Gli Angeli non hanno età
(dedicato agli angeli dell' ospizio "Doria di Genova)
La strada per la periferia corre diritta e veloce lungo il fiume, fino a snodarsi su un percorso tortuoso che porta sulle alture.
Poco prima che la ripida salita si sciolga in curve e tornanti e si avventuri nella boscaglia ligure, umida e scoscesa, un obsoleto edificio, allarga le sue centenarie radici nell' ultimo spiazzo che la città offre, per poi spegnersi nella gola angusta del torrente Bisagno.
Da anni, in quel luogo, vengono raccolte le anime di coloro che non hanno una famiglia in cui dimorare durante l' ultimo, stanco e solitario periodo dell' esistenza terrena.
Non molto tempo fa, questo spazio, godeva di attività e di una parvenza di vivacità.
L' aria risuonava di risa e contese.
Era una gioia osservare gli ospiti raccolti intorno ai tavolini del Bar, mentre si accaldavano giocando a carte o acclamavano gli spettacoli televisivi o, ancora, sfociavano in divertenti ed eccitanti dispute sull' onda dei ricordi di guerra.
Una piccola Oasi, in questa nave alla deriva, popolata da vecchi angeli dimenticati dalla vita frenetica della metropoli.
Oggi, anch' esso, esausto dagli anni, giace silenzioso e corrotto dalle ingiurie del tempo, ed ai suoi composti abitanti, non è rimasto più nulla, neppure un angolo intatto, dove bere un "goccetto", in ricordo dei vecchi tempi e delle allegre brigate giovanili.
E mentre le loro vite scivolano lentamente verso l' oblio, queste creature non si avvedono che nemici ben più pericolosi della guerra si impadroniscono dei loro ultimi attimi di vita: l' incuria e l' abbandono cancellano i ricordi, come un file ormai inutile.
Così, come nostalgici fantasmi, si aggirano con le loro cose, nei corridoi vuoti, vittime di un bilancio fallimentare che preferisce liquidarli come spese superflue.
E cercano, e non trovano.
Due parole, uno sguardo, un sorriso, che possa dimostrare loro che non sono ancora scomparsi.
Ma io, che li ho visti prima che la nebbia li inghiottisse, ho dedicato loro alcuni scritti.
Perchè ognuno di loro è una storia a sè....
E la storia insegna....se non la si dimentica....