Mamma "troppo stupida" le tolgono la figlia

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@nounou@
00domenica 31 maggio 2009 20:13
«Troppo stupida» e quindi incapace di occuparsi della sua bambina: una donna britannica rischia di perdere la custodia della figlia di tre anni perchè un tribunale ha deciso che il suo quoziente intellettivo è troppo basso e si è ora rivolta alla Corte europea per i diritti umani affinchè la sentenza venga ribaltata.

Lo scrive oggi il Sunday Times. Rachel - questo il nome della donna di 24 anni che non può essere identificata per ragioni legali - dovrà interrompere gradualmente tutti i contatti con la figlia che, nel giro di tre mesi se il suo ricorso al tribunale europeo non avrà successo, verrà data in adozione ad un'altra famiglia. K, così viene identificata la piccola, è nata prematura ed è stata operata all'intestino, al cuore, ad un occhio e alla gola e, secondo i servizi sociali, la madre, che inizialmente trascorreva soltanto due ore al giorno con lei in ospedale, non sarebbe in grado di prendersi adeguatamente cura di lei.

Nel frattempo però le condizioni di salute della bimba, che vive presso una famiglia affidataria, sono migliorate ed ora non ha quasi più bisogno di costanti cure mediche. Nonostante ciò, l'autorità locale di Nottingham, dove Rachel e la figlia vivono, insiste che la donna - il cui quoziente intellettivo è pari a 71, ovvero inferiore alla media di 90-109 e di poco superiore ad una persona affetta da sindrome di Down - sebbene armata delle migliori intenzioni, «ha serie difficoltà di apprendimento» e non sarebbe capace di occuparsi della figlia.

I risultati dell'esame del quoziente intellettivo e della visita di uno psicologo, entrambi ordinati dai servizi sociali, hanno fatto sì che Rachel non potesse nemmeno opporsi adeguatamente all'adozione.

LE RAGIONI... Giudicata troppo stupida anche per avvalersi di un avvocato di sua scelta, la donna ha potuto contare soltanto sul legale d'ufficio che normalmente viene assegnato alle persone malate di mente, il quale non ha nemmeno contestato la decisione di dare K in adozione. In un secondo rapporto redatto dopo la sentenza, uno psichiatra ha tuttavia concluso che «le capacità intellettive della donna sembrano essere normali» e che non ha «mai avuto problemi di apprendimento nè malattie mentali».
Lo psichiatra ha inoltre decretato che «Rachel comprende la natura delle procedure legali, si ricorda e sa valutare le informazioni riguardo al suo caso ed è in grado di comunicarle sia verbalmente che per iscritto».

L'unica speranza di Rachel è che il tribunale europeo per i diritti umani riveda la sentenza entro i prossimi tre mesi, ovvero prima che K venga data in adozione.
«Sono stata completamente abbandonata dal sistema. L'unica cosa che voglio è prendermi cura di mia figlia, ma le autorità ed il tribunale me lo impediscono. La corte ha deciso che devo ridurre i miei contatti con mia figlia da una volta ogni due settimane fino a quando nel giro di tre mesi sarà tutto finito e non la vedrò mai più», ha detto la donna al quotidiano.

FONTE

invece che toglierle la piccola,perchè non aiutarla a crescere la sia creatura?? [SM=g28001]

Max Cava
00domenica 31 maggio 2009 21:49

invece che toglierle la piccola,perchè non aiutarla a crescere la sia creatura??



[SM=x1061977] Scherzi? Con la crisi attuale?

Risparmio, mia cara, risparmio!! [SM=x1061955] [SM=x1061955] [SM=x1061955]

Massimo [SM=x1061913]
helenhelen
00lunedì 1 giugno 2009 03:03
Re:
@nounou@, 31/05/2009 20.13:

«Troppo stupida» e quindi incapace di occuparsi della sua bambina: una donna britannica rischia di perdere la custodia della figlia di tre anni perchè un tribunale ha deciso che il suo quoziente intellettivo è troppo basso e si è ora rivolta alla Corte europea per i diritti umani affinchè la sentenza venga ribaltata.

Lo scrive oggi il Sunday Times. Rachel - questo il nome della donna di 24 anni che non può essere identificata per ragioni legali - dovrà interrompere gradualmente tutti i contatti con la figlia che, nel giro di tre mesi se il suo ricorso al tribunale europeo non avrà successo, verrà data in adozione ad un'altra famiglia. K, così viene identificata la piccola, è nata prematura ed è stata operata all'intestino, al cuore, ad un occhio e alla gola e, secondo i servizi sociali, la madre, che inizialmente trascorreva soltanto due ore al giorno con lei in ospedale, non sarebbe in grado di prendersi adeguatamente cura di lei.

Nel frattempo però le condizioni di salute della bimba, che vive presso una famiglia affidataria, sono migliorate ed ora non ha quasi più bisogno di costanti cure mediche. Nonostante ciò, l'autorità locale di Nottingham, dove Rachel e la figlia vivono, insiste che la donna - il cui quoziente intellettivo è pari a 71, ovvero inferiore alla media di 90-109 e di poco superiore ad una persona affetta da sindrome di Down - sebbene armata delle migliori intenzioni, «ha serie difficoltà di apprendimento» e non sarebbe capace di occuparsi della figlia.

I risultati dell'esame del quoziente intellettivo e della visita di uno psicologo, entrambi ordinati dai servizi sociali, hanno fatto sì che Rachel non potesse nemmeno opporsi adeguatamente all'adozione.

LE RAGIONI... Giudicata troppo stupida anche per avvalersi di un avvocato di sua scelta, la donna ha potuto contare soltanto sul legale d'ufficio che normalmente viene assegnato alle persone malate di mente, il quale non ha nemmeno contestato la decisione di dare K in adozione. In un secondo rapporto redatto dopo la sentenza, uno psichiatra ha tuttavia concluso che «le capacità intellettive della donna sembrano essere normali» e che non ha «mai avuto problemi di apprendimento nè malattie mentali».
Lo psichiatra ha inoltre decretato che «Rachel comprende la natura delle procedure legali, si ricorda e sa valutare le informazioni riguardo al suo caso ed è in grado di comunicarle sia verbalmente che per iscritto».

L'unica speranza di Rachel è che il tribunale europeo per i diritti umani riveda la sentenza entro i prossimi tre mesi, ovvero prima che K venga data in adozione.
«Sono stata completamente abbandonata dal sistema. L'unica cosa che voglio è prendermi cura di mia figlia, ma le autorità ed il tribunale me lo impediscono. La corte ha deciso che devo ridurre i miei contatti con mia figlia da una volta ogni due settimane fino a quando nel giro di tre mesi sarà tutto finito e non la vedrò mai più», ha detto la donna al quotidiano.

FONTE

invece che toglierle la piccola,perchè non aiutarla a crescere la sia creatura?? [SM=g28001]




perchè ''l'intelligenza''
è diventata ''essenza'' dell'apparenza''
giammaì parte della profondità dell'essere
resa stupida e asservita al ''piacere'' sociale
della parola
per cui gli stanno chiudendo il cuore e la vita
è piu facile che aiutarla
ma sono stupidi perchè non lo capiscono
,,,o non lo vogliono capire

parliamonepino
00lunedì 1 giugno 2009 08:18
E' sicuramente un fatto sconcertante, leggendo l'articolo!

I giornalisti hanno usato un titolo "paradossale", forse per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica.

Bisognerebbe conoscere i dettagli di questa delicata vicenda e capire perchè i giudici del tribunale dei minori hanno stabilito questa sentenza.

Certe notizie vanno sempre prese con la dovuta cautela. L'esperienza mi porta a fare queste considerazioni. Non sempre le cose vengono riportate nel modo giusto. Avendo vissuto da vicino vicende di questo tipo, ho avuto modo di constatare che la realtà aveva risvolti diversi, che non sempre vengono riportati per intero.

Saluti
Pino
[SM=g1660865]

Kalos52
00lunedì 1 giugno 2009 22:07
Re:
@nounou@, 31/05/2009 20.13:

«Troppo stupida» e quindi incapace di occuparsi della sua bambina: una donna britannica rischia di perdere la custodia della figlia di tre anni perchè un tribunale ha deciso che il suo quoziente intellettivo è troppo basso e si è ora rivolta alla Corte europea per i diritti umani affinchè la sentenza venga ribaltata.

Lo scrive oggi il Sunday Times. Rachel - questo il nome della donna di 24 anni che non può essere identificata per ragioni legali - dovrà interrompere gradualmente tutti i contatti con la figlia che, nel giro di tre mesi se il suo ricorso al tribunale europeo non avrà successo, verrà data in adozione ad un'altra famiglia. K, così viene identificata la piccola, è nata prematura ed è stata operata all'intestino, al cuore, ad un occhio e alla gola e, secondo i servizi sociali, la madre, che inizialmente trascorreva soltanto due ore al giorno con lei in ospedale, non sarebbe in grado di prendersi adeguatamente cura di lei.

Nel frattempo però le condizioni di salute della bimba, che vive presso una famiglia affidataria, sono migliorate ed ora non ha quasi più bisogno di costanti cure mediche. Nonostante ciò, l'autorità locale di Nottingham, dove Rachel e la figlia vivono, insiste che la donna - il cui quoziente intellettivo è pari a 71, ovvero inferiore alla media di 90-109 e di poco superiore ad una persona affetta da sindrome di Down - sebbene armata delle migliori intenzioni, «ha serie difficoltà di apprendimento» e non sarebbe capace di occuparsi della figlia.

I risultati dell'esame del quoziente intellettivo e della visita di uno psicologo, entrambi ordinati dai servizi sociali, hanno fatto sì che Rachel non potesse nemmeno opporsi adeguatamente all'adozione.

LE RAGIONI... Giudicata troppo stupida anche per avvalersi di un avvocato di sua scelta, la donna ha potuto contare soltanto sul legale d'ufficio che normalmente viene assegnato alle persone malate di mente, il quale non ha nemmeno contestato la decisione di dare K in adozione. In un secondo rapporto redatto dopo la sentenza, uno psichiatra ha tuttavia concluso che «le capacità intellettive della donna sembrano essere normali» e che non ha «mai avuto problemi di apprendimento nè malattie mentali».
Lo psichiatra ha inoltre decretato che «Rachel comprende la natura delle procedure legali, si ricorda e sa valutare le informazioni riguardo al suo caso ed è in grado di comunicarle sia verbalmente che per iscritto».

L'unica speranza di Rachel è che il tribunale europeo per i diritti umani riveda la sentenza entro i prossimi tre mesi, ovvero prima che K venga data in adozione.
«Sono stata completamente abbandonata dal sistema. L'unica cosa che voglio è prendermi cura di mia figlia, ma le autorità ed il tribunale me lo impediscono. La corte ha deciso che devo ridurre i miei contatti con mia figlia da una volta ogni due settimane fino a quando nel giro di tre mesi sarà tutto finito e non la vedrò mai più», ha detto la donna al quotidiano.

FONTE

invece che toglierle la piccola,perchè non aiutarla a crescere la sia creatura?? [SM=g28001]





A parte il Q.I. che molti politici possiedono al di sotto di 60, mi chiedo quanta "intelligenza" possedessero quelle madri che hanno depositato i loro piccoli appena nati in un cassonetto.

Il problema vero sta nel fatto che quando si diviene preda nelle maglie del sistema, come è accaduto a Rachel, difficilmente se ne esce indenni. Con tutto il rispetto per i servizi sociali, a volte, spesso, ci sono più danni che benefìci.

Devo generalizzare, ma parlo con cognizione di causa.

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