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 Capitolo XIX: Prospettive


  Man mano che la repressione si estende a tutti i settori della vita, la ribellione prende il volto di una guerra sociale. Le sommosse rinascono e annunciano la rivoluzione che verrà.
 
 La distruzione della società totalitaria mercantile non è questione di opinione. È una necessità assoluta in un mondo che sappiamo condannato. Il potere è ovunque, ovunque e in ogni momento va combattuto.
 
   La reinvenzione del linguaggio, lo sconvolgimento permanente della vita quotidiana, la disobbedienza e la resistenza sono le parole chiave di questa ribellione contro l’ordine stabilito. Ma per fare in modo che da questa rivolta nasca una rivoluzione, bisogna radunare le soggettività in un fronte comune.
 
 Bisogna adoperarsi per unire tutte le forze rivoluzionarie. Questo si può fare soltanto partendo dalla consapevolezza degli insuccessi passati: né il riformismo sterile, né la burocrazia totalitaria può essere una soluzione alla nostra insoddisfazione. Si tratta di inventare nuove forme di organizzazione e di lotta.
 
  L’autogestione nelle imprese e la democrazia diretta a livello comunale sono le basi di questa nuova organizzazione anti-gerarchica nella forma e nel contenuto.
 
     Il potere non è da conquistare, è da distruggere.