E' una lobby: in onore del politicamente corretto se ne può parlare solo bene. E chi li critica è subito un "omofobo"



    Questo articolo invece è spazzatura ipso facto. Del resto, è pubblicata sul quotidiano di Berlusconi “Il giornale”, come può dunque essere una cosa seria? Anche in questo caso citare riviste universitarie di psicologia è troppo difficile, vero? Meglio cercare a caso nel mare magnum del web articoli di gente arrabbiata e omofoba che scrive sciocchezze a caso. Questa gente è costituita dallo stessa che anni fa si batteva contro l’emancipazione delle donne e dei neri. I conservatori, in ogni epoca, hanno usato la stessa strategia, cioè dire che i fautori di nuove idee bollavano come intolleranti chi, come loro, aveva idee retrive. E così, se nell’America di inizio XX secolo, c’era chi pretendeva la libertà di parlar male dei neri perché erano inferiori, e accusava di intolleranza di neri che giustamente si difendevano, così oggi, allo stesso modo, chi ha idee bigotte ed ascientifiche che non vuole lasciare usa questa identifica strategia per dare addosso ai gay, tacciando loro di intolleranza, quando vorrebbero semplicemente venire rispettati, mentre sono loro, gli altri, gli sciocchi che vorrebbero criminalizzarli.


    “Alberto Ruggin, diplomato di Este, è gay, e fin qui è affar suo. Alberto Ruggin va a confessarlo in Tv, a Ciao Darwin, programma condotto su Canale 5 da Paolo Bonolis, che lo include col numero 23 nella squadra omosex schierata contro la squadra etero, e da lì in avanti diventa affare di 5 milioni di spettatori. Alberto Ruggin è, o perlomeno ha dichiarato di essere, «capo dei chierichetti» (a 21 anni?) e solista del coro nella basilica di Santa Maria delle Grazie, non una chiesa qualsiasi, un santuario, e questo, se l’interessato permette, è anche e soprattutto affare del parroco, don Paolino Bettanin. Il quale ha deciso di reagire come meglio credeva: escludendo il giovanotto da entrambe le mansioni liturgiche.”



    Questo episodio offre uno spaccato interessante, ma che nulla ha a che vedere con l’omofobia. E’ diritto di chiunque, in casa propria, fare quel che vuole, e dunque, se il parroco riteneva incompatibile con la Chiesa che questa persona facesse il chierichetto, non vedo cosa ci sia da rimproverare al prete. Semmai è il giovane gay che ha sbagliato, non perché fosse gay, ma perché pare che sia un’attivista dei gay right anche in materia di unioni civili. I cori cattolici sono pieni di gay, e il sottoscritto dirige il corso biblico in parrocchia, senza che nessuno si sia mai sognato di dir nulla. Perché il problema in questo caso non è l’essere gay, ma il lottare per il riconoscimento del matrimonio gay, come dall’articolo risulta abbia fatto questo individuo. Se non esiste un parere del magistero infallibile sui gay (bensì solo un parere del magistero ordinario), esiste invece un parere infallibile del magistero sui matrimoni gay, e sin dal tempo del Concilio di Trento, il quale stabiliva che il matrimonio è l’unione di un uomo e di una donna. Dunque, se questa persona ha lottato per il matrimonio gay, s’è posto fuori dall’ortodossia, e giustamente è stato allontanato dai chierichetti. Spero comunque che il parroco non sia stato tanto sciocco da basare la sua interdizione su quel versetto paolino dalla prima lettera ai Corinzi citato dal Giornale, lì infatti i termini tradotti con “effemminati e sodomiti” dalla versione CEI, cioè malakoi e arsenokoitai, sebbene indichino anche persone che hanno rapporti con gente dello stesso sesso, indicano in greco anche una perversità generica, non specificata, tant’è che vengono usati anche all’interno di relazioni tra marito e moglie nella letteratura greca; sicché gli esegeti più accorti ed informati, tra cui non vanno inclusi a quanto pare gli articolisti de Il Giornale, oggi mette in guardia contro un uso omofobo di quel versetto.


    “Qui bisogna mettersi d’accordo. Prima si accusa la Chiesa di non vigilare a sufficienza affinché a chierici e preti attratti da persone del loro stesso sesso sia impedito di riversare le proprie pulsioni all’interno di seminari e parrocchie. Poi ci si lamenta se un prevosto di paese, avuta pubblica e assordante notifica che il «capo dei chierichetti» si dichiara gay, ricorre spicciativamente a un allontanamento a scopo cautelativo, per non ritrovarsi nell’imbarazzante situazione di doversi un giorno giustificare con qualche genitore, immagino.”



    Qui l’autore mostra un’ignoranza feroce perché presume che un gay sia più incline a diventare pedofilo di un etero, e che dunque si debba allontanare i gay “a scopo cautelativo”. Ma siamo matti?



    “Converrà ricordare, di passata, che la lettera Homosexualitatis problema stilata nel 1986 dal prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale che oggi è papa col nome di Benedetto XVI, bolla l’inclinazione omosessuale «come oggettivamente disordinata», concetto peraltro ribadito nel Catechismo della Chiesa cattolica al paragrafo 2358.”



    E converrà ricordare che né il catechismo né alcun documento pontificio che non sia promulgato ex cathedra godono di irreformabilità.


    “Qualche tempo fa Vittorio Messori mi ha spiegato che la Chiesa, nella sua saggezza di «mater et magistra», in passato aveva sempre fatto in modo che le persone con tendenze omosessuali rimanessero pecorelle nel gregge e non fossero ammesse ai sacri uffici.



    Messori ovviamente non ha mai letto Pier Damiani, il quale scrisse un intero libro contro il fatto che nei conventi si trovassero parecchi “sodomiti” (così si usava chiamarli nel medioevo), proprio perché, essendo composti da soli uomini, alcuni vi entravano sperando di nascondere il motivo per cui non volevano contrarre nozze con delle donne.


    “. Ma poi, in ossequio al politically correct che negli Stati Uniti scambiava questa forma di prudenza per un’intollerabile discriminazione, ha dovuto spalancare le porte delle istituzioni religiose a chiunque.



    Il povero articolista vaneggia. Ci sono sempre stati omosessuali nel clero, e questo perché la gente non ha “gay” scritto sulla fronte e dunque non c’era alcun modo in cui la Chiesa potesse impedire che i gay andassero in seminario.


    “In precedenza l’ostracismo si estendeva anche a coloro «che sostengono la cosiddetta cultura gay», come si legge in un memorandum della Congregazione per l’educazione cattolica, non a caso redatto in lingua inglese. Occhio alla data: il documento è del 1985. Lo stesso anno in cui entra nel vocabolario il sostantivo «omofobia». Se oggi molte diocesi americane sono screditate e in bancarotta, subissate da richieste di risarcimento presentate dalle vittime del clero gay, lo si deve esattamente a questo: alla paura della Chiesa di apparire omofoba.”



    Se oggi alcune diocesi sono in bancarotta non si deve affatto alla paura della Chiesa di apparire omofoba, e questo perché 1)Non c’è nessuna statistica che dica qual è la relazione tra i sacerdoti gay e i sacerdoti gay pedofili. Sicché, se per esempio i gay pedofili fossero l’1% del totale, ovviamente non si potrebbe ascrivere all’intero insieme la colpa della pedofilia. 2)La pedofilia non è un problema degli omosessuali ma colpisce indifferentemente gay ed etero. Per evitarla non serve evitare le ordinazioni gay, bisognerebbe non ordinare prete più nessuno. 3) Se le diocesi americane sono più svuotate di soldi del passato non è perché ci sia più pedofilia in relazione all’ipotetica crescita dei gay nei seminari, ma perché banalmente in passato i crimini a sfondo sessuale non venivano denunciati dalle famiglie per vergogna (un fenomeno simili avveniva anche nei casi di stupro).
    Sicché l’articolista manca del tutto di logica, perché nelle sue argomentazioni non dimostra né che ci sarebbe stato un incremento di gay nei seminari, né mostra, per attribuire la pedofilia ai preti gay, qual è il rapporto statistico tra preti gay e preti gay pedofili. Sicché tutte le sue disquisizioni si basano sul nulla, ma del resto, visto la testata giornalistica in cui scrivono, cosa c’era da aspettarsi?


    Due gay dichiarati, Ian Wathey e Craig Faunch, che vivevano more uxorio a Pontefract, nello Yorkshire occidentale, sono stati lasciati liberi di violentare per lungo tempo i ragazzini dati loro in affidamento. Ebbene, durante il processo è emerso che gli assistenti sociali del Metropolitan district council della città di Wakefield non avevano mosso un dito per paura di essere marchiati come «homophobic».”



    Non si vede come gli eccessi di politically correct possano inficiare la bontà del concetto in sé, né come si possa strumentalizzare un singolo episodio di autorità disattente per montare la condanna di un intero movimento culturale che vuole il rispetto dei gay come persone. Sarebbe come dire che, siccome i poliziotti oggi stanno attenti a cosa fanno coi neri per paura di non sembrare razzisti, allora i neri siano dei subdoli intoccabili che non hanno diritto a volersi emancipare… Evidentemente non ho la logica malata che mi occorrerebbe per scrivere su un giornale di Berlusconi…


    “Chi c'è dietro la Lobby Omosessuale?”



    Questo altro articolo è ancora più ridicolo del precedente, perché in questo caso non si capisci neppure cosa ci sia da dimostrare. Non fa altro che elencare una lista di società che finanziano le associazioni gay, come se in questo ci fosse qualcosa di male. Le associazioni gay hanno dei finanziatori? E allora? Mi sembra una cosa del tutto ovvia. Altrettanti ne ha il partito ideologico avverso, cioè quel teatrino destrofilo che si agita nell’America conservatrice, spesso maccartista. Chi non ricorda ad esempio che la Chiesa mormone, in occasione di un referenum in California sul matrimonio gay, finanziò il partito contro le nozze gay a suon di milioni? E allora? Qual è il problema. Questo articolo non ha proprio senso. Mi preme comunque rettificare alcune inesattezze ivi contenute, e da te, che ovviamente non hai la capacità critica di verificare quel che leggi, messe pure il grassetto…



    "Il 31 maggio la corte d'appello di New York si è riunita per prendere in considerazione quattro casi di coppie omosessuali che si sono viste rifiutare dallo Stato la licenza matrimoniale. Se la sentenza, attesa fra pochi mesi, sarà a favore delle coppie, il matrimonio gay sarà reso legale nello Stato di New York, come lo è già nel Massachusetts e nel Vermont. “



    Questa dichiarazione non è stata molto profetica. Lo stato di New York non accetta i matrimoni gay, ma tuttavia permette a chi si sia sposato altrove di registrarsi come sposato nello stato di NY, sicché l’articolo ha sbagliato previsione (evidentemente la potentisisma lobby gay si cui ha tanta paura non è poi così potente).
    L’articolista è comunque un tantino paranoico, evidentemente è simile ai sostenitori dell’esistenza del complotto ebraico-massonico.


    “si è trovata costretta arevocare all'Ilga Europe lo stauts di Ong (concessole nel 1993) dopo che l'organizzazione si era formalmente associata con gruppi sospettati di promuovere la pedofilia, come la molto controversa North American Man-Boy Love Association (Nambla).”



    S’è già detto che fu associata alla NAMBLA nella misura in cui condividevano e hanno condiviso gli stessi obiettivi, cioè rifiutare l’idea che la libertà di ricercarsi un partner parta solo con la maggiore età. Quando divenne evidente che NAMBLA favoriva la pedofilia, fu espulsa. Nel dicembre 2006 comunque ILGA Europe ha nuovamente ottenuto lo stato consultivo revocato nel 1994. Ecco il protocollo sul sito delle Nazioni Unite:
    www.un.org/News/Press/docs/2006/ecosoc6242.doc.htm

    Quindi, di che diavolo stiamo parlando?


    “Ogni anno, in questo periodo, si tengono nella città di San Francisco e a New York due tra le più imponenti parate omosessuali del mondo. Decine di migliaia di persone provenienti da tutti gli Stati Uniti si raccolgono qui a ogni nuova edizione”



    Durante il Pride non ci sono decine di migliaia ma milioni di persone. L’anno scorso a San Francisco erano 1,2 mln.

    Veniamo ora alle poche, frammentarie e sconnesse parole che hai scritto di tuo pugno, farà il terribile sforzo di capire il tuo italiano, ma ti prego, per la prossima volta, di sforzarti di rileggere, perché la gente non è obbligata a subire il tuo disordine sintattico…


    “Ovviamente ed è quel che immagino, detto alla Socrate, tu non conosci nemmeno te stesso.”



    Conoscere se stessi è l’ultima tappa di un percorso, e la più difficile, prima si può arrivare a conoscere altro.


    Diritto di pontificare ?

    che iella (sfortuna) ch’ hai avuta, piccolina,
    co’ sti religiosi che se sposeno li santi
    perché vita comune li spaventa;
    con la superstizione sacrata in religione, e
    cercando nei pargoli il sesso degli angeli
    s’ arrogano il diritto di pontificare
    a noi, che si smazza per crescere famiglie,
    come dove e quando far sacra anche ‘na sega ? “



    Ma tu rispondi a caso con la prima associazione mentale che ti viene in mente anche se non c’entra nulla con quel che ti si domandava? Cosa c’entra il diritto o meno dei preti di pontificare sulla conduzione della vita famigliare con la tua inesistente capacità di pontificare in psicologia?


    “Spero di spiegartelo una volta per tutte.

    In quei paesi (tanti in Italia) dove è radicato un modo d'esprimersi comune (dialettale) la parola gay e/o omosessuale, non fa parte del loro vocabolario, per cui (in tantissimi casi) usare la parola ricchione,frocio ecc., non è certo sinonimo di “istigazione all’odio”. “


    Allora te lo spiego io: siamo in Italia, la lingua è una per tutti, così come viene insegnata a scuola. Le parole omosessuale e gay esistono e le conoscono tutte. Se una persona si ostina ad usare “ricchione” o “frocio” è perché evidentemente è di vedute assai limitate, e si assume la responsabilità delle sue ingiurie, qualora qualcuno ovviamente si spazientisse e volesse fargli causa. Ma in effetti è più probabile che dinnanzi a persone che usano questo linguaggio parta un moto di compassione per l’ignoranza culturale nella quale versano.


    “In questo caso e in molti altri, un eventuale denuncia per ingiuria, non servirebbe certo a creare una società più tollerante, ma il contrario. “



    Servirebbe a creare una società dove la gente ha il diritto di vivere senza sentirsi offendere.


    Fra l’altro assistiamo anche al mercimonio che questi individui fanno della propria persona e se li vuoi allontanare le loro avance (non è certo facile), meglio usare il dialetto e mai la violenza.”



    Un “no grazie, sono dell’altra sponda” non ti piace? E che dire poi delle offese verso chi non ci stia affatto provando con te, come quelle di cui tu hai assai poco gentilmente riempito questo forum fino a pochi post fa?


    Credo che il tuo "singolo" parere in questo specifico argomento sia irrilevante per fare qualsiasi statistica. “



    Il mio parere è del tutto rilevante nella misura in cui non è solo mio ma anche quello ufficiale della comunità scientifica. Come ripeto infatti, in questo caso non sarebbe più solo il mio parere, ma per l’appunto quello delle Nazioni Unite, e quello dell’Ordine degli psicologi. Se una persona dice che la terra gira intorno al sole, non è che le si possa rispondere che è “solo il suo parere”, perché esso è anche il parere della comunità scientifica, e dunque, sebbene quella persona possa non essere neppure astrofisica, il suo parere vale assai più dell’ipotetico parere di un geocentrista, che invece è solo dinnanzi a tutta la comunità scientifica. Allo stesso modo i pareri dei singoli omofobi non sono rilevanti, proprio perché essi sono spesso ignoranti nelle materie psicologiche e per giunta hanno contro tutti gli organi scientifici internazionali come l’Organizzazione Mondiale della Sanità.


    “Sono state le scimmie a chiedere a Zapatero la concessione di alcuni diritti ? “



    Non avere la parola non significa non poter trasmettere la propria sofferenza per le vessazioni subite. Inoltre, se si dovessero dare diritti solo a chi li chiede, dovremmo concludere che i neonati umani non ne dovrebbero avere alcuno, visto che non hanno parola.





    Quella precedente era una bufala, questa invece è una notizia irrilevante. Infatti l’unica cosa da sapere è che 2 avvocati, evidentemente in cerca di clamore mediatico, hanno voluto denunciare il papa per crimini contro l’umanità all’Aja. Inutile dire che la notizia non dice alcunché, perché chiunque può denunciare chi gli pare, e sta poi ai giudici stabilire e vagliare l’accusa per sapere se è fondata o meno.


    “Ho quello della Garzantina.
    Va bene….

    dubito di no. “



    Tu non ha la Garzantina a casa, s’è già stabilito che hai copiato quelle citazioni, compresi i punti di sospensione, dalla rete.
    Inoltre della Garzantina tu non avevi citato la definizione di omofobia, che non credo neppure esista, ma solo la definizione di omosessualità, che poi era stata smentita dall’editore stesso dicendo che era stata scritta nel 1959.
    Se non hai un dizionario in casa, forse è il caso di comprarlo, ogni uomo di cultura deve possederlo. Sopperirò io dunque alle tue lacune cartacee. Dal Devoto-Oli 2009:
    Omofobia: Timore ossessivo di scoprirsi omosessuale ♦ Avversione nei confronti degli omosessuali.
    Dire che tu rientri perfettamente nella II definizione.


    “Quindi... -le foto che avevi riportato, che ti ritraevano alla manifestazione del gay pryde-.
    Immagino eri li solo per vedere i carri ? “



    Gay Pride, come dice il nome, è la manifestazione dell’”Orgoglio gay”. Si va al gay pride non necessariamente per chiedere diritti al matrimonio e all’adozione, sui quali molti gay non sono neppure d’accordo, bensì si va per il solo e semplice fatto di manifestare l’orgoglio di appartenere al mondo omosessuale, e anche per, manifestando quest’orgoglio, far capire agli omofobi che i gay ormai si sono emancipati.


    “La scuola in molti paesi sta prendendo posizione in base a “agenda gay” “



    Mi sembra doveroso. E’ ovvio che il primo posto per far conoscere che i gay esistono è la scuola.


    “Infatti una Giornalista inglese critica la lobby omosessuale e riceve minacce di morte. “


    E il fatto che l’abbiano minacciata di morte, come proverebbe il fatto che quei singoli che l’hanno minacciata sono stati mandati da una ipotetica lobby gay? Le è mai passato per la mente che gli omosessuali agiscono anche come singoli?


    “Hai forse dimenticato che siamo nell’universo internettiano ? “



    No, non l’ho dimenticato, ne lo potrei dimenticare. In un’aula universitaria idee così becere come quelle che girano in rete non avrebbero udienza.


    “Chi è il ministro dell’istruzione in Italia ? “


    Maria Star.


    Con questa favola han venduto solo sogni campati in aria (e si son arricchiti).”



    E che cosa c’entrano i sogni che ha venduto il Vaticano col fatto che il magistero funziona esattamente così e dunque è del tutto inutile questo tuo pleonastico riportare pareri tratti dal magistero ordinario nell’inutile tentativo di dimostrare che non sarei un buon cattolico?


    “E se i toni del TUO magistero sono di condanna io che dovrei di che l’omosessualità è un piacere”



    I toni di condanna del magistero ordinario non includono, come già detto, l’urlare parole come “frocio”, “ricchione” o “deviato” con cui tu hai deliziato questo forum.


    Se scindi il Vaticano come fai con la chiesa, qui non ne usciamo mai,”



    Non li scindo io, ma il diritto canonico. Il Vaticano è un piccolo Stato, la Chiesa invece non è certo limitata al Vaticano, che potrebbe pure non esistere, e la Chiesa esisterebbe comunque.


    Intanto abbiamo capito che Bertone, il papa, i preti, insomma tutti coloro che condannano l’omosessualità in tutte le sue forme, fanno parte di un’altra parrocchia”



    Dipende da cosa vuol dire questa frase “far parte di un’altra parrocchia” nello slang italiano vuol dire avere un orientamento sessuale diverso. Sicché, non capisco cosa significherebbe questa frase.


    “In base all’affermazione del professor Polymetis
    Possiamo asserire(per come fin’oggi hanno interpretato alcuni passi biblici), che gli stessi sono incivili

    (Levitico 18:22) INCIVILE
    (Levitico 20:13) INCIVILE
    (Genesi 13:13) INCIVILE
    (Giu 1:7 ) INCIVILE
    (1 Re 14:24) INCIVILE
    (Romani 1:26) INCIVILE

    Esatto ? “



    No, per nulla esatto. Innanzitutto perché la questione primaria è come interpretare quei passi, che, come ho già avuto modo di mostrare nel forum Geova informa con argomenti filologici, non hanno di mira l’omosessualità (ma non ho avuto risposte, perché nessuno conosce alcunché di greco od ebraico, tutti pensano in italiano). In secondo luogo, se anche ammettessimo per ipotesi che quei versetti condannino l’omosessualità, certo questo non li renderebbe incivile. Incivile infatti è un termine relativo rispetto ad un confronto con la civiltà, in quanto l’incivile è chi non è civile. Vale a dire che dunque lo standard di cosa sia incivile varia, a seconda delle epoche, in base alla conformazione di ciò che si definisce civile. In una società come quella romana antica ad esempio era perfettamente civile avere schiavi, e tutti li avevano, anche i più progressisti, oggi invece questo è considerato incivile. Perché? Perché la società s’è evoluta. Sicché se quei passi condannassero davvero per ipotesi l’omosessualità, sarebbero semplicemente in linea con lo standard di civiltà di allora. E’ oggi che quei pareri, se fatti propri da qualcuno, sono incivili, e non certo allora.


    “Ho mai detto che tutti i pedofili sono gay ?
    Ho mai detto che tutti i gay sono pedofili ?”



    Non hai messo la parola “tutti”, ma hai tentato sistematicamente di argomentare l’idea che i gay siano più inclini alla pedofilia degli etero.


    “Invece è mia ferma opinione, in base anche a fatti di cronaca,
    che molti gay/omosessuali hanno stuprato dei fanciulli, per cui sono anche pedofili.

    Chiaro ?”



    E siccome questo è vero anche di molti etero, colpevoli di stupro, partirai anche con una campagna anti-etero?


    “Io ho letto e riportato quel che anche tu hai letto…o no ?”


    Il problema non è cosa riporti, ma cosa capisci di quel che riporti.



    Tutto qui ?
    Mi aspettavo di più da un professore, ma forse non ti conviene dato che potremmo entrare nei meandri oscuri di ipotetiche cure”



    Non vedo come precisare ulteriormente la definizione di egosintonico ed egodistonico possa far penetrare nei meandri di ipotetiche cure.


    “Mi sa che hai demolito solo ed esclusivamente le tue elucubrazioni campate in aria
    Babbo Natale compreso”



    Questa affermazione non è argomentata. Ergo, richiedo: dove avrei detto una menzogna?


    “Associando la libertà sessuale a quel di 14enni, evita quantomeno di usar la parola adulti poiché da li a cader in atti di stupro e pedofilia il passo è troppo labile.
    Infatti anche le statistiche non giocano certo a favore delle relazioni stabili fra gay
    Altro che amore genuino. “



    Ma come si fa a mettere in fila tre frasi che non c’entrano nulla una con l’altra? In primis ti sei sognato che io abbia abbinato la parola adulto ad un 14enne. In secondo luogo non vedo cosa c’entri con la pedofilia la presunta labilità delle relazioni gay, su cui ci siamo ampiamente profusi sopra.



    La larga maggioranza non ha però la maturità necessaria ? “



    Il legislatore ha ritenuto diversamente.


    “Prendo atto, ma ciò non toglie alla loro partecipazione propositi già verificatosi in olanda ("paese civile")”



    Che i pedofili, ovunque siano, vogliano legalizzarsi, come ripeto, non vedo cosa c’entri col gay pride, stante il fatto che non hai dimostrato che ci siano più pedofili al gay pride di quanti ce ne siano in un qualsiasi pezzo di città preso a caso.


    Sua maestà dall’alto del suo trono non spetta a lei stabilirlo “



    Infatti ci hanno già pensato i giudici della Cassazione.


    “Anche questo tuo escamotage non rientra nei tuoi decreti anzi smettila di frignare
    come una femminuccia e di ripetere a pappagallo sempre la solita filastrocca.”



    Smetterei di rispondere se tu dicessi qualcosa, ma pare che argomentare non rientri nelle tue abitudini, ma solo lanciare frasi sconnesse.


    “iene “curato” fino a trasformarlo in omosessuale ego sintonico ?

    Perché mai dunque questa condizione non è reversibile, nel senso che un omosessuale non può diventare etero ? “



    Perché se un omosessuale egodistonico viene curato per diventare egosintonico, cioè tramite la terapia affermativa gay, non cambia orientamento sessuale, ma semplicemente prima non si accettava (a causa dell’omofobia sociale), mentre in seguito impara ad accettarsi. L’accettazione di sé cui porta la terapia affermativa non ha nulla a che vedere con un cambio di orientamento sessuale.


    “E come la mettiamo sulle testimonianze di ex gay/omosessuali? “



    La mettiamo come afferma l’ordine degli psicologi, italiano ed americano: non c’è alcuna prova statistica che funzionino davvero. La gente vi si sottopone spinta dal senso di colpa instillato da famiglie di fondamentalisti religiosi, e viene curata non con psicanalisi ma con preghiere e giaculatorie.
    La rete è piena di gruppi di ex-(ex-gay), cioè gente che ha smesso di fingere d’essere guarita e ora mette in guardia contro i pericoli di questi ciarlatani. Il fondatore stesso del gruppo ex-gay più numeroso d’America è stato beccato col suo amante maschio in un bar gay, fotografato, e sbattuto sui giornali. Oggi s’è scusato per aver preso in giro la gente ed è diventato un attivista che mette in guardia contro l’inconsistenza scientifica di questa teoria riparativa.



    “Alcune sdati dicono questo:

    Il pedofilo eterosessuale abusa in media di 19,8 bambine commettendo 23,2 atti sessuali.

    Il pedofilo omosessuale abusa in media di 150 bambini commettendo 281,7 atti.
    The stop Children molestation Book (Gene G. Abel, M. D. and Nora Harlow, edito da Xlibris 2001) “



    La citazione è ovviamente copiata da internet, unica fonte del tuo sapere. Ma comunque essa non dice che i gay siano più inclini alla pedofilia degli etero, o che la percentuale di pedofili tra i gay sia maggiore della percentuale tra gli etero. Questa percentuale dice una cosa diversa, cioè che il singolo pedofilo, se omosessuale, ha più vittime del singolo pedofilo eterosessuale, ma questo non indica che siano più numerosi i pedofili gay.


    “Prendiamo atto dalle suddette "affermazioni" del professor polymetis e in base ai suoi ragionamenti sino ad ora sostenuti, (se tanto mi da tanto), possiamo “azzardare” che quei stati in cui l’età del consenso è fra i 16/17 anni,
    Sono Incivili. “



    No, io ho definito incivili i paesi in cui si vieta un rapporto omosessuale tra persone dello stesso sesso, non ho dato pareri sul fatto che sia definibile civile o meno chi ha un’età del consenso più alta.



    Mi sa che la questione è assai diversa da quel che tu sostieni.

    Segui articolo mare magnum N°5 “



    La confutazione è già stata fatta sopra.


    “E già…si fa presto a dire:
    Vestiva in modo provocante.
    Sono bravi ragazzi ecc. “



    Ma cosa hai capito? Io ho detto: “è ovvio che se dichiara d’essere stata consenziente, chi può smentirla?”. Le giustificazioni del tipo “vestiva in modo provocante” sono invocate quando la donna stuprata dichiara che non era stata consenziente, e tuttavia si cerca di difendere lo stupratore sostenendo che aveva provocato.


    “Intanto anche i media danno risalto alle notizie fin quando fa comodo a qualche burattinaio, (che amarezza poi scoprire -nel silenzio più assordante- che il bacio al Colosseo non era altri che un rapporto orale). “



    Non è esatto, questo s’era detto fin da subito da parte delle forze dell’ordine che quello era un rapporto orale, e sin da subito i due ragazzi hanno smentito. S’è tenuto un processo, e il carabiniere accusatore non s’è neppure presentato, col risultato che si beccò una multa di 300 euro. Il processo, visto che il testimone oculare non s’è visto in aula, è stato rimandato a questo 4 maggio. E siccome per la Costituzione Italiana s’è innocenti fino a sentenza definitiva, le tue accuse sono prive di senso.


    “E’ questi il sesso libero ? “


    E’ questa la logica? Cosa c’entra cosa possono aver fatto o non aver fatto questi due ragazzi? Cos’è questa tua infantile logica che prende casi singolari e li generalizza? Vuoi una lista di condanne per atti osceni in luogo pubblico comminate a coppie etero?

    Ad maiora



    ---------------------
    Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
    Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
    Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
    (Κ. Καβάφης)
  • ®@ffstef@n
    00 05/04/2011 20:00
    Mare magnum n. 4


     

    Promozione della visione non-patologica dell'omosessualità

      

    Negli ultimi trent'anni, una serie di associazioni europee ed americane attive nel campo della salute mentale e delle scienze mediche e sociali hanno ribadito, attraverso dichiarazioni o statuti, la connotazione non patologica dell'orientamento omosessuale e sono nate organizzazioni psicologiche dedicate a promuovere una visione affermativa dell'omosessualità.

    Nel 1985 all'interno della maggiore associazione psicologia mondale, l'Associazione Psicologica Americana, è stata creata una divisione (la divisione 44) dedicata allo studio psicologico delle tematiche gay e lesbiche che adesso conta quasi 2000 iscritti.

    Nel 1990 una organizzazione analoga è sorta in Europa (European Association of Lesbian, Gay and Bisexual Psychology) con numerosi iscritti in particolare in Germania e in Olanda mentre nel 1998 la British Psychological Society ha deciso di fondare una sezione dedicata alla psicologia gay e lesbica.


    Come abbiamo visto, nel corso di tutto il ventesimo secolo, la concezione patologica dell'omosessualità si è articolata attraverso studi, teorie, speculazioni di ogni tipo. Le spiegazioni di tipo patologico sono diventate - e sono tuttora - oltre che parte del sapere accademico, parte del discorso popolare e quotidiano. In figura sono descritti gli assunti principali del modello patologico che è stato progressivamente soppiantato dal modello affermativo.


    MODELLO  PATOLOGICOMODELLO AFFERMATIVO
    I modelli e i costrutti teorici di riferimento si ispirano alla psicologia clinica e patologicaI modelli e i costrutti teorici di riferimento si ispirano alla psicologia sociale e alla psicologia dell’età evolutiva
    L’eterosessualità è superiore e normativaL’omosessualità e l’eterosessualità hanno uno status equivalente
    L’omosessualità è patologica e anormaleL’omosessualità è una variante dello sviluppo psicosessuale e non è associata in sé a disturbi psicopatologici
    L’omosessualità è una disabilità o un difetto personaleL’omosessualità rappresenta una capacità nell’espressione erotica ed emotiva dell’individuo
    L’omosessualità indica una tipologia individuale, un tratto intrinsecoL’omosessualità è un'entità eterogenea: le persone omosessuali sono tra loro diverse quanto le persone eterosessuali
    La fonte dei problemi risiede negli stessi omosessualiLa fonte dei problemi risiede prevalentemente nell'interazione (e interiorizzazione) con l'ambiente sociale
    L’obiettivo del trattamento psicoterapeutico è trovare le cause dell’omosessualità con lo scopo di eliminare la malattia e scoraggiare l'identità  o le relazioni omosessuali

    L’obiettivo del trattamento è assistere gay e  lesbiche a comprendere e ad integrare l’orientamento sessuale come parte di sé, a sviluppare una positiva immagine di sé attraverso strategie adattive e di confronto

    Confronto fra i modelli patologico ed affermativo

    Ispirandosi ai costrutti espressi dalla psicologia clinica e dalla psicopatologia, il modello patologico interpreta l'omosessualità come una perversione e un arresto dello sviluppo psicosessuale. La visione sottostante dell'omosessualità rimanda ad una condizione considerata "intrinseca" e la stessa parola "omosessualità" è utilizzata per descrivere una tipologia di persona con caratteristiche predeterminate.

    I terapeuti indicavano nell’omosessualità stessa la causa dei problemi dell’individuo; il tentativo era perciò quello di modificare l'orientamento omosessuale attraverso un'analisi eziologica delle dinamiche pre-edipiche secondo la terapia psicoanalitica o, seguendo la terapia comportamentale, attraverso un terapia di decondizionamento.


    Il modello affermativo ha invece ribaltato lo status tra esiti dello sviluppo psicosessuale: non esiste un orientamento sessuale subalterno e uno normativo, uno naturale e l'altro innaturale, ma varianti e soluzioni diversificate, percorsi e orientamenti alternativi.

    Le ricerche di Bell e Weinberg (1975) hanno dimostrato che gli uomini gay e le donne lesbiche, come individui, coppie e comunità, non mostrano più bassi livelli di adattamento psicologico e quindi non è possibile parlare di "una omosessualità", di una unica tipologia di omosessuale, visto che la popolazione gay e lesbica raccoglie un insieme assai eterogeneo di persone che variano nell'età, nella classe sociale, nell'orientamento politico, negli stili di vita.

    La persona omosessuale condivide l'eventualità degli stessi disturbi mentali di una persona eterosessuale; inoltre, in seguito agli effetti del clima di riprovazione sociale, l'individuo può maturare alcune problematiche di carattere psicologico.

    La psicoterapia con gay e lesbiche si pone quindi l'obiettivo di integrare le varie componenti della sessualità e di facilitare l'acquisizione di strumenti per fronteggiare meglio il pregiudizio esterno.
     
  • ®@ffstef@n
    00 05/04/2011 22:17

    Non si vede proprio che cosa dovrebbe provare quest’articolo, se non il fatto che, ancora una volta, tu non sai valutare quel che leggi, non sai cioè valutare né l’attendibilità degli autori, né l’attendibilità dei posti dove pubblicano, né la coerenza tra quanto enunciato e il modo che si usa per dimostrarlo.

    Il posto dove è pubblicato l'articolo è lo stesso dove tu ti sei iscritto.Quindi… parla per te poly. parla per te.

    Il titolo dell’articolo parla di verità scientifica, ma non cita alcun studio, e trae delle conclusioni arbitrarie da premesse deboli. La cosa più grave però è che tu, leggendolo, abbia pensato di potervi ricavare qualcosa in merito alle tue sordide teorie.

    Le tue inclinazioni nate dagli ormoni di chi crede di leggere l’altrui pensiero,non sono certo migliori di sordide teorie

    Forse non ti sei accorto che l’autore di questo articolo non mette in relazione l’estrema promiscuità del mondo omosessuale maschile in relazione al fatto che i suoi protagonisti siano gay, bensì la mette in relazione al fatto che siano due maschi. Il ragionamento dell’autore è che le relazioni gay durino di meno, o anche una sola notte, non perché siano gay, ma perché sono una coppia composta da due uomini.

    Hai perfettamente ragione. (tu non sai valutare quel che leggi)

    Si sa che l’uomo è cacciatore, meno incline alla monogamia delle donne, mentre le femmine tendono a volere relazioni più stabili. Se nelle coppie è il maschio l’elemento disgregante, perché la sua biochimica lo spinge a cercare il nuovo, allora nelle coppie gay questo elemento è duplicato, mentre nelle coppie lesbo è azzererato, col risultato che le coppie gay maschili durano di meno, quelle etero mediamente, e quelle lesbiche più di quelle etero.

    Chissà di cosa sta parlando l’autore dell’articolo.mahhh...

    Si vede dunque che ciò è causato non dal fatto che i maschi gay siano malati, o amino meno di quelli etero, ma proprio dal fatto che in una coppia gay maschile di maschi ce ne sono due.

    in una coppia gay maschile di maschi ce ne sono due  

    Riflessione profonda e perfettamente equilibrata.

    Ciò indica che quest’articolo non ha nulla da dire sull’omosessualità e le sue caratteristiche, ma rientra semplicemente negli articoli descrittivi sulle teorie di genere, e in questo caso sui comportamenti del maschio. Come lui stesso scrive: “Quindi poche balle la promiscuità, etero o gay che sia, non è tanto qualcosa che serve a ridurre il rischio di estinzione della specie. La promiscuità è quello a cui il maschio tende per natura”.

    Professor Polymetis,Non crede che i suoi “svarioni” vadano approfonditi? Vorrebbe mica darci ad intendere che un gay è una persona che si sente donna nel corpo di un uomo ?

    Riguardo tutta l’altra pappardella che hai scritto, visto il continuo reiterare di concetti che ormai avrai imparato a memoria (il pappagallo di Porto Bello faceva altrettanto) e visto la tua perenne altezzosità nell’accostare qualsiasi articolo e/o articolista a quella che tu chiami spazzatura internettiana, evito osservazione che spettano ai diretti interessati.

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    Intanto, prima di riprenderti da dove ti ho lasciato, ti omaggio di altro copia/incolla



    DAGLI OMOSESSUALI CONSUMATORI DI DROGHE AFRODISIACHE PROVIENE CIRCA IL 60% DEI PAZIENTI AFFETTI DA AIDS.

    Circa il 60% dei pazienti americani affetti da AIDS sono maschi omosessuali sopra i 20 anni. Questi provengono dai gruppi a rischio di coloro che hanno rapporti sessuali con un grande numero di partners (Centers for Disease Control, 1982; Jaffe et al., 1983b; Darrow et al., 1987; Oppenheimer, 1992), che spesso superano una media di 100 all'anno ed hanno superato i 1.000 nell'arco di alcuni anni (Mathur-Wagh et al., 1984; Newell et al., 1985a; Turner et al., 1989; Callen, 1990).

    Le seguenti prove indicano che queste attività sessuali e le corrispondenti malattie veneree convenzionali sono direttamente proporzionali al consumo di stimolanti sessuali tossici, tra cui nitriti ed etilcloruri inalanti, cocaina, anfetamine, metaqualone, acido lisergico, fenilciclidine ed altri (Blattner et al., 1985; Shilts, 1985; Lauritsen e Wilson, 1986; Darrow CI al., 1987; Haverkos, 1988a; Rappoport, 1988; Raymond, 1988; Adams, 1989; Turner et al, 1989; Weiss, S.11., 1989; Ostrow et al., 1990; Lesbian and Gay Substance Abuse Planning Group, 1991a).

    Uno dei primi studi dei CDC su 420 uomini omosessuali che frequentavano cliniche per malattie sessualmente trasmesse a New York, Atlanta e San Francisco, riportava che l'86,4% aveva frequentemente fatto uso di amil e butilnitriti come stimolanti sessuali. La frequenza dell'uso di nitriti era proporzionale al numero di partners sessuali (Centers for Disease Control, 1982).

    Nel 1983 Jaffe et al., studiarono i fattori di rischio di AIDS di 170 maschi omosessuali tra i pazienti di cliniche per malattie sessuali, tra cui 50 con sarcoma di Kaposi e polmonite e 120 senza AIDS. In questo gruppo il 96% erano consumatori abituali di nitriti inalanti e il 35:50% di etilcloruri inalanti. Inoltre il 50:60% aveva fatto uso di cocaina, il 50:70% di anfetamine, il 40% di fenilciclidina, il 40:60% di acido lisergico, il 40:60% di metaqualone, il 25% di barbiturici, il 90% di marijuana e il 10% di eroina (Jaffe et al., 1983b). Più del 50% aveva anche fatto uso di farmaci. Circa l'80% di questi uomini aveva avuto o aveva gonorrea, il 40:70% sifilide, il 15% mononucleosi il 50% epatite ed il 30% diarrea da parassiti. Quelli con il sarcoma di Kaposi avevano una media di 61 partners sessuali all'anno e quelli senza manifestazioni di AIDS di circa 26.

    Lo studio sottolinea che "l'esposizione nel corso della vita ai nitriti...(e) l'uso di varie droghe "da strada"... era maggiore per i casi «di AIDS» che per quelli di controllo." Fu riportato che il dosaggio di droghe assunte nell'arco della vita dai casi Studiati era due volte maggiore di quello dei portatori asintomatici di HIV (Jaffe et al, 1983b).

    Uno studio su un gruppo di 359 uomini omosessuali di San Francisco riporto nel 1987 che l'84% aveva fatto uso di cocaina, l'82% di alchilnitriti, il 64% di anfetamine, il 51% di metaqualone, il 41% di barbiturici, il 20% di droghe iniettate e il 13% aveva condiviso gli aghi (Darrow et al., 1987). Circa il 74% aveva avuto o aveva infezione da gonococco, il 73% da virus dell'epatite B, il 67% da HIV, il 30% da amebe e il 20% da treponema (Darrow et al., 1987). Questo gruppo era stato scelto a caso da una lista di omosessuali che si erano presentati volontari per essere studiati relativamente all'infezione da virus dell'epatite B e per donare antisiero al virus dell'epatite B tra il 1978 e il 1980. Per questo stesso gruppo il "tasso di progressione" del 50% dall'HIV all'AIDS si stimò fosse sugli 8:11 anni (Tavola 2) (Moss et al., 1988; Lemp et al., 1990) - e fu riportato che era rilevante per "la popolazione (infetta da HIV) nel suo insieme" (Moss et al., 1988)!

    Uno studio che analizzava i fattori di rischio di AIDS tra omosessuali francesi riportò che il 31% di quelli con l'AIDS, ma solo il 12% di quelli senza AIDS, aveva raggiunto "più di 100 inalazioni di nitriti" (Messiah et al., 1988). Lo studio comprendeva 53 pazienti affetti da AIDS omosessuali, ossia il 45% di tutti quelli registrati in Francia fino al 1987.

    L'incredibile consumo orale di droghe tra gli omosessuali maschi a rischio di AIDS fu confermato nel 1990 dalla più ampia indagine di questo tipo. Questa riporta che l'83% di 3.916 uomini omosessuali americani autoidentificatisi aveva fatto uso di una droga e circa il 60% di due o più droghe associate alle attività sessuali durante i 6 mesi precedenti (Ostrow et al., 1990). Un simile consumo di droga è stato riportato anche per gli omosessuali europei a rischio di AIDS (van Griensven et al., 1987).

    Un'indagine su uomini omosessuali di Boston, condotta tra il 1985 e il 1988, documentava che tra 206 HIV-positivi il 92% aveva fatto uso di nitriti inalanti, il 73% di cocaina, il 39% di anfetamine, il 29% di acido lisergico, oltre ad altri 6 farmaci psicoattivi, come stimolanti sessuali; tra 275 HIV-negativi di controllo il 71% aveva fatto uso di nitriti, il 57% di cocaina, il 21% di anfetamine, il 17% di acido lisergico, sempre oltre ad altri 6 farmaci psicoattivi (Seage et al., 1992). Un'indagine simile su 364 uomini omosessuali HIV- positivi di Berlino condotta tra il 1983 e il 1987 affermava che 194 (53,3%) avevano fatto uso di nitriti inalanti (Deininger et al., 1990).

    Secondo Newell et al. (1985b) i nitriti volatili avevano penetrato "ogni angolo della vita gay" entro il 1976. Indagini che studiavano l'uso dei nitriti inalanti trovarono che a San Francisco il 58% degli uomini omosessuali ne erano consumatori nel 1984 e il 27% nel 1991, rispetto a meno dell'1% tra gli eterosessuali e le lesbiche dello stesso gruppo di età (Lesbian and (Gay Substance Abuse Planning Group, 1991b).

    Diversi ricercatori hanno sottolineato che i nitriti inalanti, e forse altri farmaci, sono preferiti dai maschi omosessuali come afrodisiaci poiché facilitano il rapporto anale rilassando la muscolatura liscia (sezione 4.4.1) (Mirvish e Haverkos, 1987; Newell et al., 1985b; Ostrow et al., 1990; Lesbian and Gay Substance Abuse Planning Group, 1991a; Seage et al., 1992). "I nitriti venivano usati principalmente per aumentare la stimolazione sessuale durante l'attività sessuale riducendo le inibizioni sessuali e sociali, prolungando la durata, aumentando l'eccitazione sessuale, rilassando lo sfintere anale durante il rapporto anale e prolungando l'orgasmo" (Newell et al., 1985b).
    [Modificato da ®@ffstef@n 05/04/2011 22:27]
  • ®@ffstef@n
    00 05/04/2011 22:43



    Professor Polymetis,Non crede che i suoi “svarioni” vadano approfonditi? Vorrebbe mica darci ad intendere che un gay è una persona che si sente donna nel corpo di un uomo ?




    Pretendeva anche di "far acqua" nel bagno delle donne.



    Luxuria: "Ho amato una donna"

    E per la prima volta posa senza veli

    "Mi piacciono gli uomini, ma anni fa ho amato una donna, Sarah, con cui ho condiviso tutto": Vladimir Luxuria non smette di stupire e, prima di partire per "L’Isola dei famosi" non solo si fa fotografare per la prima volta senza veli, ma confessa al settimanale Chi la sua passione per una lei. Oltre al nome, Luxuria rivela la nazionalità, inglese, e una caratteristica fisica, la sua grande bellezza.

    Una storia di coinvolgimento totale, quella raccontata dall’ex deputato di Rifondazione che proprio nei giorni scorsi ha ammesso di aver avuto delle avances anche in Parlamento.

    "Sono stata corteggiata da famosi della politica e della tv. Ma non volevano amore, cercavano solo una botta e via'' ha confessato il transgender più famoso d’Italia. Dichiarazioni choc, che hanno anticipato l’ultima rivelazione, l’amore con Sarah.

    Fotografata per la prima volta senza veli, Luxuria che sull'isola indosserà sempre un pareo sopra il costume (una sua esplicita richiesta ha puntualizzato la presentatrice Simona Ventura) ricorda con nostalgia la sua storia con la giovane inglese, di cui però, anche a distanza di tempo, non ha perso le tracce:

    "Adesso vive in un paesino che sta di fronte all'isola di Wight, ha due figli ed è ancora molto bella" ha concluso, ammettendo però che con la sua amica inglese ha scambiato solo baci, carezze, abbracci, senza mai osare di più.



    gay pride

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    Polymetis
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    00 06/04/2011 00:20

    “Promozione della visione non-patologica dell'omosessualità

    Mi sembra un articolo condivisibile e ben fatto, l’unico mistero dunque è perché tu l’abbia citato, visto che spiega come la comunità scientifica non adotti più lo schema edipico freudiano per spiegare l’omosessualità. L’unico mistero è perché tu l’abbia citato: probabilmente non hai capito quel che hai letto.

    “Il posto dove è pubblicato l'articolo è lo stesso dove tu ti sei iscritto.Quindi… parla per te poly. parla per te.”

    Non si vede che logica abbia questa risposta. Iscriversi ad una community non implica certo l’essere d’accordo con tutto quello che vi si scrive. Tu ad esempio sei iscritto a questo forum, ma ciò non implica che condividi tutto ciò che vi si scrive, altrimenti dovresti condividere anche quel che scrivo io, il che è assurdo. Dunque, si dovrà dire che il fatto che io sia iscritto ad un sito, per il banalissimo motivo che è un luogo d’aggregazione del popolo GLBT italiano, non implica che io sia d’accordo con quello che scrivono alcuni dei suoi esponenti. E poi, come s’è già rilevato, l’articolo non dice alcunché che possa dare frecce al tuo arco.

    “Professor Polymetis,Non crede che i suoi “svarioni” vadano approfondit”



    Ma quale svarione? Non ne hai documentato alcuno. L’unica cosa che si legge è una serie di frasi sconnesse senza argomentazioni che non è ben chiaro cosa dovrebbero significare.


    “Vorrebbe mica darci ad intendere che un gay è una persona che si sente donna nel corpo di un uomo ? “


    No, non l’ho mai detto, anzi, la mia risposta si basa proprio sul contrario. Cioè, poiché i gay si sentono uomini esattamente come gli altri maschi, allora una coppia omosessuale maschile ha due elementi disgreganti anziché uno (come invece avviene nelle coppie etero), ma questo, come ripeto, non dipende dal fatto che siano due gay, ma dal fatto che siano due maschi.



    Riguardo tutta l’altra pappardella che hai scritto, visto il continuo reiterare di concetti che ormai avrai imparato a memoria”



    Reitero concetti a cui pare tu non sia in grado di replicare.


    “ e visto la tua perenne altezzosità nell’accostare qualsiasi articolo e/o articolista a quella che tu chiami spazzatura internettiana”



    Finché continui a citare articoli pescati dalla rete e scritti da gente che non ha alcuna preparazione accademica psicologica o sociologica, come si evince dalle loro argomentazioni, etero od omo che siano, il mio diritto d’essere altezzoso è sacrosanto. E’ il diritto di chi è abituato alla letteratura scientifica e dunque si diverte a fare le pulci ai falsi ragionamenti e alle deduzioni cannate dei dilettanti che affollano la rete.


    “Intanto, prima di riprenderti da dove ti ho lasciato, ti omaggio di altro copia/incolla “



    Sai fare solo quello, s’è già capito… Tu non hai la capacità di valutare gli articoli che leggi, copi e basta, hai definitivamente buttato il tuo senso critico nel WC e hai tirato l’acqua.
    Evidentemente, nella tua smania di copiare, non ti sei accorto che l’articolo che citi fa parte di un più ampio studio scritto da dei PAZZI, dei negazionisti, che sostengono nientemeno che non è il virus HIV a causare l’AIDS, bensì l’uso di droghe… Un sito di poveri pazzi convinti che la scienza sia una menzogna globale (il che fa capire quanto nel mondo scientifico la gente consideri le loro teorie), e che pubblica anche la teoria, ormai screditata e pericolosa, secondo cui l’HIV non c’entri nulla con l’AIDS. La confutazione del delirio riportato da Raf, che evidentemente non sa più in che latrina pescare, si può trovare ovviamente su qualsiasi libro in dotazione nelle facoltà di medicina di tutto il mondo.
    Non si vede comunque cosa creda di dimostrare Raf con lo studio sconclusionato di questo ricercatore borderline. Egli infatti attribuisce l’insorgere dell’AIDS all’abuso di droghe, sicché se ne deduce che non esista alcuna colpevolizzazione dell’omosessualità nello studio, e che per l’autore l’insorgenza di omosessualità tra i gay o gli etero non sia legata o favorita dal loro essere gay o etero, ma banalmente dalle droghe che usano, sicché, se nessun gay usasse droghe, nessun gay sarebbe affatto da AIDS. L’articolo comunque è un vecchio delirio che si basa su studi statistici superati degli anni ’80. E’ probabile che Raf, non capendo nulla di quello che leggeva e della teoria assurda a cui queste affermazioni sono associate, si sia soffermato solo sui dati che sostengono che la maggioranza dei malati di AIDS sarebbe omosessuale, e il 60% per essere precisi. Ovviamente non si può capire da dove venga questo dato perché vengono citati col sistema “autore-data” 5 referenze, tutte di date diverse (e dunque è impossibile che abbiano una percentuale identica), e tutte inverificabili perché la bibliografia nell’articolo non esiste, e, per giunta, di questi rapporti non ci cita la pagina. Ovviamente la comunità scientifica già negli anni novanta fece a pezzi la teoria di Peter Duesberg sulla correlazione tra uso di droghe ed HIV, e lo fece proprio con degli studi su degli omosessuali in Canada, nell’articolo “HIV-1 and the aetiology of AIDS”
    pubblicato su The Lancet, Volume 341, pp. 658-659.
    Quanto alla sciocchezza che i malati di AIDS siano soprattutto omosessuali. I gay infatti, proprio perché pesa su di loro la leggenda nera che l’AIDS sia la “malattia dei gay”, fanno sesso col preservativo più spesso di quanto non facciano gli etero. Questo non significa ovviamente che l’infezione da AIDS in questi anni non sia cresciuta, ma è crescita sia tra i gay che tra gli etero, e la cause di questa crescita si devono proprio al fatto che c’è un governo di centro-destra in Italia che non ritiene decoroso pubblicizzare troppo i preservativi. Almeno, col metodo della Chiesa, cioè il sesso solo col proprio partner, non c’è alcuna possibilità di contagio, invece con la strategia “mista” di chi faccia sesso prima del matrimonio, e tuttavia si ostini a farlo senza preservativo, il rischio di contagio è alto. Invece di citare articoli scritti nel delirio e senza alcun consenso accademico, che riportano statistiche degli anni ’80 (che neppure sanno citare a dovere), vatti a vedere gli ultimi dati ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità. Puoi trovare i dati ufficiali qui:

    www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_198_listaFile_itemName_1_...

    Come si evince il 29% dei malati di AIDS l’ha contratta per un rapporto omosessuale, il 46% per un rapporto eterosessuale, e il resto variamente ripartito tra trasfusioni infette, droghe, ecc.
    Sicché possiamo dire che le tue argomentazioni, intente ad associare l’AIDS all’omosessualità, alla luce dell’informazione più recente si rivelano l’ennesima sola.
    Ti auguro di trovare altri deliranti articoli sulle cause dell’AIDS basati su studi degli anni ’80 per farci ridere così di gusto, era da tanto che non mi divertito tanto, e sorridere fa bene.


    "Luxuria: "Ho amato una donna"

    E per la prima volta posa senza veli "



    E questo articolo su Vladimir Luxuria e su cosa indosserà all'isola dei famosi che cosa c'entra? Muovi il mouse ormai in un frenetico copia&incolla casuale?

    Ad maiora



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    Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
    Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
    Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
    (Κ. Καβάφης)
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