Caro 666/Paolo?,
Ho fatto il giro del mondo più leggendo che viaggiando, anche se, nella mia vita, ho percorso circa tre milioni di km.
Si può parlare dei tramonti del Marocco, dei paesaggi irlandesi, dei percorsi "obbligati" della Russia, della miseria di alcuni paesi dell'America Latina, dei negozi scintillanti di Lugano, del mercato "perfetto" di Bolzano (con i banchi di frutta che sembrano dei quadri di geometria), di 27 provincie d'Italia dove ho girato per 15 anni, ecc. ecc..
E' probabile che in Nuova Zelanda, paese giovane e altamente civile, ci sia un tenore di vita più ordinato e vivibile.
Negli Stati Uniti, paese grandissimo, si può vedere di tutto in estremo, nel "brutto" e nel "bello".
Una volta non c'erano i PC che ci permettono di girare il mondo in tempo reale e di sapere cose fantastiche e cose squallide.
Si vedevano i documentari fatti da validi giornalisti, attraverso servizi televisivi.
Ma tutto questo sapere, vedere, sperimentare, condividere, serve a farci comprendere che le necessità dell'uomo sono sempre biologiche, in qualsiasi posto vivi: mangiare, bere, dormire, avere un posto dove ripararsi, guadagnarsi il "pane", conoscere altre persone, piangere, ridere e vivere il quotidiano.
Non c'è altro.
La fine della vita, la morte, è dietro l'angolo per tutti, atei, credenti, teorici, pratici, nessuno escluso.
La vita non è sfortunata o fortunata, è la vita. Oggi ti presenta una realtà positiva, domani una meno positiva e noi dobbiamo saper accettare e cogliere quello che ogni giorno ci mette davanti.
Personalmente, cerco di avere una qualità della vita che mi permetta di vivere con decoro e dignità, ma non sempre è possibile. A volte, certe conquiste, richiedono sacrificio e impegno, usando buon senso e seguendo le nostre predisposizioni.
Un caro Saluto
Pino Lupo