L'ESPERIMENTO PITESTI:

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
parliamonepino
00giovedì 7 gennaio 2010 21:17
Si può parlare di genocidio dell'anima!

Molti movimenti politici, militari o religiosi, parlano la rieducazione dello spirito, mentre applicano tecniche da lavaggio del cervello, condizionamento mentale e tortura dell'anima.

E' incredibile, ma non si sa quasi niente su ciò che accade nel mondo in nome del patriottismo, della bandiera o in nome di Dio.

Faccio un esempio:

Nessuno o quasi, conosce "L'esperimento Pitesti".

Persino in Romania, dove è accaduto, pochissimi conoscono questo orrore.

Alexander Solzhenitsyn, premio Nobel per la letteratura, riteneva che questo esperimento fosse "la peggiore barbaria del mondo contemporaneo".

Lo storico François Furet, membro dell'Accademia Francese descrisse questo fenomeno come "una delle esperienze più terribili del nostro tempo indirizzata alla disumanizzazione dei detenuti".

Non sono anticomunista, ma ho letto e mi sono documentato quanto basta per poter affermare che il secolo scorso, il comunismo, applicato in alcuni paesi, ha mietuto oltre 100 milioni di morti. Pochi conoscono, il racconto e le testimonianze di sopravvissuti, reduci da quell'inferno, su come veniva praticata la tortura psicologica.

Questo avviene anche in altri ambiti, in modo meno cruento, ma altrettanto distruttivo.

NEI PROSSIMI GIORNI, FAREMO IN MODO DI TRATTARE, CON PIU' DETTAGLI, QUESTA ENNESIMA E SPAVENTOSA TRAGEDIA DELL'UMANITA'!

Pino Lupo

[SM=g2093951]


parliamonepino
00venerdì 8 gennaio 2010 19:58

Documenti sconvolgenti sui campi di rieducazione romeni:

" Meglio dieci anni a Buchenwald che un anno in questo inferno "

Arcipelago GULAG, i dannati di Pitesti.



Orrore assoluto. Per avere un'immagine di ciò che accadeva, tra il 1949 e il 1952, prima a Pitesti e poi in altre carceri romene come Gherla, Tirgu Ocna e Ocnele Maru, bastano queste poche parole: "La vittima prediletta di Turcanu si chiamava Bogdanovici.

Uno studente come lui. Turcanu gli spezzò i denti uno a uno.

Per tre giorni gli saltò addosso, sul ventre e sul petto, ridendo quando udiva le ossa che si rompevano.

Bogdanovici era molto robusto, resisteva.

Ma morì dopo un numero imprecisato di emorragie interne.

Il comunismo trasformato in abiezione demoniaca.

La Romania "rieducava" i detenuti politici, soprattutto gli studenti, con metodi disumani mai adottati neanche nei gulag russi.



Ho deciso di pubblicare, a piccole dosi, il materiale che ho trovato, per capire con piena consapevolezza ciò che è accaduto in queste "isole" di rieducazione sperimentale.

Il mondo deve conoscere queste tragedie della ferocia umana, fino alla meschina insensatezza per sottoporre l'essere umano all'efficienza del "potere", del più forte, privando il suo simile del bene più prezioso che è la dignità.

Pino L.


[SM=j2093950]





parliamonepino
00domenica 10 gennaio 2010 15:14

Semmai, s'ispiravano alla tecnica di tortura psicologica usata in Cina e nella Cambogia dei khmers, senza mai raggiungere, però, una tale efferatezza.
Nessuno, in Occidente, sapeva della "rieducazione" realizzata in Romania dal partito comunista e dalla Securitate, polizia segreta.
E ben pochi sanno anche oggi.
Anzi, nella Romania attuale è inutile cercare una documentazione.
Il libro di Virgil Ierunca, ricercatore del CNRS francese, che è stato appena pubblicato dall'editore Michalon col titolo Pitesti, laboratoire concentrationnaire, è una rivelazione (pubblichiamo qui l'introduzione di Franois Furet).
L'autore usa il termine genocidio perchè nel "laboratorio carcerario" entrarono tre milioni di dissidenti e trecentomila vi morirono.
La narrazione è incentrata, nella prima parte, sul carcere di Pitesti, località vicina a Bucarest.



[SM=j2093950]


parliamonepino
00venerdì 15 gennaio 2010 22:51

A quei tempi il partito era dominato da una donna come Ana Pauker.

Ma è di Nikolski, capo della Securitate, il piano per annullare la resistenza morale dei prigionieri politici.

Il generale, che visse tranquillamente fino ad anni recenti, riuscì a trasformare le vittime in boia, ci si torturava tra amici.

Essere studente sottintendeva carnefice.

Si doveva diffidare degli studenti, sia che fossero membri d'un partito di estrema destra come "La legione dell'arcangelo Michele", sia che fossero monarchici, ebrei o comunisti "poco convinti".

Affettuoso padre di famiglia, Eugen Turcanu fu il principale esecutore del metodo Nikolski.

Fu incarcerato per certe sue amicizie negli ambienti dell' estrema destra, ma si vantava d' essere un comunista di ferro.

Con la tortura "reclutava" i complici nell'"Organizzazione dei detenuti di convinzioni comuniste" e i torturati diventavano torturatori.

Fra i più spietati c'era un giovane poeta: faceva mangiare le feci come premessa a successive torture.

Le vittime denunciavano parenti e amici e la Securitate li arrestava.

Poi venivano distrutte psicologicamente.

Solo lo studente Serban Gheorghe riuscì a suicidarsi.

C'è chi immergeva il volto tumefatto nell'acqua dove bollivano le verdure, ma gli aiutanti di Turcanu intervenivano in tempo e dilatavano le piaghe coi chiodi.

I secondini si divertivano.




[SM=g27999]


parliamonepino
00domenica 17 gennaio 2010 01:22

Turcanu ebbe degli emuli come lo studente Cornel Pop.

Aveva tentato di resistere alla "rieducazione", era stato coraggioso, poi cedette e divenne un feroce aguzzino.

Altri lo imitarono: Titus Leonida del partito dei contadini, Ludovic Rek, comunista, Gherman, socialista, Enachescu, liberale, Fuchs e Steiner, ebrei.

Enachescu seviziò lo zio sino a fargli sputare sangue.

Diaca dava pugni al fegato a quanti erano diventati, ingenuamente, suoi amici, e la sua tecnica fu battezzata "colpo Diaca".

A Pitesti e in altri luoghi si assisteva a un mutamento psichico.

Più si era amici e raffinati negli studi e più si scatenavano istinti bestiali.

Turcanu scrisse duemila pagine, analizzando i supplizi e le reazioni.

Sono scomparse.

Un prete, che era stato nei lager nazisti, disse: "Preferisco dieci anni di Buchenwald a un anno di Pitesti".

I torturatori speravano di essere ricompensati diventando agenti della Securite.

Ma alla morte di Stalin si ebbe un contraccolpo anche in Romania.

Nel 1954, la banda Turcanu fu processata.

Si ricorse a un espediente perchè non si poteva ammettere che era stato il partito comunista a instaurare la "rieducazione".

Così si disse che gli studenti della "Legione dell'Arcangelo Michele" avevano ricevuto un ordine da Horia Sima, il loro leader in esilio.

Si voleva nuocere al comunismo.

Sfuggirono al processo alcuni condannati per sionismo.

Ci furono esecuzioni, tra cui quella di Turcanu.

Il vero processo non sarà mai celebrato.

Alcune vittime trasformate in demoni da Turcanu vivono ancora in qualche angolo di Romania.


Munzi Ulderico


Pagina 25
(17 febbraio 1996) - Corriere della Sera



[SM=g27999]

parliamonepino
00martedì 30 marzo 2010 00:02


DOCUMENTO CON I SOTTOTITOLI IN ITALIANO!!!!!

parliamonepino
00martedì 30 marzo 2010 00:04




Il carcere di Pitesti è il nome sotto cui era riconosciuto il penitenziario medesimo.
Rinomato in Romania per i cosidetti tentativi di "rieducazione", effettuati sotto l'autorizzazione delle autorita' comuniste negli anni 1949-52 (conosciuti anche sotto la denominazione di Esperimento Pitesti o Fenomenologia di Pitesti).
L'essenza del metodo consisteva nella trasformazione delle vittime in boia.
Scopo dell'esperimento, conformemente ai principi leninisti e nell'interpretazione del PCR,riguardava il rinnegamento delle convinzioni e delle idee politico-religiose dei detenuti per terminare con l'alterazione della personalità. Le stime totali in riferimento a coloro i quali hanno sofferto questo trattamento rilevano un numero approssimativo che va dai mille ai cinquemila individui.
Viene considerato come il piu' ampio e intensivo programma di condizionamento attraverso la tortura nel blocco dell'est.



parliamonepino
00martedì 30 marzo 2010 00:14

La prigione dove cancellavano l’anima

In un libro di Dario Fertilio l’agghiacciante vicenda dell'«esperimento Pitesti» compiuto tra il 1949 e il ’52 Un carcere, affidato a sadici aguzzini, fu trasformato in girone infernale. Per creare l’uomo nuovo.

di Ernesto Vergani,
da Il Giornale (16/03/2010)

Ben oltre i Gulag, oltre ancora Pol Pot. Ma anche oltre Auschwitz e Mengele. L’apice dell’orrore del comunismo, l’orrore del totalitarismo, è stato toccato fra il 1949 e il 1952 nel carcere speciale di Pitesti, in Romania, a nord di Bucarest. Senza dubbio fu così, come documenta Musica per lupi. Il racconto del più terribile atto carcerario nella Romania del dopoguerra di Dario Fertilio (Marsilio, pagg. 172, euro 15) appena uscito in libreria. A Pitesti, sotto la guida di Eugen Turcanu (anch’egli detenuto, caratterizzato da acuta intelligenza, prestanza fisica e istruito allo scopo) il neonato regime comunista cercò, al fine di creare l'uomo nuovo, di azzerare l’anima dei prigionieri: intellettuali, borghesi, religiosi, persone comuni. «Soprattutto studenti universitari», come annota Fertilio, «d’opposizione al regime instauratosi, in Romania, sulla punta delle baionette sovietiche». Erano in gran parte legionari dell’Arcangelo Michele, o Guardie di Ferro: insomma, ex allievi del leader di estrema destra (e filo-nazista) Corneliu Codreanu. Lo strumento utilizzato erano le torture continue, giorno e notte, senza pausa. Queste torture, in un crescendo senza fine, potrebbero ricordare quanto descritto nelle 120 giornate di Sodoma del marchese De Sade, poi ripreso nel celebre film di Pier Paolo Pasolini. Ma furono molto peggio. Al punto che per leggere questo libro durissimo, bisogna mentire a se stessi e convincersi del fatto che non è possibile siano accadute simili atrocità.

Invece fu proprio così, come dimostrano i documenti raccolti da Dario Fertilio, giornalista del Corriere della Sera e autore di libri e romanzi. Ecco le torture praticate, così come appaiono nell’elenco degli atti penalmente rilevanti sulla base del quale verrà istruito il processo di cui diremo: «pestaggi eseguiti per mezzo di fruste da mandriani, cinture, lance, e barramine; sospensioni al soffitto con pesi da 40 chili per ore e giorni consecutivi; torture agli occhi dei detenuti per mezzo della esposizione prolungata alla luce elettrica; strappo dei capelli alle radici; rottura delle dita delle mani e dei piedi; tortura con il metodo della goccia cinese; nutrizioni forzate a base di sale con divieto di bere; cozzi procurati delle teste, al modo delle incornate tra cervi; bruciature delle piante dei piedi; percosse alle tibie per mezzo di barre metalliche; costrizione a leccare il contenuto dei buglioli; partecipazione obbligatoria a torture collettive, induzione a commettere reciprocamente atti di sodomia; sospensioni al soffitto per le ascelle con zaini sulla schiena carichi di pietre; schiacciamento sotto il peso di corpi, varianti fra il numero di quindici e diciassette; sbattimento di crani contro cemento o pareti delle celle; costrizione a dormire in posizioni fisse; perforazione delle piante dei piedi per mezzo di aghi; posizioni obbligate contro il muro, puntando l’uno o l’altro piede, per la durata di tutta la notte; ordine di produrre masse fecali dove successivamente si depongono gli alimenti; induzione a orinare nelle bocche dei compagni; disposizioni di mangiare direttamente dalle gavette cibo bollente, a quattro zampe e senza ricorrere alle mani; immersioni prolungate delle teste nei buglioli; percosse alle casse toraciche sino alla frattura delle costole…».

Alla fine questo spaventoso campionario di disumane brutalità non giunge al fondo della questione. Lo scopo era annientare le anime dei reclusi di Pitesti: la famiglia, i genitori, il proprio passato non solo dovevano essere rinnegati appunto a seguito della tortura che durava giorno e notte, ma si doveva arrivare a un livello per cui si accusavano i propri genitori, i propri figli, la propria moglie delle peggiori nefandezze. Così il giovane studente arriva a confessare di avere avuto rapporti sessuali con la madre, il padre e persino con gli animali, e di averne tratto grande piacere. Oppure, il religioso deve partecipare alla processione in cui a Gesù e Maria vengono rivolti insulti irripetibili e ricevere l’eucaristia intingendo il pane nell’urina. Così si arriva al paradosso che il torturato stesso cerchi Eugen Turcanu al fine di denunciare il proprio passato, rivelare di aver compiuto o pensato le cose più inimmaginabili. Il tutto in un’atmosfera che sconfina addirittura in un misticismo folle e blasfemo.

Dario Fertilio, con il suo consueto stile coinvolgente, rispettoso dell’uso della lingua, descrive i mille volti dell’orrore comunista utilizzando la tecnica del ritratto. Ciascun protagonista viene «disegnato» velocemente a partire dal suo passato perché risalti con forza maggiore la agghiacciante metamorfosi dell’anima, che pure sembrava impossibile. Ciò che ci fa capire Dario Fertilio, intellettuale che ha sempre messo al centro della propria attenzione la libertà, è che il comunismo - come del resto tutti i totalitarismi (ma il comunismo per suoi aspetti per così dire «contronatura» come il divieto di possedere potrebbe avere sviluppato tale tendenza in modo parossistico) - ha in sé l’obiettivo dell’annientamento del diverso. Costi quel che costi. Nel 1952, quando le prime notizie sull’esperimento di Pitesti cominciarono a filtrare, per evitare lo scandalo vennero incriminati gli autori e il processo si concluse con la pena di morte per i responsabili diretti, senza toccare gli alti mandanti. La fucilazione dei condannati avvenne nel 1954. Il regime non ebbe alcun sussulto, tutto proseguì come nulla fosse accaduto. Il segreto è stato gelosamente sepolto nella tomba di Eugen Turcanu e ancora oggi - nonostante qualcuno in Romania stia cercando di girare un film sull’argomento - il tabù è intatto. Ancora non è chiaro quanti furono gli sventurati che subirono i «trattamenti» di Pitesti. Le stime sono imprecise e oscillano tra i mille e i cinquemila. Ma l’orrore e la sofferenza inenarrabili di quei detenuti non potranno mai essere cancellati.



[IMG]http://i42.tinypic.com/sgpo94_th.jpg[/IMG]


FONTE

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:11.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com