Re:
Rainboy, 05/07/2008 15.30
Tieni conto, Pyccolo, che i bambini imitano i genitori in modo del tutto spontaneo e ciò vale anche (a maggior ragione) per cose che non comprendono, come i comportamenti religiosi.
E' vero Rainboy. Punto di riferimento dei bambini sono i genitori. Per questa ragione dovrebbero stare molto attenti a non illudere per non deludere i loro figli quando questi, forse, si disilluderanno, con o senza conseguenze a livello psicologico, e guarderanno ai genitori con un certo grado di disappunto.
Di solito i bambini, che fino ad un certo punto hanno imitato i genitori in modo spontaneo, quando sono pronti per accrescere la propria conoscenza/esperienza inizieranno ad interrogare: perchè questo, perchè quello, perchè l'altro. E' la lunga serie dei perchè.
Le risposte che i genitori daranno saranno responsabili della formazione del bambino.
Se il bambino chiede: "Mamma da dove viene il fratellino e come viene?"
La risposta può essere del tipo: "Il buon Dio invierà una cicogna da lontano e quella cicogna reggerà nel suo forte e robusto becco un fagottino e dentro il fagottino ci sarà il fratellino"
Per il bimbo quella risposta è sacrosante verità.
Cos'altro potrebbe rispondere la mamma?
Potrebbe dire: "Il bimbo cresce e si nutre nel pancino della mamma e, quando sarà abbastanza cresciuto, verrà prelevato dal pancino e portato fuori per la gioia di tutti"
Per il bambino questa risposta sarà considerata altrettanto sacrosanta verità.
Però, quali dei due bambini prima o poi sulla questione della nascita davrà ricredersi elaborando un certo grado di sfiducia nella mamma?
La risposta è ovvia. La mamma del bambino che ha detto la verità non dovrà giustificarsi e la fiducia del figlio resterà immutata.
Nel primo bambino si è instaurata una credenza che l'accompagnerà per un certo tratto della sua vita, dopodichè, ricredendosi, dovrà riposizionarsi a discapito della credibilità nella madre e din un certo grado di delusione che non gli farà certamente bene.
IL DISCORSO RELIGIOSO SEGUE LO STESSO PERCORSO.
Poichè al bimbo van raccontate certezze, se fate passare per certezze credenze che poi cederanno alla prova dei fatti, quel bambino, per quanto possa ritenervi in buona fede, si convincerà che voi non siate stati tutto sommato un ottimo faro per lui e che, a causa vostra, oggi si sente condizionato e confuso in un modo o nell'altro.
Al bambino che chiede: "Mamma, ma chi ha messo le stelle lassù"
la mamma potrebbe rispondere: "Dio, o gli dei, o Allah, o il totem, o qualunque altra deità".
Il bambino intanto riterrà oro colato la risposta della mamma, nè' chiederà dimostrazioni, cosa che probabilmente farà più in là negli anni (ed allora potrebbero essere problemi...) ... intanto quella credenza comincerà a scandire il suo percorso di vita, condizionandolo alle esigenze del dio del paese di nascita o della religione di appartenenza.
Potrebbe però, quel genitore, anche rispondere: "C'è chi pensa sia stato Dio, gli dei, il totem ... gli scienziati non hanno risposte certe ... se vogliamo nessuno per ora sa esattamente come sia accaduto che le stelle siano lassù, con il tempo forse riusciremo a scoprirlo, chissà ... per ora possiamo solo ammirarle e goderne la luce tenua ... noi non abbiamo la risposta a tutto, caro figlio"
E' inevitabile che siano contaminati dalla cultura religiosa dei loro genitori. La libertà dell'infante nell'ambito delle credenze religiose è un diritto nobile e molto importante, ma del tutto virtuale.
C'è però modo e modo d'essere contaminati o condizionati ... ovviamente ogni genitore è responsabile per i proprio figli. Il problema più grosso è quando la religione e la società si approprieranno del diritto di indirizzare religiosamente, moralmente, eticamente esseri umani che non appartengono loro, finendoli di condizionare pesantemente.
Non è certo un problema di semplice soluzione, anzi, per quanto si faccia, a me appare immane ed irrisolvibile.
Stiamo alla finestra ad assistere a questo tipo di evoluzione.
Intanto mi pare evidente quanti numerosi siano oggi quei figli che, comprendendo di vivere un disagio, sono bistrattati dalla religione e dalla famiglia di appartenenza e si trovano a dover far i conti, punto e a capo, con una società che non è affatto tenera e comprensibile.
Per questo è quantomeno importante che vengano riconsciuti ai credenti alcuni diritti fondamentali che li salvaguardino dal piatto di credenze che ora trovano insoddisfacenti per loro.
Pyccolo
Questa considerazione è indirizzata anche a Sammy.