Sandro Penna

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
helenhelen
00sabato 10 febbraio 2007 10:22

Favola


In un salone in cui gridano gli ori
- sorpresi dalla luce dell'aprile -
un re ascolta cento e cento prìncipi.

(Su vivi prati aleggiano taciuti
i canti...? Poi festosamente arriva
il grido umano della ragazzaglia).

Cadono voci e luci al vespro: frali
consistenze in aprile. Il re si perde
entro un lontano battere di ali.




helenhelen
00sabato 10 febbraio 2007 10:23

L'aria di primavera
invade la città.
Ai fanciulli la sera
cresce un poco l'età.

°*°


E' forse detto che l'amore umano
vano non debba rimanere mai...
Se la vallata è cosi chiara, il sole
- ormai sul monte - con leggero amore
vi scherza. Né si duole più la terra.



helenhelen
00sabato 10 febbraio 2007 10:26
Biografia
Nato da una famiglia borghese, si diploma in ragioneria e lavora a Perugia in modo saltuario facendo diversi mestieri: il contabile, il commesso di libreria, il correttore di bozze e il mercante d'arte.

Ha modo di entrare in contatto con il mondo dei letterati in seguito alla conoscenza con Umberto Saba nel 1929 e all'incontro con gli artisti fiorentini che frequentano il "Caffè Le Giubbe Rosse" di Firenze.

Nel 1939, grazie all'interessamento di Giuseppe Ferrara e Sergio Solmi, pubblica la prima raccolta di versi il cui successo lo fece entrare, come collaboratore, in alcune importanti riviste dell'epoca, come "Corrente", "Letteratura", "Il Frontespizio", il "Mondo" su cui apparvero negli anni '40 alcune prose che saranno più tardi (1973) raccolte nel volume Un po' di febbre.

Nel 1950 venne pubblicato il suo secondo libro di versi uscito nelle edizioni della Meridiana con il titolo di Appunti.

Nel 1955 pubblicò il racconto Arrivo al mare e nei due anni seguenti due opere importanti che definiranno meglio la sua personalità e lo stile della sua poesia: Una strana gioia di vivere, edito da Scheiwiller nel 1956 e la raccolta completa delle sue Poesie edita da Garzanti che gli fece ottenere, nel 1957, il Premio Viareggio.

Nel 1958 pubblicò Croce e delizia con la casa editrice Longanesi e solamente nel 1970 apparve presso l'editore Garzanti il suo libro Tutte le Poesie che comprendeva le poesie precedenti e molti inediti. In quello stesso anno fu assegnato a Penna il Premio Fiuggi.

Nel 1976 venne pubblicato sull'"Almanacco dello Specchio" una scelta di sue poesie e, alla fine di quell'anno, il volume Stranezze (1976) per il quale, nel gennaio del 1977, pochi giorni prima della morte, gli venne assegnato il Premio Bagutta.

La poetica

La poesia di Sandro Penna, legata al tema dell'amore omosessuale, si realizza in forme apparentemente semplici e cantabili. Secondo alcuni, rappresenta il vero e proprio contraltare poetico di Eugenio Montale.

Il timbro dei suoi versi è di classica e assoluta purezza, le sue strofe sono brevi e i suoi versi, di una dolce cantabilità, lontani da ogni esperienza contemporanea.

La lirica di Penna si caratterizza per la forma impressionistica dei suoi tratti e per la mancanza, così insolita e quasi "anarchica", di suggestioni colte dalla letteratura del Novecento.

Proprio la posizione appartata, e anche indifferente, di Sandro Penna nel panorama della poesia del Novecento, ha reso non sempre facile un pieno riconoscimento del suo autentico valore e la sua fortuna critica è stata sempre inferiore ai suoi meriti.

Tra i sostenitori della sua poesia ci fu Pier Paolo Pasolini, che a Penna dedicò nel 1960 due capitoli del suo volume di saggi Passione e ideologia.

Tra gli altri critici che apprezzarono la sua poesia ci furono Sergio Solmi in Tesoretto 1941, Luciano Anceschi in Saggi di poetica e poesia 1943, Piero Bigongiari in Il senso della lirica e altri studi 1952, Giuseppe De Robertis in Altro Novecento 1962, Alfredo Giuliani in Immagini e maniere 1965.

Dopo la pubblicazione di Tutte le poesie nel 1970, i consensi della critica intorno alla sua opera sono aumentati e, accanto alle numerose recensioni che accompagnano i suoi libri, si distingue il saggio di Giovanni Raboni dapprima pubblicato in "Paragone" e in seguito nel suo libro Poesia degli anni sessanta e la recensione di Giacomo De Benedetti in Poesia italiana del Novecento apparsa nel 1974 e la postfazione di Cesare Garboli a Stranezze.

Quello che manca su Sandro Penna è uno studio più profondo e completo della sua opera di là dai luoghi comuni e dalle schematizzazioni.

Curiosità

* La canzone di Roberto Vecchioni "Blu(e) notte" (dall'album Samarcanda (1977) parla, pur senza nominarlo, di Sandro Penna, e ne cita due versi (evidenziati in corsivo):


«... però da vecchio pesa il respiro: / lo vedevo giocare, lo guardavano tutti. Quante / volte ho pensato: "Basta, sto male", quante / volte ho detto: "Basta, camminami avanti..."/ Ma il fanciullo che avanti a te cammina / e non lo chiami, non sarà più quello.»


it.wikipedia.org/wiki/Sandro_Penna


[Modificato da helenhelen 10/02/2007 10.29]

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:07.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com