SOCCORSO SPIRITUALE Il primo e unico forum dedicato alle sofferenze interiori dell' essere umano

Alda Merini, una grande poetessa

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    00 21/03/2007 19:17


    Io non ho bisogno di denaro.
    Ho bisogno di sentimenti,
    di parole, di parole scelte sapientemente,
    di fiori detti pensieri,
    di rose dette presenze,
    di sogni che abitino gli alberi,
    di canzoni che facciano danzare le statue,
    di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti....
    Ho bisogno di poesia,
    questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
    che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

    -ALDA MERINI-



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    00 21/03/2007 19:20
    La verità è sempre quella,
    la cattiveria degli uomini
    che ti abbassa
    e ti costruisce un santuario di odio
    dietro la porta socchiusa.
    Ma l'amore della povera gente
    brilla più di una qualsiasi filosofia.
    Un povero ti dà tutto
    e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.


    -Alda Merini-



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    00 21/03/2007 19:22
    Sono nata il ventuno a primavera
    ma non sapevo che nascere folle,
    aprire le zolle
    potesse scatenar tempesta.
    Così Proserpina lieve
    vede piovere sulle erbe,
    sui grossi frumenti gentili
    e piange sempre la sera.
    Forse è la sua preghiera.


    [Alda Merini, da Vuoto d'amore, 1991]



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    00 21/03/2007 19:24
    Padre che fosti a me, grande poeta,
    bene ricordo la tua cetra viva
    e le tue dita bianche affusolate
    che varcavano il solco del mio seno.
    E io ricordo tutto, le bufere
    i venti aperti e quella confusione
    che trovava la nostra poesia.
    Parlavamo il linguaggio dei poeti
    casto, accorato senza delusioni
    o eravamo delusi di noi stessi
    poveri, confinati nello spazio
    come astronauti sulla stessa luna.



    Alda Merini



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    00 21/03/2007 19:25
    Le più belle poesie
    si scrivono sopra le pietre
    coi ginocchi piagati
    e le menti aguzzate dal mistero.
    Le più belle poesie si scrivono
    davanti a un altare vuoto,
    accerchiati da agenti
    della divina follia.
    Così, pazzo criminale qual sei
    tu detti versi all'umanità,
    i versi della riscossa
    e le bibliche profezie
    e sei fratello di Giona.
    Ma nella Terra Promessa
    dove germinano i pomi d'oro
    e l'albero della conoscenza
    Dio non è mai disceso né ti ha mai maledetto.
    Ma tu sì, maledici
    ora per ora il tuo canto
    perché sei sceso nel limbo,
    dove aspiri l'assenzio
    di una sopravvivenza negata



    Alda Merini



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    00 21/03/2007 19:28
    A Manganelli

    A te, Giorgio,
    noto istrione della parola,
    mio oscuro disegno,
    mio invincibile amore,
    sono sfuggita, tuo malgrado,
    eppure mi hai ingabbiato
    nella salsedine
    della tua lingua.
    Tu, primissimo amore mio,
    hai avuto pudore
    del mio atroce destino,
    tu mi hai preso un giorno
    sull'erba, al calore del sole,
    la perla della mia giovinezza.
    Com'era bello, amore,
    sentirti spergiuro.
    E tu che non volevi.
    Tu, per cui ero
    la sofferta Beatrice delle ombre.
    Ma non eri tu ad avermi,
    era la psicanalisi.
    E in fondo, Giorgio,
    ho sempre patito
    quel che ti ho fatto patire.


    Alda Merini



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    00 21/03/2007 19:29
    La mia poesia è alacre come il fuoco,
    trascorre tra le mie dita come un rosario.
    Non prego perché sono un poeta della sventura
    che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,
    sono il poeta che grida e che goica con le sue grida,
    sono il poeta che canta e non trova parole,
    sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
    sono la ninnanànna che fa piangere i figli,
    sono la vanagloria che si lascia cadere,
    il manto di metallo di una lunga preghiera
    del passato cordoglio che non vede la luce.



    Alda Merini



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    00 21/03/2007 19:32
    biografia


    tratta da :

    www.aldamerini.com/



    Alda Merini è nata il 21 marzo 1931 a Milano, e qui tuttora vive in una casa sui Navigli. Ha esordito giovanissima sotto la guida di Angelo Romanò e Giacinto Spagnoletti.

    Numerose sono le pubblicazioni di poesie e racconti:
    - “La presenza di Orfeo” - Schwarz, 1953;
    - “Paura di Dio” - Scheiwiller, 1955;
    - “Nozze romane” - Schwarz, 1955;
    - “Tu sei Pietro” - Scheiwiller, 1961;
    - “Destinati a morire”, Lalli, 1980;
    - “La Terra Santa” - Scheiwiller, 1984;
    - “L’altra verità. Diario di una diversa”- Scheiwiller, 1986;
    - “Fogli bianchi” – Biblioteca Cominiana, 1987;
    - “Testamento” – Crocetti Editore, 1988;
    - “Delirio amoroso” – Ed. Il Melangolo, 1989;
    - “Il Tormento delle figure” – Ed. Il Melangolo, 1990;
    - “Vuoto d'amore” (1991), curato da Maria Corti – Ed. Einaudi, 1991;
    - “Ipotenusa d’amore” – Ed. La Vita Felice, 1992;
    - “Se gli angeli sono inquieti”, Shakespeare and Company, 1993;
    - “Aforismi” con fotografie di Giuliano Grittini – Ed. Nuove Scritture, 1993;
    - “La palude di Manganelli o il monarca del re” – Ed. La Vita Felice, 1993;
    - “Delirio amoroso” – Ed. Il Melangolo,1993;
    - “Titano amori intorno” – Ed. La Vita Felice,1994;
    - “Reato di Vita. Autobiografia e poesia” – Melusine, 1994;
    - “Ballate non pagate” (1995), a cura di Laura Alunno – Ed. Einaudi. 1995;
    - “La pazza della porta accanto” – Ed. Bompiani, 1995;
    - “La vita facile” – Ed. Bompiani, 1996;
    - “Ringrazio sempre chi mi dà ragione” – Stampa Alternativa, 1997;
    - “Salmi della gelosia” - Ed. Dell’Ariete, 1997;
    - “Fiore di poesia 1951-1997” - Ed. Einaudi, 1998;
    - “Il tormento delle figure” – Ed. Il Nuovo Melangolo,1998;
    - “Lettere a un racconto. Prose lunghe e brevi” – Ed. Rizzoli, 1998;
    - “Il ladro Giuseppe. Racconti degli anni Sessanta” – Ed. Scheiwiller, 1999;
    - “L’anima innamorata” – Ed. Frassinelli, 2000;
    - “Superba è la notte” – Giulio Einaudi Editore, 2000;
    - “Corpo d’amore: un incontro con Gesù”– Ed. Frassinelli, 2001;
    - “Aforismi e magie” – Ed. Rizzoli, 2003;
    - “Dés Cartes” – Ed. Vicolo del Pavone, 2003;
    - “Non curiosate tra le lenzuola dei poeti” – a cura della Galleria ripArte di Milano – con foto di Giuliano Grittini, 2003;
    - “La volpe e il sipario – poesie d’amore” – Ed. Rizzoli, 2004;
    - “Le briglie d’oro – Posie per Marina. 1984-2004”– Ed. Scheiwiller, 2004;
    - “Io dormo sola - poesie” – Ed. Acquaviva, 2005;
    - “Canzone dell’ultimo Amore - poesie” – Ed. Acquaviva, 2006.

    Nel 1993 ha ricevuto il Premio Librex-Guggenheim “Eugenio Montale” per la Poesia, vinto in precedenza da Caproni, Bertolucci, Luzi, Zanzotto, Fortini: è la consacrazione fra i massimi poeti del nostro tempo. Nel 1996 ha vinto il Premio di Viareggio; nel 1997 il Premio Procida-Elsa Morante e nel 1999 il Premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Settore Poesia. Nel 2001 è stata candidata dal Pen Club Italiano al Premio Nobel per la poesia. Nel 1994 è stato pubblicato da l’Incisione di Corbetta il volume “Sogno e Poesia” con 20 incisioni di 20 artisti contemporanei. Si sono occupati della sua opera tra gli altri Oreste Macrì , David Maria Turoldo, Salvatore Quasimodo, Pier Paolo Pasolini, Carlo Betocchi, Maria Corti, Giovanni Raboni. L’amministrazione milanese le ha consegnato inoltre, nel 2002, l’Ambrogino d’oro. A Dicembre 2004 gli é stato consegnato il Premio dal Presidente della Repubblica Ciampi.
    Nel mese di marzo 2006 ha partecipato alla mostra “In3” (la pittura di Enzo Maio, la poesia di Alda Merini, le fotografie di Giuliano Grittini) presso il Palazzo Leone da Perego, Legnano.





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    00 21/03/2007 19:33
    Spazio spazio, io voglio, tanto spazio
    per dolcissima muovermi ferita:
    voglio spazio per cantare crescere
    errare e saltare il fosso
    della divina sapienza.
    Spazio datemi spazio
    ch’io lanci un urlo inumano,
    quell’urlo di silenzio negli anni
    che ho toccato con mano.


    Alda Merini



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    00 21/03/2007 19:35
    Paura dei tuoi occhi,
    di quel vertice puro
    entro cui batte il pensiero.
    paura del tuo sguardo
    nascosto velluto d’algebra
    col qual mi percorri,
    paura delle tue mani
    calamite leggere
    che chiedono linfa,
    paura dei tuoi ginocchi
    che premono il mio grembo
    e poi ancora paura
    sempre sempre paura,
    finché il mare sommerse
    questa mia debole carne
    e io giaccio sfinita
    su te che diventi spiaggia
    e io che divento onda
    che tu percuoti e percuoti
    con il tuo remo d’Amore.


    Alda Merini



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    00 21/03/2007 19:36
    La luna geme sui fondali del mare,
    o Dio quanta morta paura
    di queste siepi terrene,
    o quanti sguardi attoniti
    che salgono dal buio
    a ghermirti nell’anima ferita.
    La luna grava su tutto il nostro io
    e anche quando sei prossima alla fine
    senti odore di luna
    sempre sui cespugli martoriati
    dai mantici
    dalle parodie del destino.
    Io sono nata zingara,
    non ho posto fisso nel mondo,
    ma forse al chiaro di luna
    mi fermerò il tuo momento,
    quanto basti per darti
    un unico bacio d’amore.


    Alda Merini



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    00 21/03/2007 19:37
    re
    Veramente notevole!!!! Grazie Pino. omega [SM=x1061918] [SM=x1061959] [SM=x1061960]
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    00 21/03/2007 19:38
    A Simone


    Non piangere mai
    su chi ha abbandonato la sua vita nei manicomi
    L’hanno fatto spontaneamente
    per non essere molestati
    E’ gente che ha un’anima sola
    e se perde quella muore
    Voi uomini avete più anime
    e molte maschere sul vostro viso
    Giocate in enormi teatri
    e in enormi teatri del non senso

    Ma noi eravamo felici
    di andare verso la morte
    tragica soluzione di una vita
    che non volevamo



    Alda Merini

    Simone Cristicchi ha avuto l’onore di incontrare la poetessa Alda Merini. Aveva chiesto di poterlo incontrare, dopo aver ascoltato la canzone "Ti regalerò una rosa". La poesia trascritta qui sopra è il prezioso regalo che gli ha voluto fare, prima dei saluti.



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  • carlomagno1955
    00 21/03/2007 19:42
    Hai cercato di capire ma non hai capito ancora
    se di capire si finisce mai
    hai provato a far capire con tutta la tua voce
    anche solo un pezzo di quello che sei
    con la rabbia ci si nasce o ci si diventa
    e tu che sei un esperto non lo sai
    perche' quello che ti spacca e ti fa fuori dentro
    forse parte proprio da chi sei
    metti in circolo il tuo amore
    come quando dici perche' no
    metti in circolo il tuo amore
    come quando ammetti non lo so
    come quando dici perche' no
    quante vite non capisci e quindi non sopporti
    perche' ti sembra non capiscan te
    quanti generi di pesci e che correnti forti
    perche' 'sto mare sia come vuoi te
    metti in circolo il tuo amore
    come fai con una novita'
    metti in circolo il tuo amore
    come quando dici si vedra'
    come fai con una novita'
    e ti sei opposto all'onda ed e' lì che hai capito
    che piu' ti opponi e piu' ti tira giu'
    e ti senti ad una festa per cui non hai l'invito
    per cui gli inviti adesso falli tu
    metti in circolo il tuo amore
    come quando dici perche' no
    metti in circolo il tuo amore
    come quando ammetti non lo so
    come quando dici perche' no
    come quando dici perche' no




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    00 21/03/2007 19:52
    Re:

    Scritto da: carlomagno1955 21/03/2007 19.42
    Hai cercato di capire ma non hai capito ancora
    se di capire si finisce mai
    hai provato a far capire con tutta la tua voce
    anche solo un pezzo di quello che sei
    con la rabbia ci si nasce o ci si diventa
    e tu che sei un esperto non lo sai
    perche' quello che ti spacca e ti fa fuori dentro
    forse parte proprio da chi sei
    metti in circolo il tuo amore
    come quando dici perche' no
    metti in circolo il tuo amore
    come quando ammetti non lo so
    come quando dici perche' no
    quante vite non capisci e quindi non sopporti
    perche' ti sembra non capiscan te
    quanti generi di pesci e che correnti forti
    perche' 'sto mare sia come vuoi te
    metti in circolo il tuo amore
    come fai con una novita'
    metti in circolo il tuo amore
    come quando dici si vedra'
    come fai con una novita'
    e ti sei opposto all'onda ed e' lì che hai capito
    che piu' ti opponi e piu' ti tira giu'
    e ti senti ad una festa per cui non hai l'invito
    per cui gli inviti adesso falli tu
    metti in circolo il tuo amore
    come quando dici perche' no
    metti in circolo il tuo amore
    come quando ammetti non lo so
    come quando dici perche' no
    come quando dici perche' no




    Non sono un assiduo ascoltatore di Luciano Ligabue, ma ho un debole per questa canzone.

    Saluti
    Pino



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  • Senzapadroni
    00 29/04/2007 12:32


    La grandezza di questa donna sta nell'aver scelto l'amore all'odio, di aver scelto la vita alla pazzia del manicomio
    una grande donna che ha sofferto e nella sofferenza aver tratto l'oro dal piombo nell'alchimia della trasformazione della conoscenza. Carnale e passionale ho sempre amato le sue poesie crude, vere solo come può essere la vera vita.
    [SM=x1061970]
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    00 29/04/2007 13:38
    Dostoevskij disse che le più alte vette dell'intelletto e dello spirito si possono raggiungere attraverso grandi sofferenze.



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    00 02/11/2009 00:08
    E' morta Alda Merini!

    Non ho letto le sue poesie, le ho amate.

    Una donna che ha saputo accettare il male, trasformandolo in un "vestito incandescente", trasformando la materia in fuoco d'amore.

    Come tutti i poeti, ha sofferto ma sapendo dare dignità al suo disagio.

    Il talento ed il genio, in questi casi, non sono né maschio né femmina, ma spirito eterno..........

    Un inchino dovuto!

    [SM=g1660862] [SM=x1061915] [SM=x1061958] [SM=x1061970] [SM=g1635847]








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    00 04/11/2009 07:15

    Chissà, Poetessa, forse oggi posso stare più vicina anche al tuo corpo

    Martedí 03.11.2009 17:01
    di Patrizia Gioia

    Dalla Poetessa Alda Merini mi sono sempre tenuta a debita distanza fisica, una parte di me sapeva di non poter indugiare nella caverna di quello sguardo, temeva d’essere afferrata dalla dirompente stretta di quelle mani /parola/ denti, se si fosse fatta troppo vicina, quella parte conosceva troppo bene gli stratagemmi del canto delle sirene, sapeva come è nera e disperante la notturna lotta con quelle ombre e la smania del vivere il giorno sottraendosi a loro, cercando solo strade dove potesse il sole bruciare tutto il corpo, salvando però sempre l’anima dall’imperturbabile indifferenza della folla che ride e porta noccioline alla pantera nera ammutolita dall’ignoranza di quelle loro sbarre.

    e dentro la materia calò la luce

    .......................................................

    quante volte non sai

    ho amoreggiato con la tua ombra

    .......................................................

    ridere come cambiare sembiante

    Alda Merini è un Poetessa e non un Poeta, nel profondo significato dove anche la robusta eroicità ed eroticità della carne fa parte integrante della quotidiana vita dell’anima. Anzi è proprio il corpo di carne che la genera, come da un più alto canto le è stato chiesto, ed è il rinnovato sapere del dove sta di casa la Vita; pochi conoscono questo domicilio, sempre vicino all’acqua, come la casa di Alda.

    L’esperire la vita mi ha portato a sapere che gli opposti si incontrano e si integrano, sono inter e intra dipendenti, se non fuggiamo a gambe levate davanti alla voragine del perturbante che si apre sopra i nostri divini occhi e sotto i nostri mortali piedi, così Poesia e Follia non sono mai state per me O/O, ma E/E, ed è per questo che si cerca disperatamente di rinchiudere tra le sbarre ogni pantera nera che ci e si trafigge con uno sguardo dove innocenza e perversione si confondono, straripando sulla carta, inchiodando il cuore.

    Uno di loro

    mi ha messo un chiodo nel cuore

    e l’hanno chiamato poesia

    .....................................................

    Serpente di calura

    è l’amore che si manifesta

    nel corpo vergine della parola,

    ma quando mi baci tremo

    ed è tenebra, dolce

    e profondo l’inferno del piacere

    .....................................................

    muta è la carne quando in me si spegne

    la fantasia che viene a notte

    pensando ai tuoi dolcissimi capelli

    E’ sempre chi va dentro all’Amore che impazzisce Poetessa, è una necessità di Vita piena senza oli e unguenti , fatta di profumi e puzze, di questo tremendum che segna e lacera la vita, un passo in più di ogni altro fa uscire dalla lira il canto che gli altri incarcerano nella stretta incancrenita di una istituzione, che costringono nei crudeli sobbalzi eruttivi di corrente nel cervello, che porta alle corde di una stanza gonfia e bianca dove finalmente l’Annunciazione può lasciare libera l’ala e la rosa, posando mano e spirito nella memoria di una parola che l’essere umano rende sempre morta: delirare.

    Spazza via le ragnatele, Titano,

    spazzale via dal sommo del balcone.

    C’è un ragno che è demente

    e mi appassiona.

    Spazza via le ragnatele dagli occhi,

    toglimi via queste ragnatele.

    Vedi, Titano,

    le ho sugli occhi

    dal giorno che non ti amo.

    E’ l’essere stati costretti sin da bambini a una forzata distanza dall’Amore, per l’impossibilità a sostenere il tradimento dei grandi di quell’Amore, per l’impossibilità a perdonarsi di averne allora aderito , che lacera giorno dopo giorno ogni mediazione, ogni membrana di corpo e cuore e il vergine imene che ogni donna Poetessa fa sanguinare è sempre stigmate e sempre eresia.

    Nel cielo della mia innocenza

    Quando ero bambina, un tempo,

    e avevo oscuri miraggi di solstizi

    e feluche libagioni,

    una mano di nebbia scolpì il dolore

    sul mio povero volto.

    Chissà, Poetessa, forse oggi posso stare più vicina anche al tuo corpo.

    FONTE



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    [Modificato da parliamonepino 04/11/2009 07:16]



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