OMICIDIO FEDERICO ALDROVANDI: 3 DEI 4 POLIZIOTTI CONDANNATI QUERELANO LA MADRE

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parliamonepino
00mercoledì 19 maggio 2010 09:22

FERRARA (17 maggio) - Tre dei quattro poliziotti condannati in primo grado per eccesso colposo nell'omicidio di Federico Aldrovandi hanno querelato per diffamazione la madre del ragazzo, Patrizia Moretti, che in un'intervista li aveva definiti «delinquenti». A dare la notizia dal suo blog è stata la stessa Moretti, madre dello studente 18enne morto nel settembre 2005 a Ferrara, dopo un intervento di polizia.

Enzo Pontani, Monica Segatto e Luca Pollastri sono stati condannati a 3 anni e 6 mesi. La sentenza di primo grado, che coinvolgeva anche Paolo Forlani, è del luglio 2009. I quattro poliziotti non sono mai andati in carcere grazie all'indulto.

In un articolo pubblicato nel luglio 2008 sul giornale La Nuova Ferrara, Patrizia Moretti commentava la drammatica vicenda di Riccardo Rasman, un altro giovane morto a Trieste nell'ottobre 2006, vittima delle violenze della polizia: «Spero che anche per loro (la famiglia di Rasman, ndr) si arrivi presto a un processo, come è giusto che sia, e che si giudichino quelle persone a prescindere dal fatto che sono poliziotti - disse Moretti -. Anche perché noi, io e Giuliana, la sorella di Riccardo, non consideriamo quelle persone come rappresentanti delle istituzioni, ma solo come delinquenti». E' stata quest'ultima frase a far scattare la querela da parte degli agenti condannati in primo grado.

«Quello che mi fa piu male - ha scritto Lino Aldrovandi, il padre del ragazzo ucciso - è il fatto che il pubblico ministero aveva richiesto l'archiviazione per questo fatto specifico, ma coloro che sono stati ritenuti responsabili della morte di Federico, hanno pensato bene di non accettarla e di avvalersi del rito dell'opposizione».

L'udienza alla procura di Mantova è fissata per il 18 giugno. A fronteggiarsi saranno da una parte la famiglia Aldrovandi e due giornaliste della Nuova Ferrara e dell'Ansa, e dall'altra i tre agenti che hanno sporto querela.

FONTE






Enzo Pontani, Monica Segatto e Luca Pollastri, tre dei 4 poliziotti condannati per l'omicidio di Federico Aldrovandi a Ferrara hanno avuto il coraggio di querelare la madre del ragazzo ammazzato per delle sue parole usate durante un'intervista.
Lei dichiara di non considerare quei 4 personaggi dei poliziotti ma dei semplici delinquenti, visto il massacro compiuto sul corpo del figlio, poi lasciato soffocare e agonizzare su un marciapiede con le braccia ammanettate dietro la schiena.
Sul blog della famiglia di Federico, il padre scrive una pagina arrabbiata e stupita, addolorata ed incredula a riguardo.

FONTE


Federico prima e dopo l'incontro con i 4 poliziotti



Io non so come potrei definire delle persone che uccidono mio figlio a calci. Tra l'altro, si tratta di persone che erano in divisa mentre commettevano questo delitto. Persone condannate da un tribunale a 3 anni e mezzo di carcere non scontato, dopo che nel filmato e nelle registrazioni si sentono questi "signori" che ridono compiaciuti della loro "macabra impresa".

In Germania puoi denunciare un poliziotto che non ha sorriso quando ti ha fermato. Alla terza ammonizione viene espulso dal corpo.

In Italia ti ammazzano il figlio e devi pure stare zitto per non essere "perseguitato e intimidito" tutta la vita.

Non riesco a dire altro!!!

Posso solo esprimere tutto il mio affetto e la solidarietà ai due genitori di Federico.

Pino Lupo

[SM=g10949] [SM=x1061958]









Kalos52
00mercoledì 19 maggio 2010 19:55
Re:
parliamonepino, 19/05/2010 9.22:


FERRARA (17 maggio) - Tre dei quattro poliziotti condannati in primo grado per eccesso colposo nell'omicidio di Federico Aldrovandi hanno querelato per diffamazione la madre del ragazzo, Patrizia Moretti, che in un'intervista li aveva definiti «delinquenti». A dare la notizia dal suo blog è stata la stessa Moretti, madre dello studente 18enne morto nel settembre 2005 a Ferrara, dopo un intervento di polizia.

Enzo Pontani, Monica Segatto e Luca Pollastri sono stati condannati a 3 anni e 6 mesi. La sentenza di primo grado, che coinvolgeva anche Paolo Forlani, è del luglio 2009. I quattro poliziotti non sono mai andati in carcere grazie all'indulto.

In un articolo pubblicato nel luglio 2008 sul giornale La Nuova Ferrara, Patrizia Moretti commentava la drammatica vicenda di Riccardo Rasman, un altro giovane morto a Trieste nell'ottobre 2006, vittima delle violenze della polizia: «Spero che anche per loro (la famiglia di Rasman, ndr) si arrivi presto a un processo, come è giusto che sia, e che si giudichino quelle persone a prescindere dal fatto che sono poliziotti - disse Moretti -. Anche perché noi, io e Giuliana, la sorella di Riccardo, non consideriamo quelle persone come rappresentanti delle istituzioni, ma solo come delinquenti». E' stata quest'ultima frase a far scattare la querela da parte degli agenti condannati in primo grado.

«Quello che mi fa piu male - ha scritto Lino Aldrovandi, il padre del ragazzo ucciso - è il fatto che il pubblico ministero aveva richiesto l'archiviazione per questo fatto specifico, ma coloro che sono stati ritenuti responsabili della morte di Federico, hanno pensato bene di non accettarla e di avvalersi del rito dell'opposizione».

L'udienza alla procura di Mantova è fissata per il 18 giugno. A fronteggiarsi saranno da una parte la famiglia Aldrovandi e due giornaliste della Nuova Ferrara e dell'Ansa, e dall'altra i tre agenti che hanno sporto querela.

FONTE






Enzo Pontani, Monica Segatto e Luca Pollastri, tre dei 4 poliziotti condannati per l'omicidio di Federico Aldrovandi a Ferrara hanno avuto il coraggio di querelare la madre del ragazzo ammazzato per delle sue parole usate durante un'intervista.
Lei dichiara di non considerare quei 4 personaggi dei poliziotti ma dei semplici delinquenti, visto il massacro compiuto sul corpo del figlio, poi lasciato soffocare e agonizzare su un marciapiede con le braccia ammanettate dietro la schiena.
Sul blog della famiglia di Federico, il padre scrive una pagina arrabbiata e stupita, addolorata ed incredula a riguardo.

FONTE


Federico prima e dopo l'incontro con i 4 poliziotti



Io non so come potrei definire delle persone che uccidono mio figlio a calci. Tra l'altro, si tratta di persone che erano in divisa mentre commettevano questo delitto. Persone condannate da un tribunale a 3 anni e mezzo di carcere non scontato, dopo che nel filmato e nelle registrazioni si sentono questi "signori" che ridono compiaciuti della loro "macabra impresa".

In Germania puoi denunciare un poliziotto che non ha sorriso quando ti ha fermato. Alla terza ammonizione viene espulso dal corpo.

In Italia ti ammazzano il figlio e devi pure stare zitto per non essere "perseguitato e intimidito" tutta la vita.

Non riesco a dire altro!!!

Posso solo esprimere tutto il mio affetto e la solidarietà ai due genitori di Federico.

Pino Lupo

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IL TERMINE "OMERTA'" che ha permeato il Sud è in realtà d'uso quotidiano proprio da coloro che dovrebbero tutelare e proteggere i cittadini.

Ma quando la violenza è praticata con tale disprezzo da chi invece ci dovrebbe difendere da essa, non esiste più nessuna speranza di giustizia.

Mi unisco nell'esprimere solidarietà ai familiari dell'ennesima vittima dell'abuso di potere!

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