INFOBUNKER
Caro Piero,
Leggo, che questa mattina, Achille, in un suo spazio a "circuito chiuso", dove scrive solo lui, afferma di essere una "vittima".
E' una "vittima" dei testimoni di Geova, degli ex testimoni di Geova, degli atei, dei protestanti, e di tutti coloro che hanno attraversato il suo cammino dissentendo da alcune sue opinioni.
Pertanto, attribuisce molti dei suoi "disagi" a problemi esterni. Infatti, manifesta il suo "malessere" facendo la raccolta di tutte le "critiche" ricevute. Si è creato un "album" da sfogliare e dimostrare a quelli che lo leggono, quanto è "vittima".
Inoltre, con la sua "passività", vuole far comprendere a se stesso ed agli altri quanto sia inevitabile questa "amara esperienza", così sfoga la sua frustrazione lamentandosi, facendo vedere quanto sia "vittima".
Non si domanda neanche cosa può fare per attivare le risorse che reagiscano in modo positivo a questa sua frustrazione evidente.
La sua incapacità di reagire denota fragilità, debolezza e disagio, al punto da cercare consensi di solidarietà e "compassione", per ricevere "consolazione".
Purtroppo, coloro che dicono "evviva Achille", "grande Achille", "sosteniamo Achille" e così via, non lo stanno aiutando, anzi, gli offrono la "stampella" per ridurre la sua "sofferenza", così da avere bisogno degli altri per stare bene.
In questo modo, una persona così "travagliata" nello spirito, non produce nessuna azione positiva su se stesso orientata al cambiamento.
Qualche giorno fa, ho scritto una mail a Achille, che qui riporto integralmente, non certo per insultarlo, giudicate voi.
Non ho ricevuto risposta, anzi, sembra avere spinto Achille ad interpretare questo mio gesto come un motivo per continuare ad essere e sentirsi "vittima".
Mi dispiace per lui, ma non è così!
Mi auguro esca da questa sua condizione, senza che dica il solito ritornello, ogni volta che qualcuno gli rivolga un pensiero, "non ho parole", "non ho parole", "non ho parole", "non ho parole".
Caro Piero, non credo sia necessario dire altro su una persona che accentra la sua "comunicazione" su un regolamento, solo per evitare di affrontare le sue "paure interiori".
Un abbraccio
Pino Lupo