L'europa apostata?

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pcerini
00lunedì 26 marzo 2007 16:46
da www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/03_Marzo/24/papa_euro...


Il Papa: l'Europa rischia l'apostasia
da se stessa se rinuncia alle radici cristiane «Se dimentica i valori cristiani che hanno contribuito a forgiarla» La ha detto il Pontefice nella ricorrenza dei Trattati di Roma

CITTA' DEL VATICANO - L’Europa rischia la «apostasia» se dimentica quei «valori universali» che «il cristianesimo ha contribuito a forgiare»: ha ammonito il Pontefice ricevendo i rappresentanti degli episcopati europei a poche ore dall’apertura del vertice Ue di Berlino. «Se, in occasione del cinquantesimo dei trattati di Roma, i governi dell’Unione desiderano avvicinarsi ai loro cittadini, come potrebbero escludere un elemento essenziale dell’identità europea qual è il cristianesimo, in cui una vasta maggioranza di loro continua ad identificarsi?», si è domandato il Papa. «Non è motivo di sorpresa che l’Europa odierna, mentre ambisce di porsi come una comunità di valori, sembri sempre più spesso contestare che ci siano valori universali ed assoluti? Questa singolare forma di apostasia da se stessa prima ancora che da Dio - ha aggiunto Papa Ratzinger - non la induce forse a dubitare della sua stessa identità?». Il Papa non ha chiesto - come aveva fatto in passato da cardinale - la menzione esplicita delle radici giudaico-cristiane nel trattato costituzionale Ue. Benedetto XVI si è limitato a dire che «non si può pensare di edificare un’autentica casa comune europea trascurando l’identità propria dei popoli di questo nostro Continente. Si tratta infatti di un’identità storica, culturale e morale, prima ancora che geografica, economica o politica. Un’identità costituita da un insieme di valori universali, che il Cristianesimo ha contribuito a forgiare, acquisendo così un ruolo non soltanto storico, ma fondativo nei confronti dell’Europa».
CONGEDO DALLA STORIA - «Sotto il profilo demografico, si deve purtroppo constatare che l'Europa sembra incamminata su una via che potrebbe portarla al congedo dalla storia». Benedetto XVI ha aperto con questa preoccupata denuncia il suo discorso per il 50esimo dei Trattati di Roma. «Ciò- ha spiegato - oltre a mettere a rischio la crescita economica, può anche causare enormi difficoltà alla coesione sociale e soprattutto favorire un pericoloso individualismo, disattento alle conseguenze per il futuro». Secondo il Papa, «si potrebbe quasi pensare che il Continente Europeo stia di fatto perdendo fiducia nel proprio avvenire».
OBIEZIONE DI COSCIENZA - «Il diritto all'obiezione di coscienza va salvaguardato ogniqualvolta i diritti umani fondamentali fossero violati». È quanto ha detto questa mattina Benedetto XVI nel corso dell'udienza concessa in Vaticano ai partecipanti al congresso «I 50 anni dei Trattati di Roma - Valori e prospettive per l'Europa di domani», promosso dalla Commissione degli episcopati della comunità europea. «Nell'attuale momento storico - ha affermato Benedetto XVI -e di fronte alle molte sfide che lo segnano, l'Unione europea per essere valida garante dello stato di diritto ed efficace promotrice di valori umani universali, non può non riconoscere con chiarezza l'esistenza certa di una natura umana stabile e permanente, fonte di diritti comuni a tutti gli individui, compresi coloro stessi che li negano». «In tal contesto - ha aggiunto - va salvaguardato il diritto all'obiezione di coscienza, ogniqualvolta i diritti umani fondamentali fossero violati».
25 marzo 2007


MIO COMMENTO
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Al di la' del fatto che porre un'europa "cristiana" nel futuro della UE metterebe inevitabilmente fuori gioco le altre confessioni religiose che ormai anch'esse in europa vantano una certa presenza nonche' un'apporto seppur limitato alla formazione culturale delle nostra societa' sempre piu' improntate al multiculturalismo!

Comunque,se il Papa pone un'etica cristiana assoluta e universale,inevitabilmente le altre etiche(religiose e non) sarebbero da scartare a priori secondo il Papa perche' "non universali" e " non assolute" perche' e' impossibile che si possano far coesistere tra di loro etiche religiose e non che si dichiarano in se' stesse assolute e universali,un'etica assoluta e universale deve essere per definizione una ed escludere le altre,insomma o il Papa chiarisce e ridimensiona meglio il suo pensiero oppure sta facendo semplicemente della discriminazione nei confronti di altre etiche che si autodichiarano assolute e non!

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