Ma l'Italia da chi caxxo è governata ? -Mara Carfagna-

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®@ffstef@n
00lunedì 19 luglio 2010 19:47
COME è PICCOLO IL DEMI MONDE BERLUSCONIANO: GRATTA MARA E TROVI IL FIGLIO DI CARBONI - CHIEDETE ALLA NOSTRA MINISTRA DELLA SUA LUNGA STORIA CON IL RAMPOLLO DI FLAVIO CARBONI E DEI SUOI PIANTI QUANDO IL SUO MARCO VENNE SBATTUTO A REGINA COELI - UN GENTILUOMO CHE LA RICOMPENSÒ COSÌ: "CONVIVEVAMO, CON MARA ERA UNA COSA SERIA ANCHE SE, COME DONNA DI CASA NON ERA UN GRANCHÉ" (DEL RESTO PAPI SILVIO FECE ANCHE PEGGIO RIVELANDO UN INDICIBILE SEGRETO: "MARA HA LE GAMBE UN PO’ PELOSE") - MENTRE CARBONI JR SARÀ ARRESTATO NEL 2006 ANCORA DAL PM WOODCOCK PER SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE DALLA QUALE USCIRÀ SENZA DANNI), MARA DECOLLA -





1 - DA CARBONI A PALAZZO CHIGI:
MIRACOLO MARA



Da Il Fatto Quotidiano (30 settembre 2009)



 Flavio Carboni



Dalla "Domenica del villaggio" in tv al ministero delle Pari opportunità passando per il Parlamento.

La parabola di Mara Carfagna ha dell'incredibile e merita di essere raccontata partendo dall'inizio. Nasce a Salerno e dopo un diploma al liceo scientifico va a studiare a Roma. Nel 1997 la svolta della sua vita è la partecipazione a MIss Italia, si classifica sesta e agguanta la fascia di miss Cinema.











 MARA CARFAGNA



La sua bellezza mediterranea la proietta nei giri romani che contano. Conosce Marco Carboni, figlio di Flavio, noto faccendiere coinvolto nel caso Calvi. Marco Carboni viene arrestato il 13 ottobre del 1999 e la sua fidanzata piange per il suo compagno, recluso a Regina Coeli.

Allora gli fu molto vicina, anche se lui l'ha ricompensata, dopo la sua ascesa al ministero con una dichiarazione agrodolce: "per me è stata una storia importante ma Mara non cucinava bene".




Nel 2002, Carboni junior sarà assolto dalle accuse e comunque a quel punto la sua strada si era separata per sempre da quella di Mara. Grazie anche al suo ex (ora è fidanzata con il costruttore Marco Mezzaroma) comunque, la ragazza di Salerno era riuscita a entrare nel casting per la selezione della ragazza che doveva presentare uno spot in una trasmissione calcistica della RAI. Di lì a poco entra nell'orbita Mediaset.


                      

MARA CARFAGNA

E mentre Marco Carboni continua a frequentare strani giri (sarà arrestato nel 2006 ancora dal pm Woodcock per sfruttamento della prostituzione in una vicenda di escort dalla quale uscirà senza danni), lei decolla.Diventa conduttrice della trasmissione

"La domenica del villaggio", dal 1998 al 2003, con Davide Mengacci. Il rosso presentatore
delle sagre nostrane, in un'intervista a "Il giornale" disegna un ritratto di lei degno di un notista politico: "ha esordito con me su Rete 4 mi diceva: ‘non so fare niente aiutami' ... non ha mai, dico mai parlato di politica in 4 anni che ha lavorato con me. Ma nemmeno a livello di ‘piove governo ladro'".


           

           MARA CARFAGNA


Nel 2006 conduce il programma Piazza grande insieme a Giancarlo Magalli ed è pronta per il grande salto. Viene "nominata" in Parlamento, grazie alla legge che prevede le liste bloccate, e qualche giornale, prevalentemente straniero, rimette in circolazione quelle fotografie molto sexy pubblicate dalla rivista Max solo un anno prima.
Per fortuna il futuro ministro ha avuto la forza di dire no a Tinto Brass. Quando gli chiesero perché aveva rifiutato una parte in un film del re dell'erotismo, lei disse: «sono timida e credo in certi valori».


Nel gennaio del 2007, alla serata dei Telegatti, Silvio Berlusconi disse, riferendosi a lei: «Se non fossi già sposato, la sposerei immediatamente». Chissà oggi, venuta meno la condizione ostativa, cosa direbbe il Cavaliere. Comunque allora Veronica Lario si infuriò. Spedì una lettera aperta a "La Repubblica" e pretese pubbliche scuse dal marito.



Mara Carfagna al mare




Il suo nome tornò sui
giornali quando circolarono in
Parlamento e nelle redazioni dei giornali alcune trascrizioni di presunte intercettazioni sui suoi rapporti ravvicinati con
il Cavaliere.


Probabilmente si trattava di un falso messo in giro ad arte.
Ora si fa il suo nome per la presidenza della Campania.








1 - CARBONI ARDENTI PER MARA


Da Libero News - 15 maggio 2008

(http://magazine.libero.it/gossip/generali/ne8068.phtml)




 La nomina a ministro dell'ex miss Cinema fuori
dai confini nazionali ha suscitato un certo
interesse, neppure lusnghiero, solo in Gran
Bretagna e Germania.

« Berlusconi ha la più bella ministra del
mondo» ha titolato Bild dopo l'annuncio delle
poltrone.

Con una collega così, ha ironizzato il quotidiano tedesco, si può capire che i parlamentari italiani facciano fatica a concentrarsi per lavorare. E via con un servizio nell'edizione online in cui la storia della nuova ministra - o meglio scollatura, gambe e spaccata - veniva passata al dettaglio con tanto di chiosa in italiano, «Ciao bella».





 Mara Carfagna



«Ex modella topless» ha scritto il Daily Mail che, in pieno ossequio al suo spirito popolare ha aggiunto pure qualche foto ammiccante. «Non è il tipo di nomina che Gordon Brown farebbe per il suo governo», ha commenato nell'articolo Nick Pisa, «Ma Brown non è Berlusconi, playboy e uomo dai gesti politici ostentati».


Il Washington Post ha optato per un «Ex showgirl brilla nel cast femminile di Berlusconi», mentre l'Indipendent si è limitato a osservare che tutte e quattro le ministre di Berlusconi sono «bellissime». Hanno sorvolato il Times, il Financial Times, lo spagnolo El Pais, i francesi Nouvel Observateur, Le Monde, Libération e Le Figaro.




 Mara Carfagna


Ci ha pensato invece il corrispondente del Guardian, pur scegliendo di non mettere foto, a ricordare che la nomina dell'«ex modella» è stata piuttosto controversa per essere stata finita in mezzo tra Berlusconi e la moglie Veronica Lario, più che per aver posato nuda per delle riviste.
 
«Se non fossi sposato, sposerei te» le disse il Cavaliere alla cerimonia dei Telegatti nel 2007.


«Non prendo lezioni da chi crede di difendere la famiglia proprio mentre ne sta sfasciando una, quella di Berlusconi» disse l'onorevole Luxuria dopo un battibecco con lei in parlamento.





  Poco importa che adesso la Carfagna (che ha un blog) dica « Mi piacciono le minigonne e le indossavo quando facevo spettacolo. Ma c'è un abbigliamento adatto a ogni occasione ». È da quando ha inziato a interessarsi alla politica e a indossare completi irrepresensibili, culminato in un taglio corto di capelli, che l'interesse nei suoi confronti è aumentato.Così mentre da un lato la stampa ricorda la laurea in Giurisprudenza, le lezioni di danza classica e pianoforte e mai un pettegolezzo, dall'altro cerca una macchia nel suo passato. Con scarsi risultati. Alla fine sono quelli che la conoscono a scucire qualcosa. «Convivevamo, con Mara era una cosa seria anche se, come donna di casa non era un granché» ha detto al settimanale Chi l'ex fidanzato Marco Carboni mentre Berlusconi, dopo aver cantato per lei con Apicella alla festa di compleanno organizzatale dagli azzurri, svelò un indicibile segreto:

«Mara ha le gambe un po' pelose».






[19-07-2010]


=omegabible=
00lunedì 19 luglio 2010 20:20
RE

Con Carfagna il [SM=x2189508] dei cittadini si lagna!!! [SM=g1688269] [SM=g1688269]


omega [SM=g1635844]
@nounou@
00lunedì 19 luglio 2010 20:25
io non riesco più a tenere il conto delle sparate e degli errori che fa la Ministra [SM=g1688269]

la rimanderei a scuola [SM=x1061948]
®@ffstef@n
00lunedì 19 luglio 2010 21:18

Domine libera nos a nano




Non sono credente ma la prece che
ho trovato su questo blog mi è piaciuta molto.

Si potrebbero organizzare gruppi di preghiera, perchè no?


"Domine libera nos a nano!
Perché non se ne può più di questo satiro senile che sputa volgarità su tutto e tutti, e che contemporaneamente, con sommo sprezzo del ridicolo, pensa di essere bello, intelligente, alto e biondo.


Domine libera nos a nano!

Perché è sommamente inadeguato al ruolo che ricopre: grida ai quattro venti che non lo lasciano lavorare, quando è evidente che passa gran parte del suo tempo a fare più telefonate di un operatore di call-center, con l’unico obiettivo di tacitare l’informazione che già non controlla, mentre lui sì, che svolgendo un incarico pubblico, è pagato dai suoi cittadini per fare ben altro.

Domine libera nos a nano!
Perché, se il turpe Caligola aveva (solo) minacciato di rendere senatore il suo cavallo, costui sembrerebbe proprio capace di fare parlamentari o ministri alcune giumente predilette.

Domine libera nos a nano!
Perché sono imbarazzanti le sue frequentazioni con certi noti delinquenti internazionali che tiranneggiano i loro popoli.

Domine libera nos a nano!
Perché questo megalomane ritiene che dei terremotati dovrebbero essere in debito morale con lui tanto da riempire degli autobus e recarsi a Roma a fare le comparse nelle sue avvelenate manifestazioni di piazza, senza avere il pudore di ammettere che qualsiasi intervento attuato in simili frangenti era semplicemente nei doveri istituzionali di un governo che meriti di essere definito tale.

Domine libera nos a nano!
Perché non sappiamo cosa farcene del suo governo del fare (quello che gli pare) e del suo partito dell’amore (mercenario).
Domine libera nos a nano! Perché lui e i sui accoliti stanno sgretolando scuola, istruzione e ricerca, che sono da sempre l’unico investimento sicuro che un Paese serio si possa dare per esorcizzare la propria decadenza.

Domine libera nos a nano!
Perché questo paese ha bisogno urgente di sviluppare le proprie infrastrutture tecnologiche, e contemporaneamente di attuare un piano energetico fondato su fonti alternative, e non su centrali nucleari basate su tecnologie considerate già ora vecchie. E le immani risorse idriche necessarie al loro raffreddamento a chi e a che cosa verrebbero necessariamente sottratte?

Domine libera nos a nano!
Perché questo stesso paese non sente proprio il bisogno di alcun faraonico ponte sullo stretto, se escludiamo per dovere di cronaca i soliti furbetti del cantierino e le solite cosche mafiose del sub-appalto, sub-sub-appalto, sub-sub-sub-appalto, ecc. ecc.


Domine libera nos a nano!

Perché manco nello Zimbabwe funziona così!"




Nota:

Un vaffan preventivo a chi volesse fare la solita
battuta:

"Più lo insultano più lo ricaricano."
Ricordatevi che pure le Duracell alla fine si scaricano.




Dimenticavo,
anche questa è una bella giaculatoria. Io la farei recitare a memoria ai papiminkia con le ginocchia sui ceci.
 
 
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15 luglio 2010

Classe digerente


Ricapitolando. Il premier B. ha due processi per frode fiscale e appropriazione indebita, uno per corruzione giudiziaria e un’indagine per minaccia a corpo dello Stato, senza contare prescrizioni, reati depenalizzati (da lui), amnistie, insufficienze di prove, le archiviazioni per decorrenza termini.

Il suo braccio destro Previti è un pregiudicato per due corruzioni giudiziarie.

Il suo braccio sinistro Dell’Utri è un pregiudicato per false fatture e frode fiscale, poi ha una condanna in appello per mafia, un processo per estorsione mafiosa, uno per calunnia pluriaggravata e un’inchiesta per associazione segreta (la P3). Il suo coordinatore Verdini è indagato per corruzione e P3.

Il suo vicecoordinatore Abelli l’hanno appena beccato a prender voti dalla ‘ndrangheta. I suoi ministri Matteoli e Fitto sono a processo, l’uno per favoreggiamento, l’altro per corruzione. Altri due, Bossi e Maroni, già pregiudicati.

Fra i sottosegretari, Letta e Bertolaso sono indagati, Brancher è imputato, Cosentino ha un mandato di cattura per camorra e i pm di Roma stanno valutando la posizione del viceministro della Giustizia Caliendo, detto “Giacomino” dai compari di P3.

Questo governo-lombrosario gode della piena fiducia (35 volte in due anni) del Parlamento, e ci mancherebbe: lì siedono 24 pregiudicati e 90 fra imputati, indagati, prescritti e condannati provvisori. Anche al Parlamento europeo ci rappresentano condannati (Patriciello, Borghezio, Bonsignore) e indagati (tipo Mastella).

In omaggio al federalismo penale, frequentano assiduamente procure e tribunali un bel po’ di sindaci: dalla Moratti (indagata per smog e abuso) a Tosi e Gentilini (condannati per razzismo), da De Luca (imputato per associazione per delinquere, concussione, truffa, falso) a Cammarata (inquisito per abuso).

E sono indagati cinque governatori regionali su 20: Formigoni (smog), Lombardo (mafia e abuso), Scopelliti (imputato per omissione d’atti d’ufficio e di recente beccato a cena col boss), De Filippo (favoreggiamento), Iorio (concussione e abuso).

L’ex governatore siciliano Cuffaro, condannato in appello a 7 anni per favoreggiamento mafioso, è imputato per concorso esterno e il pm ha appena chiesto per lui altri 10 anni di galera. I vertici della Protezione civile vagano fra l’ora d’aria e i domiciliari. Indagati pure il cardinale Sepe e un paio di gentiluomini di Sua Santità.

L’erede al trono Vittorio Emanuele di Savoia è imputato per associazione a delinquere.

Ottimi anche due presidenti emeriti della Corte costituzionale: Mirabelli era intimo del faccendiere Pasqualino Lombardi; Baldassarre è indagato per millantato credito. L’ex governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, è sotto processo per l’aggiotaggio delle scalate bancarie. Ben piazzato il Gotha di Confindustria, col gruppo della presidente Marcegaglia che ha patteggiato per corruzione e il padre della Emma, Steno, fresco indagato per smaltimento illegale di rifiuti tossici.

Il gruppo Fiat-Agnelli sfila in tribunale con Gabetti e Grande Stevens, la Telecom modello Tronchetti con gli spioni della Security, e poi Fastweb, Parmalat, Finmeccanica, Unipol, Impregilo, Ligresti, Geronzi…

Ottime le performance di forze dell’ordine e servizi segreti: il Sismi di Pollari & Pompa alla sbarra per i dossier illeciti; il capo del Dis, De Gennaro, condannato in appello a 16 mesi per istigazione alla falsa testimonianza sui pestaggi del G8, per i quali hanno collezionato 73 condanne fra dirigenti e agenti della Polizia; una dozzina di 007 indagati per i depistaggi sulle stragi; l’ex comandante della Gdf, Speciale, ha rimediato in appello 18 mesi per peculato; il comandante del Ros, generale Ganzer, s’è appena guadagnato 14 anni in primo grado per traffico internazionale di droga, mentre il predecessore Mori è imputato per favoreggiamento a Provenzano e indagato perché ai tempi delle stragi trattava con Cosa Nostra, infatti godono entrambi della “piena fiducia” del governo, e anche del Pd.


Ma noi, dico noi miseri incensurati, dove abbiamo sbagliato?

 

®@ffstef@n
00sabato 24 luglio 2010 20:12

L’ITALIA E’ RAPPRESENTATA DA GENTE COSI’ ?

SOLITO DITO MEDIO DI BOSSI RIVOLTO STAVOLTA AI FOTOGRAFI: QUALCOSA DI DURO E’ RIMASTO, OLTRE AL CERVELLO…. RAFFINATA CENETTA ROMANA PER LE TRUPPE PADANE AL GIANICOLO: LA PADAGNA DEL MAGNA MAGNA DIVENTANO “PARTITO DI BISBOCCIA E DI GOVERNO


La Repubblica italiana è notoriamente rappresentata da gente educata e raffinata: è per questo che ieri un ministro della Repubblica e del governo Berlusconi ha pensato di salutare degli onesti lavoratori dell’informazione, in occasione di un incontro pubblico, con un gesto degno della esclusiva università inglese dove pare sia iscritto suo figlio.

Con che risultati è tutto da verificare, visti i precedenti scolastici.

Umberto Bossi ha risposto infatti ai flash dei fotografi alzando il dito medio da dietro il finestrino della sua vettura, finendo con l’essere irrimediabilmente immortalato come documentiamo.

Non è la prima volta che il numero uno del Carroccio si lascia andare a questo gestaccio, il soggetto è recidivo.

Esattamente due anni fa, il 20 luglio del 2008, il Senatùr fece il dito medio parlando dell’Inno di Mameli, durante un comizio a Padova.


Trattandosi di un ministro della Repubblica Italiana, anche in quel caso era una cosa normale per Silvio che un ministro insultasse l’inno nazionale e pertanto nessuno lo fece accomodare alla porta.


Nel caso di ieri poi non si è trattato certo di un gesto di risposta a una provocazione, solo una manifestazione della educazione del soggetto, probabilmente il desiderio di mostrare qualcosa di duro, olre al cervello.

Gli stati maggiori del Carroccio si erano ritrovati al Gianicolo, nella  Roma ladrona, per i tradizionali auguri prima della pausa estiva.

Ospite d’eccezione la loro quinta colonna, il ministro leghista dell’Economia Giulio Tremonti.

Tra i primi ad arrivare a Villa Aurelia i governatori di Piemonte e Veneto, Roberto Cota e Luca Zaia, entrambi in completo blu, ma senza cravatta.

Più casual il ministro dell’ Interno, Roberto Maroni, in bermuda verdi il ministro Roberto Calderoli.

La cena è stata servita nel giardino proletario di Villa Aurelia, da cui si può ammirare tutta Roma, tra querce e pini marittimi.

Le pietanze sono state preparate da una osteria della provincia di Treviso, tanto per non dimenticare l’elettorato di riferimento.

La cena è iniziata con un buffet di salumi e formaggi veneti,poi carpaccio di Fossano con misticanza e Grana Padano, tutto annaffiato da prosecco.

Due i primi serviti: risotto ai funghi porcini e casatella, e ravioli spinaci e ricotta, accompagnati dai vini pinot grigio bianco custoza e soave.
Per secondo, invece, sottofiletto di vitello con verdure, innaffiato con bardolino e cabernet.
Per finire mattonella di cioccolato fondente e buffet di dolci accompagnati da amarone, passito e moscato.

Non potevano mancare le grappe e gli amari.

Il tutto in onore dei boccaloni padani che li votano.

La padagna del magna magna è sempre più “partito di bisboccia e di malgoverno”.

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